Matilde
Brandi (ballerina televisiva)
Roma
5 marzo 2003
Intervista di Gianfranco Gramola
Una
ballerina molto timida, con il mito della Carrà
Matilde
Brandi, romana de Roma, è nata sotto il segno dei pesci ( 27.2.69 ).
Bionda,bella e sexy possiamo definirla l’erede della Cuccarini e della Carrà.
Eppure lei ci tiene a far sapere che la bellezza conta fino ad un certo punto,
perché poi devi far vedere quanto vali, cioè quanto sei brava. Matilde ha un
diploma di Ragioniera (chi non si farebbe tenere la contabilità da una così?) però la passione per
la danza ce l’ ha fin da piccolina. “
Ho
cominciato a studiare danza a 7 anni – spiega la simpatica show-girl –
la mattina andavo a scuola, il
pomeriggio facevo danza e la sera mi aspettavano i
compiti “.
Il
debutto televisivo avviene in un programma del grande Proietti, “Club 92” e
da allora non ha più lasciato la televisione. Ha avuto la fortuna di lavorare
con i più grandi, da Celentano a Panariello, da Sabani ad Amendola, ecc… In
teatro ha avuto un successo straordinario nel musical “ Victoria Victoria ”.
Ha detto:
- Mi piacerebbe rinascere nel Medioevo, essere una di
quelle castellane che ispirano poesie e amori eterni.
- Il mio vizio è la timidezza.
- Il musical Rugantino? Sarebbe il massimo, ma sono
bionda e questo è un handicap.
- Vorrei diventare come la Carrà, il mio mito.
- La Matilde che viene fuori in televisione è sexy,
ma io mi sento completamente diversa: sono comica, sbadata e buffa.
Curiosità
-
La
simpatica ballerina “ de Boccea “ è super tifosa della Magica Roma.
Ha promesso che se la sua squadra vincerà la Champions League, ci sarà una
sorpresa da far impallidire lo strip della Ferilli allo scudetto. ( allora speriamo che la Roma vinca alla grande ).
- Oltre al diploma della "Scuola del Balletto di
Roma" ha anche un Diploma di Ragioniera.
- Il papà, Pietro è marchigiano, la mamma Giuseppina
è romagnola di San Marino. Matilde ha anche due fratelli: Massimo e Mauro.
- Nel
1997 ha vinto il premio "Bob Fosse" come showgirl dell'anno.
Intervista
Matilde
è una ragazza semplice, all’acqua e sapone, che ama divertirsi e stare in
mezzo alla gente ma che non ha nessuna difficoltà a stare in casa a fare lavori
da casalinga (quando ho telefonato
per l’intervista, lei stava stirando).
Cos’è
Roma per te?
E’
la mia città quindi la amo tutta, in tutto e per tutto. Sono nata nella zona
Boccea quindi è naturale che amo questa città, come amo la sua cucina, anzi a
dire la verità io amo tutte le cucine. La romana mi piace perché è abbastanza
sana a parte i fritti degli antipasti.
Hai
abitato in diverse zone della Capitale?
Più
o meno ho abitato nella zona Boccea e sulla Cassia.
A
quale zona sei affezionata?
Adoro
molto via dei Fori Imperiali perché tra il Vittoriano e il Colosseo ci sono
delle “Tavole” che seguono la crescita dell’Impero Romano, la sua
grandezza. Se si è romani e romanisti come me, è un orgoglio per non scordare
le gloriose imprese dei romani nei primi triumvirati. Poi la adoro perché è
una bellissima via che divide i Fori.
Tu
hai lavorato molto fuori Roma. Cosa provi tornando nella Capitale?
Si!
Io ho lavorato molti anni a Milano e ricordo che quando rientravo a Roma
mi capitava sempre la sera tardi, facevo il viaggio di notte e
dall’aereo vedevo Roma notturna, questa città splendida, senza traffico e
piena di luci. Mi venivano i brividi dalla bellezza di questa città e poi
vederla, come dicevo prima, dall’alto, tutta illuminata era ancora più bella.
Cosa
ti manca di Roma quando sei via?
Mi
manca la città. Inoltre devo dire che sono un po’ cattiva riguardo ai romani,
mi ci metto anch’io, sia chiaro, perché siamo un po’ sporchi e maltrattiamo
un po’ questa città. Roma è talmente bella che andrebbe rispettata un po’
di più. La teniamo molto male. Se noi stessimo un pochino più attenti sarebbe
senza dubbio la più bella città del mondo, perché a livello di opere d’arte
non ha paragoni. Credo comunque che Roma sia una delle città più sporche e
questo mi dà fastidio, perché non è giusto e non lo merita.
E’
quindi un difetto dei romani, giusto ? Avranno però anche qualche pregio, no?
Certo!
I romani amano Roma in una maniera forse smisurata e ha questo rapporto
di possessione per tutto ciò che riguarda la sua città. La amano in maniera
morbosa. Guai a toccare Roma. Questo è un pregio. Il difetto è quello che ti
ho detto prima. L’amiamo troppo e la rispettiamo poco.
Ti
piace la Roma notturna?
Ma
io non sono una che vive la Roma by night. Sono molto casalinga. Però se tu
intendi locali, cinema e teatro un pochino li frequento. Non amo tanto le
discoteche anche perché ballo abbastanza sul mio lavoro e quindi quando capita,
la sera frequento posti un po’ più tranquilli e meno rumorosi. Sono più per
il teatro. Roma offre tante possibilità, tante scelte. Ultimamente c’è una
riscoperta del teatro, vedi il Sistina e il Parioli, ecc… Anche nel cinema ci
sono novità. A Roma stanno aprendo tante multisale.
Roma
cosa rappresenta per te?
Rappresenta
un vanto. Leggevo su una rivista che in Italia c’è l’80 per cento delle
opere d’arte nel mondo e Roma ha
una percentuale enorme. Abbiamo questo bagaglio d’arte che dobbiamo tenere
stretto. Senza contare che sotto Roma c’è un’altra Roma con le sue
catacombe stratificate. Dobbiamo custodire e rispettare questi tesori. Mi
ripeto, però dobbiamo dare una tiratina d’orecchie ai romani perché ce ne
freghiamo un po’.
Senti
Matilde, qual è stata la tua più gran soddisfazione artistica?
Lavorare
con Panariello ma anche l’ultimo lavoro che ho fatto, con Claudio Amendola mi
ha dato una grande soddisfazione. Ogni lavoro per me è un piccolo traguardo e
quindi ognuno ha la sua importanza. Aver lavorato con Panariello comunque è
stato un piacere e un onore
Una
delusione?
Ce
ne sono state tante di delusioni artistiche. In passato ho fatto un lavoro di
cui non voglio fare il nome, che poteva dare di più. Era nato male. Succede.
Pazienza.
Quando
hai cominciato a ballare, Matilde?
Fin
da piccolissima, avevo sette anni. Ho cominciato a ballare e mi sono diplomata
ballerina classica, quindi mastico danza da parecchio tempo. Probabilmente il
mio destino era questo, cioè di diventare ballerina. Forse non lo sapevo
neanche io che sarei diventata ballerina. Intorno ai 14 anni mi sono poi accorta
di avere questa passione, perché prima era come un bel gioco.
Ma
i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Sognavano
tutt’altra professione. Mio padre voleva che io mi laureassi, mentre mia madre
sognava che mi sposassi e che facessi la casalinga. Tutto
l’opposto, nel senso che non credevano in me perché fondamentalmente ero una
ragazzina molto timida, lo sono tutt’ora anche se non sembra, ma è così. I
miei genitori non credevano in questa mia passione che adesso è diventato il
mio mestiere, il mio lavoro.
Quali
erano i tuoi miti da ragazzina?
Non
ho idoli, non ho mai avuto miti, non perché non avessi modelli a cui riferirmi.
Non ero una ragazzina che diceva:” Io voglio diventare come quella “, capito
? Ammiravo molto chi faceva questo lavoro. Oggi, ti dico, come ho sempre detto,
che un modello da seguire è Raffaella Carrà, perché credo che nonostante
siano passati gli anni, abbia mantenuto inalterato il suo successo e dimostra
una grandissima professionalità. Ora che sono un pochino più cresciuta un
modello, un mito ce l’ho. Ho un suo poster attaccato sulla porta del bagno.
E’ quello di Sylvie Guillem, una grandissima ballerina francese, una persona
di un’eleganza e classe immensa.
Che
rapporto hai con la Fede?
Sono
molto credente. Credo moltissimo in Dio e credo che non bisogna pregarlo
solamente per chiedergli delle cose di cui abbiamo bisogno in quel momento, ma
bisogna pregarlo sempre.
E
com’è il tuo rapporto con il denaro?
D’amore
e odio, perché sono una grande spendacciona, non ho le mani bucate, però
spendo. Non ci penso due volte a spendere e una tiratina d’orecchie
ce l’ ho da parte di mio padre che mi dice spesso:” Matilde guarda i
tuoi interessi dal punto di vista economico. Pensa a quando sarai vecchia…”.
(risata).
Ma
con il successo sono cambiate le tue amicizie?
No!
Assolutamente, no. Se uno coltiva le sue amicizie prima del successo, dopo non
cambiano. Io non ho tanti amici, ma ho ancora quelli che avevo prima di
diventare famosa
A
chi vorresti dire grazie?
A
chi ha creduto in me nel corso degli anni, quindi i vari personaggi che mi hanno
fatto diventare quella che adesso sono. Ringrazio anche i miei genitori che mi
hanno aiutato, mi hanno mandato a danza, perché è una scuola abbastanza
costosa. Io poi andavo al Balletto di Roma che era una delle scuole più care di
Roma.
Un
sogno nel cassetto?
Diventare
una brava cantante e fare poi un Musical. Cercare di essere all’altezza e
saper cantare e ballare dal vivo.