Italo Vegliante (caratterista - attore)
Roma 18.9.2018
Intervista
di Gianfranco Gramola
Ha lavorato con Bombolo,
con Carmen Russo, Lory del Santo, ha recitato in un film di Federico Fellini e
in uno di Alberto Sordi. Ha un sogno artistico: “Mi
piacerebbe lavorare con Gigi Proietti, anche con Enrico Montesano, pure se è
laziale”
Io
e Italo Vegliante
Italo Vegliante, detto anche treno Italo, è
nato a Roma il 27 aprile del 1959. E’ un attore e chitarrista che ha ricoperto
fra il 1981 e il 1986 ruoli da caratterista in film del cinema italiano. La sua
figura è stata rievocata nell'estate 2011 all'interno della trasmissione di Rai
2 Stracult. È ricordato, oltre che per la sua attività di chitarrista,
soprattutto per la sua abilità di produrre rumori servendosi della voce (fra le
altre gag, la sigla de La Pantera Rosa, per questo conosciuto
anche come Er Pantera o Pantera rosa). In televisione, nel 1978 ha
impersonato se stesso come chitarrista nella trasmissione Zerofobia
dedicata al lancio dell'omonimo disco di Renato Zero. Su You Tube spopola con
video amatoriali di discusso successo. Il 19 gennaio 2014, dopo parecchi anni di
assenza dalla tv, ha partecipato come concorrente alla trasmissione Avanti un
altro!.
Cinema
Alcuni
film in cui Italo Vegliante ha partecipato:
Miracoloni
(1981)
– I carabbinieri (1981)
- W la foca (1982)
- Che casino... con Pierino (1982) - Cuando calienta el sol... vamos alla playa
(1983)
- Se tutto va bene siamo rovinati
(1984)
- Anno 2020 - I gladiatori del futuro
(1984)
- Mezzo destro mezzo sinistro - 2 calciatori senza pallone (1985) - Il set del
piacere (1986) - La voce della Luna (1990) - Nestore, l'ultima corsa (1994)
Televisione
Un commissario a Roma (1993)
Programmi
tv
Bim bum bam (1982)
- Drive In
(1983-1988) - Ricomincio da due
(1990-1991)
Italo
Vegliante lo trovi facilmente. Basta aggirarsi in zona Prati, dalle parti di
piazza Risorgimento e puoi incontrarlo indaffarato a chiacchierare con qualcuno
o a fare le sue celebri imitazioni. Oppure a raccogliere le cartacce in viale
Giulio Cesare o a fare dei cerchi per terra con dei gessetti colorati in via
Ottaviano o via Vespasiano. Il massimo però è
trovarlo
con la sua chitarra, perché è capace di regalarti uno spettacolino, un pezzo
di cabaret. Su You Tube ci sono molti video che lo riprendono mentre canta e
suona la chitarra. Ne vale la pena se volete farvi quattro risate.
Intervista
Ho letto che hai fatto teatro e
cinema.
Il teatro l’ho fatto così, per conto mio. Mi ha fatto fare un po’ di
cabaret Nicola Vicidomini, napoletano. Lo spettacolo si chiamava “Scapezzo” al
Teatro Vascello ed era in scena al teatro Vascello di Roma. Non ho fatto solo
cabaret, ma ho partecipato anche ad una sessantina di film.
Prima
di dedicarti alla recitazione, hai fatto altri lavori?
Sono
stato in collegio, in più ho fatto le recite. Poi ho fatto molti altri lavori,
come il guardamacchine, il commesso o meglio il pizzicarolo.
Ora
cosa fai?
Disegno,
suono la chitarra, mi chiamano ai compleanni e faccio qualche comparsa. Poi
doppiaggio e tante altre cose. Faccio pure i fuochi d’artificio,
le miccette con le mani ma nun lo posso fare perché la gente se spaventa
(risata).
Con
quale artista famoso hai lavorato?
Ho
lavorato con Bombolo, con Carmen Russo, Lory del Santo e tanti altri. Con Fellini ho partecipato al film “La
voce della luna”, dove c’erano anche Paolo Villaggio e Roberto Benigni.
Che
ricordi hai di Bombolo?
Lui aveva un cognome tedesco, si chiamava Franco
Lechner. Era del 1931 e vendeva i piatti a piazza Navona con il fratello. Era
una persona molto simpatica.
Quindi
hai iniziato con il teatro …
Si, ho iniziato con il teatro, poi ho fatto
cinema. Ora faccio un po’ di cabaret e devo dire che il teatro nuovo, quello
serio mi piace poco. Se faccio Shakespeare, il pubblico mi guarda in faccia e si
mette a ridere. Mi piace molto imitare i cartoni animati, tipo il gatto
Silvestro e Titti il canarino, quello di “mi è semblato di vedele un
gatto”. Hai presente?
Le tue ambizioni?
Diventare l’erede artistico di due grandi
artisti: vorrei essere metà Pippo Franco e metà Franco Franchi. Ho conosciuto
Franco Franchi e anche il figlio. Gente che s’atteggia.
Con chi ti piacerebbe
lavorare?
Come donne ce n’è una che si mantiene molto bene ed è Gloria Guida, la
moglie di Johnny
Dorelli. Una donna bellissima con cui avrei voluto recitare era Virna Lisi,
purtroppo non è più tra noi. Come attori mi piacerebbe lavorare con Gigi
Proietti, anche con Enrico Montesano, pure se è laziale. Io so’ romanista,
non so se l’hai capito.
Parlami
di Roma, la tua città.
Con
Roma ho un buon rapporto e dove trovo sporco mi piace pulire. Nel passato ho
fatto domanda come spazzino, o meglio operatore ecologico, come si dice ai
giorni nostri, ma non mi hanno preso. Se penso che la Svizzera è molto pulita,
così dovrebbe essere Roma, anzi più pulita della Svizzera. Bisogna dire anche
che non sono solo i romani che sporcano, ma chi vive a Roma e qualcosa anche chi
viene a visitare la città eterna, ossia i turisti.
In
quali zone hai abitato?
Ho
abitato in via di Grotta Perfetta 130, poi a
Torvaianica e Ardea. Poi sono tornato in zona Prati. A Torvaianica stavo in
affitto, come ad Ardea. Pagavo 500 euro al mese. Il proprietario una volta mi
faceva la ricevuta e il mese dopo, no.
Dove sto adesso, in via Leone IV, il proprietario ha una decina di appartamenti.
Questa zona non la cambierei neanche con i Parioli, perché quello è un
quartiere troppo signorile, troppo silenzioso. A me piace un quartiere un po’
più movimentato, più caciarone, un posto più allegro.
Un
consiglio alla sindaca Raggi?
E’
simpatica. Chi l’accusa, chi dice che nun fa niente. Je vorrei dire:
“Signora Raggi, io sono magro, lei pure. Dato che lei si chiama Raggi, io
faccio il cerchio e andiamo in bicicletta” (risata).