Max Tortora (comico) Roma 15.2.2004
Intervista di Gianfranco Gramola
L'attore
con il complesso dell'altezza
Massimiliano
"Max" Tortora (Roma 21 gennaio 1963) è un imitatore, un
cantante ed un attore comico, protagonista di numerosi programmi televisivi.
Il
debutto avviene in teatro dove, dal 1984 al 1990, Max recita in Un'altra
Mandragola, Antigone, Il signor de Pourcegnac e La farsa dei tenebrosi con la
regia di F. Crisafi. Gli esordi televisivi lo vedono negli stessi anni in
rotocalchi di moda, attualità e spettacolo come Dolce casa, Scopritalia e
Telefax, su circuiti privati. Superconvenscion.
La banda Bertolino
- Panicucci
porta fortuna al comico
che, in questa e nell'edizione successiva, Convenscion
a colori, lancia alcune delle
sue più riuscite imitazioni come Alberto
Sordi, Luciano
Rispoli, Adriano
Celentano e Michele
Santoro.
Stracult
e Cocktail
d'amore dove dà vita alla
parodia dell'Ispettore
Derrick. Max ritroverà
Bertolino
& Co. nelle edizioni 2004
e 2005
di Bulldozer
dove lancia le parodie di Amadeus
e Capello.
Nel 2001
nasce il sodalizio col gruppo Ventura - Gnocchi - Beldì.
Nuove parodie e imitazioni vengono proposte a Quelli
che il calcio e La
grande notte del lunedì sera.
Nel 2003
passa a Raiuno
partecipando a Uno
di noi, Sognando
Las Vegas e Torno
sabato, e tre, poi a Italia
1 con Ciro
presenta Visitors. Tra le
apparizioni televisive più recenti, nel 2005
Blà
Blà Blà Silvio
Muccino, e Due
sul divano; nel 2006
Suonare
Stella con Tosca
D'Aquino. E’ in lavorazione
la fiction "I Cesaroni" che andrà in onda nell'autunno 2006 e un dvd
contenente le avventure dell'ispettore Derrick che uscirà il 17
maggio 2006
in tutte le videoteche. Nel 2007
è protagonista insieme ad Enrico
Bertolino della sit-com "Piloti"
in onda su Rai Due.
Televisione:
(1986/1988)
Dolce casa, (1990/1994) Scopritalia, (1994/1996) Telefax, (2001)
Superconvenscion – Stracult - Quelli che il calcio - Indovina chi viene a
cena. (2002) Cocktail d'amore - Convenscion a colori - Notte mediterranea - La
grande notte del lunedì sera - Quelli che il calcio. (2003) Uno di noi - Ciro
presenta Visitors - Che tempo che fa - Sognando Las Vegas - Torno sabato, e tre.
(2004) Bravo Grazie – Bulldozer - Notte mediterranea. (2005) Due sul divano
– Bulldozer - Blà Blà Blà - Miss Italia 2005. (2006) Suonare Stella. (2007)
La Grande Notte.
Teatro
(1984) Un'altra mandragola, (1985) Antigone, (1988) Il signor de Pourcegnac, (1990)
La farsa dei tenebrosi, (1994) Protocolli, (1995) Uomini stregati dalla luna -
Musica Moliere, (1996) Uomini targati Eva, (1996) I tre moschettieri, (1999)
Troppi sconosciuti dentro il letto - Scusate se non sono all'altezza, (2003)
Nemici di casa - Si, si...proprio io, (2004) Coppie in multiproprietà, (2005)
Doppia coppia.
Radio
(2004)
Il cammello di Radiodue, (2005) Picnic.
Ha
detto:
- Ho
passato la mia infanzia, attaccato al teleschermo, non mi perdevo un varietà.
Il mio mito era il maestro Enrico
Simonetti.
- Ho
15 anni di teatro alle spalle. Mai avrei pensato di diventare il Noschese del
2000.
-
Pensate che in Tv mi hanno proposto di tutto pur di far rivivere il mio Alberto
Sordi: pure un collegamento con il Paradiso, di cattivo gusto.
-
Quando imito un personaggio, gli restituisco la simpatia che negli anni mi ha
dato. Se uno non mi trasmette nulla, evito di farlo.
- La
mia statura (1 metro e 97 cm) può essere un handicap. Per questo i miei personaggi,
appena posso, li sdraio, li faccio coricare, li metto su una sedia o un divano.
Curiosità
- È
laureato in architettura
ed ha pubblicato un CD ed un libro “A quest'ora ripòseno”.
-
Nel 1997/98/99 è stato
testimonial nella campagna pubblicitaria del Crodino e dal 2006 è
testimonial dell’acqua
minerale Brio Blu.
-
Prima
di fare l’attore ha lavorato in un albergo e ha lavorato in un’agenzia
immobiliare.
Intervista
Mi
parli della tua infanzia romana, Max?
Volentieri,
Gianfranco. Sono nato a corso Francia, che è una zona degli anni ’60 della
Roma bene, tipo i Parioli. Infatti è lì vicino, che poi guardandoli oggi, si
sono trasformati tutti in piste per automobili perché è tutto un gran casino.
Purtroppo con la Roma vera non hanno niente a che fare. Comunque ho vissuto una
bella infanzia perché si stava bene, 40 anni fa. Ho abitato da quelle parti
fino al ’90, poi adesso abito vicino a San Pietro e mi trovo molto bene, anche
se è una zona caotica, ma è più centrale e più comoda.
Che
rapporto hai con la tua città?
Bellissimo
perché Roma è Roma, non c’è niente da fa. Quando sono fuori Roma mi manca
subito e non vedo l’ora di ritornarci. Roma sarà sempre la mia bella città
nonostante tutto.
E
con la cucina romana?
Buonissima!
Ti dico subito che vado pazzo per i bucatini all’amatriciana e con questo ho
detto tutto. Forse la trippa non mi piace, dico forse perché ancora non la ho
assaggiata, però non mi tenta più di tanto.
C’è
un angolo di Roma che ami particolarmente?
Forse
è proprio la zona dove abito, tutta la zona intorno a S. Pietro via della
Conciliazione, perché la trovo bellissima.
I
romani, pregi e difetti?
I
pregi del romano sono sicuramente la bonarietà perché il romano, se tu non sei
di Roma, dopo un po’ sei romano. Il romano è uno che ti accetta subito, fa
subito comunella, non ha la puzza sotto il
naso. D’altra parte il romano è un po’ troppo facilone, è uno che pensa
solo alla partita e poi il resto, passa tutto in secondo grado. Per esempio a
Roma c’è un gran traffico e tutti suonano e strombazzano, però nessuno fa
niente affinché questo migliori. E’ un po’ superficiale e questo è il più
gran difetto romano.
In
quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere?
Sicuramente
nella Roma popolana quella che Gigi
Magni nei suoi film descrive molto bene, perché c’era tanta ignoranza ma
c’era anche tanta storia contemporanea, è un pochino contraddittoria perché
c’era il popolo che viveva malissimo, però c’era anche una nobiltà
culturale. C’erano diverse cose che convivevano. C’era una bella atmosfera
insomma e poi soprattutto c’erano i famosi rioni. A Roma ci sono ancora quei
rioni che mantengono quell’atmosfera lì. Tu ci cammini la notte, quando non
ci sono macchine, e respiri un po’ quell’aria di una volta.
Come
vivi la Roma by night?
Non
la vivo proprio, al massimo vado al cinema.
Quale
è stata la tua più grande soddisfazione nel campo artistico?
Quale
potrebbe essere stato fino ad adesso? Spero debba ancora arrivare. Però fra
quello che ho avuto recentemente è l’uscita, cinque giorni fa, del cofanetto
per l’Einaudi con tutti i pezzi che ho fatto e con un libricino annesso e
connesso.
Delusioni?
Delusioni,
no! Ho sempre avuto parecchie soddisfazioni. Delusioni magari quelle di tutti,
non so, provini a cui non sono stato preso, cose così. Comunque sono poche
rispetto alle soddisfazioni.
Com’è
nata la passione per lo spettacolo?
E’
nata da bambino, da sempre. Sono cose che se sentono. Sono vocazioni. Anche i
medici penso che nascano medici, almeno la maggior parte.
I
tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Mio
papà ci teneva molto che diventassi architetto, sono diventato architetto ma
non l’ho mai fatto, comunque è stato contento che facessi quest’altro
mestiere e prima di morire ha fatto in tempo a vedere che ero diventato attore,
protagonista in teatro. Ha
fatto in tempo a vedere che ho preso la strada che mi piaceva e con lui mi
esercitavo per vedere se funzionava il personaggio, la battuta, era una cavia e
dall’espressione di papà capivo subito se le cose andavano bene o male.
Secondo me lui era un attore mancato, sicuramente la passione per lo spettacolo
me l’ha passata lui.
Quali
sono i tuoi hobby?
Io
suono, compongo canzoni e musica, amo suonare il pianoforte. Mi piacerebbe
andare in bicicletta ma avendo Roma i sette colli e tanto traffico non fanno per
me. Quindi, quando riuscirò ad avere una casa fuori Roma, magari con un po’
di verde, allora avrò anche quell’altro hobby.
Un
tuo vizio e una tua virtù?
Io
ho un viziaccio, cioè che prima di dormire mi fumo 3 Marlboro, una appresso
all’altra. Una mia virtù, non so, da solo non me lo posso dire.
Il
tuo punto debole?
Sicuramente
la pigrizia, che mi impedisce alle volte di fare delle cose, dei lavori che
potrei mettere in cantiere, invece per pigrizia non lo faccio.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Quando
mi hanno detto che ero spontaneo in scena e sembrava tutto vero quello che
vedevano. Questo è uno, sicuramente me ne hanno fatto di migliori ma non mi
vengono in mente. Sicuramente il primo Vip della lista a farmi un complimento è
stato Tullio Solenghi, che a un certo punto mi ha chiamato fuori dalla scena e
con aria quasi severa (io pensavo che volesse farmi un appunto) e invece mi
disse: “Guarda che l’imitazione di Sordi è stata una delle più belle cose
che ho visto nella mia carriera”. Questo è stato il più bel complimento
fatto da un collega.
Il
tuo rapporto con la fede?
Ho
un buon rapporto. Ho sempre creduto in Dio, prego a modo mio, non vado molto in
Chiesa però mi affido molto a Dio e mi sento abbastanza protetto.
Hai
paura del futuro?
No!
Hai
dei complessi?
Si!
D’altezza. (risata)
Dici
spesso bugie?
Ne
dicevo tante, adesso ne dico meno e sto cercando di non dirne più.
Chi
butteresti dalla torre?
Nessuno!
Ci pensa la vita a buttare giù dalla torre la gente.
Hai
un sassolino nelle scarpe che vorresti toglierti?
Si!
Mi piacerebbe riuscire a lavorare in questo mestiere a tutto tondo, senza
specializzarmi in questo o in quest0altra cosa. E’ l’unico sassolino.
Qual
è la chiave del tuo successo?
Ma
non lo so se ho veramente successo. Negli ultimi tempi sono molto contento perché
vado spesso in Tv, mi chiamano come ospite e si è allargato un pochino un po’
tutto il mio mestiere. Però da solo non me lo so dire qual è la chiave del mio
successo. Ti posso dire che io faccio le cose con molto amore, mi piace farle e
speriamo che continui sempre così. In questo mestiere ci vuole anche molta
fortuna, ovviamente.
Hai
un sogno nel cassetto?
Si!
Mi piacerebbe fare una bella trasmissione di Varietà, tutta mia, fare una bella
cosa che poi si ricordi e che duri nel tempo. Questo per me sarebbe un gran bel progetto.