Lara Tunna
(artista)
Pisa
6.10.2024
Intervista di Gianfranco Gramola
“Volti ed
eventi con una storia forte alle spalle sono la mia fonte di ispirazione. I miei
personaggi nei dipinti mi ispirano dal momento in cui li incontro; l'immagine
che intendo creare si materializza davanti ai miei occhi. Man mano che parliamo
e ascolto le loro storie, aggiungo simbolismo”
Lara Tunna è
nata a Smirne in Turchia, dove ha avuto un’infanzia molto felice. Essendo suo
padre un comandante militare, ha viaggiato molto e avuto la possibilità di
vivere in diversi luoghi. Questo continuo viaggiare le ha dato opportunità di
osservare da vicino diverse culture e di assimilare tradizioni e spunti di vita
differenti che hanno arricchito il suo bagaglio culturale. All’età di 11
anni, vince un concorso di intelligenza, arrivando tra i primi 500 su circa
900.000 partecipanti, che le dà la possibilità di entrare in una prestigiosa
scuola scientifica di élite. Ha proseguito i suoi studi laureandosi in
economia, con una specializzazione in gestione e organizzazione.
Sebbene trascorre i suoi anni lontano dal mondo dell’arte, non ha mai
perso la sua passione. Benché non abbia mai avuto alcuna educazione al disegno,
si esprime facilmente, andando a intersecare diversi linguaggi artistici.
“L’arte è la mia migliora lingua” ripete Lara Tunna, artista ambidestra,
che grazie alla sua incredibile capacità è in grado di realizzare meravigliose
opere usando entrambe le mani contemporaneamente. Se si dovesse trovare una
parola che racchiude tutto il suo operato, quella parola è sinestesia! Ha una
connessione molto forte tra i suoi cinque sensi, che le premette di lavorare a
contemporanea con i suoni, il tatto… tutto ciò viene convertito in opera
d’arte. L’artista turca Lara Tunna vive in Italia, a Pisa dal 2007. Lara
Tunna è una pittrice ambidestra che usa colori e oggetti con gentilezza :
strumenti e simboli per descrivere le emozioni. Ci accompagna in un viaggio
misterioso e sensibile attraverso il suo stile unico con opere create usando
entrambe le mani contemporaneamente, come davanti ad uno specchio che divide e
unisce sogno e realtà. Memoria e destino.
Intervista
Com’è
nata la passione per la pittura?
Da quando mi
conosco, dipingo. In realtà, per me non è tanto una passione quanto una forma
di comunicazione, un bisogno.
I tuoi
genitori avevano in mente un futuro diverso per te?
Non mi hanno
mai fatto pressione né mi hanno indirizzato. Sono cresciuta in un ambiente
piuttosto tranquillo. Mio padre seguiva il mio sport, mentre mia madre si
occupava della scuola. Mi dicevano sempre di fare ciò che mi avrebbe reso
felice e tranquilla nella vita. Così ho deciso di diventare una pilota
militare. Mio padre ne fu molto contento, mentre mia madre non lo fu affatto. :)
Il risultato: non ho rattristato mia madre.
Come ti
definisci? Pittore o artista o sono la stessa cosa?
Posso
descriverlo così: una persona dotata di talento o senza talento può diventare
un pittore se riceve una buona formazione. Tuttavia, non si può diventare un
artista solo con l'istruzione. L'artista ha un filtro, questo è il suo sigillo.
Filtra la realtà e la presenta come desidera mostrarla. Ed è fondamentale che,
quando vedete l'opera di un artista, essa vi tocchi in qualche modo, susciti
emozioni e vi faccia desiderare di guardarla ancora un po'. In questo caso, si
può dire che si tratta di un artista di grande successo. Non ho alcuna
formazione per dipingere. Se devo fare una scelta, posso dire che mi sento più
vicino a un artista che a un pittore.
Con quali
artisti di riferimento sei cresciuta? Chi sono i pittori che ami molto?
Non è per
prendere spunto, ma mi è sempre piaciuta il modo in cui Monet usa la luce. Ad
esempio, il sole invernale che colpisce la neve in La Pie mi sembra molto bello.
In realtà, mi piacciono in generale i quadri di neve e acqua che presentano
giochi di luce. Tra quelli che mi vengono in mente, il dipinto di Édouard Cortès
Quai du Louvre è molto bello. Anche nel dipinto di Ivan Aivazovsky The Ninth
Wave, la luce rende le onde trasparenti.
Come
definisci il tuo stile di pittura?
Una cosa che
posso dire con certezza è che il mio stile non è classico. Tuttavia, non posso
specificare un particolare stile, poiché ci sono differenze evidenti tra i miei
quadri. Dato che creo partendo dalle mie emozioni, lo stile delle mie opere
varia in base ai sentimenti che provo in quel momento o rispetto a quell'evento.
Qual è il
compito principale della tua arte?
Quando vedo
qualcuno fermo di fronte al mio dipinto, perso nei propri pensieri, con un
sorriso malizioso sul volto o un arrossire negli occhi, mi rende molto felice.
Perché dipingo solo quando sento veramente qualcosa e metto in ogni mia
emozione. Così, diventa un linguaggio visivo. Non è un compito, ma è così
che trovo la mia soddisfazione.
I maestri
del passato che ti piacciono molto?
Leonardo Da
Vinci, Michelangelo.
Quali
colori prediligi?
Mi piacciono
le tonalità di blu.
Hai una
tecnica molto curiosa, quella a due mani. E’ una cosa naturale o studiata?
Sono nata così.
Ma poi a scuola mi hanno sempre indirizzato a concentrarmi sulla mia mano
destra. Ho scritto e disegnato con la destra. Nel 2019, leggevo un articolo su
Leonardo Da Vinci. La frase che diceva 'poteva scrivere in contemporanea con
entrambe le mani in maniera speculare' mi ha illuminato all'improvviso. Ho
ricordato tutto. Ho preso un foglio e una penna e ho provato: ha funzionato. Da
quel giorno, ho iniziato a fare di nuovo dipinti simmetrici.
Ti ispira
di più un volto, un paesaggio o la natura? (la più poetica fonte di
ispirazione)
Volti ed
eventi con una storia forte alle spalle sono la mia fonte di ispirazione. I miei
personaggi nei dipinti mi ispirano dal momento in cui li incontro; l'immagine
che intendo creare si materializza davanti ai miei occhi. Man mano che parliamo
e ascolto le loro storie, aggiungo simbolismo.
Hai un
soggetto preferito?
Direi i
sentimenti veri.
Sei nata
in Turchia. Quanto c’è di turco e di italiano nelle tue creazioni?
C'è l'influenza di entrambi i paesi dal punto di vista del simbolismo. Nelle
mie opere puoi trovare le corone delle monarchie europee e i fez dei dervisci
turchi, e in realtà rappresentano tutti qualcosa di diverso. Tuttavia, a
livello di motivi, forse la Turchia potrebbe prevalere un po' di più.
Quante
opere hai creato fino ad ora?
Solo le opere
che ho esposto sono più di 100.
Come firmi
le tue opere? Usi un nome d’arte, uno pseudonimo?
Firmo le mie
opere con il mio vero nome, 'Esin'. 'Lara Tunna' è il mio pseudonimo.
Quanto
tempo impieghi per realizzare un’opera?
Dipende dal
quadro. A volte ci vogliono 3-4 ore, altre volte 3-4 giorni, o addirittura 3-4
settimana.
In base a
cosa decidi il prezzo di una tua opera?
Le
dimensioni, i materiali, la tecnica, il tempo e lo sforzo che ho dedicato. Ma
naturalmente rispettando anche le quote stabilite dagli esperti d'arte.
Con quali
occhi guardi una tua opera finita? Sei molto autocritica?
Sono una
persona obiettiva sia nell'arte che nella vita. Sono così anche nei confronti
di me stessa. Se è davvero bello, mi soddisfa; se non lo è, non mi piace.
Qual è il
momento della giornata più fertile per creare le tue opere?
Di solito
lavoro di notte, perché solo di notte riesco a trovare un ambiente tranquillo e
concentrato. Ma se durante il giorno ho a disposizione un ambiente simile, non
fa differenza.
L’ambiente
che ti circonda è fonte di ispirazione per te?
Si, ogni
persona, oggetto e animale che incontro e con cui mi confronto è per me una
fonte di ispirazione. È sufficiente che abbia una storia sincera.
Che sangue
corre fra te e i critici?
Fino ad ora
ho sempre ricevuto commenti molto belli. Posso dire che mi hanno motivato ancora
di più. Solo alcuni mi hanno consigliato di rimanere in uno stile fisso.
Tuttavia, la grande maggioranza mi ha detto che devo restare proprio come sono,
e ha aggiunto che ciò che mi rende me stessa è proprio questa semplicità e
autenticità.
Nella tua
arte c’è più sensualità o misticismo?
Entrambi. A
volte c'è la sensualità del cavallo costretto a correre con la frusta, altre
volte c'è l'incontro di anime karmiche in questa vita. Tutto deriva dalle
storie che ho visto, sentito o vissuto.
Hai fatto
diverse mostre. In quali di queste hai trovato più soddisfazione?
Tutte sono
state molto belle, ognuna ha un posto speciale. Ma le aste di beneficenza mi
hanno emozionato di più. I miei dipinti sono stati messi all'asta due volte.
Una per il grande terremoto in Turchia e l'altra per le ricerche dell'AIRC. Era
emozionante.
E’
possibile vivere di arte al giorno d’oggi?
Non è facile
per niente e nessuna epoca è stata facile. Qui, secondo me, ci sono tanti
parametri e dilemmi: fare creazioni veramente come si sente o pensare al
marketing… vivere una vita molto semplice e dedicarsi 24 ore a creare, oppure
assumere altre responsabilità della vita... dipende tutto dalle scelte.
Quali sono
le tue ambizioni?
Non mi pongo
obiettivi nell'arte. Se mi viene in mente qualcosa, inizio subito a lavorarci.
Per questo motivo è così rilassante per me. Nella vita reale devi essere
pianificato, aspettare e calcolare... Ci sono molti fattori esterni sui quali
non puoi intervenire... Nell'arte hai la libertà di fare ciò che ti viene in
mente senza danneggiare nessuno. Non è una cosa fantastica?
Hai mai
pensato di creare un’opera e donarla al Papa?
Non mi è mai
venuto in mente... Ma se un giorno dovessi avere un'ispirazione e fare un
dipinto, perché no... Vediamo cosa ci riserverà la vita...