Iva Zanicchi (cantante) Lesmo (Milano) 11.12.2000
Intervista di Gianfranco Gramola
L'aquila
di Ligonchio
Iva
Zanicchi è nata il 18 gennaio 1940 a Vaglie di Ligonchio, un paesino
nell’Appennino emiliano in provincia di Reggio Emilia, da papà Zeffiro e da
mamma Elsa. Vive in una villa immersa nel verde a Lesmo, un paese della Brianza,
nei pressi di Milano. Sin da giovanissima Iva sviluppa una grande passione per
il canto, tanto che da piccola saliva sugli alberi a cantare. Ma la prima
“performance” risale al 1960, quando a Collagna (paese non distante dal suo
Ligonchio), viene realizzata una puntata di Campanile Sera, quiz presentato da
Mike Bongiorno. Iva partecipa come concorrente: è l’inizio della sua carriera
musicale. Nel 1962 debutta alla radio in una trasmissione di Silvio Gigli,
mentre nel 1963 partecipa al Festival per voci nuove di Castrocaro con il brano
"Sei ore", titolo del suo primo singolo, e si classifica terza.
Il successo arriva nel 1964 con "Cry to me" (Come ti vorrei).
La sua prima partecipazione al Festival di Sanremo risale al 1965, in coppia con
Gene Pitney con "I tuoi anni più belli". Nel 1966 Iva torna a Sanremo con "La notte dell'addio".
E finalmente, nel 1967, conquista la prima vittoria al Festival di
Sanremo con "Non pensare a me", in coppia con Claudio Villa. Il 19
luglio del 1967 si sposa con il discografico Tonino Ansoldi, dal quale si
separerà nel '76. Il 19 dicembre 1967 nasce Michela, unica figlia di Iva. Nel
1968 ritorna al Festival in coppia con Udo Jurgens, con "Per vivere".
Il Festival di Sanremo è forse l’arma vincente di Iva: torna nel 1969 e
trionfa con "Zingara", questa volta in coppia con Bobby Solo. Nel 1969
partecipa a Madrid all'Eurofestival e inizia una serie di spettacoli in tutto il
mondo. In Italia ha addirittura l'onore di tenere un concerto al Regio di Parma,
tempio della lirica. Uno dei suoi
album più importanti è sicuramente "Caro Theodorakis... Iva" del
1970, che vende più di un milione e mezzo di copie. Il compositore greco M.
Theodorakis, nel 1974, le
scriverà "Fiume amaro", altro successo internazionale.
Parallelamente, iniziano le ospitate televisive nei più importanti programmi,
da "Canzonissima" a "Un disco per l'estate", da “Sai che
ti dico?” (1972) a “Tontanbot” (1975). Nel 1973 si classifica terza a
Sanremo in coppia con Sergio Endrigo con il brano "L'arca di Noè", e
nel 1974 torna a vincere per la terza volta con "Ciao cara come
stai?". Solo Iva Zanicchi ha vinto per
tre volte il Festival di Sanremo: è l’unica donna! Nel 1976 Iva canta
quella che forse è la sua canzone più bella: vende più di tre milioni di
copie nel mondo con "La riva bianca, la riva nera". Sempre in
quell'anno, esce "Testarda io" e nel 1978 realizza l'album
"Playboy" e nel gennaio 1979 realizza un servizio fotografico per
l'omonima rivista. Dopo diversi anni di pausa, nel 1983 si presenta con un nuovo
look alla Mostra della canzone di Riva del Garda con "Aria di luna", e
nel 1984 torna a Sanremo con "Chi mi darà", di Balsamo, con cui si
classifica al nono posto. Il 1985 diventa suo compagno il produttore Fausto
Pinna e si cimenta nella veste di conduttrice televisiva, con il programma “OK
il prezzo è giusto”. Nel 1998
Iva diventa nonna di Luca. Nel maggio 2003 la figlia Michela le darà anche una
nipotina: Virginia. Iva è pazza di loro, li ama moltissimo. Nel settembre 2000
passa in Rai ed è la regina della domenica pomeriggio conducendo con grande
successo Domenica in su Raiuno. Il 2001 è un anno di grande successo: a marzo
pubblica per la Mondadori il suo primo libro: "Polenta di castagne",
storia autobiografica da lei stessa definita franca e ironica. Il 18 aprile
viene eletta personaggio televisivo femminile dell’anno, secondo gli Oscar TV
RAI: è il suo primo premio televisivo. Nel 2003, dopo 19 anni, Iva torna più
bella che mai al Festival di Sanremo con "Fossi un tango". Nel 2004
realizza una grande tournée in Sud America con la collaborazione di Radio
Italia Solo Musica Italiana: è un grandissimo successo, inoltre, torna in tv,
su Italia1, come opinionista del reality show "La fattoria". Candidata
alle elezioni europee per Forza Italia, non viene eletta. Dopo alcune
partecipazioni televisive (da "Il gioco dei 9" a "Startrekking",
da "Markette" a "Che tempo fa"), riprende a cantare con una
grande tournèe in Canada e Stati Uniti. Nel 2005 ritorna alla grande in tv su
Canale5 con "Il Piattoforte" e su Raidue protagonista del reality show
"Music farm". Nell'estate è protagonista, dopo 15 anni, della tournèe
"Fra di noi", che la riporta a cantare nelle più belle piazze
d'Italia. Nel 2006 firma un contratto biennale con Mediaset, apparendo come
opinionista in alcune puntate di "Verissimo". Inoltre recita nella
fiction tv "Caterina e le sue figlie", al fianco di Virna Lisi.
Nell'estate è protagonista di una grande tournèe che la riporterà, tra
le tante tappe, nella sua Ligonchio. Ad ottobre entra a far parte del cast di
"Buona domenica" su Canale5.
Breve
discografia (LP): 1965
Iva Zanicchi – 1967 Fra noi – 1970 Iva senza tempo – 1970 Caro Theodorakis
– 1971 Caro Aznavour - 1971 Shalom
1972 Fantasia – 1972 Dall’amore in poi – 1973 Le giornate dell’amore –
1973 Dolce notte santa notte (album natalizio) – 1974 Io ti propongo
– 1975 Io sarò la tua idea – 1976 Confessioni – 1976 Cara Napoli – 1978
Con la voglia di lei – 1978 Playboy – 1981 Ardente – 1984 Quando arriverà
– 1984 Iva 85 – 1987 Care colleghe - 1988 Nefertari – 1991 Come mi vorrei
2003 Fossi un tango.
Filmografia: 1967 Una ragazza tutta d’oro – 1998 L’ultimo capodanno – 2005 Caterina
e le sue figlie (Fiction TV) – 2007 Caterina e le sue figlie 2 (Fiction TV)
I
suoi primati: È l'unica donna nella storia della canzone italiana ad aver vinto ben 3
volte il Festival di Sanremo (1967 – 1969 – 1974), è stata la prima
cantante italiana ad attraversare l’Unione Sovietica in tour nel 1981, è
stata la prima cantante italiana ad aver tenuto un concerto di musica leggera
nel teatro Regio di Parma nel 1973 ed è stata la prima cantante italiana ad
aver tenuto un concerto al Madison Square Garden di New York nel 1973.
Ha
detto:
- Alle
donne infelici dico di non arrendersi alla noia e di ricominciare tutto da capo,
come sto facendo io. Rinnovate la vostra immagine, tagliatevi i capelli e
dimagrite, poi smettetela di stare attaccate ai fornelli, uscite di casa,
frequentate una palestra o un corso di lingue e occupatevi di volontariato.
-
Vagli, la frazione in cui sono nata è un’isola a parte. Tutti ti invitano, ti
sorridono, ti spingono in casa. Negli altri paesi non trovo più quella
comunione, quell’amicizia, quella cordialità di un tempo.
-
Avrei bisogno di una tiratina al viso, ma ho paura dell’anestesia.
- La
mia passione per lo spettacolo è iniziata che avevo 8 anni. Ogni estate nella
nostra parrocchia veniva un giovane regista, che poi avrebbe fatto molta strada,
per allestire degli spettacoli teatrali. Si chiamava Ermanno Olmi.
- Quando
è nata mia figlia Michela, ero nel pieno della carriera, vincolata a contratti
che dovevo rispettare e per questo l’ho lasciata troppo sola.
- Non
sopporto di vedere gettare nella spazzatura il pane o usare in maniera esagerata
e quindi inutile i detersivi.
Curiosità
-
Venne soprannominata da Mike Bongiorno "l'Aquila di Ligonchio" a causa
del suo naso "importante", che rappresentava un complesso per Iva.
- La
figlia Michela, è una affermata psicologa e mamma di due bambini.
- E’
stata Assessore dei Beni Culturali e allo Spettacolo del Comune di Pontremoli
(Massa Carrara).
-
Nel 1978 pubblicò l'album scandalo “Playboy”, accompagnato da un servizio
osè sull'omonima rivista. Una sorta di concept - album erotico, ben
confezionato da Cristiano Malgioglio autore di gran parte delle canzoni
contenute.
- Ha
pubblicato due libri: nel 2001 “Polenta di castagne” e nel 2005 “I prati
di Sara”.
-
Colleziona portasigarette d'argento.
- Ha
due sorelle, Wiria e Maria Rosa e un fratello, Antonio.
Intervista
E’ nella sua bella villa di Lesmo, a pochi
km. da Arcore. L’aquila di Ligonchio è schietta e sincera, però la trovo una
persona molto disponibile e sa dire la sua, su qualsiasi argomento.
Dimenticavo…. è molto simpatica.
Com’è
il tuo rapporto con Roma, Iva?
Purtroppo
non è approfondito come vorrei, perché arrivo a Roma il venerdì per
“Domenica In” e quindi si va in
teatro a provare. Ma è un bell’impatto venire qui. Già dall’aeroporto di
Roma, passare per il centro e respirare l’aria di Roma, il suo clima è
tutt’altra cosa. E’ una città fantastica e bellissima, credimi, Gianfranco.
Per uno che viene da fuori, nel vederla ti fa mancare il respiro.
Quando
sei venuto a Roma la prima volta?
Ero
una ragazzina, quindi tanti anni fa (risata). Avevo appena iniziato a cantare
e Roma m’è piaciuta subito. L’ho sempre paragonata ad un bellissimo film,
con una bellissima musica. Ci sono dei punti di Roma che sono fantastici,
davvero. Mi ricordo la prima volta che, come sempre, quando si va a Roma si fanno sempre i soliti giri canonici, no? Colosseo, fontana di Trevi, Pantheon, San Pietro con salita sulla cupola,
che vista meravigliosa. Ricordo che sono arrivata a casa stanca morta e
frastornata dalla bellezza di Roma. Io ho viaggiato in tutto il mondo, caro
Gianfranco, e quindi ho visto tutte le grandi metropoli, ma devo dire che Roma
è Roma, nel senso che è unica.
Ami
la cucina romana?
Ho
un ottimo rapporto con la cucina romana e un tempo ancora di più (risata).
Ricordo che quando venivo giù a Roma, negli anni ’60, per le Canzonissime, in
qualsiasi buco, in qualsiasi trattoria si mangiava alla grande. Invece
ultimamente trovo un po’ meno professionalità. Poi vabbe’, ci sono i
soliti ristoranti d’elite, dove si mangia magnificamente, però la buona
cucina non è così diffusa.
Hai
un ristorante preferito?
Si!
Frequento un ristorante dove si mangia abbastanza bene e casalingo. Si chiama
“Al King dei Molisani” ed è vicino alla Rai e lo frequento anche per
comodità, perché ho l’albergo lì vicino dove lavoro. Mi sembra che è in
via Beato Angelico.
C’è
un angolo di Roma a cui sei legata?
Si!
Ma proprio da turista, cioè quella zona del Colosseo e dei Fori Imperiali.
Quando vado da quelle parti mi sento leggera e provo una strana sensazione.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Quando
si tratta di periodi molto lunghi, provo il desiderio e la voglia di rimanerci
un po’ di più, di riscoprirla, perché Roma è bella tutta, da quella
rinascimentale a quella papalina e chiaramente quella antica. A Roma ci sono
troppe cose da vedere, da ammirare e come dicevo prima, provo il desiderio di
scoprirla piano piano e mi dispiace che nonostante io sia venuta a Roma
tantissime volte, non ci sia riuscita.
I
romani come li trovi, Iva?
Oh
Dio! Io li trovo simpatici, molto simpatici. Dal classico taxista che quando
sali, attacca a conversare e ti racconta tante di quelle cose divertenti e con
un’ironia unica. Sono molto
chiacchieroni e simpatici. Ora un po’ meno, ma un tempo era un po’ più
spassoso il romano e io mi divertivo da morire. I romani sono un po’ rumorosi,
un po’ caciaroni, vabbe’, però questo non si può considerare un difetto,
perché fa parte del loro carattere.
Cosa
ti dà fastidio di Roma?
Come
tutte le città mi dà fastidio tantissimo il traffico. Nel centro non lo vorrei
proprio vedere e d’altro canto è la piaga del giorno d’oggi di tutte le
grandi città. Roma senza traffico sarebbe meravigliosa, un paradiso terrestre.
Un sogno….
Frequenti
la Roma by night?
No!
Non la vivo proprio. Quando vengo a Roma, vengo per lavoro e quindi finite le
prove vado al ristorante e poi di corsa in albergo. Un tempo la vivevo di più.
Parlo degli anni ’60 e i locali erano pieni di gente. Vedevi gente del cinema
ovunque, anche stranieri, da Hollywood. Una volta in un locale che non ricordo
il nome è entrato Robert Mitchum, tanto per dire. A quei tempi capitava spesso
dio vedere dei Vip in giro, un po’ la Dolce Vita di via Veneto. Adesso è un
po’ meno, si nota meno.
Com’è
avvenuto il tuo accostamento verso il mondo della canzone?
Il
mio grande desiderio, anche da bambina, era quello di poter arrivare, per cui le
cose classiche, cioè il concorso di Castrocaro, quello di Voci Nuove e tutta la
trafila. Poi dischi, le lunghe attese, molto lunghe, anche anni, allora, pur di
andare a Sanremo. E’ avvenuto così.
La
tua più gran soddisfazione artistica?
Beh!
Insomma, Gianfranco, pensare alle mie tre vittorie a Sanremo, per una cantante
è importante. Le tante tournée che
ho fatto in tutto il mondo, cantando in tutti i più grandi teatri del mondo a
contatto con la gente. Queste sono le cose più belle e che, chiaramente, mi
hanno dato molta soddisfazione.
Un
tuo sogno nel cassetto?
Oddio,
ne ho tanti (risata). Sogni, progetti ce ne sono sempre. Però tante
soddisfazioni me le sono tolte davvero. Credo che prima o poi, se non è troppo
tardi, dovrei affrontare il teatro.