Paola Romeo (attrice, cantante e pittrice)
Milano 18.4.2024
Intervista
di Gianfranco Gramola
“Per me recitare, oltre ad essere una
grande passione e un lavoro, è soprattutto un’esigenza, sento la necessità
di farlo soprattutto quando ho capito che un attore per farlo bene deve per
prima cosa conoscere sé stesso nel profondo”
Sono Paola Romeo, attrice, nata e cresciuta
in Sicilia tra sole mare e ottimo cibo. All’età di 20 anni mi sono trasferita
a Milano per proseguire gli studi. Il mio futuro e il mio presente assomigliano
tanto a ciò che immaginavo da bambina ma quando apri una porta vorresti
scoprire cosa ci sta dietro a tutte le altre. Fin da piccola sentivo
l’esigenza di esprimere un’emozione e tutto ebbe inizio con la danza
classica e moderna, con la pittura e il disegno, perché frequentavo un liceo
d’arte. Una volta arrivata a Milano capì che la danza e la pittura non mi
bastavano e iniziai a studiare teatro, dal 2014 faccio parte di una compagnia
teatrale no profit, con la mia compagnia ho preso parte a diversi Musical
portati in scena nei vari teatri a Milano. Nel 2021 mi sono diplomata presso
un’accademia di recitazione cinematografica sempre a Milano, studio con un
acting coach individuale dizione, letture interpretative e tutto ciò che
riguarda la recitazione. Inoltre studio il metodo Stanislavskij , sensory memory
and more – and writing analysis and script con il maestro Michael Margotta,
fondatore, attore e scrittore dell’Actors ‘s Studio di New York e Los
Angeles, oltre a partecipare costantemente a vari seminari e masterclass di
recitazione, perché credo che per un attore lo studio debba sempre essere
costante. Ho partecipato alla realizzazione di vari cortometraggi e a diversi
spot pubblicitari.
Intervista
Mi racconti com’è nata la
folgorazione per il canto e per la pittura? Hai artisti in famiglia?
Allora partiamo dalla mia attrazione per lo
spettacolo e l’arte in generale. Ho studiato da bambina per 8 anni danza
classica e moderna e già da lì si capiva che avevo una certa confidenza e
predisposizione per il palcoscenico. Ricordo che da bambina intrattenevo parenti
ed amici con i soliti spettacoli che si fanno, amavo salire in piedi su una
sedia a casa di nonna e obbligavo tutti i parenti ad ascoltare le mie canzoni e
ad applaudire le mie esibizioni perché quello era il mio momento e nessuno
poteva distrarsi! Il canto è arrivato dopo, con le mie prime esperienze fatte a
teatro a Milano, ho scoperto di essere portata e da allora studio con una vocal
coach. Riguardo alla pittura e il disegno, posso dirti che le maestre sin dalle
elementari dicevano ai miei genitori che ero nata con la matita in mano. Amavo
dar vita ai personaggi delle poesie che mi assegnavano da imparare a memoria,
poi decisi di frequentare l’istituto d’arte a Sciacca. Ho sempre sentito
l’esigenza di raccontarmi attraverso la pittura e il disegno. In famiglia mia
sorella, la più piccola delle tre, è molto portata per il disegno e la
pittura.
Con quali artisti di riferimento sei
cresciuta?
Come dicevo prima ho frequentato l’istituto
d’arte in Sicilia e ho avuto modo di arricchire la mia conoscenza e il mio
bagaglio personale, di pittori potrei farti una lista infinita ma sono sempre
stata attratta dalle opere di Leonardo da Vinci,
considerato uno dei più grandi geni della storia. Di lui mi attrae la
padronanza che aveva nel disegno e l’importanza che dava ai gesti dei
personaggi che dipingeva, che raccontano
una storia. Però Vincent Vangog mi ha dato l’ispirazione per dare vita alla
mia tecnica sulla pittura, lontana da pennellate di colore ma bensì utilizzo le
spatole e i miei quadri una volta terminati sembrano dei mosaici in rilievo di
olio su tela. Riguardo al canto sono cresciuta ascoltando principalmente musica
italiana, mia madre però sin da piccola mi faceva ascoltare le canzoni di
Claudio Baglioni e Mina e sono tutt’ora per me di grande ispirazione perché
li considero dei poeti.
I tuoi genitori che futuro sognavano per
te? Come hanno preso la tua scelta artistica?
Ma guarda Gianfranco ho avuto la fortuna di
avere due genitori che mi hanno lasciato sempre abbastanza libera nelle mie
decisioni, considerando la mentalità del sud e poi parliamo degli anni 80, per
cui mi reputo fortunata. Sono molto contenti della mia scelta artistica, diciamo
che mi hanno sempre spinta ad inseguire i miei sogni senza interferire e per
questo li ringrazio molto.
La recitazione per te è una passione, un
lavoro, un’esigenza o una sorta di aiuto per di metterti in gioco?
A questa domanda non posso far altro che
risponderti dicendo che per me recitare oltre ad essere una grande passione e un
lavoro è soprattutto un’esigenza, sento la necessità di farlo soprattutto
quando ho capito che un attore per farlo bene deve per prima cosa conoscere sé
stesso nel profondo. Il percorso di studio che ho fatto in accademia e che
attualmente continuo a fare con il maestro Michael Margotta, attore e scrittore
e membro dell’Actor’s Studio di New York e Los Angeles, fondatore e
direttore artistico dell’Actor’s Center di Roma, mi ha portato a conoscermi,
a sviscerare cose del mio passato che poi sono diventate necessarie perché solo
attraverso questo processo posso regalare me stessa al personaggio che devo
interpretare, quindi portare in scena la verità e autenticità. La base della
professione dell’attore su sé stesso è fondamentale, grazie alle
esplorazioni sulle tecniche di rilassamento, memorie sensoriali ed emotive
metodo personale del maestro che lui stesso riassume come una fusione tra
Stanislavskij, Strasberg e le personali ricerche di psicologia. Per cui si
Gianfranco, per me è un’esigenza.
Canto, pittura e recitazione: in quali di
queste arti pensi di dare il meglio?
Ma guarda riguardo alla pittura ti direi che
ci sono delle giornate in cui sono meno ispirata e preferisco non farlo. La
recitazione è una costante nella mia vita è ciò su cui mi sto concentrando di
più per cui indubbiamente ti direi quest’ultima.
Come ricordi il debutto in teatro?
Ho iniziato il mio percorso teatrale facendo
parte di una compagnia no profit i “Noi Per”, composta da persone
meravigliose con cui ho condiviso dei momenti indimenticabili, l’adrenalina
che si prova a teatro prima di andare in scena è incredibile, il pubblico dal
vivo, l’energia che si respira non ha pari. È stato un percorso di crescita
personale importante per me e mi ha dato la spinta a voler proseguire il mio
percorso di studi in un’accademia per il cinema. Con la compagnia abbiamo
portato in scena diversi musical nei vari teatri a Milano. Ricordo con piacere
uno degli ultimi personaggi che ho interpretato, una sciantosa napoletana che si
esibiva nei cafè chantant e in quell’occasione ho cantato la canzone di Lilì
Kangy, mi sono messa in gioco con un ruolo molto lontano da me. Una bellissima
esperienza che porterò per sempre nel cuore.
Quando ha influito la tua sicilianità, le
tue origini, nel tuo lavoro?
Credo un pò. Vivo a Milano da 20 anni ormai
però nel mio lavoro mi capita spesso di fare dei casting per dei progetti
cinematografici che richiedono donne del sud. Nel nuovo cinema italiano il sud
è una presenza costante ormai ed io in quanto attrice di origine siciliana sono
pronta ad interpretare dei ruoli che possano evidenziare quelli che sono le mie
origini.
Preferisci recitare ruoli brillanti o
impegnati?
Credo che un attore debba essere pronto a
interpretare tutti i ruoli, io prediligo i ruoli un po' più drammatici ma provo
a propormi al meglio per qualsiasi ruolo io debba interpretare.
Fra colleghi hai notato più complicità o
competizione?
Più complicità. Sarò stata fortunata? Non
saprei. Poi credo che la competizione si trovi un po’ dappertutto e quando è
sana va bene. Sono una persona che quando lavora cerca sempre di farlo pensando
al mio partner o alla squadra e credo che un ottimo risultato si ottenga dal
lavoro in team. Tra colleghi cerchiamo sempre di aiutarci.
Un collega con cui ti piacerebbe lavorare?
Allora se parliamo di registi il mio sogno è
quello di poter essere diretta da Gabriele Muccino o Paolo Sorrentino. Per
quanto riguarda gli attori in Italia abbiamo dei professionisti bravissimi per
cui l’elenco sarebbe infinito, però se un giorno dovessi avere l’opportunità
di recitare con Pierfrancesco Favino ti direi lui, lo stimo molto come
professionista perché è un artista a tutto tondo. Credo che potrei imparare
molto e sarebbe un onore per me.
Ho letto che stai facendo un percorso in
quanto ambassador per Recitazione Cinematografica. Ne vuoi parlare?
(altri progetti)
Allora Recitazione Cinematografica è più di
un semplice blog, è un rifugio e un luogo di incontro per attori e attrici sia
emergenti che affermati. Offriamo supporto e guida per superare le sfide e gli
ostacoli che ogni percorso artistico inevitabilmente presenta. In recitazione
cinematografica crediamo che ogni difficoltà possa trasformarsi in un
trampolino di lancio verso nuove vette creative. Il nostro blog è un tesoro di
contenuti pensati per arricchire non solo professionalmente ma anche
culturalmente e umanamente. E’ composto da redattori che seguono una propria
rubrica, tra cui puoi trovare anche la mia, da moderatori e il founder di tutto
questo è il regista Alfonso Bergamo che ho conosciuto ad una masterclass
diretta da lui. Ma la community si sviluppa anche su WhatsApp, pensa che questo
spazio virtuale ha preso vita solo il16 novembre scorso e in soli 5 mesi
contiamo più di 500 membri trasformandosi non in un semplice spazio ma in un
vero e proprio covo di talenti e passioni. Aspiriamo a qualcosa di
significativo. Creare un ambiente di sostegno reciproco, un luogo dove
collaborare e ispirarsi a vicenda per riformare un sistema cinematografico che,
al momento, mostra evidenti segni di crisi. Abbiamo fatto un primo evento il 24
Marzo a Roma “ACT OUT LOUD “una serata dedicata alla recitazione, dove molti
attori si sono esibiti, registi casting director e professionisti del settore
hanno partecipato ad una tavola rotonda dove si è aperto un dialogo sul futuro
dell’arte e il futuro del cinema. Una giuria ha decretato i tre classificati
come miglior attori, in quell’occasione ho vinto il primo premio come attrice
fuori concorso, è stata una bella soddisfazione personale. Ci sarà in
programma un secondo evento a giugno e RC diventerà un’agenzia per completare
il percorso di supporto per attori e attrici.
Quali sono le tue ambizioni?
Ah ah ah …Ne
ho tantissime di ambizioni, ti dico semplicemente lavorare, essere una brava
attrice, preparata, essere diretta da un grande regista.
Com’è il tuo rapporto con i social?
Contano per il tuo lavoro?
Non sono una persona molto social però mi
rendo conto che oggi sono una vetrina molto importante anche per chi fa il mio
lavoro. Credo che se ben dosati e gestiti nel modo giusto possono essere
d’aiuto. Sono una persona riservata e non mi piace condividere troppo sulla
mia vita privata e quindi utilizzo i social principalmente per il lavoro.
La tua più grande soddisfazione
artistica?
La mia più grande soddisfazione artistica
non posso ancora anticiparla, posso solo dire che farò parte di un progetto
cinematografico molto importante e che riguarderà la mia Sicilia, quindi
doppiamente contenta. Poi parteciperò a breve in quanto attrice a
due cortometraggi diretti dal regista Alfonso Bergamo, questo posso dirlo!
Tornando indietro rifaresti tutto?
Assolutamente si, tutto quanto!
Oltre al lavoro curi delle passioni nella
vita? Le passioni le dividi con qualcuno?
Mi piace lo sport in generale, sono una vera
appassionata del movimento, quasi tutte mattine cerco di dedicare un ora a me
stessa, è fondamentale per me perché mi dà la carica per affrontare la
giornata con lo spirito giusto. Pratico quando posso anche la kick boxe. Mi
piace prendermi cura della mia famiglia, cucinare per loro farli sentire al
centro del mio mondo e questo per me è tutto. Ho un figlio di 15 anni, Lorenzo.
Come sport agonistico pratica l’equitazione salto ostacoli, per lui è una
vera passione e vederlo andare a cavallo mi ha spinta a voler imparare, per
condividere dei momenti insieme, infatti quando andiamo in Sicilia a volte
facciamo delle passeggiate in mezzo alla natura, gli ulivi, qui ci sono dei
posti stupendi. Ho scoperto che stare a cavallo e il contatto con l’animale ti
fa staccare la mente ed è un’esperienza stupenda. Ovviamente ho fatto qualche
lezione e so solo trottare nulla a che vedere con ciò che sa fare mio figlio.
Tre aggettivi per definirti?
Solo tre? Ahahha Impulsiva,
passionale, ambiziosa
A chi vorresti dire grazie?
Alla mia famiglia, a mio marito e a mio
figlio, che mi hanno sempre lasciata libera e supportata nelle mie scelte e non
sono mai stati un ostacolo. Sono la mia più grande forza e, se sono la madre e
la donna che sono oggi è anche grazie a loro.
Ora vivi a Milano, Cosa ti manca della
Sicilia?
Milano per me è stato amore a prima vista.
Adoro questa città e se la sai amare bene sa darti tanto. Prima di trasferirmi
vivevo in un paesino di nome Partanna, in provincia di Trapani. Però ti posso
dire che ho apprezzato la Sicilia da quando sono partita. Il valore che do alle
cose, alla cultura è cambiato, di solito si fa l’errore di dare tutto per
scontato. Mi manca molto la mia famiglia, mia nonna e la sua pasta fatta in
casa. Mi manca il cibo, il sole, il mare e l’accoglienza della gente non ha
pari. Ogni tanto Milano inizia a starmi stretta per cui per ricaricarmi, quando
posso, stacco la spina e raggiungo la mia famiglia e gli amici. Mi manca la
semplicità e non saprei come dirti, osservo molto le persone che vivono lì e
credo che riescono a fare una cosa che noi che viviamo in città non riusciamo a
fare, riescono a godersi di più la vita e gli affetti, riescono a godere il
tempo libero. Mi manca tutto questo.