Massimo Ceccherini (attore) Roma 6. 9.2006
Intervista di Gianfranco Gramola
Un toscano dalla lingua lunga
Massimo Ceccherini, nato il 23
maggio del 65, è
ormai un affermato attore e regista cinematografico, applaudito anche in teatro
e alla televisione grazie alla sua incredibile mimica facciale ed alla sua
credibilità di attore che ne fanno uno dei migliori e più apprezzati attori
comici . Al
cinema Massimo ha lavorato in tutti i più grandi successi di
Leonardo
Pieraccioni, da
I
Laureati
(’95), a Il Ciclone (’96) a
Fuochi
d’artificio
(’97) e Il
Principe e il pirata (2001), ma anche con
Mario Monicelli in Cari
fottutissimi amici, Alessandro Benvenuti in Ritorno
a casa Gori
e Vincenzo Salemme in A
ruota libera (2000). Come regista Ceccherini ha diretto e interpretato
Lucignolo (1999), Faccia da Picasso (2000), due grandi successi di pubblico e di critica e
La
mia vita a stelle e strisce (2003).
A
teatro Massimo Ceccherini ha dato vita, accanto ad Alessandro Paci, al
fortunatissimo spettacolo teatrale Pinocchio, protagonista di una trionfale tournèe nei principali teatri italiani,
dal quale è stato tratto anche un home video best seller. Massimo è famoso
anche per la sua ironia volgare e le parolacce ma, come dice lo psichiatra Alessandro Meluzzi, bisogna tenere conto che è un toscano e per lui la
bestemmia è una sorta di preghiera al contrario e la sua volgarità non turba
nessuno perché è una volgarità collodiana.
Ha
detto:
- Mi fa schifo l'Isola dei Famosi, ma ci vo!
Avrei meno ansia in carcere e, con la gente che ci sarà, mi fa già paura il
viaggio in aereo (Vanity Fair).
- I soldi che guadagno li investo tutti nel
mio partito, Forza Passera. Voglio scendere in campo alle prossime elezioni,
promettendo un milioni di orgasmi alle donne.
- Se
ho convissuto con persone estranee? Sempre. I miei parenti sono
persone estranee.
- La mia mamma spera che io vinca, in modo
tale da non vedermi fino alla fine e cioè per due mesi.
-
Chi non sopporto sull’Isola? Tutti, però farò il falso. Sempre. Io mi reputo un cretino buono.
- Apparire brutto? Io?
Impossibile! Ho speso milioni di Euro per rifarmi. Sono tutto rifatto. Come
posso apparire brutto?
- Ho una strategia vincente per vincere
l’Isola. E’ tre mesi che mi alleno andando dallo psichiatra, quindi ho un
vantaggio. Però penso anche che prendere a calci gli altri concorrenti possa
risultare determinante.
Curiosità
- Prima di fare l’ attore faceva
l’imbianchino, insieme a papà Franco.
- Massimo vive tra Roma e Firenze, dove c’è
il papà Franco, la mamma Carla e la sorella Gabriella.
- Non sa nuotare, odia il mare e ha il
terrore degli insetti.
Intervista
Lo incontro telefonicamente mentre si sta
preparando ad avventurarsi all’Isola dei Famosi. Massimo ha accettato di
partire per l’Honduras d’accordo con l’amico Leonardo Pieraccioni, perché
nel prossimo film interpreterà
un concorrente dell’Isola e verranno usate le immagini della sua
partecipazione al reality.
Da
imbianchino al mondo dello spettacolo. Com’è nata la passione?
Per
me fare l’imbianchino era fare spettacolo, perché io andavo ad imbiancare con
i tacchi a spillo e le calze a rete. Sono un’artista nato, Gianfranco. Per me
la vita stessa è spettacolo.
Qual
è stata la “molla” che ti ha fatto cambiare lavoro?
Un
giorno sono caduto dalla scala, sono scivolato e ho battuto il capo. Appena ho
aperto gli occhi ho visto le Letterine, le Schedine, le Meteorite e le Veline.
Mi sono detto che devo averle e che devo trovare il modo per averle. A fare
l’imbianchino non ce la facevo, il calciatore no, perché non so giocare a
pallone. Allora mi sono dato al cinema per averle. Finora comunque non ci sono
riuscito. Mi sa che tornerò a fare l’imbianchino. E’ la verità.
Quali
sono state le tue soddisfazioni?
Una
la sto vivendo ora, a giorni, cioè farò “L’Isola dei Famosi”, perché il
mio punto d’arrivo è quello. Io sono diventato famoso per finta, per riuscire
ad andare sull’Isola. Per me l’Isola è come l’Oscar. Penso che sarà
un’esperienza che mi cambierà la vita, sia per giocare
ma soprattutto per accoppiarmi a Fernanda Lessa e con lei farò dei
figli, lì, direttamente e voglio continuare a riprodurre e poi non so se tornerà
a casa.
Allora diventa uno spettacolo erotico…
Io
lo spero. Sai come sale l’indice d’ascolto?
Ma tanto “la talpa” non la tiro mica fuori, non la fo’ vedere.
Una cosa cattiva che ti hanno detto?
Che
non sono tanto sexy. Tutte cattiverie. Io invece mi sento molto bello, sexy e
poi mi sono tutto rifatto. Per andare sull’Isola mi sono fatto un fisico che
Raffaello Balzo lo piglio di tacco. Ho gli addominali a tartaruga, solo che la
tartaruga ce l’ho più sotto, dalle parti della pancia.
Il complimento più bello che hai
ricevuto?
L’ho
ricevuto da Simona Ventura che m’ha detto che è pazza di me, sessualmente.
Esagerato.
Si!
E’ vero. E’ così che mi ha convinto ad andare sull’Isola. Se va male con
Fernanda Lessa spero di avere tra le braccia Simona Ventura, altrimenti mi butto
su Casadei.
E’
un po’ vecchiotto.
C’era
un proverbio…
Gallina
vecchia fa buon brodo?
Si!
Proprio quello, bravo. Però, caro Gianfranco, devi sapere che di non solo brodo
vive l’uomo. Capito?
Capito. Ma la popolarità crea più
vantaggi o svantaggi?
Crea
senza dubbi vantaggi. Soprattutto femminili. Sai qualcuna ci casca nella rete.
Peccato che ho la lenza fina. A me piacciono tutte le donne e ne vorrei una dopo
l’altra fino alla fine dei miei giorni. Voglio provarle tutte, giovani e
vecchie, grasse e magre, capito? Le donne però devono avere una cosa
importantissima in assoluto per piacermi.
Cioè?
Devono
almeno respirare.
(Risata)
Ti hanno accusato spesso di volgarità. Che dici?
Per
me la volgarità è un pregio. E un difetto è dire la verità.
Tu sei un accanito fumatore. Cosa ne pensi
della battaglia contro il fumo?
Penso
che sia una battaglia che dovrebbero fare tutti, perché si sa che il fumo fa
male. Per quanto mi riguarda ti dico che voglio morire, perciò voglio fumare.
Sull’Isola mi fumerò mezzo bosco, mi faccio un boccino con i bambù e mi fumo
tutte le foglie dell’Isola.
In un’intervista hai detto che tu hai
tutti i vizi e che sei il vizio in persona. Che dici?
Confermo
quello che ho detto. Io sono il vizio.
Che rapporto hai con la Fede?
Con
la Fede? Mi hai spiazzato, Gianfranco, con questa domanda. Che si fa una domanda
così a bruciapelo? Avvisami prima,
no? Ti rispondo che credo e basta. Non mi aspettavo una domanda così da te,
Gianfranco. Sai che ho fatto un film (Il ciclone. n.d.a.) in cui ho scritto su
un quadro: "Dio c’è". Quel quadro l’ho fatto io personalmente. E
siccome Dio c’è, Fernanda Lessa pure c’è.
E dai con questa Fernanda Lessa. Bisogna
vedere se lei ci sta, sull’Isola…
Caso
mai nel quadro dopo ci scrivo:"Fernanda Lessa c’è stata".
Hai un sogno artistico nel cassetto?
Non
ho nemmeno un cassetto, Gianfranco. Ho armadi con le ante, senza cassetti.
Parliamo un po’ di Roma, ti va?
Come
no. La prima volta che ci sono venuto è stato parecchi anni fa e l’impatto è
stato abbastanza brutto, perché mi fermarono dei poliziotti. Ero in macchina e
c’era un divieto e io non conoscevo bene le strade. Per imparare bene le
strade di Roma c’ho messo tre anni. Ora vivo a Roma è mi piace viverci. Sto
in via Chinotto 1, chinotto come la bibita. Scrivi l’indirizzo, Gianfranco,
così forse qualche bella ragazza mi viene a trovare.
Perché dai il tuo indirizzo?
Per
le donne che vogliono venirmi a trovare. Comunque considero Roma come la mia
seconda città, tipo la Roma, chiaramente come II° squadra e
come I° la Fiorentina, ovviamente. Mi piacciono le donne romane, molto
ma molto. Della cucina romana vo’ matto. Amo gli straccetti, la matricina dal
“Matriciano” che è il mio ristorante preferito in assoluto.
C’è un angolino romano che ami
particolarmente?
Si!
E’ un piccolo Night che si trova in via Veneto, pieno di signorine
“allegre”. Io quando mi sento un po’ depresso e voglio tirarmi su il
morale vengo qui, al Club 84. Un localino pieno di ragazze molto ma molto
sveglie, che ti fanno passare la depressione. Hanno la medicina contro la
depressione. Non so se mi spiego.
Allora sarai spesso depresso, vero
Massimo?
Come
hai fatto a capirlo, Gianfranco. Se vuoi possiamo andarci insieme.
Non ho più l’età, caro Massimo. Cosa ti
da fastidio di Roma, a parte il traffico?
Una
cosa fastidiosa ma molto fastidiosa è quando la Roma vince con la Fiorentina e
quando la Roma fa la Coppa dei Campioni al posto della Fiorentina. Questo mi da
molto fastidio. E’ la verità.
La Roma by night la vivi?
Te
l’ho detto prima, al Club 84.
Ma
a Roma non esiste solo il Club 84.
Gianfranco,
sono spesso depresso e vado al Club 84 per guarire.
Roma è la città più bella del mondo?
Si!
No! Aspetta. Questa intervista esce solo a Roma?
No!
Su Internet. Nel mio sito di interviste.
Allora
devo dire che la città più bella del mondo è Roma, però a quelli di Firenze che accendono Internet dico che la città più bella
del mondo è Firenze.
Per un’artista, Roma cosa rappresenta?
Roma
rappresenta la culla, la bambagia dell’artista, del grullo toscano che viene a
fare l’attore in questa città e che sogna di andare a Cinecittà e sfondare
nel cinema per poi avere le Letterine, le Schedine, le Meteorite e le Veline. E
la Fernanda Lessa.