Gloria Guida (attrice e cantante) Roma 5.4.2024
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Ad un giovane che si avvicina al cinema il
mio consiglio è quello di impegnarsi, di studiare, di non prendere questo
mestiere come un Grande Fratello, nel senso che esci da lì e sei un divo, ma
devi studiare, appassionarti e crederci molto, faticare, lottare e sudare”
Gloria Guida è nata Merano. Comincia la sua
carriera artistica come cantante, a quasi 17 anni, nel 1972, partecipando alla
manifestazione canora Un disco per l'estate con la canzone L'uomo alla donna non
può dire no. Intrapresa la carriera di attrice, Gloria Guida abbandona quella
di cantante, tornando a cantare solamente in rari casi in occasione delle
colonne sonore dei suoi film e nel 2011 torna a cantare partecipando come
concorrente al talent show Lasciami cantare! su Rai 1. Si cimenta nuovamente nel
canto nel 2012 nella prima edizione del talent show Tale e quale show, dove
imita Patty Pravo, Raffaella Carrà, Arisa e Noemi. Il primo film interpretato
da Gloria Guida è La ragazzina, seguito subito da La minorenne. Sono pellicole
che narrano le vicende quotidiane di ricchi adolescenti impegnati soprattutto a
vincere la noia con il sesso. In Blue Jeans (1975) interpreta una giovane
prostituta che dopo una retata della polizia viene affidata al controllo del
padre. Con questa pellicola la Guida si inserisce a pieno titolo nel genere
della commedia sexy italiana. Sempre nel 1975 interpreta La novizia, per la
regia di Pier Giorgio Ferretti e Quella età maliziosa. Ma il film che la
consacra è La liceale, pellicola che avrà alcuni sequel sempre ambientati in
una scuola di provincia dove la bella liceale è alle prese con le avances di
professori, preside e compagni di classe. Dopo l'incontro con Johnny Dorelli in
teatro, protagonisti entrambi della commedia musicale Accendiamo la lampada
(1979), e il successivo matrimonio tra i due attori, la Guida abbandona
gradualmente il cinema dedicandosi al marito e alla figlia Guendalina. Gli
ultimi film interpretati da Gloria Guida sono: La casa stregata (1982), con
Renato Pozzetto, e in coppia con il marito Sesso e volentieri (1982); infine il
televisivo Festa di Capodanno (1988). Per qualche anno ha continuato a lavorare
a teatro, in compagnia del marito, per poi abbandonare completamente le scene.
Nel 2009 ritorna sul piccolo schermo, come attrice nella serie televisiva
Fratelli Benvenuti, trasmessa da Mediaset ma con scarso successo (inizialmente
in onda su Canale 5, è stata poi spostata su Rete 4 a causa dei bassi ascolti).
Nel 2022 torna al cinema dopo quarant’anni con Improvvisamente Natale.
A dicembre 2023 è nella serie TV di Eros Puglielli ne Gigolò per caso, come
guest star, con Christian De Sica e Pietro Sermonti.
Intervista
Ho letto che sei nata a Merano. Pensavo
che tu fossi romana.
Non sono romana, semmai bolognese. Sono nata
a Merano perché mio papà per motivi di lavoro si è trasferito in questa bella
cittadina dell’Alto Adige e quindi sono nata lì e ho vissuto lì fino ai 5
anni, però la mia famiglia è bolognese.
Mi racconti com’è nata la folgorazione
per la musica prima e per la recitazione dopo?
Il canto è sempre stata la mia passione e da
ragazzina undicenne andavo a lezioni di canto dalla maestra Scaglioni a Bologna.
Era una famosissima maestra che ha lanciato Gianni Morandi, la Caselli e un
sacco di artisti in quegli anni e io andavo a lezione da lei e mi fece fare i
primi concorsi, le prime gare canore e cominciavo vincere tante gare. Cominciavo
a riempire la bacheca di coppe e medaglie e poi da lì fui contattata dalla CGD
di allora, la casa discografica di allora che adesso si chiama CBS, Sugar, feci
un provino, mi presero e cominciarono a farmi partecipare ai vari festival come
il festival di Venezia, il disco per l’estate e naturalmente si cominciavano a
fare anche servizi fotografici per pubblicizzarmi e queste foto sono finite in
una produzione a Roma che cercavano una ragazza che potesse essere giusta nel
ruolo della ragazzina. Venni a Roma, feci questo colloquio e un provino e da lì
è iniziata la mia carriera cinematografica, quindi è stato tutto un
susseguirsi di casi, da una cosa all’altra.
Con quali miti dello spettacolo sei
cresciuta?
Io vengo dalla generazione di Patty Pravo,
dell’epoca dei Piper, di Caterina Caselli, Gianni Morandi, sono stati loro che
mi hanno invogliato a cantare pur non conoscendoli. Erano talmente parte di me
che io ero innamorata pazza di questi cantanti.
Come ricordi la gavetta nel cinema?
La gavetta nel cinema per me è stata
un’apertura dalla porta principale perché il primo film è stato quella della
ragazzina nel ruolo della protagonista, quindi sono stata catapultata come
protagonista, poi l’ho fatta in seguito perché ero completamente inesperta
come attrice. Per cui dal ruolo della ragazzina in poi, per me il cinema è
sempre stata una grande scuola, come lo è tuttora perché non si finisce mai di
imparare.
I tuoi film li riguardavi? Sei
autocritica?
Li riguardavo a pezzi. Io ho sempre sofferto
molto nel rivedermi perché mi vedevo piena di difetti e all’epoca mi vedevo
cicciotta e non particolarmente brava. Però con il tempo si impara e devo dire
che certi film li apprezzo e me li ricordo sempre con piacere.
Secondo te nelle critiche sono più
tremendi gli uomini o le donne?
Devo dire che ho sempre avuto le donne dalla
mia parte e non ho mai avuto problemi di invidia da parte loro. Ho sempre avuto
degli apprezzamenti da parte delle donne e ovviamente anche dagli uomini, ma
questo è anche soggettivo.
Ti hanno mai proposto di fare un
calendario?
Anni fa feci delle bellissime foto per
Playmen o Playboy non ricordo. Era un servizio di Bruno Oliviero e le abbiamo
fatte in Africa, erano molto belle e io le definisco delle opere d’arte.
Calendari non ne ho mai fatti ma alcune foto che facevano parte di un servizio
fotografico sono finite su un calendario nel
mio mese che è novembre.
E’ vero che hai in progetto un film con
Lino bandi ed Edwige Fenech?
No, questa è una cosa che è venuta fuori
per una piccola polemica che io ho creato su un noto settimanale, perché mi è
capitato di leggere un’intervista di Lino Banfi dove diceva che l’unica
attrice con cui ha lavorato che non si era rifatta era la Fenech e allora
io, da brava scorpioncina, ho detto la mia.
Cosa gli hai detto?
Ho risposto “Caro Lino, guardami, mi
conosci, non sono rifatta. Poi perché tu parli solo della Fenech e non parli
mai di me?”. Poi ci siamo sentiti … Lino è una persona alla quale voglio
molto bene, quindi non potrei avercela con lui. Però ho voluto chiarire perché
mi sentivo un po’ emarginata.
Cosa ne pensa tuo marito della tua
carriera? E’ soddisfatto?
Devo dire che lui è sempre stato soddisfatto
di quello che ho fatto. Quando giravo i primi film non lo conoscevo ancora e
alcuni film che ho fatto non gli sono piaciuti come a me non sono piaciuti
alcuni suoi film, ma questo è normale. Però se può darmi un consiglio o dire
qualcosa, lo fa ancora adesso.
Sei insieme a Johnny Dorelli da più di 40
anni. Qual è il segreto della vostra unione così longeva?
Quest’anno sono 45 anni che stiamo insieme.
Il segreto è la cosa che dico sempre, cioè il dialogo, confrontarsi, parlare
continuamente, consigliarsi, litigare ma poi fare pace. Nell’arco dei nostri
45 anni, di porte in faccia ce ne siamo sbattute tante però poi la forza e
l’intelligenza secondo me sta proprio nel fatto di capire e di ragionare
insieme e di farsela passare. Non come adesso che al primo ostacolo la coppia si
separa. Il matrimonio è anche sacrificio, non è tutto rose e fiori, ci sono
alti e bassi e bisogna cercare di non voltare le spalle alla prima difficoltà.
Se c’è l’amore si supera tutto.
Con i tuoi film sei diventata famosa. Come
vivi la popolarità?
Io l’ho sempre vissuta con grande semplicità
e mi fa molto piacere quando le persone per strada mi riconoscono, quando mi
fermano, quando mi chiedono delle cose. Il mio lavoro è fatto anche di questo,
quindi non può che farmi piacere e io la popolarità la vivo con molta
naturalezza e con molta semplicità, come sono io poi. Non mi sono mai montata
la testa, non ho mai fatto la diva e mi sono sempre comportata come una persona
normale e forse questo credo che sia apprezzato e che la gente lo percepisca.
Hai qualche progetto artistico? A cosa
stai lavorando?
Io ho girato questa serie “Cigolò per
caso” con Christian De Sica e si parla di farne un seguito, speriamo che si
faccia. Di solito quando meno me l’aspetto, mi arriva qualcosa. Ho dei momenti
di grande rabbia perché mi domando il perché non pensano a me i produttori,
perché non mi propongono delle cose, poi finito di arrabbiarmi per questo
motivo, mi squilla il telefono ed è la mia agenzia che mi dice che c’è un
lavoro adatto a me. Sono molto felice che alla mia età riesco ancora a fare
delle cose belle, che mi gratificano e che mi danno la carica per andare avanti.
E’ un lavoro che amo, l’ho sempre amato e mi piacerebbe continuare a farlo
ancora per parecchi anni.
Ad un giovane che si avvicina al cinema,
che consigli vorresti dare?
Il consiglio è quello di impegnarsi, di
studiare, di non prendere questo mestiere come un Grande Fratello, nel senso che
esci da lì e sei un divo, ma devi studiare, appassionarti e crederci molto,
faticare, lottare e sudare. Ci vuole molto impegno e tanta buona volontà. Non
è facile al giorno d’oggi, perché il cinema è leggermente in crisi, si
lavora per le piattaforme, che va benissimo però tutto è un po’ cambiato
rispetto ad una volta. Una volta si girava un film e il regista era davanti a te
che ti dava delle indicazioni, adesso si fa una lettura al tavolo con il cast,
dopo di che vai sul set e il regista si allontana e va nel camper a seguire la
scena, non ce l’hai davanti come era una volta.