Laura Di Mauro (attrice - ballerina -
cantante) Roma
30.7.2011
Intervista di Gianfranco Gramola
Una bellissima
e simpaticissima attrice con la passione per i “gufi”
Laura Di Mauro è nata a Roma il 17 settembre
(l’anno non si dice). La sua formazione inizia con E. Paolo Turchi, studiando
danza classica, Jazz, Funky, Tip Tap. Frequenta e sostiene esami presso
l’accademia di Renato Greco e la DEAR. Studia canto con E. Dell’Orso e D.
Pandimiglio. Lavora in teatro con: E. Hamack, G. Landi, S. Japino, E. P. Turchi,
M. Garofalo, A.De La Roche,L. Verdeggiante, C. Ferraro, O. Ruggio, Brian &
Garrison, F. Angelini. I suoi esordi professionali sono televisivi: lavora in
televisione come ballerina, attrazione e cantante al Salone Margherita e nelle
trasmissioni Effetto Nuvolari, Fantastico
8, Fantastico 9, Fantastico
Baudo, Fantastica Carrà, RaiMondo,
Lascia o Raddoppia, Domenica
In, Il grande gioco dell’oca,
I cervelloni, Avanspettacolo.
In teatro lavora con i piu' grandi registi e attori, dalle commedie musicali di
Pietro Garinei alla Compagnia della Rancia: Giovanni
e Paulo (compagnia di Franco Molè); Sorrisi
e Chanson di D. Verde e con lui continua a lavorare in Ieri
Oggi Domani, Avanspettacolo 92, Scanzonatissimo, La Chanson;
Bal Tabarin al Teatro Belsito di Roma con la compagnia del
“Moulin Rouge” di Parigi; Brachetti
in Technicolor di A. Brachetti; A
Chorus Line, nel ruolo di Valery Clark, regia di Saverio Marconi.
E’ attrice protagonista e cantante in Non
mi toccate il Bosforo, regia di Romolo Siena; Due ore sole ti vorrei, regia di P. Garinei, con Gianfranco
Iannuzzo; Gli uomini sono tutti bambini,
regia di P. Garinei, con Gianfranco
D’Angelo. Gli ultimi successi teatrali le hanno regalato grande prestigio
,prima in Vacanze Romane con
Massimo Ghini e Serena Autieri e poi in Parlami
di me accanto al grande Christian De Sica.
Intervista
Com’è avvenuto il tuo accostamento
verso il mondo dello spettacolo?
Da sempre ho avuto le idee molto chiare.
Quindi ho finito la scuola superiore, mi sono diplomata in ragioneria e ho
iniziato subito a fare audizioni. Ho cominciato
come ballerina all’accademia di Renato Greco ed Enzo Paolo Turchi (il
marito di Carmen Russo, ndr.) e poi ho cominciato a lavorare appunto come
ballerina. La prima audizione l’ho fatta al Salone Margherita, per
Pierfrancesco Pingitore. Ho iniziato subito alla grande a mettere in atto queste
discipline, cioè danza, recitazione e canto.
La tua più grande soddisfazione
artistica?
Lavorare con Pietro Garinei. Il grande Pietro
Garinei.
Delusioni?
Vedere che quando Garinei ci ha lasciato, il
Sistina non è più stato lo stesso.
Hai dei rimpianti?
Si! Qualche volta ho dei rimpianti, cioè
quelli di non aver preso al volo delle occasioni,
anche per paura di non essere pronta, di non essere all’altezza. Forse ero un
po’ immatura.
Com’è iniziata la tua avventura con
“Il Puff” di Lando Fiorini?
E’ iniziata due stagioni fa ed è stata una
bellissima avventura perché Lando è un grande professionista e il suo
“Puff” è una bella palestra, credimi Gianfranco. Perché un conto è stare
in un teatro di 1600 posti e un altro conto è stare in un teatro dove ne
contiene 200, tutti attaccatissimi, dove tutti possono “vedere” ogni
respiro. Dove non sei supportata da scenografie, da grandi costumi ma sei te
stessa. Ci sono quattro personaggi che riempiono la scena e mandano avanti uno
spettacolo. Quindi una bella prova, direi.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
Tante persone del settore e molti
“grandi” dello spettacolo che stimo molto, mi hanno detto:“Ti hai la
capacità di arrivare fino all’ultima fila della platea”. E’ un
complimento che mi ha fatto molto piacere.
Una cosa cattiva?
Che penso troppo al mio aspetto fisico e al
mio lato B. (risata). Devo dire la verità, cioè che io sono una persona
abbastanza stimata, non ho mai notato tutta questa cattiveria intorno a me. Con
le mia amiche e con le colleghe di lavoro, amiamo prenderci in giro e ogni tanto
ci scappa una battuta sul mio fisico. Mi prendono in giro sulla mia postura e
sul fatto che ancora la mia parte, il mio aspetto fisico è
abbastanza preponderante sulla mia persona.
Quando non lavori, quali sono i tuoi
hobby?
Quando non lavoro adoro andare in palestra.
Fai qualche collezione particolare?
Si! Colleziono gufetti (risata). Sono una
grande appassionata di gufi. Li trovo dappertutto… nei mercatini ad esempio.
Colleziono gufi che possono essere, che so, una cornicetta o un gufetto che
canta e che tiene in mano un microfono, un gufetto con il cannocchiale… Ho un
assortimento vario di gufi (risata), sono proprio tanti.
Hai mai fatto una gaffe?
Ne avrò fatte sicuramente, perché sono
fantozziana da morire. Te ne racconto una, Gianfranco. Quando andai da Pietro
Garinei, un giorno, nel suo ufficio e parlando gli ricordai una cosa che mi
aveva detto e lo feci non con la mia voce, ma imitandolo e non me ne sono
accorta (risata). E lui mi ha detto:”Bene, signorina Di Mauro, siamo arrivati
anche alle imitazioni” (lo dice imitando Garinei).
Com’è il tuo rapporto con la fede?
Bella domanda, Gianfrà. Io credo, sono
credente ma poco praticante. Ho avuto anche dei momenti molto dolorosi della mia
vita dove ho pensato di non credere più a niente. Poi ci sono dei momenti che
fondamentalmente credo perché non avrei la forza dentro di me per andare avanti
e superare tante cose, tanti ostacoli.
Chi porteresti con te su un’isola
deserta?
La persona che amo e che momentaneamente è
dentro la mia testa e nel mio cuore. Però sono tentata di dirti che porterei
solo me stessa.
Un tuo sogno artistico?
Fare un film, fare cinema. Ho avuto la
possibilità di fare qualcosa recentemente, con i fratelli Vanzina, una piccola
cosa, però mi sono divertita un mondo. Sul set mi sentivo come a casa, mi è
venuto tutto naturale il recitare al cinema.
Veniamo a Roma. Com’è il tuo rapporto
con la tua città?
E’ la mia città. So’ romana de Roma, ma
non da sette generazioni però, perché mio papà è nato a Roma ma è di
origini siciliane. Io sono nata al Gianicolo e sono di Roma città. Adoro la mia
città e guai a chi ne parla male. Anche se alle volte non adoro i romani.
Come mai?
Perché delle volte sono troppo strafottenti.
Sono sempre allegri, è vero, però non è un’allegria simpatica, secondo me
è un’allegria presuntuosa, della serie “Semo romani, semo noi, semo qua,
fatece largo”. Ma non tutti sono così, intendiamoci. Non facciamo di tutta
un’erba un fascio. Però Roma è Roma e quello che abbiamo qui, non l’ho
trovato in nessuna città del mondo. Abbiamo un cielo che quand’è azzurro e
c’è il sole, è di una meraviglia indescrivibile. Roma è una città solare
che accoglie tutti o meglio abbraccia tutti.
Cosa ti manda di Roma quando sei via?
Forse la cucina?
No! La cucina romana non è che mi manchi
molto, anche se a me piace mangiare di tutto. Mi manca l’atmosfera magica di
Roma. Ricordo una sera che uscivo da una serata che ho fatto al Puff e
attraversai i Fori Imperiali tutti illuminati, piazza Venezia e dintorni e
pensai tra me:” Certo che noi romani siamo abituati a tutto ‘sto
splendore,ce l’abbiamo sotto gli occhi e non ci accorgiamo di quanta bellezza
siamo circondati”. Diamo tutto per scontato. Noi romani non ci rendiamo conto
che abitiamo nella più bella città del mondo.
Quali sono state le tue abitazioni romane?
Le mie abitazioni romane sono state
Monteverde, via dei Prati Fiscali, piazzale Jonio e adesso sto sulla Cassia.
Cosa ti da più fastidio di Roma?
E’ chiaro che è il traffico (risata). Come
ti dicevo prima, mi da fastidio una certa arroganza dei romani, che vogliono
fare i simpatici però a volte stonano nella maleducazione e nell’invadenza.
Come vivi la Roma by night?
Quando la vivo, la vivo benissimo. Roma è
piacevolissima, infatti l’estate non senti il bisogno di andare in vacanza,
però io non sono molto mondana, vado a lavorare in
teatro e vado a casa, anche perché la maggior parte delle mie amicizie
le ho tutte in giro sparse per l’Italia che lavorano o le mie care amiche sono
sposate. Ma se c’è un evento e mi invitano, vado e devo dire che è
piacevolissimo. Diciamo che Roma è molto provinciale, è come andare in un
grande paese e la sera incontrare tutti.
Per un'artista Roma cosa rappresenta?
Tutto, perché Roma è cinema, è
televisione, è teatro, ed è avvolta dalla storia dello spettacolo.
Quindi se uno volesse sfondare come
artista, un romano è più avvantaggiato rispetto ad un trentino?
Per fare questo mestiere si, perché comunque
c’è la storia dello spettacolo, del cinema, dei teatri, c’è un tasso
culturale, è una città grande, che ti offre tante cose, e quindi è il fulcro
anche di celebri artisti. Ci sono più cinema, ci sono più teatri, anche se ho
visto dei teatri al nord meravigliosi, che sono ancora meglio dei teatri di
Roma.