Morena Mancinelli (giornalista e scrittrice)
Roma 17.10.2023
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Il mio rapporto con i libri? Dico sempre
che le fondamenta della mia casa poggiano sui libri. Sono una lettrice onnivora:
grandi classici, romanzi, psicologia, poesia. Leggo, più o meno, tutto con una
passione per le biografie dei grandi personaggi storici”
Morena Mancinelli, giornalista
professionista, è attualmente responsabile delle relazioni esterne in
un'azienda regionale. Nata a Roma nel 1980, dove vive, dopo la laurea con lode
in DAMS, si è specializzata in comunicazione televisiva e multimediale. È
direttore editoriale del quotidiano online Meta Magazine, www.metamagazine.it,
su cui scrive di famiglia, infanzia, donne e maternità e ha tenuto corsi di
giornalismo in scuole superiori e università. Nel 2012 e 2013 è stata
opinionista fissa della trasmissione “L’Arena” condotta da Massimo
Giletti. Attivista dei diritti di mamme e bambini, ha portato avanti campagne
informative sull'allattamento materno e sul Vbac, parto naturale dopo cesareo.
Scrive da quando ha memoria e, oltre ad aver prodotto numerose poesie, ha
pubblicato due libri per la casa editrice Ag Book Publishing, “Le sorelle
Ti” e “La luna che da sempre ci seguiva”. È mamma di due femminucce,
Ambrosia (9 anni) e Celeste (4 anni).
Intervista
Com’è nata la passione per il
giornalismo? Hai giornalisti in famiglia?
"Sin da piccola amavo le penne, i fogli,
i microfoni e la TV. Mio padre ha scritto di calcio per Il Corriere dello Sport
e di cronaca e politica per Il Popolo. Mio zio, Antonio Agnocchetti, anche mio
padrino, che per me è stato sempre una figura mitica, è stato capo ufficio
stampa della Lazio fino al 2007. Probabilmente la mia passione è nata grazie al
loro esempio".
Chi sono stati i tuoi maestri, i tuoi
giornalisti di riferimento?
"Ho sempre avuto una venerazione per
Sergio Lepri, direttore dell'Ansa per quarant'anni che ci ha lasciato qualche
anno fa. Consulto ancora i suoi libri su come si scrive quasi giornalmente. Ho
avuto la fortuna di averlo tra i miei maestri per la preparazione all'esame
professionale".
Da ragazzina cosa sognavi di fare da
grande?
"L'attrice a teatro oppure la poetessa e
scrittrice. Non ci sono andata lontana, anche perché tutt'ora recito a teatro
seppure non sia il mio mestiere. A gennaio sarò di nuovo in scena con la mia
amica Maria Sofia Palmieri, un'attrice professionista, a differenza mia".
I tuoi genitori che futuro pensavano
(sognavano) per te? Che lavoro facevano?
"Mio padre mi voleva medico, mia madre
mi ha sempre incentivata a scrivere e a coltivare la mia vena artistica.
Entrambi giuristi, mio padre, dopo aver fatto il giornalista, è stato manager
in una grande azienda; mia madre, invece, ha rinunciato a lavorare per dedicarsi
a me e a mio fratello".
Le doti di un buon giornalista?
"L'osservazione e l'ascolto. L'onestà e
l'umiltà. E l'etica, a corollario di tutto".
Hai pubblicato il libro “Le sorelle
Ti”, edito da AG Book Publishing di Roma. Com’è nata l’idea di questo
libro e di cosa parla?
"L'idea è nata in quarantena per
intrattenere le mie figlie. Sono le avventure di due sorelline e a ogni
avventura è abbinata la ricetta di un dolce golosissimo che si può fare coi
genitori. Il libro nasce per far trascorrere più tempo insieme ai genitori e ai
figli grazie ad attività sane e formative come la lettura e la
pasticceria".
Quali sono i temi che affronti nel libro?
"Le piccole gioie quotidiane, come anche
i dispiaceri. I momenti belli e quelli brutti. Le prime amicizie, la
celebrazione delle ricorrenze importanti, le prime delusioni. La scoperta della
vita, insomma, con gli occhi di due bambine che vi si affacciano".
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
E’ stata un’urgenza personale?
"È stata un'urgenza familiare. Il libro
nasce su richiesta delle mie figlie, Ambrosia, 9 anni, e Celeste, 4, che mi
hanno chiesto di inventare delle storie per loro e mettere su carta le nostre
ricette personali".
Il tuo lavoro di giornalista ti ha aiutato
nella stesura del libro?
"Certamente sì, la familiarità con le
parole, l'attenzione ai dettagli, l'attitudine a osservare e interpretare il
mondo per poi raccontarlo e spiegarlo. La capacità di indagare e decifrare gli
altri per restituirne la storia".
La giornalista Morena Mancinelli con le
figlie Ambrosia e Celeste.
Nel tuo racconto, vuoi lanciare qualche
messaggio?
"Che la vita non è sempre facile, si
piange e si soffre ma che con l'amore, il cuore pulito e i giusti punti di
riferimento (genitori, scuola, amici, famiglia), si può affrontare tutto".
Hai in mente di cosa parlerà il tuo
prossimo libro?
"Sto scrivendo il terzo libro, è un
romanzo che affronta il rapporto tra una madre e una figlia. Prima di questo
c'era stato un altro romanzo, del genere di formazione, edito da Ag Book
Publishing come Le sorelle Ti, che racconta le vicende di due ragazze in modo
speculare. Dall'infanzia ai quarant'anni, l'età dei primi bilanci. Il titolo è
La luna che da sempre ci seguiva".
Quanto contano per te i libri? Che genere
di libri ami leggere?
"Dico sempre che le fondamenta della mia
casa poggiano sui libri. Sono una lettrice onnivora: grandi classici, romanzi,
psicologia, poesia. Leggo, più o meno, tutto con una passione per le biografie
dei grandi personaggi storici".
Per te scrivere è un divertimento, una
passione o semplicemente un lavoro?
"Tutte e tre le cose ormai non saprei
dire più in quale ordine. Forse in primis, è un'urgenza. Per spiegarmi me
stessa e il mondo".
Ho letto che hai scritto circa 150 poesie.
Com’è nata la passione? Hai un poeta di riferimento?
"Ho scritto la prima poesia a 7 anni,
sono arrivata in prima elementare che già leggevo e scrivevo un po’ dopo che
mia madre mi aveva insegnato. Adoro Fernando Pessoa e Wislawa Szymborska forse
addirittura di più".
Hai mai partecipato a dei concorsi di
poesia? Ti piacerebbe cimentarti con altri poeti?
"Mi è capitato più di vent'anni fa,
quando non c'era ancora internet. Coltivo il sogno di pubblicare anche le mie
poesie, ma è un mercato complicato".
Dirigi il giornale online metamagazine.it
Come sta andando il lavoro? Com’è composta la redazione?
"È un'avventura entusiasmante da più
di dieci anni. Da quando il collega Andrea Titti, ormai mio amico fraterno, che
ne è anche l'editore, mi ha chiesto di affiancarlo nella direzione. Ci
dedichiamo soprattutto ai giovani. Andrea è un vulcano e nel giornale esporta i
suoi cavalli di battaglia: l'attenzione per le nuove generazioni e per le
tematiche che riguardano la disabilità".
Quali sono gli argomenti che andrebbero
maggiormente approfonditi secondo te?
"Le questioni di genere e soprattutto le
difficoltà quotidiane delle mamme a conciliare tempi di vita e di lavoro".
Ho letto che stai portando avanti una
campagna a favore dell’allattamento al seno materno. Vuoi parlarne?
"Qualche anno fa abbiamo girato in
camper per i Castelli Romani, mamme e ostetriche, fermandoci nelle piazze
principali per sostenere le donne che allattavano al seno. È una pratica
fondamentale ma c'è ancora troppa poca informazione".
Come hai vissuto l’esperienza come
opinionista all’Arena di Massimo Giletti? Come ci sei arrivata?
"È stato un approdo casuale. Lessi un
annuncio in cui si cercavano opinionisti per un programma TV. Non si parlava né
di Rai Uno, né di Giletti. Ho scoperto di che trasmissione si trattasse dopo
aver superato il provino a cui mi ero presentata in ossequio alla mia passione
per la TV. È stata un'esperienza incredibile, una delle più belle della mia
vita. Massimo Giletti è un professionista straordinario".
Quali sono le tue ambizioni? I tuoi
progetti?
"Voglio continuare a scrivere per lavoro
e per passione. E voglio vedere le mie figlie crescere felici, circondate
d'amore".