Marta Flavi (conduttrice)
Roma 18.04.2020
Intervista di Gianfranco Gramola
"Sono una professionista e non faccio
capricci. Le mie ambizioni adesso sono quelle di stare bene e di continuare a
fare quello che faccio con molta tranquillità"
Marta Flavi, all’anagrafe Marta Caterina
Fiorentino è nata a Roma nel 1951. Ha iniziato la sua carriera in una emittente
laziale ma è diventata molto popolare nella prima metà degli anni novanta,
periodo durante il quale conduceva su Canale 5 il talk show pomeridiano Agenzia
matrimoniale. In televisione ha lavorato in molti programmi: Linea
Verde (1981 e nel 1985) - Tutti per Uno (1981-1983) - Direttissima con la tua
antenna ( 1982-1983) - Tv1 Estate (1984) - Azzurro (1986) - Arcobaleno (1987) -
Improvvisando (1988) - Il Piacere dell'estate (1988) - Agenzia matrimoniale
(Canale 5, 1989-1995; Rete 4, 1995) - L'amore comincia a 40 anni... di Sentieri
(1992) - Ti amo... parliamone (1992-1993) - Alle cinque della sera (1995-1996) -
Unomattina Weekend (2009-2010) – Uno
Mattina in Famiglia (2019-2020).
Attualmente ha uno spazio nella trasmissione Uno Mattina in famiglia e da
alcuni
anni cura una rubrica di posta del cuore per il settimanale Nuovo.
Intervista
Mi racconti com’è nato il tuo nome
d’arte?
Il direttore di una televisione che si
chiamava Quinta Rete, diceva che il mio nome Marta Caterina Fiorentino
era troppo lungo e mi voleva dare un nome romano. Allora gli venne in
mente Flavi e mi chiamò Marta Flavi.
Com’è nata la passione per la TV, per
il mondo dello spettacolo?
La passione per la Tv è nata quando ho
cominciato a farla, perché non ci pensavo proprio ad una carriera in Tv. Ho
cominciato per caso perché ho accompagnato un’amica ad un provino per un
emittente della Rusconi, proprietaria di giornali come Gente, Il Tempo di Roma,
ecc … Cercavano un’annunciatrice bruna, con gli occhi verdi e alta. Tutte
brune, con gli occhi verdi e alte e alla fine hanno preso me. Che strano, eh?
Che chiarezza di idee (risata).
I tuoi genitori che futuro pensavano per
te?
Noi figli abbiamo avuto dei genitori
meravigliosi, che ci hanno sempre detto che dovevamo fare quello che volevamo
fare. Io mi sono laureata in psicologia e volevo fare la psicologa e invece poi
ho fatto un altro lavoro.
Che lavoro facevano i tuoi genitori?
Mio papà era ingegnere e costruiva dighe in
tutto il mondo. Mia mamma ha fatto la mamma.
Chi erano i tuoi idoli da ragazza?
Avevo idoli musicali, dei cantanti che
apprezzavo. A me sono sempre piaciuti anche i grandi della Tv come Vianello,
Corrado e i personaggi con i quali siamo cresciuti.
La trasmissione che ti ha dato maggior
soddisfazione?
Io ho avuto successo e grande soddisfazione
con “Agenzia Matrimoniale”, che ho condotto per 11 anni. Mi sono molto
divertita anche facendo la radio di notte, da mezzanotte alle due e si chiamava
“La mezzanotte di Radio 2”. L’ho fatto per quattro anni e ho avuto molte
soddisfazioni.
Una tua ossessione professionale?
Sono una professionista quindi non faccio
capricci. Se mi dicono che mi devo alzare alle quattro, mi alzo alle quattro. Se
mi dicono che devo andare a dormire alle tre, vado a dormire alle tre di notte,
come quando facevo la radio. Sono una che fa questo lavoro come un lavoro, non
come una missione nella vita.
Fra colleghe hai trovato più rivalità o
complicità?
Solo con una persona non vado d’accordo, ma
lei non va d’accordo con nessuno. Non ti dico il nome, ti dico solo che è una
persona molto sgradevole. Per il resto le mie colleghe sono tutte molto carine,
e vado molto d’accordo con loro. Mi
viene in mente Francesca Fialdini, Simona Ventura, Antonella Clerici e anche
Lorella Cuccarini che vedo ora a “la vita in diretta”.
Quando non lavori curi delle passioni
nella vita?
Intanto quando non lavoro curo una rubrica
per un settimanale che si chiama “Nuovo” , due pagine di lettere in cui
rispondo e do consigli ai lettori che mi scrivono. Prima della quarantena
adoravo camminare e camminavo tanto per Roma. Inoltre ho una famiglia che sta
tra Londra e Bologna, quindi appena potevo prendevo
un aereo e andavo da una parte o dall’altra a trovarli. Ho una vita dinamica e
ho viaggiato tantissimo, ho amici in tutto il mondo e quindi ho tante persone da
cui andare, con cui posso parlare. Ma in questo momento è tutto fermo.
Riprenderò a viaggiare dopo la quarantena, quando ce lo permetteranno.
La popolarità crea vantaggi e svantaggi.
Hai mai avuto un fan un po’ invadente?
Ho avuto un tipo molto strano sotto casa. Un
uomo di 60 anni, con la mamma di circa 80
anni. Lui era convinto di essere mio figlio e ogni volta che uscivo chiamava:
“Mamma, mamma, prendimi con te”. Un giorno mi sono avvicinato a
questo signore e la sua mamma mi ha detto che lui voleva essere mio figlio. E’
finita che poi il poverino si è rassegnato e poi si è trovato un’altra
mamma.
Quali sono le tue ambizioni?
Io ho soddisfatto tutte le mie ambizioni. Le
mie ambizioni adesso sono quelle di stare bene e di continuare a fare quello che
faccio con molta tranquillità. Le ambizioni ce l’hai a 30 anni, a 40 anni,
dopo devi essere più tranquillo. L’ambizione mia finita la quarantena è
quella di riunirmi con la mia famiglia, è molto scomodo perché Londra non è
Roma. Ho un progetto di lavoro che spero vada in porto nella prossima stagione.
Tirando le somme nella tua carriera sono
state molto di più le soddisfazioni o le amarezze, le delusioni?
La mia carriera televisiva è stata solo di
soddisfazioni.
Quando andrai in pensione, come vorresti
essere ricordata?
Spero di andare in pensione dal lavoro, non
dalla vita (risata). Non vorrei essere ricordata, vorrei essere frequentata come
persona simpatica.
Parliamo un po’ di Roma, della tua Roma.
In quali zona sei cresciuta?
La mia famiglia ha sempre abitato in centro
storico, ma per un periodo di tempo ha abitato in una zona residenziale di Roma,
poi io sono tornata a vivere in centro. Per me il centro storico è Roma. La
Roma della mia gioventù era diversa e forse assomigliava più alla Roma di
oggi, quella della quarantena, dove si va molto piano, dove tutto è più lento.
In questo periodo di quarantena ci sono dei momenti di umanità meravigliosi.
Quindi cerco di godermi anche questo.
Attualmente com’è il tuo rapporto con
Roma?
Io amo Roma, sono nata a Roma anche se non
sono romana quella delle sette generazioni. Mia mamma era veneta, mio papà di
Ferrara, mia nonna era tedesca e l’altra nonna spagnola e la famiglia ce
l’ho a Londra. Però amo molto Roma, è la mia città e il centro storico è
meraviglioso. Tu esci di casa e a piedi vai dappertutto, in 5 minuti sei in
piazza di Spagna, in 12 minuti sei a piazza Navona. Ti assicuro che Roma incanta
e io non potrei vivere altrove. Sono talmente abituata a viaggiare che ovunque
vado, faccio casa, perché la casa sono io. Però devo sempre tornare a Roma e
per me è una gioia infinita.
Cosa ti manca di Roma quando sei a Londra
dalla famiglia?
Quando sono a Londra so che poi torno a Roma.
Londra per me è un’altra casa, perché è una città che conosco come Roma,
non è una città per me estranea. Non mi sento londinese, anche perché io ho
studiato l’inglese in America e quando parlo con gli inglese, loro mi chiedono
se sono italo americana e io dico loro “No, sono solo italo” (risata). Però
è una città che conosco bene, mi trovo bene, non faccio la vita da turista, ma
da londinese.
Di Roma cosa ti da più fastidio o meglio
esiste una Roma da buttare?
No, di Roma non c’è niente da buttare,
magari sono da buttare certe amministrazioni o forse qualche romano. Roma è da
tenere nel cuore.
Dei mali di Roma c’è qualcosa che ti
irrita?
Roma ha un traffico veramente pazzesco e uno
smog incredibile. Ora è meno inquinata per via della quarantena e sono tornati
gli animali, gli uccellini e le farfalle. Non so dirti cos’altro mi da
fastidio, perché io a Roma ci sono nata e quindi a certe cose ci sono abituata.
Alla fine, essendo romana, riesco a sopportare delle cose meno belle di questa
città. Però poi tu guardi per aria e vedi le cupole stupende, i palazzi
meravigliosi di Roma e le sue bellezze assolute, ti dimentichi anche del topo
che attraversa la città.
Come vivi la Roma by night?
No, non la vivo per niente. Non vado per
locali …
Neanche a teatro o al cinema?
Al cinema molto poco, perché avendo
un’organizzazione casalinga con un televisore iper grande e vedendomi tutte le
offerte dei film che ci sono, difficilmente esco per andare al cinema. Però a
teatro qualche volta mi fa piacere andarci.
La cucina romana l’apprezzi?
No. Io odio la cucina romana. Io mangio molto
semplice, mi bastano due spaghetti al pomodoro, mangio pochissima carne, poco
pesce, però mangio un sacco di cioccolata. Su questo non sono da prendere come
esempio. Mangio tutte le verdure possibili e immaginabili, anche il pollo mi
piace. La cucina romana io la detesto, ma non mi piace neanche quella bolognese.
Sono una persona che mangia in maniera molto semplice e genuina.
Per te cosa vuol dire “essere romana”?
Essere romana è un emozione interna, è
cogliere l’umorismo dei romani che in una battuta ti danno la
definizione di una persona. Essere romana vuol dire essere abituati alla
bellezza, essere romana vuol dire fregarsene di tante cose, essere romana vuol
dire avere una grande generosità e una grande simpatia.
Chissà che spettacolo che vedi da casa
tua, vivendo in centro …
Adoro l’alba che si vede dalla terrazza di
casa mia. L’alba la trovo più bella del tramonto, soprattutto in questi
giorni di silenzio, che sono meravigliosi. Vedo queste albe dal color viola,
turchese e sullo sfondo le bellezze dei tetti di Roma, le cupole, i campanili
delle chiese e davanti a questa meraviglia mi sento orgogliosamente romana.
Da anni si parla di eliminare il mercato
domenicale di porta Portese. Cosa ne pensi in merito?
Non si deve assolutamente eliminare porta
Portese e neanche il mercato dei Fiori. Porta Portese è un mercato storico.
Quand’ero piccola mio padre mi ci portava, perché lui era appassionato
di grammofoni e cercava cose così e andavamo in mezzo a questo casino,
divertente, però bello. Il mercato dei Fiori al Trionfale è incantevole e ci
sono i fiori di tutto il mondo. I mercati non vanno chiusi, devono restare
aperti.
E’ come se chiudessero il mercato di
campo de Fiori…
Campo de Fiori è una cosa a parte. Io ci
vado spesso a fare la spesa in quel mercato storico, perché sta vicino a casa
mia.