Maria Giovanna Elmi
(conduttrice e giornalista)
Tarvisio (Ud) 4 - 10 - 2020
Intervista di Gianfranco Gramola
“Gli inizi, gli incontri e i ricordi della
conduttrice più amata dagli italiani. La galoppata con Silvester Stallone,
l’autografo ad Audrey Hepburn per il figlio, l’intervista a Gilbert Becaud e
tante altre curiosità”
Foto
: (c) Alessandro Canestrelli / Reporters Associati -Roma.
Che dire? Un mito! Uno dei volti più amati
dai telespettatori, è voce inconfondibile per diverse generazioni. L’eterna
fatina del tubo catodico, nonché vera signora del piccolo schermo
potrebbe vivere di rendita, basta ricordare “ Il Dirigibile” e “ Sereno
Variabile” ; invece la sua inesauribile energia fa sì che sia la prima
a prestarsi ad iniziative benefiche, quindi eccola sempre presente
inarrestabile, sorridente ed in ottima forma. A questo punto diventa superfluo
ricordarne la carriera, gli amori, i colleghi, tanto è stata ed è nella nostra
vita. Ha cantato per milioni di bambini sigle subito arrivate ad i vertici
dell’’Hit Parade (“Braccio di Ferro” “Invincibile Dirigibile”
“Scivolare” “ Barbi” “Stella di Natale” quest’ultima in coppia
alla mai dimenticata Roberta Giusti). Ha fatto convinto e fatto debuttare nel
2017 la sua collega ed amica Rosanna Vaudetti in sala d’incisione, per il
singolo cover “Buonasera Buonasera”. Ha prima donna in assoluto, presentato
il Festival di Sanremo per ben due edizioni: nel 1977 accanto a Mike Bongiorno e
nel 1978 da sola. Ha vinto tutto il vincibile in fatto di sondaggi fra Abacus e
Doxa come annunciatrice più amata nel decennio 80/90. Ha nuotato con i delfini,
ha scritto libri sulla Bellezza e forma fisica, è andata a cavallo assieme a
Stallone, è stata fotografata per oltre 5000 servizi e copertine dei maggiori
periodici (Oggi, Gente, Tv Sorrisi e canzoni, DiPiù, Vero, ecc, ecc), è
arrivata terza all’ “Isola dei Famosi 3” con l’edizione record che superò
il muro dei 12 milioni di ascoltatori. Ha tenuto a battesimo Sky-Uno diventando
volto ufficiale della rete quando ancora si chiamava Sky-Show. Nel 2010 tornò
in video in rigorosa diretta tutti i giorni nella trasmissione di Rai Uno
“Occhio alla Spesa” superando le 300 puntate. Oggi Maria Giovanna è
sinonimo di lealtà, sicurezza, affidabilità. Oggi Maria Giovanna è ospite
delle maggiori trasmissioni televisive. Ad agosto 2020 RaiUno per festeggiare i
suoi primi ottant’anni, confeziona uno speciale a lei interamente dedicato che
risulta essere il programma più visto dell’intera giornata, con oltre tre
milioni e mezzo di telespettatori (Fonte Auditel). In una recente intervista,
una nota attrice americana ha affermato che il segreto del vero successo è
risiedere stabilmente nella memoria del pubblico. Nel caso di Maria Giovanna,
questa è una certezza.
Intervista
Mi racconti com’è iniziata la tua
avventura televisiva?
E’ iniziata leggendo un’inserzione del
giornale Grazia, che cercava 22 fotomodelle pubblicitarie tra le lettrici del
settimanale. Ero giovanissima e non avevo una foto di fronte e una di profilo,
come loro chiedevano, così allegai una foto molto carina, dove ero con un
gruppo di amici e, una freccia che indicava il mio volto! Era l’anno in cui
mio papà mi aveva mandato in collegio a Parigi, per perfezionare il francese.
Parigi?
Si, ora ti racconto la mia storia. Facciamo
un passo indietro: dopo le scuole medie, ho tentato di iscrivermi a Liceo
Artistico ma non ho superato l’esame di ammissione nonostante io mi sentissi
una pittrice, così i miei genitori hanno pensato bene di iscrivermi al Liceo
Classico Giulio Cesare di Roma. Non c’era più posto in questo liceo ma non ho
perso l’anno in quanto sono riuscita ad andare al liceo classico, parificato
con il Giulio Cesare, cioè l’Istituto Salesiano della Suore di via Dalmazia.
Ma se alle medie la lingua straniera era l’inglese, al
ginnasio e al liceo di questo istituto, c’era solo il francese . Nel
primo anno ero stata così brava che il mio papà, che era giornalista, per
premiarmi, mi mandò a Parigi in un collegio per un corso di perfezionamento.
E’ proprio lì che papà mi raggiunge con una telefonata e mi dice: “E’
arrivata una lettera dalla Mondadori, l’ho aperta e c’è scritto: ‘siamo
lieti di comunicarle che Lei, tra centinaia di concorrenti, è stata selezionata
per sostenere un provino con Elsa Haertter, a Milano il tal giorno”. Elsa
Haertter era la fotografa delle modelle più famose del mondo. A Parigi avevo
appena finito il corso e allora mi precipito a Milano, sostengo il provino e,
una volta tornata a casa a Roma, racconto ai miei genitori la gioia di aver
vissuto un pomeriggio nella redazione del settimanale Grazia, e di aver
conosciuto la grande Elsa Haertter. Da lì a poco mi arriva la lettera che dice
che sono stata scelta come modella per tre anni, per le
foto degli abiti delle boutiques del Lazio, foto a cura di
Marisa Rastellini, fotografa ufficiale di Grazia in quella regione.
Quindi vengo presentata alla stampa e ai pubblicitari italiani nell’evento
organizzato alla Terrazza Martini a Milano. Mi sono fatta prestare per
l’occasione, un abitino di paillettes di Versace, e, quella sera, ricevetti in
premio un beautycase di Helene Rubinstein pieno di prodotti di bellezza (ero al
settimo cielo !) ma, cosa più importante, mi hanno presentata ai vari
pubblicitari che erano in platea. Uno di questi era Donatella Mauro che mi ha
chiesto se volevo far parte del suo team. Così ho cominciato a lavorare: da
quel momento tutti i caroselli dedicati a dentifrici, o lacche per capelli,
erano miei. Poi le cucine Ariston, il Sole piatti, ecc ….Ma poi, un giorno,
sono andata al mare, ad Ostia e ho conosciuto una signora che mi disse:
“secondo me tu hai la ‘faccetta da annunciatrice’ e mi consigliò di
andare all’ufficio informazioni di via Teulada per prendere il modulo,
compilarlo e attaccarci una foto tessera per sostenere il provino. Così feci,
precisando che volevo fare la
giornalista, l’annunciatrice e la conduttrice. Nel frattempo cercavo
anche di superare i colloqui previsti per
diventare hostess; sono sempre stata curiosa e mi è sempre piaciuto viaggiare,
Ma, dopo tanti provini in Rai, mi arriva un telegramma che mi invita a
presentarmi in via Teulada il tal giorno e, in quell’occasione, alle 5
selezionate da tutti i provini viene detto che, potevamo partecipare al corso di
dizione di tre mesi con la famosa attrice teatrale Evi Maltagliati. Superato
questo dovevamo prendere parte alla scuola trucco di 15 giorni. E’ stato
l’inizio e, in questo periodo ho dovuto mettere in pausa i caroselli. Quindi
mi hanno fatto lavorare a cachet
come annunciatrice e sono entrata fissa in Rai solo il 1° aprile del 1974. Nel
frattempo mi hanno chiesto di fare delle trasmissioni per la Radio Rai , perché
avevano notato il mio entusiasmo e la mia voglia di fare.
Quali programmi
facevi alla radio?
Una rubrica breve ma molto carina. Si
chiamava “Zoom” e andava in onda tutti i giorni, dopo il giornale radio,
ricca di interviste interessanti e divertenti rivolte a personaggi dello
spettacolo. L’anno successivo, cambiò il titolo e si chiamò
“Teleobiettivo”, ma aveva le stesse caratteristiche. Ricordo con piacere,
anche il programma
“Salve ragazzi” dedicato ai giovani. Le interviste erano rivolte a
tutti quei ragazzi che dovevano partire per la naia, e attraverso la
trasmissione potevano conoscere quali
opportunità di lavoro erano facilitate dalle nozioni apprese durante il periodo
di leva.
Foto : (c) Alessandro Canestrelli /
Reporters Associati -Roma.
E’ vero che hai volato su un aereo
militare?
Sono stata la prima donna a volare su un
reattore Militare: era un Fiat G 91 T, dell’aeronautica. Non volevo
sicuramente diventare una pilota, volevo solamente provare nuove emozioni. Era
il 1970 e il Fiat G-91 T era l’aereo dove si potevano preparare i piloti della
pattuglia acrobatica. Infatti era un aereo biposto. Il pilota si chiamava
Vittorio De Angelis e il jet si trovava a Pratica Di Mare. Mi hanno detto che
per volare dovevo passare una visita all’Istituto di Medicina Legale.
“Eccomi, sono pronta” ho detto e superai la visita: è stata una esperienza
entusiasmante.
Torniamo alla radio.
La mia esperienza in radio è avvenuta tra un
provino e l’altro della televisione. Avevo un grande entusiasmo e voglia di
fare, che non mi sono mai venuti meno nel corso degli anni: praticamente, sul
lavoro, non conosco la stanchezza. Poi mi hanno presa in Tv e non ho più
cercato di fare la hostess. In Rai, mi hanno assunto subito dopo Paola Perissi,
e insieme con Roberta Giusti !
Fra colleghe hai trovato più amicizia o
rivalità?
Ancora oggi è viva l’amicizia fra tutte
noi e, appena possibile, organizziamo occasioni di incontri per vederci, per
festeggiare compleanni per condividere un pranzetto o una cioccolata calda. La
prima collega incontrata appena entrata nella sala annunciatrici è stata
Nicoletta Orsomando, poi Rosanna Vaudetti, e Mariolina Cannuli, entrambe già in
televisione da 10 anni. Io sono apparsa in tv quando Gabriella Farinon aveva
smesso di fare l’annunciatrice per fare l’attrice. In Rai ho conosciuto
Roberta Giusti che aveva cominciato in radio e con lei ho
condiviso tante gioie e difficoltà : per me lei è sempre stata un
esempio; era l’amica allegra ma saggia che diceva “Si chiude una porta, si
apre un portone”. Non si perdeva mai d’animo ed era sempre pronta a darti
una mano. Era un’amica che aveva qualche anno in meno di me, però era molto
più matura di me .
Qual è il segreto del tuo successo?
Il segreto ? Non lo so…. ma ho la
sensazione che, tra il pubblico, siano in molti a volermi bene. E, quando mi
rendo conto che i bambini di ieri, che seguivano la trasmissione “Il
Dirigibile”, e che oggi hanno dai 45 ai 55 anni, sono ancora oggi i miei fan,
mi commuovo. Mi chiamavo “Azzurrina”, nei filmati, ma i bambini preferivano
chiamarmi “Fatina” E così sono entrata nel mondo magico della fantasia dei
bambini e questo è stato un regalo immenso. Poi con la trasmissione
“Buonasera con Atlas Ufo robot” ho conquistato il pubblico dei ragazzini
presi dal fascino di Goldrake. Ho ricevuto tanto affetto da tutti. Un esempio?
Quando ho compiuto 80 anni, molti
quotidiani mi hanno dedicato grandi articoli, dal Corriere della sera, al
Messaggero Veneto, al Resto del Carlino, il Giorno e il Nazionale. Ma anche
settimanali come Oggi, Nuovo, Di Più, F,
Grand Hotel, Sogno, Famiglia Cristiana ed altri. Poi, “Techetè” su
Rai 1 mi ha dedicato un’intera puntata per ricordare la mia carriera. Ora ho
in cantiere un progetto che condivido con Rosanna Vaudetti, un programma dal
titolo “Non si preoccupi, ci pensiamo noi” che ci vede protagoniste.
Nella tua carriera hai mai avuto dei fan
un po’ invadenti, degli stalker?
Qualcuno si, ma mi è difficile definirlo
stalker: erano soltanto ammiratori un po’ invadenti. Una volta sola ho dovuto
rivolgermi ai Carabinieri, perché mi arrivavano lettere dove si diceva che se
non andavo ad un appuntamento richiesto, l’avrei pagata cara. I Carabinieri mi
consigliarono di andare all’appuntamento a bordo della mia auto mentre una
pattuglia si sarebbe nascosta nelle vicinanze in abiti borghesi. Ci sono andata,
e ho notato soltanto un tizio sospetto, dall’aspetto poco rassicurante che
guardava da lontano. Ho scoperto poi che era un carabiniere in borghese, pronti
ad intervenire.
Hai scritto tre libri dove hai
intervistato parecchi personaggi. C’è stato qualcuno che ha rifiutato di
farsi intervistare?
Ho scritto per la Sugarco Editore, “Chi
vuol esser bello sia” poi, insieme alla giornalista
Matilde Amorosi abbiamo condiviso le interviste per il libro “Cibo
indiscreto”. Io, per l’occasione, ho intervistato da Luciano Pavarotti, a
Alberto Tomba, che aveva appena vinto la medaglia d’oro e molti altri. Tutti i
politici a cui mi sono rivolta, hanno accettato di buon grado di essere
intervistati: Giulio Andreotti della DC, Gianni De Michelis del Partito
Socialista e Giorgio Napolitano, allora presidente del
Partito Comunista. Soltanto Giovanni Spadolini, leader del Partito
Repubblicano, ha esitato a lungo prima di accettare, ma troppo tardi: il libro
era già in stampa ! Recentemente, con la giornalista Francesca Schenetti, ho
scritto, anche in questo caso condividendo le interviste, il libro
“Bellezza” !
Foto : (c) Alessandro Canestrelli /
Reporters Associati -Roma.
Hai conosciuto Audrey Hepburn e Silvester
Stallone. Un paio di aneddoti?
L’incontro con Audrey Hepburn è stata la
cosa più incredibile che mi sia successa. Ero al ristorante Il Matriciano a
Roma, ospite di una bella tavolata,
con altre persone della televisione, del cinema, registi, attori. Stavamo
uscendo quando vediamo seduta sola, Audrey Hepburn. In quel momento Audrey fa un
cenno con la mano come se chiamasse qualcuno di noi. E’ venuto un cameriere da
me dicendo che la signora Hepburn mi avrebbe voluta al tavolo. Appena la
raggiunsi mi chiese “ Mi può fare un autografo”( ???). Rimasi a bocca
aperta, certa di non aver capito bene. Poi aggiunse: ”E’ per mio figlio Luca
che la segue sempre in televisione nella trasmissione ‘Il Dirigibile ’ ed è
un suo accanito fan. Il suo autografo lo farà sicuramente molto felice” . E
così, anche se appare incredibile, ho fatto io, l’autografo ad Audrey Hepburn
! Ho incontrato poi Sylvester Stallone in un deserto vicino Tel Aviv dove stava
girando il film Rambo 3 . Dovevo intervistarlo per il programma “Sereno
variabile” e volevo cominciare l’intervista in modo divertente e originale.
Glielo dissi e lui arrivò con un cavallo nero, mi afferrò, mi tirò su, sul
suo cavallo e, davanti alle telecamere, mi fece fare una lunga galoppata. Quindi
mi ha concesso un’intervista così interessante e talmente lunga, che abbiamo
dovuto tagliarla. E’ stato gentilissimo. Questa è la dimostrazione che i veri
grandi personaggi, sono i più gentili e spontanei
E Tony Curtis?
Mi trovavo, sempre per Sereno Variabile, ad
una cena di gala al festival del
cinema di Taormina. Al nostro tavolo, c’era anche Tony Curtis, che mi ha
invitata per la mattina successiva, a nuotare nella piscina del suo Hotel, dove
avrei incontrato Esther Williams, la famosa attrice campionessa di nuoto. Non ho
potuto mantenere la promessa e, durante la serata della premiazione, Tony
Curtis, non trovandomi, mi venne a cercare in un modo decisamente originale: si
era fatto scrivere il mio nome sul palmo della sua mano, e chiedeva a tutti gli
ospiti della serata del festival mondiale del cinema, dove fossi … e alla fine
mi ha trovato.
Perché non scrivi un libro con i ricordi
e gli aneddoti delle persone famose che hai incontrato nella tua carriera?
Si, è un’idea! Potrei raccontare di
Gilbert Becaud che mi rilasciò un’intervista bellissima nonostante lo
aspettassero per la sua importante conferenza stampa all’Hotel Hilton a Roma.
Approfittai della mia conoscenza della lingua francese per fargli subito una
decina di domande, che mi ero preparata con cura, alle quali lui rispose
trattenendosi con me più del previsto facendosi attendere, in maniera
imbarazzante, da chi poi lo aspettava nella sala adiacente. Pensa che persona,
un mito. Come anche Sammy Davis Jr. Lui era già entrato nella sala dell’Hotel
preparata per la sua conferenza stampa piena di giornalisti ed io, con il mio
registratore per una trasmissione radio, mi avvicino a lui e gli dico: “Mi
farebbe piacere se potesse fare un augurio al vastissimo pubblico di questo
programma radiofonico, peccato ci sia così tanto chiasso in questa bella
sala”. Lui cos’ha fatto? Ha cominciato a battere forte le mani così tutti
si sono zittiti. Ci fu un silenzio immediato del quale subito approfittò per
prendere il mio microfono e salutare gli
ascoltatori dicendosi felice di avere avuto quell’occasione.
Foto : (c) Alessandro Canestrelli /
Reporters Associati -Roma.
Quanto conta la fortuna nel tuo lavoro?
Devo dire che ho avuto molta fortuna nella
mia carriera. Pensa che sono stata la prima donna che ha presentato il festival
di Sanremo da sola, nel 1977 e poi nel 1978.
Le prime due serate ero sola e la terza c’era Mike Bongiorno che aveva
proprio richiesto un volto televisivo amato dal pubblico. Da un rapido sondaggio
venne fuori il mio nome proprio a ridosso del festival. Non ero preparata per un
evento del genere, e ho dovuto farmi prestare all’ultimo momento un abito da
sera da Sabina Ciuffini. Condividere il festival con Mike Bongiorno fu una
gioia, perché Mike era una persona veramente speciale.
Parliamo un po’ di Roma. In quali zone
hai passato l’infanzia?
Da bambina ricordo che ho vissuto con i miei
genitori e i miei fratelli, per diversi anni, in un appartamento in una bella
via, via Trasone, una via alberata, vicino a piazza Acilia. Di quella casa
ricordo soprattutto la terrazza dove il mio papà, tra le varie piante, aveva
messo un rampicante profumatissimo, un gelsomino pieno di fiorellini bianchi.
Era lì che, seduti sulle sdraio, parlavamo tutti insieme, con lui, la mia mamma
e i miei fratelli. Poi abbiamo abitato in via Dessiè, tra via Nomentana e viale
Libia. Anche lì ci siamo stati diversi anni.
Quando mi sono sposata sono andata ad abitare in viale Platone che non è
distante da via Teulada. Ora sono venuta a vivere a Tarvisio, in Friuli
Cosa ti manca di Roma, ora che vivi in
Friuli?
Io, Gianfranco, sto bene nel mondo. Roma ha
delle bellezze uniche, come il Colosseo e tutti gli altri monumenti, i suoi
tramonti, le fontane, le piazze e le cose del passato. Roma ha veramente tante
bellezze realizzate nelle varie epoche. Come alcuni quartieri, rioni e zone che
sono veramente dei gioielli
C’è qualcosa che ti dà fastidio di
Roma?
Roma è molto trascurata. Trascurata dai
romani ma, anche da chi deve pensare a questa bella città. Approfittando della
mancanza di traffico, (durante il lockdown Roma era deserta) si potevano, ad
esempio, potare gli alberi, riparare le buche e ripristinare le strisce pedonali
che in molte vie non si vedono quasi più.
Quindi questi sono i consigli che daresti
a Virginia Raggi, che vuole ricandidarsi a sindaca di Roma?
Non voglio entrare nella politica e quindi
non voglio dare consigli alla Raggi, che avrà fatto sicuramente qualcosa di
buono, però dovrebbe fare di più per una città straordinaria come Roma. Poi,
se vuole ricandidarsi, deve tener conto che non potrà più giustificarsi dando
la colpa a “quello di prima”!