Martina Pelone  (attrice e speaker radiofonica)                Roma 6.5.2024

                                            Intervista di Gianfranco Gramola

“I miei idoli di riferimento? Inizierei dalle grandi Audrey Hepburn e Marilyn Monroe e poi avvicinandoci sempre più ad oggi ti direi Penelope Cruz. Donne che hanno cambiato molto il modo di fare cinema inoltrando delle innovazioni in generale non solo come attrici”

Mi chiamo Martina Pelone. Sono di Roma. Nata in una calda giornata autunnale del 1994, quindi ho 29 anni, ma volendo posso essere molto trasformista. Ovvero riesco ad essere più piccola o sembrare anche più grande. Dipende dal tipo di trucco che faccio quando esco di casa. Ho scoperto la mia passione per la recitazione dopo aver finito le superiori. Partecipai ad un concorso di bellezza e ci chiesero di portare o una canzone o un monologo per la prova artistica. Portai il monologo di fame e da li scoppio la scintilla e in quell’istante capì che io sono nata per fare questo mestiere. Ho frequentato per due anni l’accademia il conservatorio teatrale di G.B.Diotaiuti e poi inizia a fare vari workshop e diversi laboratori di cui uno anche in spagnolo. Da l’anno scorso mi sono risegnata all’università presso la facoltà di teatro cinema e media alla sapienza in questo modo riesco ad avere una conoscenza anche teorica di questo mondo che trovo essere davvero importante per chi fa il mestiere dell’attore. A livello lavorativo ho fatto diversi spettacoli a teatro, girato dei cortometraggi e da un po’ di tempo faccio anche radio e scrivo per una rivista. Con la radio sto imparando un concetto molto importante che trovo essere essenziale anche nella vita di tutti i giorni ovvero che nelle cose ci si deve buttare.

Intervista

Com’è nata la passione per la recitazione. Hai artisti in famiglia che ti hanno trasmesso la passione?

La mia passione per la recitazione lo scoperta un po' per caso. Partecipando ad un concorso di bellezza ci chiesero di fare una prova artistica e allora io portai un monologo e da lì scoppio la scintilla.

Hai mai pensato ad un nome d’arte?

Si, in realtà ho un nome d’arte che sarebbe Meily.

Da piccola, cosa sognavi di fare da grande?

Da piccola volevo fare la giornalista. Anche se in realtà dentro di me ho sempre saputo di voler essere una attrice ma avevo paura di ammetterlo.

Con quali attori di riferimento sei cresciuta? Chi sono i tuoi idoli?

Inizierei dalle grandi Audrey Hepburn e Marilyn Monroe e poi avvicinandoci sempre più ad oggi ti direi Penelope Cruz. Donne che hanno cambiato molto il modo di fare cinema inoltrando delle innovazioni in generale non solo come attrici.

Qual è stata la tua più gran soddisfazione artistica?

Ogni cosa che riesco a fare in questo campo è una grande soddisfazione ma forse quelle migliori devono ancora venire. Incrociamo le dita.

E delusione?

Molte come tutte le porte sbattute in faccia ma io non demordo, sono testarda, so perfettamente cosa voglio e la ottengo.

I tuoi genitori che futuro speravano per te? Che lavoro fanno?

La mia famiglia anche se non è sempre d’accordo, mi lasciano completamente carta bianca di fare ciò che desidero. Mia madre purtroppo l’ho persa qualche anno fa e mio padre lavora come elettricista.

Fra colleghi hai notato più rivalità e competizione o complicità e amicizia?

Ho notato un po' tutto quanto. E’ ovvio che ci sia la competizione perché tutti vogliamo fare questo mestiere però devo dire che ci sono stati casi in cui c’è stata una grande complicità probabilmente anche per farsi forza insieme in un percorso non proprio semplice.

Hai mai avuto momenti difficili in cui hai pensato di cambiare lavoro?

Si molte volte ma poi non lo farei mai, amo troppo il mio mestiere e poi non darei mai soddisfazione alle persone che non credono in me. Ripeto sono testarda, determinata e molto ambiziosa niente e nessuno può fermarmi.

Come ti sei avvicinata alla radio?

Circa tre anni fa. Volevo fare un qualcosa che mi permettesse di buttarmi nelle cose anche rischiando.

Quali sono le qualità che deve avere uno speaker radiofonico?

Deve essere sciolto, avere una bella voce, bel ritmo e bella energia

Oltre al talento, quanto conta la fortuna nel tuo lavoro?

Tantissimo. La fortuna è la cosa che conta più di tutte.

A teatro, prima di entrare in scena, hai un rito scaramantico? Un portafortuna?

Si, ho un portafortuna. Un braccialetto in cui appeso c’è una ballerina.

Una tua ossessione professionale?

Sono molto pignola. Entrare in una buona agenzia di recitazione è ciò che mi piacerebbe molto ma non è un’ossessione ma solo un qualcosa di molto importante che serve per fare questo mestiere.

Quali sono le tue ambizioni?

Mi piacerebbe moltissimo poter girare dei film da protagonista.

Tre aggettivi per definirti?

Solare, determinata e molto testarda. Non a caso sono bilancia ascendente ariete.

Oltre a lavoro curi delle passioni, degli hobby?

Si, ho due hobby, la scrittura e il disegno che mi aiutano molto anche per svagare la mente.

Se ti chiamassero, parteciperesti ad un reality? Se si, quale?

Parteciperei solo a due reality: Pechino express e Celebrity hunted.

Hai un sogno nel cassetto?

Diventare una grande attrice.

Parliamo un po’ di Roma. In quale zona di Roma sei nata e come la ricordi?

Sono nata il 06/10/1994 all’isola Tiberina, quindi proprio nel centro di Roma dove vicino all’ospedale c’è il ristorante della sora Lella. Direi che non potrei essere più romana di cosi.

Quali sono state le tue abitazioni romane?

Io abito a Fonte Nuova, un poco fuori Roma anche se per un po’ di tempo sono stata a casa di mia nonna a Monteverde.

Attualmente com’è il tuo rapporto con Roma?

Bellissimo, io amo la mia città.

C’è un angolino romano che ami particolarmente?

Ogni volta che ho bisogno di stare in un posto dove sentirmi felice vado sempre a villa Pamphili.

Cosa ti dà più fastidio di Roma?

I mezzi soprattutto quando non passano o ritardano, questa è una cosa che mi fa molto arrabbiare ancora di più se poi ho un appuntamento importante e rischio per questo motivo di fare tardi.

In quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere e nelle vesti di chi?

Avrei voluto vivere molto nella Roma degli anni 60 nelle vesti di una ragazza americana come succede nel film “Vacanze romane”. Fare il giro di Roma su una Vespa, sentire l’aria che muove i capelli.

Come vivi la Roma by night?

Direi alla grande. Amo tantissimo uscire per i locali e vedere la città di sera.

Nei momenti liberi in quale zona di Roma ami rifugiarti?

Direi Trastevere, per vivere e sentire addosso la Roma di un tempo.

Per un’artista Roma cosa rappresenta?

Un mondo pieno da scoprire e pieno di opportunità da raggiungere.