Lucrezia Lante della Rovere (attrice) Roma 29.3.2004
Intervista di Gianfranco Gramola
La
pasionaria di Roma
Lucrezia Lante della Rovere è nata a Roma il 19
luglio del 1966. E' figlia di Alessandro
Lante della Rovere e di Marina Ripa di Meana. Debutta sul grande schermo nel 1985 con il film di Mario Monicelli
“Speriamo che sia femmina”. Negli anni successivi viene diretta, tra gli
altri, da Pupi Avati in “Storie di ragazzi e di ragazze”, da Beppe Cino
nella pellicola ispirata all'omonimo romanzo di Bufalino “ Diceria
dell’untore” e da Fiorenza Infacelli in “Zuppa di pesce”. Lavora con
alcuni dei più promettenti registi del nuovo cinema italiano in opere di
successo come “Le donne non vogliono più” di Pino Quartullo e “Ardena,
l’isola che non c’è “ di Luca Barbareschi. Per la televisione ha recitato
in “Casa Ricordi” di Mauro Bolognini e sempre per Rai Uno ha partecipato
alla fiction “Uno di noi” di Fabrizio Costa. Per Rai Due ha interpretato due
stagioni del serial “Cronaca Nera”, con la regia di Gianluigi Calderone e
Ugo Fabrizio Giordani . In teatro ha debuttato nel 1986 con lo spettacolo
“Casanova Spa”, diretto Luca De Fusco. Tra i suoi lavori di maggiore
successo “Quando eravamo repressi” di Pino Quartullo, “Risiko” scritto
da Francesco Apolloni, “Oleanna” e “Il cielo sopra il letto”, entrambi
per la regia di Luca Barbareschi. Nel marzo del 2000 partecipa al fianco di
Renato Zero al programma di Rai Uno “Tutti gli zeri del mondo”.
Breve
filmografia
(1986) Speriamo che sia femmina - (1988) Delitti e profumi - (1990) Diceria
dell'untore - (1990) Tre colonne in cronaca - (1992) Lettera da
Parigi - (1992) Nessuno - (1992) Quando eravamo repressi - (1993)
Le Donne non vogliono più - (1999) La Carbonara – ( 2001) La Repubblica di San Gennaro – (2007) SMS, Sotto Mentite Spoglie.
Ha
detto:
- Mia mamma è un genio nel chiedere gli
sconti. Lei vuole come minimo il 30 per cento di sconto e se non se glielo fanno
si mette a urlare come un’ossessa. Lei ha la faccia, diciamo la verità, come
il culo.
- Il
libro di mia madre l’ho letto. Me lo portavo a scuola e lo sfogliavo sotto il
banco. Era come leggere un diario segreto. Arrivavano certe pugnalate tremende.
- Detesto
quelli che sono andati a fare la foto del Papa defunto con il telefonino.
-
Sono molto litigiosa e faccio spegnere le sigarette se è vietato fumare, chiamo
il vigile se uno fa fare al suo cane la cacca sul marciapiede.
- Che
gaffe. Ad una festa ho detto a una donna di salutarmi suo marito e quando lei mi
ha risposto che era morto, io nell’imbarazzo ho detto:” Muore
tanta di quella gente che non si sa più chi è vivo e chi è morto”.
-
Mia madre è più presente con i suoi adorati cani carlini, che con le sue
nipotine.
Curiosità
- Le
piace bere, dormire e fumare (ha provato a smettere sei volte). Ha deciso di
andare in palestra per buttare giù la pancetta “da vino”. La sveglia è la
sua tortura.
- Modella a 15 anni, attrice a 18 e mamma a
21. E’ stata sposata con Giovanni Malagò, dal quale, nel 1988, ha avuto le gemelle
Vittoria e Ludovica.
- Ha avuto una tormentata storia d’amore
con Luca Barbareschi, durata 7 anni e poi con il regista Gianpaolo Tescari.
- Ha studiato un anno alla “American
Overseas School of Rome”.
Intervista
L’intervista con Lucrezia è stata un po’
movimentata, perché l’ho fatta per telefono, al volo. Si, al volo, perché
stava andando dal dottore con le sue gemelle e rispondeva alle mie domande,
parlava con le figlie e con il tassista contemporaneamente.
Com’è
attualmente il tuo rapporto con Roma?
E’
la città in cui sono nata. E’ la mia cuccia. Sono sempre felicissima di
tornarci perché è la mia casa, è il mio sole e questo fatto mi corrisponde
molto. Quando sono via da Roma mi manca la mia casa, le mie figlie, le mie
lunghe passeggiate romane in questa città molto piacevole.
C’è
un angolo di Roma che ami particolarmente?
Sai,
io sono nata in centro, ho sempre fatto le passeggiate a Villa Borghese, ma mi piace attraversare i ponti del Tevere, andare a
piazza Farnese, ovviamente tutto questo quando si può evitare quelle giornate
di bolgia, di folla, però sono una che ama la vecchia Roma, tipo Trastevere, il
Ghetto e tutto il centro. Ripeto, evitando l’avanzata del popolo delle
metropolitane. Ci sono dei momenti, degli orari in cui puoi evitare la folla dei
pendolari, delle bolgie umane, dove tutti quanti vanno “a magnà” , tipo
dalle 2 alle 4 del pomeriggio, puoi girare tranquillo, perché tutti stanno
nelle mense o nei ristoranti. Roma è vuota, ad esempio, la domenica e
soprattutto d’estate nel mese di agosto. In quel periodo, Roma è vuota, è
favolosa e puoi girarla tranquillamente.
Parliamo
un po’ dei romani?
Dicono
che il romano sia cinico e che una loro caratteristica è il disincanto. Può
passare pure Robert De Niro davanti
e loro esclamano “Mo che è, De Niro?”. Sono cinici. Pregi è che sono
allegri, simpatici, con la battuta sempre pronta. Sono persone a cui piace
prendere la vita come viene, con allegria e soprattutto sdrammatizzano molto.
Come
vivi la Roma by night?
Non
la vivo più, è meglio chiederlo alle mie figlie. Devo dire che chi fa
l’attore, che fa questo mestiere, è sempre in giro per tournèe, quindi, la
sua vita è sempre by night, perché fa la vita alla rovescia. Però quando
torno a Roma faccio una vita by day più che by night e quindi torno a fare una
vita normale con altri ritmi. Poi anche il bisogno di andare nelle discoteche,
di bere, di strafare anche la notte, è uno sfogo inutile perché, secondo me,
già chi fa teatro si sfoga facendo una “performance”, la sera sul
palcoscenico. E’ come un atleta che la sera inizia a correre, quando ha già
corso nei suoi allenamenti quotidiani. Quindi, voglio dire, ha già sfogato una
parte di adrenalina e devo dire che il mio mestiere è molto terapeutico.
In
quali zone di Roma hai abitato, Lucrezia?
Come
zona di riferimento ho sempre abitato in centro, a parte una breve parentesi nel
quartiere Prati.
Quale
è stata la tua più grande soddisfazione artistica?
Si
è sempre legati a tutti i tuoi lavori, forse un po’ di più all’ultimo
lavoro che fai. E quindi non ce né uno in particolare, sono contenta di tutto
quello che ho fatto.
Com’è
nata la tua passione per lo spettacolo?
E’
nata un po’ per caso, perché mi ha presa Monicelli per il film: “Speriamo
che sia femmina” e da lì entrai nel mondo dello spettacolo dalla porta
principale. Quindi un bell’inizio, non ti pare?
I
tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Mio
padre sognava forse
che io studiassi e finissi l’Università. Mia madre, in fondo, credo
che sia molto contenta della mia carriera, essendo una donna molto egocentrica,
penso abbia sognato questo per me.
Quando
non lavori quali sono i tuoi hobby?
Leggo
molto, faccio lunghe passeggiate con le mie gemelle, faccio danza, leggo copioni
e altro.
Un
tuo pregio e un tuo difetto?
I
miei pregi e i miei difetti spesso combaciano, perché io dico sempre quello che
penso e come ho detto prima può essere un pregio ma anche un difetto. A volte
non serve assolutamente a nulla, perché a volte è meglio non dire la verità,
però in certe occasioni può essere un pregio perché significa che sono
abbastanza chiara e sincera con chi mi sta intorno. Un altro difetto è che sono
una persona molto impaziente.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Non
me ne viene in mente uno, non te lo so dire, anche perché di complimenti me ne
fanno tanti.
Ti
ritieni una persona fortunata?
Si!
Un pizzico di fortuna nella vita ci vuole anche. Sono nata sotto una buona
stella (risata).
Cosa
ne pensi della battaglia contro il fumo?
Sono
felicissima che ci sia, anche perché io fumo poco. Sono contenta che sia
vietato fumare in certi ambienti e così guadagno in salute.
Che
rapporto hai con la Fede?
Ho
un rapporto tutto mio personale. Non sono una cattolica credente, però spero
che ci sia qualcuno nell’aldilà e che un domani ci incontreremo tutti. Non può
finire tutto qua.
Hai
dei complessi?
Per
fortuna no (risata).
Chi
butteresti dalla torre in questo momento?
Nessuno!
Forse Berlusconi. No! Scherzo.
Hai
qualcosa che ti rode?
No!
Ti assicuro Gianfranco che i sassolini nelle scarpe me li levo tutti al momento.
Te lo garantisco.
Qual
è il segreto del tuo successo?
Non
ci sono segreti. Sono naturale.
A
chi vorresti dire “Grazie”?
Al
Padre Eterno, se c’è.
Tu
hai girato un film con la regia di un mio amico, Gigi Magni, vero?
Si!
Era “La carbonara”. E’ uscito ma poi come tutti i film italiani o che
vengono distribuiti male o che sono in competizione con le distribuzioni
americane e allora i nostri non rimangono il tempo necessario per farlo vedere.
I nostri lavori vengono un po’ penalizzati.
Dopo
il teatro quali sono i tuoi progetti?
Dopo
questo spettacolo mi riposo e l’anno prossimo ancora teatro con Rocco Papaleo
e Camerini. Ciao Gianfranco. Scappo perché ho appuntamento con il dottore, che
deve visitare le mie gemelline. Ciao.