Giovanna Ralli (attrice)
Roma 14.1.2025
Intervista di Gianfranco
Gramola
Ha detto:
- Sofia Loren era bellissima, aveva polsi e
caviglie sottili come quelli di una regina etiope e aveva una volontà
d’acciaio. S’è sempre detto che senza Carlo Ponti non sarebbe diventata una
diva. E’ una bugia, ce l’avrebbe fatta comunque.
- Se ho subito molestie? Ma certo, come
tutte. Trovatemi un’attrice che non ci sia passata. Io mi sono difesa dicendo
tanti no.
- Con i primi guadagni ho comprato casa, dopo
tutti quelli sfratti. 25 milioni di lire, mezzo in anticipo e il mutuo per tanti
anni.
- Aldo Fabrizi era un pacioccone. Andai a
salutarlo in camerino quando faceva Mastro Titta in Rugantino. Lo trovo con una
cofana di rigatoni:” Assaggia che so boni”. E ci
siamo dovuti mangiare i rigatoni nell’intervallo.
Intervista
Com’è nata la passione per la
recitazione? Aveva qualche artista in famiglia?
No, mio padre aveva un panificio e non avevo
nessun artista in famiglia. Non ho studiato, non ho fatto niente perché ho
iniziato a 13 anni facendo la comparsa, la generica per lavorare, per portare a
casa qualche soldino e non volevo fare l’attrice. Poi ho iniziato a fare dei
provini e finalmente è arrivato il provino per il film “Villa Borghese”
(1953) con Vittorio De Sica. Il provino andò molto bene, il film ebbe un enorme
successo e anch’io, perché la critica ne parlò molto bene di me e allora mi
convinsi che quello era il mio lavoro, che dovevo fare l’attrice.
I suoi genitori come hanno accolto la sua
scelta di recitare? L’hanno incoraggiata o avevano in mente un futuro diverso
per lei?
I miei genitori mi hanno lasciata libera di
scegliere, non è che mi dicessero: “Fai questo, fai quell’altro”. Non mi
hanno mai imposto niente, sono io che ho scelto di fare l’attrice.
Nella sua carriera ha ricevuto tanti
premi. Ce n’è uno a cui tiene molto?
Sicuramente quello per il film “C’eravamo
tanto amati” di Scola, come miglior attrice non protagonista. Quel film ha
ricevuto molti riconoscimenti e nomination. In quel film ero Elide, la moglie di
Vittorio Gassman ed è il personaggio che ho amato di più.

Tanti anni di onorata carriera con
tantissime soddisfazioni. Mai una delusione?
No, perché non è nel mio carattere avere
delusioni in una cosa che mi è piaciuto fare. Poi sono scelte ma io ho fatto
film che volevo fare, che mi piaceva fare. Spesso ho rinunciato a cose che non
mi interessavano.
La recitazione è più talento o mestiere?
Recitare è brutto, io non ho mai recitato,
io interpreto, perché recitare è una cosa veramente brutta. Io i personaggi li
ho sempre interpretati, non recitati.
Se le dico Peppino De Filippo, cosa
mi dice?
Io nel 1948 ho fatto teatro nella compagnia
di Peppino De Filippo, avevo 13 anni. Mi vide Fellini e mi chiese se volevo fare
cinema. Chiesi quanto davano al giorno per girare un film, la cifra era buona e
da allora mi dedicai al cinema.
Come ha conosciuto Sofia Loren?
Abbiamo cominciato insieme a fare le comparse
a Cinecittà. Io sono più piccola di lei di 4 mesi. Lei era bellissima e aveva
una volontà di ferro. Si capiva subito che lei ce l’avrebbe fatta a sfondare
nel cinema perché aveva una marcia in più.

Ma la rivalità fra Gina Lollobrigida e
Sofia Loren era vera o è stata un invenzione dei giornalisti?
Non esisteva, anche perché Gina Lollobrigida
era più grande di Sofia, quindi non erano neanche coetanee. Erano diverse, con
carriere diverse e dicono che è stata una rivalità nata sul set e proseguita
nella vita.
Come ricorda Vittorio Gassman?
Il ricordo di un compagno di lavoro molto
attento. Molto simpatico. Sono andata molto d’accordo con Vittorio. Lui era
considerato l’istrione, l’irruento ma invece era spesso silenzioso, era
abbastanza fragile devo dire, non era poi così forte come sembrava. Comunque il
nostro è stato un rapporto bello e positivo.
Anna Magnani?
Anna mi adorava, mi voleva un bene
dell’anima. Era una donna stupenda, meravigliosa che però ha sofferto tanto.
Amava molto i gatti.
E’ vero, ne aveva tanti ed era chiamata
“la gattara” perché si racconta che la sera, coperta da un fazzoletto in
testa per non farsi riconoscere, portava da mangiare ai gatti per le vie di
Roma.
Lei preferisce i ruoli comici o
drammatici?
Per una brava attrice non ci sono preferenze.
Si amano i personaggi sia belli che meno. Ruoli comici o drammatici,
l’importante è che sia una bella storia.
E’ vero che Ugo Tognazzi non era un
grande cuoco?
(risata) No, per carità, in cucina lui ce la
metteva tutta. Aveva una passione molto forte per la cucina e molto celebri
erano le sue “Cene dei 12 apostoli” dove radunava intorno al tavolo gli
amici a cui sottoponeva i suoi manicaretti. Era un piacere recitare con lui
perché era divertente e un grande compagno di lavoro.
Ho letto della pasta e fagioli con
Mastroianni a Londra. Mi racconta questa cosa?
Si, a Londra. A quei tempi Marcello
Mastroianni aveva un appartamento a Londra, con la sua compagna di allora che
era Faye Dunaway, che aveva conosciuto sul set di “Amanti”. Li ho
frequentati anch’io perché stavo a Londra per lavoro con Michael Caine, con
cui ho avuto una storia.
Lei è sempre stata una bellissima donna.
Non mi dica che nessun attore c’ha
mai provato con lei?
Non è che non c’hanno provato, mi hanno
corteggiata, certo. Poi uno l’accetta o non lo accetta il corteggiamento.
L’unico che non mi ha corteggiato è stato Marcello Mastroianni.
Un regista con cui ha lavorato molto
volentieri?
Roberto Rossellini. Mi ha presa come
protagonista del film “Era notte a Roma”.
Raccomandazioni, compromessi nel mondo del
cinema ci sono sempre stati?
Ci sono stati e ci saranno sempre, ma non
solo nel mondo del cinema.
Com’è cambiato il cinema italiano dai
suoi inizi ad oggi?
Non è cambiato il cinema, sono cambiati i
tempi. Sono tempi diversi da quelli in cui lavoravo
da ragazza e quindi il cinema italiano è diverso, ma secondo me è fatto molto
bene e io lo amo molto.
Lei rivede i suoi film? E’ molto
autocritica?
No, non li rivedo mai però se capita in Tv
un mio film, lo seguo. I giudizi li davo quando leggevo le sceneggiature o
quando lo interpretavo, poi a cose fatte non è che mi mettevo a giudicare
com’era. Se ho accettato quelle parti evidentemente è perché mi piacevano.
Ha dei rimpianti?
No, rimpianti no, perché quello che ho
voluto fare, l’ho fatto.

Come ha conosciuto Ettore Boschi, suo
marito e come l’ha conquistata?
Ettore l’ho incontrato a casa di amici. Poi
dopo tre mesi mi invitò ad una cena ed è cominciata così la nostra bellissima
storia. Era un uomo straordinario, era divertente, colto, un bravissimo
avvocato. Non aveva niente a che fare con il mondo del cinema. Ci siamo amati
molto, ci siamo voluto molto bene e mi manca tantissimo.
La gelosia è un sentimento che le
appartiene?
No, è un sentimento che non mi appartiene.
Il suo rapporto con la fede?
Sono credente e praticante. La fede è sempre
stata presente nella mia vita.
E’ devota a qualche santo?
Si, a padre Pio e sant’Antonio da Padova.
Ho diverse immagini sacre in casa. Ho padre Pio, papa Francesco, il crocifisso
sopra la testata del letto e poi la Madonna di Lourdes. Sono tutti lì a
proteggermi.
Come affronta il 2025, con serenità o
preoccupazione?
Lo affronto con i miei 90 anni (risata),
quindi con serenità assoluta.