Ginevra Castaldi (content creator) Napoli
17.10.2025
Intervista
di Gianfranco Gramola
Ginevra Castaldi nasce a Napoli il
24/02/1994. Da sempre una buona forchetta ed appassionata di cucina inizia a
sperimentare ai fornelli dall’età di 8 anni. Trova nella chimica infinite
affinità con il mondo della cucina e per questo motivo decide di studiare
Scienze ed Ingegneria dei materiali alla Federico II di Napoli, insoddisfatta
del suo percorso di studi decide di concedersi un anno sabbatico nel quale
partecipa alla 10ª edizione di Bake-off Italia nel 2022 arrivando in finale
classificandosi quarta in classifica. Finito il programma intraprende gli studi
in Scienze della comunicazione per l’impresa e marketing presso il Suor Orsola
Benincasa di Napoli, ad oggi si dedica alla creazione di contenuti sui social,
il focus del suo lavoro creativo è quello del rispetto della tradizione
culinaria partenopea ed italiana, cercando di trasmettere amore per la cucina
casalinga e genuina.
Intervista
Com’è nata la passione per la
cucina, chi te l’ha trasmessa?
Io sono sempre stata una grande amante del
mangiare più che del cucinare, quindi è stata più una necessità del tutto
dovuta al fatto che sono una grande mangiona e ho iniziato a cucinare da sola e
in più sono sempre stata molto creativa. L’ex compagno di mia mamma,
napoletano, mi ha insegnato tutto ciò che non conoscevo. Lui ha perso la mamma
da bambino e quindi tutti gli insegnamenti culinari li prendeva da questo
vecchio libro di cucina di sua madre e mi ha insegnato tutti i piatti tipici
della cucina napoletana. Ho veramente dei bellissimi ricordi relativi a lui.
I tuoi genitori che futuro avevano in
mente per te?
Io vengo da una famiglia in cui mio padre è
medico e mia madre si è laureata in ritardo e ha preso un dottorato in ricerca.
Quindi diciamo che vengo da una mentalità tipica italiana, che è giusta per
carità, comunque è una cosa che ho fatto anche mia, cioè il
fatto che bisogna studiare nella vita. Solo che i miei genitori vedevano
più determinati tipi di lauree come meritevoli, tipo quella in ingegneria,
quella in medicina, quella in giurisprudenza. Quindi io mi sono iscritta in
ingegneria, non essendo felice di quello che stavo facendo. Tutti gli esami
chimica li ho superati con successo perché comunque c’è una sorta di
attinenza tra la cucina e la chimica, specialmente con la pasticceria. Però nel
periodo del covid ho capito che non era la mia strada perché non riuscivo a
portare a termine gli studi e quindi mi sono iscritta al programma Bake-off e ho
capito che mi piaceva e mi interessava il mondo della cucina per poi partire sui
social, ma la cosa fondamentale che in concomitanza degli inizi sui social che
è stato nel settembre 2022 io ho intrapreso un percorso di studi in scienze
della comunicazione. Mi sono laureata, però senza il percorso universitario io
probabilmente non avrei capito come funzionavano i social.

Come ti definisci chef, cuoca o content
creator?
Io penso che chi lavora sui social e non è
uno chef, non ha lavorato in cucina, non ha fatto la gavetta non può definirsi
chef o cuoco. Io mi definisco una casalinga, una ragazza con la passione per la
cucina ed ho un estremo rispetto per le persone che hanno fatto la gavetta, che
sono partite dalla cucina a sbucciare le patate e che poi sono
diventati degli chef. Bisogna fare una distinzione tra le persone che stanno sui
social e sono veramente chef e chi è sui social e ha un enorme pubblico. Io mi
reputo più una sorta di vicina di casa virtuale che consiglia una ricetta ad
un’amica o ad un amico. Bisogna comunque avere rispetto per chi ha lavorato
nelle cucine perché è un ambiente durissimo.
Ami più cucinare i primi, i secondi o i
dolci?
Questa è una bella domanda, perché in verità
io sono più un amante del salato. Fra dolce o salato io mangerei tutta la vita
salato, il punto però è che sono più brava nei dolci. Forse perché ho come
complice il fatto che amo la chimica e sono anche maniaca del controllo, perché
vado a misurare alla perfezione tutti gli ingredienti che è una cosa necessaria
per quanto riguarda la pasticceria. Però mi rende più piacevole cucinare e
mangiare salato, anche se, come ho detto prima, sono molto brava nei dolci.
Qual è il segreto di una buona cucina?
Prima di tutto metterci il cuore quando
cucini per qualcuno a cui vuoi bene, ma la cosa
fondamentale è rispettare la stagionalità degli ingredienti. Non ha
minimamente senso fare una parmigiana di melanzane a dicembre, meglio farla
d’estate comunque con delle
melanzane che sono di stagione, come i peperoni. Ricercare degli ingredienti di
stagione che ti assicurano un piatto non solo buono perché gli ingredienti base
sono più buoni, ma che sono anche attinenti a quel periodo.

Cucina e donne: è ancora un mondo
difficile per arrivare alla parità?
Assolutamente si, non solo dal punto di vista
professionale. Gli chef uomini sono più bravi e sappiamo che in qualsiasi
ambito lavorativo le donne partono sempre svantaggiate perché diciamo che è
uno dei più grandi problemi di questo paese. Ma anche sui social noto che c’è
una sorta di svantaggio in quanto una donna è sempre relegata alla figura della
madre come angelo del focolare.
Cosa non deve mancare mai nel tuo
frigorifero della tua cucina?
Io sono un amante dei formaggi, quindi una
cosa che non deve mancare mai nel mio frigorifero sono i formaggi, in primis il
parmigiano. Io ho una dipendenza dal parmigiano e ne metto a chili sopra al
piatto che mangio.
Gli errori più frequenti in cucina?
A parte la stagionalità degli ingredienti
come dicevo prima, che compra gli ingredienti o i vari prodotti senza sapere
cosa compra. Tanta gente ha tanti luoghi comuni sul cibo, non assaggia, non ha
creatività e continua a cucinare sempre le stesse cose. Continuano a comprare
tanti cibi confezionati quando sarebbe più semplice farli da soli e questo
sarebbe meglio anche per l’ambiente. Poi io noto che tanta
gente non manteca una pasta, non sa cos’è la mantecazione, tanti non
sanno perché tostano il riso prima
di fare il risotto. C’è un po’ di ignoranza culinaria anche se non c’è
nulla di negativo, perché tutti siamo ignoranti in qualcosa, l’importante è
l’esito. L’importante è che dove
c’è gusto non c’è perdenza, quindi ben venga. La cosa che potremo fare di
più è ridurre tanto gli sprechi alimentari perché vedo che c’è veramente
tanta poca consapevolezza anche nell’utilizzo degli scarti alimentari che si
fanno all’interno della casa. Nel momento in cui uno taglia le verdure
potrebbe metterle banalmente
all’interno di un sacchetto, metterle nel congelatore e dopo farci un brodo.
Cosa ne pensi dei programmi e talent di
cucina in TV?
Io nel 2022 ho partecipato al talent Bake-off
Italia e mi sono classificata come finalista. E’ stata sicuramente
un’esperienza formativa ma più dal punto di vista culinario, perché io per
quasi tre mesi ho cucinato praticamente ogni giorno e giustamente è stata una
bella scuola, nel senso che non mi sono mai dedicata così tanto nella mia vita
a cucinare come in quel frangente. Però è stata una scuola dal punto di vista
selettivo, per farmi capire quali sono i meccanismi televisivi e autoriali.
Un’altra cosa che mi rendo conto, relativa alla domanda che mi hai fatto
prima, è che tanta gente esce da questi programmi e si sente un po’ arrivato,
un po’ chef. Nel momento in cui uno partecipa ad un programma televisivo,
anche se arriva in finale, anche se vince, non è uno chef ma ha semplicemente
partecipato ad un programma televisivo, poi se la passione è tanta
può iniziare a lavorare all’interno di una cucina o trovare un’altra
alternativa, ma non è una scorciatoia per definirsi uno chef o un cuoco.
Nelle tue ambizioni c’è un programma di
cucina tutto tuo?
Questo sarebbe il mio sogno. Diciamo che la
mia dea è Antonella Clerici e se un domani potessi ambire a diventare anche
solo il mignolo della Clerici lo farei molto volentieri un bel programma tutto
mio di cucina. Non solo in cui cucino, ma potrei
ospitare anche delle persone competenti del settore che lavorano in
cucina per istruire le casalinghe e i casalinghi che guardano la televisione.

Se dovessi portarti dietro un piatto su
un’isola deserta, quale sarebbe?
Al di là del parmigiano (risata) da cui ho
una dipendenza, visto che è un’isola deserta e sarei triste perché sono da
sola, sicuramente porterei una bella frittura napoletana, compresa di frittatina
e di crocchette di patate.
E’ vero il detto: “Uccide più la gola
che la spada”?
Questo detto non l’ho capito onestamente,
perché dove c’è cibo non c’è cattiveria, anzi il cibo unisce e dove c’è
una bella tavola apparecchiata, c’è allegria. Io penso che uccide più la
lingua che la spada. A me piace di più il detto “A tavola non si
invecchia”.
Hai mai pensato di scrivere un libro con
le tue ricette, come nascono e sulla tua esperienza culinaria?
Da un lato si, però da un altro lato noto
che ho più una passione per i video che pubblico sui social. Io penso che
quello che faccio sui social sia anche un gesto di generosità, nel raccontate
le ricette senza chiedere che nessuno compri qualcosa, ma raccontandomi ogni
giorno. Probabilmente un libro potrebbe essere interessante un domani, ma semmai
dopo un lungo periodo di studio e semmai racchiudendo ricette inedite,
altrimenti non ne troverei l’utilità.
Quali sono ora le tue ambizioni e i
progetti?
Al momento mi sono iscritta alla magistrale e
ho intenzione l’anno prossimo di iniziare un master in enogastronomia perché
il mio sogno è quello di diventare giornalista enogastronomica e poter parlare
di food e del cibo con una consapevolezza derivata anche da uno studio
approfondito che è un qualcosa che a me sta molto a cuore. Quindi i social sono
stati sicuramente un ottimo trampolino di lancio e potrò formarmi per fare
qualcosa per me di estremo valore.