Nadia Lanfranconi (cantante, attrice e
pittrice) Los Angeles
14.7.2023
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Sono convinta che gli artisti attingano un
po’ dal loro subconscio e anche da altre energie dell’universo. Credo che ci
siano queste canzoni, queste idee,
che volano e tu in qualche momento le acchiappi e poi le realizzi”
Nadia Lanfranconi è nata e cresciuta nel
lago di Como, in Italia. Dopo aver vissuto a Milano per un paio d'anni si è
trasferita a Los Angeles all'inizio del 2007 per registrare un album come
cantautrice, dal titolo “Bad Story” . Nel 2011 ha anche inciso la sua
personale interpretazione di "Wake Me Up When September ends" dei
Green Day. Lavora a tempo pieno nell'industria dell'intrattenimento come
musicista, attrice e modella. Oltre alla musica è anche una pittrice attiva che
utilizza principalmente acrilici su tela e mosaici su specchio.
Intervista
Ciao Nadia, ti ho intervistato nel
2018. Chissà quante novità hai da raccontarmi.
Ovviamente dopo questo break per via del
covid che tutti abbiamo avuto, ci siamo finalmente rimessi all’opera per
ricostruire e recuperare quello che è stato perso. Anche le cose però non sono
più come erano prima, perché nella questione social media è tutto cambiato,
perché è molto digitale per noi musicisti. Io in questo momento ho appena
finito di fare l’editing di un video per una nuova canzone che uscirà tra un
mese e ho avuto la fortuna di avere Chris Lord – Alge che mi ha mixato il
pezzo e mi ha anche fatto girare un pezzo del video nel suo studio che è uno
studio veramente incredibile. Lui è specializzato in rock e questo pezzo è
molto più rock degli altri, quindi lui era la persona più giusta per mixare
questo pezzo.
Come hai conosciuto Chris Lord – Alge?
L’incontro è
successo per caso, a casa di Vasco. Stavo cantando a casa di Vasco e lui
quella sera era ospite e per caso abbiamo iniziato un’amicizia e una passione
lavorativa insieme e spero che continui. Lui è veramente una persona speciale,
non una persona gentile, ma di più. Quindi averlo incontrato è stata una
fortuna inaspettata tra l’altro, nata un po’ così, per caso.
Torniamo al video della tua canzone.
Il video è anche divertente e sono molto
contenta delle persone con cui ho lavorato, perché abbiamo fatto un buon lavoro
e non vedo l’ora di rilasciarlo. Sto finendo la copertina del singolo e ho
bisogno di un mesetto per lanciarlo.
Sei anche autrice delle tue canzoni.
Quanto c’è di biografico nelle tue opere?
Domanda interessante, perché l’ultimo
pezzo che ho rilasciato il 2 giugno e che si chiama “Insane”, parla di
follia. Io scrivo le mie canzoni di notte, ti giuro e le registro sul software
garage band, con tutto l’arrangiamento, poi il giorno dopo me
lo dimentico completamente. Passano diversi mesi, apro garage band e me la
ritrovo lì e penso “E questa cos’è?” (risata). Sono convinta che gli
artisti attingano un po’ dal loro subconscio e anche da altre energie
dell’universo. Credo che ci siano queste canzoni,
queste idee, che volano e tu in qualche momento le acchiappi e poi le realizzi.
Anche l’ambiente che ti circonda è
fonte di ispirazione per le tue canzoni, vero?
Sicuramente e mi accorgo che tante mie
canzoni sono molto biografiche. Come ti dicevo prima, l’ultimo pezzo
“Insane” che parla di follia, in realtà parla di come ci si sente sbagliati
quando si provano certi sentimenti e se vai dal terapista, ti riempie di
pastiglie. Abbiamo un po’ tutti questa vergogna quando ti attacchi ad una
persona e hai paura che ti abbandoni, c’è questa vergogna di dirlo, anche
quando stai male, dici le bugie anche a te stesso e fai finta che vada tutto ok,
ma in realtà dentro c’è questo desiderio di essere tenuti a non essere
abbandonati e nel mio caso viene da un abbandono d’infanzia che si ripresenta
ogni tanto. E quindi questa parola “Insane” in realtà non è che sei pazzo,
ma stai nascondendo una grande ferita.
I tuoi genitori cosa pensano di te e della
tua carriera?
Questa domanda è meglio se la saltiamo,
Gianfranco perché con loro non è che ci parlo tanto. Non ho una grande
comunicazione.
Ho letto che ami molto la pittura. Com’è
nata questa passione?
Da piccola ho sempre disegnato. Tra l’altro
mi hanno chiesto di fare uno show d’arte a settembre e ci sto pensando, perché
negli ultimi anni questa passione l’ho messa un po’ in disparte. E’ un
lavoro molto solitario, dipingere lo fai da solo e poi dipingi ore e ore e ti fa
diventare un po’ folle (risata), perché stai tanto da solo, invece la musica
è più aperta e ti fa connettere di più con altre persone. La pittura invece
è un arte che tu puoi fare da solo, non puoi andare a dipingere con un’altra
persona, è una cosa tua. La pittura
l’ho messa un po’ in disparte perché negli ultimi anni ho pensato di
concentrarmi su una cosa che amo molto che è la musica e lavorare con altre
persone.
Hai fatto una scuola di pittura o sei
autodidatta?
Avevo fatto un anno di liceo artistico a
Bologna, ma non ho potuto continuare perché economicamente non me lo potevo
permettere.
Alcune domande per conoscerti meglio.
Com’è il tuo rapporto con la Fede?
Non mi sento di avere una religione specifica
in particolare. Ogni religione ha qualcosa da cui attingo, quindi mi considero
spirituale perché credo nella reincarnazione, però amo fermamente Gesù
Cristo. Penso che questa divisione è stata generata da una religione stupida,
perché in realtà dicono più o meno le stesse cose. Il comportarsi bene e il
rispetto verso il prossimo, ossia ama il prossimo tuo come te stesso.
Il tuo rapporto con il denaro?
(risata) Non ho le mani bucate ma con il
denaro ho un rapporto di amore e odio. Come entrano, escono, soprattutto adesso
che siamo entrati in sciopero.
Chi fa sciopero?
Sto parlando dell’unione degli attori, qui
a Los Angeles siamo entrati in sciopero e stiamo combattendo per difendere il
nostro lavoro, per il diritto al lavoro. Sappiamo che il lavoro verrà a mancare
per i prossimi mesi e quindi è
meglio guardarsi bene dalle finanze. Le tasse in California sono imbarazzanti…
Anche in Italia non scherzano riguardo
alle tasse.
Qui a Los Angeles ti arriva l’assegno a metà,
l’altra metà va in tasse.
L’ultima volta che hai pianto e perché?
Oggi ho pianto, perché sto lavorando su
traumi infantili. E’ da un bel po’ che ci lavoro con un terapista e una
volta che inizi a fare un lavoro su te stessa così, è potente perché tutto
quello che tu non hai voluto sentire
o cercato di non sentire tutta la tua vita, deve venire fuori tutto e viene
fuori tutto insieme tra l’altro, non a rate. Sembra uno schiaffo ma in realtà
ti sciogli da un torpore, da un sogno d’illusione. Però è dura quando te ne
rendi conto, è come un lutto perché devi lasciare tutto quello che hai fatto
prima, la modalità che hai usato prima, devi lasciarla andare e cercare una
nuova modalità per vivere, perché è più salutare e più consona per i tuoi
bisogni. E quindi è come se tu devi dire “ciao” ad una parte di te stessa,
perché in realtà non la devi abbandonare ma reintegrare.
In amore sei più cacciatrice o lepre?
Io all’inizio scappo, poi se mi prendi, sei
tu che scappi (risata), perché sono una finta lepre. Secondo me le relazioni,
soprattutto quelle sentimentali, sono lo specchio più grande che tu puoi avere
nella vita, che ti fanno crescere velocemente, nel bene e nel male. Se c’è
qualcosa dentro di te che devi risolvere, sei sicura che il male viene fuori
durante la relazione. L’importante è non passare ad un’altra relazione con
gli stessi problemi.
Hai dei complessi?
Parli di band? (risata). E’ normale avere
dei difetti, ma l’importante è come stai dentro. Se ti senti dei complessi,
vuol dire semplicemente che non stai bene dentro. Quando sei in pace con te
stessa, non te li senti i complessi. Quando stai bene dentro e ti guardi allo
specchio, vedi la madonna. Quando invece stai male e ti guardi allo specchio,
vedi il mostro di lockness e veramente la prospettiva che hai di te stesso è
basata su come ti senti dentro. Però diciamoci la verità, bisogna anche
guardarsi intorno, perché se hai la salute, stai bene e c’è motivo di avere
complessi.
Hai mai lavorato per solidarietà?
Si, certo. Mi prendevo cura dei cani che
cercavano famiglia, infatti poi sono
finita io con uno di questi cani. Da tre settimane sono diventati 14 anni, cioè
fino a quando è passato a miglior vita, purtroppo. Poi ogni tanto con una mia
amica, prepariamo delle buste con del cibo e dell’acqua e andiamo a portarle
ai senzatetto, soprattutto
d’estate. E’ successo pochi giorni fa, una signora mi ha preso per un
braccio, non la potevo ignorare,
aveva le lacrime agli occhi e gli ho dato una mano, l’ho aiutata.
Di cosa hai bisogno per essere felice?
Mi basta la pace e l’equilibrio interiore.
Come sarà la tua estate?
Adesso sono in vacanza. Se lo sciopero entra
veramente attivo è meglio se vado in vacanza un’altra volta. Però devo
continuare a spingere il pezzo che uscirà e
l’importante è fare musica, perché veramente la musica ti salva la vita. Nei
momenti di stallo bisogna continuare a suonare.