Marina
Morgan (presentatrice
Rai) Roma
17.06.1998
Intervista di Gianfranco Gramola
Un'annunciatrice
bella, simpatica e assai provocante
Marina Morgan è nata a Roma il 10 settembre
del 1943. Esordisce come attrice con piccole parti nel cinema di genere anni 60.
Nel 1966 è nel cast dello sceneggiato televisivo “L’ombra cinese” della
serie “Le inchieste del commissario Maigret”, con Gino Cervi. Negli Anni
Settanta, tenta la strada della televisione: vi riesce con successo e nel 1975,
inaugura la rubrica meteorologica dell'allora Rete Due. Entra quindi nel
“corpus” delle signorine buonasera e, in brevissimo tempo, ne diventa un
volto familiare al pari delle storiche colleghe. Oltre alle consuete
trasmissioni affidate alle annunciatrici, conduce alcuni programmi televisivi
tra cui “Il processo del lunedì” nel 1980 e 1981 al fianco di Enrico Ameri.
Successivamente è spesso ospite del Maurizio Costanzo Show. Negli anni Novanta
presenta il rotocalco televisivo “Magazine 3”, il varietà “RAImondo”
insieme al gruppo comico napoletano “Trettré” e la rubrica del Tg3 “Telesogni”.
Nel 1991 recita nel Musical “I tre moschettieri” nel ruolo di Milady insieme
a Marco Columbro, Gerry Scotti, Teo Teocoli, Francesco Salvi, Claudio Lippi,
Enrico Beruschi, Margherita Fumero, Franco Oppini, Mauro Di Francesco, Corrado
Tedeschi, Pamela Prati, Enzo Braschi, Maurizio Seymandi, Iva Zanicchi, Umberto
Smaila, Sergio Vastano e Giorgio Bracardi. Deve lasciare la RAI nel 2002, avendo
comunque raggiunto venticinque anni di attività. Tra le annunciatrici più
amate dal pubblico, che ne apprezzò da subito la chiara pronuncia, l'aspetto
solare e le vistose acconciature di vario colore, mutate nel corso degli anni
dal rosso al biondo fino al nero.
Filmografia parziale
Il compagno Don Camillo (1965) – Questo
pazzo, pazzo mondo della canzone (1965) – L’amore non va in vacanza (1966) – Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966) – I complessi (1968).
Curiosità
-
Ha cominciato a lavorare in Rai negli anni '70, mettendosi in luce per gli abiti
alquanto provocanti che sfoggiava durante la presentazione dei programmi.
- Imparava gli annunci a memoria ed era
soprannominata Pico della Mirandola.
- Ha avuto schiere di ammiratori che le scrivevano
lettere, si proponevano come fidanzati e mariti, mandavano regali, dai peluche
agli anelli d'oro e brillanti. Una volta persino mille rose rosse tutte insieme.
Intervista
Marina è una persona squisita. E' la ragazza della porta accanto che
tutti vorrebbero avere. Non è la solita Vip boriosa e inarrivabile, anzi, è
disponibile, allegra e ironica con sé e con gli altri. Una ragazza acqua e
sapone, insomma. L'abbiamo ammirata su Rai Tre in "Telesogni" insieme al
conduttore Ferretti, il simpatico Broccoli e la sempre bella Gabriella Farinon.
Nella trasmissione, Marina ha il compito di raccontare i film rosa visti in tivù,
accompagnata dal sottofondo musicale di "Via col vento". E così
scopriamo in lei anche una natura molto romantica.
Marina Morgan è il tuo nome d'arte?
Il nome è mio ma il cognome è d'arte e nasce da Morgana, la fata, e Morgan, il
pirata. lo mi sento tutti e due. Per essere fata mi manca la bacchetta e per
essere pirata mi manca la benda all'occhio. Interiormente mi sento un po' cosi
(risata). Mi chiamo Marina Meucci, Meucci come l'inventore del telefono e sono
anche discendente di Antonio Meucci, come albero genealogico. A casa ho tutto il
papiro della mia discendenza.
Com’è avvenuto il tuo accostamento verso la TV?
Ho iniziato a 7 anni, alla RAI, con la Radio in una trasmissione per bambini. Ho
un curriculum veramente lungo e denso di tanto, di tutto, di più, come dice lo
slogan della RAI. Ho vinto un concorso nazionale nel ’68 per annunciatrici e
presentatori radiofonici - televisivi. Ed eccomi qui.
Tu sei romana,vero?
Io sono nata. a Roma per sbaglio, perché di origine sarei emiliano - romagnola da
sette generazioni, da parte di mamma, e da parte di papà romano-viterbese-
toscano. Sono nata a Roma, come ti dicevo e ho trascorso la mia infanzia a
piazza Mazzini e dintorni, per cui ricordo la Roma di allora un pò meglio di
oggi, nel senso che c'era meno traffico e quindi meno inquinamento e l'aria più
respirabile.
Com'è il tuo rapporto con Roma?
Il mio rapporto con Roma è buono, perché vivo qui, lavoro qui e mio malgrado
deve essere comunque buono. lo adoro la mia città, per carità. Se ho delle
riserve è perché l'uomo sta distruggendo tutto e non solo per quanto riguarda
Roma. Insomma Roma è invivibile perché si respira male, si circola male ed è
tutto un macello.
Ma c'è almeno un contatto umano?
No ! Il contatto umano a Roma penso che non ci sia più. Il famoso detto:
"Poi ci vediamo... fatti sentire..." sono solo chiacchiere. Penso che
più al nord si trovi più la voglia di ritrovarsi, di coltivare un'amicizia, di
coltivare gli interessi comuni . Sì, a Roma , c'è una gran voglia di
aggregarsi, di fare i compagnoni, però poi finisce tutto con il: " fatti
sentire, ci vediamo" e poi magari passano mesi prima che ci si possa
incontrare.
E il tuo rapporto con la cucina romana, com’è?
La cucina romana è buonissima. Penso che come cucina noi siamo i primi in tutto
il mondo, non solo in Italia. Mi trovo bene sia come cucina mediterranea che
come cucina romana… buona, semplice, naturale . A volte un po’
pesantoccia… Amo cucinare. Quando mi metto ai fornelli ci impiego parecchio ,
perché ho poco tempo per cucinare e allora non ho tanta esperienza, però sono
molto brava a fare i dolci, soprattutto quelli napoletani.
A parte piazza Mazzini, c'è un angolo di Roma a cui ti senti legata?
Un angolo romano a cui sono molto affezionata è dove vivo. io. A parte gli
scherzi, sono legata a Monte Mario, dove c'è quella Madonnina, che spicca sullo
Stadio Olimpico. E' proprio bella quella Madonnina che sovrasta su tutta la città
e che ci protegge .
Vuoi dare un consiglio ai turisti che invaderanno Roma per il Giubileo?
Di starsene a casa! No! no, scherzo. A me fa piacere che vengano i turisti, per
carità, portano incremento, portano denaro. Però il turista,serio, rispettoso
dei beni altrui, mi va bene, mentre il turista sporco e devastatore è meglio
che se ne stia a casa sua.
In quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere?
Forse nella Roma popolata da più cavalli, da più carrozze. Dato che io amo gli
animali, sono il tipo che non. sale su una carrozzella per non far stancare i
cavalli . Mi piace insomma l'epoca delle carrozze a cavallo, anche perché
c'erano altri valori, c'era rispetto per la vita, c'era più gentilezza, più
educazione. Oggi si sono persi tanti valori, anche se sarà un modo di dire, ma
sono convinta che corrisponda a realtà, che è comune a tutti .
Cosa provi nel tornare a Roma dopo un'assenza?
Quando sto fuori Roma sento tanta nostalgia per la mia città. Quando torno a
Roma mi sembra di tornare nel ventre materno. E' come ritornare alle mie radici.
Tornando trovo il mio ceppo, fatto di ricordi, di emozioni...
I romani, come li vedi?
Il romano ha tanti pregi, ma anche dei difetti. I difetti sono quelli di essere
molto faciloni, non essere molto puntuali agli appuntamenti, di prendere un
po’ tutto troppo alla leggera e di essere alcune volte molto superficiale. I
pregi invece è che è estremamente buono . Se può fare una cosa per te, la fa,
perché è buono di cuore, un bonaccione, un bambinone. Questo è il vero
romano, anche se bisogna dire che è difficile trovare il romano quello vero.
Bisogna cercarlo con il lanternino, perché siamo tutti un po’ imbastarditi,
siamo tutti un misto di razze di altre regioni d’Italia.
Senti Marina, Antonello Venditti ha detto:”Roma non si discute, si ama e
basta!”. Condividi?
E’ vero. Sono d’accordo con lui. Io, come tanti abitanti di Roma, condivido
questo “motto”, questo suo pensiero. E’ vero anche perché se devi
discuterne, dovresti togliere talmente tante cose, ma non a Roma bensì a quello
che hanno fatto a Roma, che è diverso. Come nel mondo, quello che accade, non
è il mondo che funziona male, sono gli uomini che lo fanno funzionare male.
Cosa ti fa amare così tanto Roma?
L’esserci nata e trovarla splendida nonostante tutto e tutti. L’amore
proprio di chi c’ha sempre vissuto e continua a viverci e che la vorrebbe
veder tornare indietro nel tempo.
Tu Marina sei single. Questo, per scelta di vita o perché non trovi
l’anima gemella?
Per scelta di vita e anche perché “ l’uomo propone e Dio dispone “.Potevo
sposarmi però la persona con cui ancora ho questo legame affettivo è lontana
è sta dall’altra parte del mondo. Conseguentemente credo che io
fondamentalmente sia una single, un amante della libertà. C’è stata anche
un’opportunità che non mi ha consentito di concretizzare differentemente la
mia vita. Come dicevo prima :” L’uomo propone, Dio dispone”, caro
Gianfranco.
Quali sono i tuoi hobby, quando non lavori?
La pittura e stare all’aria aperta. Amo comunque anche ascoltare della buona
musica e leggere. Amo il genere di lettura che mi distragga, che mi faccia
sognare e uscire dal quotidiano, dalla realtà che tutti noi vogliamo
allontanare da noi, se possibile. Adoro i romanzi, quelli che sono più reali,
frutto di immaginazione, perché danno spazio ad una parte di noi che perdiamo
troppo presto.
Com’è il tuo rapporto con la Fede?
E’ talmente grande che va al di là e sopra di tutti in assoluto, è
illimitato. Con la Fede ho un rapporto bellissimo e giorno dopo giorno mi
convinco sempre di più che non siamo soli e che non abbiamo bisogno di prove.
E’ l’uomo che distrugge se stesso e chi sta lassù vorrebbe per noi qualcosa
di diverso, un mondo migliore.
Hai un sogni nel cassetto?
Si! ne ho. Adesso ti aspetterai grandi riscontri… No! Il mio sogno nel
cassetto è quello di vivere lontano da tutto ciò che è clamore, tutto ciò
che è arrivismo inutile e vivere tranquillamente al mare o in campagna con mia
madre, mi è rimasta solo lei, e con il mio merlo indiano, che è il mio
fratello pennuto (Chicco) e stare a contatto con la natura, vivere
semplicemente… non chiedo di più. Chiedo la salute e la vita semplice.
Ecco… vivere a contatto con la natura e con i veri valori che sono interiori e
non esteriori. Si, servono anche quello materiali, perché se no non potresti
vivere, però ci sono cose che superano le banalità, le lotte che abitualmente
si fanno per andare avanti.
Chi porteresti con te su un’isola deserta?
Porterei gli affetti più cari. Anche gli animali, che amo molto. Ma prima di
tutto la mia mamma che amo in assoluto e poi vorrei anche mio padre ma non ce
l’ho più. Porterei anche qualche amico ma dovrei fare una selezione.
Fondamentalmente comunque, porterei mia madre, ma sapendo di averla per sempre ,
perché la solitudine mi deprime, mi ucciderebbe e gli animali, perché sono un
animale anch’io, ma un animale che ama stare in mezzo agli altri, ai suoi
simili.