Patrizia Rossetti (conduttrice e attrice)
Milano 20.10.2008
Intervista di Gianfranco Gramola
Una toscana effervescente, innamorata del
teatro e della buona cucina
Patrizia Rossetti nasce
a Montaione (Firenze) il 19 marzo del 1959. Patrizia si trasferisce con i
genitori ad Empoli all'età di tre anni.Dopo il diploma trova impiego come
segretaria in una ditta import-export. Nel frattempo lavora come conduttrice per
una piccola emittente televisiva empolitana. Nel 1981
partecipa al concorso "La conduttrice del Festival", indetto dalla Rai
e proposto all'interno del contenitore domenicale "Domenica In"
condotta da Pippo Baudo. La Rossetti vince il concorso ed acquisisce il diritto
di presentare la successiva edizione festivaliera. L’anno dopo conduce
ottimamente il Festival di Sanremo affiancando Claudio Cecchetto. Nello stesso
anno conduce il programma televisivo Rai "Prossimamente per sette
sere" ed il Festival del cinema a Pesaro. Nel 1983 firma
un contratto con Rete 4 dove affianca Pippo Baudo nella conduzione del programma
"Un milione al secondo". Nel 1984 presenta
il programma sull'agricoltura e l'ecologia " Campo aperto" con
Giampiero Albertini in onda su Canale 5. L’anno seguente continua la
conduzione di "Campo aperto" in onda non su Canale 5, bensì su Rete
quattro. Nel 1986 è inviata speciale con il compito
di realizzare interviste esterne per il programma "C'est la vie" un
gioco condotto da Umberto Smaila che si occupa delle opinioni degli italiani sui
più svariati argomenti di attualità. Il programma è in onda sino al 1989. Nel
1987 conduce per Italia Uno il programma "A
tutto campo". Successivamente per la stessa rete presenta "Calcio
d'estate". Nel 1988 firma un contratto per
Capodistria e conduce il programma "Donna Kopertina", rubrica di sport
femminile. Inoltre affianca Paolo Villaggio nella conduzione del programma
"Che piacere averti qui" . L'anno seguente conduce il programma
quotidiano "Buon pomeriggio",un contenitore per gli amanti delle
telenovele. Il programma riscuote un enorme successo e fa della Rossetti il
personaggio simbolo di Rete 4. Per la stessa rete conduce con Alessandro Cecchi
Paone lo speciale "10.000 sentieri d'amore",che consacra la popolarità
della soap opera più lunga della storia televisiva "Sentieri". Nel 1992
Patrizia conduce con Christian il varietà di Capodanno "4 salti nel
'92" e nello stesso anno inizia a collaborare con Giorgio Mastrota con il
quale presenta lo special "Holiday on ice". Nell'estate, la coppia
Rossetti - Mastrota è al timone del varietà estivo "Bellezze al
bagno". Da settembre conduce il talk show di mezzogiorno di Rete 4 dal
titolo "A casa nostra" e la sua versione domenicale "Domenica a
casa nostra". Inoltre interpreta il ruolo di Suor Sorriso nella fiction
"La donna del mistero 2" . Nel 1993 conduce
"Buona giornata" e nel 1994 lancia l'album
"Le più belle sigle dei teleromanzi di Rete 4" che contiene le sigle
di "Buona giornata" e di "Micaela" da lei interpretate,oltre
al brano "Te quiero mi amor" inciso con Gabriel Corrado. Nel 1995
inizia a collaborare con Radio Italia solo musica italiana dove conduce
"Amichevolmente vostra". Inoltre è testimonial dello spot
pubblicitario con il quale lancia il nuovo profumo "Sentimenti". Nel 1996
conduce "Casa per casa" del quale incide anche la sigla
iniziale e nel 1997 gira il film per la tv
"Oltre il destino" in onda su Rete 4. Nel 1998 sempre
su Rete 4, conduce "Sabato 4" programma mattutino dedicato a cantanti
e gruppi di grido. Qui grazie al suo talento di imbonitrice ottiene uno spazio
di televendita che porta il suo nome. Incide inoltre un cd che raccoglie le sue
versioni di alcune pagine musicali da lei preferite che propone nelle sue serate
dove balla e canta nelle convention e nelle ospitate televisive. Partecipa
inoltre alla fiction "La dottoressa giò"con Barbara D'Urso ed al film
per la tv "Passerà il freddo". Nel 2001 torna
in tv in "Vivere meglio", accanto al professor Fabrizio Trecca.
L’anno dopo debutta in teatro con Enrico Beruschi nella piece"Ora è
possibile spegnere il computer". Nello stesso anno nel suo spazio di
televendita arriva Giorgio Mastrota ed il programma cambia nome in "Doppio
misto" e va in onda sia su Rete 4 che su Italia Uno. Nel 2003 torna in
teatro con Ric e Gian nello spettacolo "Pigiama per sei" con la regia
di Beppe Recchia e la sceneggiatura di Enrico Vaime. L’anno 2004
è l’anno del reality: partecipa al reality show "La
fattoria" dove si piazza al terzo posto. Nel 2006 è ancora in teatro con
“Comunque vada sarà un successo”, sempre con i due comici e con i testi di
Dino Verde. Ha anche recitato nella piece "La
famiglia Martinelli" ed è stata testimonial per alcune ditte di commercio.
Ha detto:
- Sono una self made woman, una libera
professionista dello spettacolo, ho ancora tanti progetti da realizzare sono una
donna contenta.
- L’attrice di teatro è un lavoro di
grande sacrificio, di grande responsabilità e, diciamolo chiaramente, di poco
guadagno. Nonostante questo mi sono sempre battuta per il teatro, anche quando
facevo i miei programmi in Tv.
- Sono orgogliosa di essere stata una
venditrice di prodotti, per una Tv commerciale, facendo le telepromozioni e le
televendite. Fanno parte del mio mestiere e per me è la stessa cosa che fare un
programma.
- Non ho mai amato la maleducazione e la
volgarità gratuita nella vita, figuriamoci in televisione! Dal mezzo televisivo
si dovrebbe imparare qualcosa e non il contrario.
Curiosità
- Grazie alla simpatia, verve e parlantina
sciolta è diventata la regina delle televendite.
- E’ un’accanita fan della soap “Sentieri”.
- Vive con il suo compagno a Melzo.
Intervista
In questi giorni recita al teatro Verga di
Milano, nella commedia “Chi ha detto che gli uomini preferiscono le
bionde”. Il suo partner è Enrico Beruschi. E’ bella, simpatica, dinamica ed
effervescente. Quando parla ti rapisce la mente e capisci il suo grande amore
per il teatro, una bella esperienza iniziata per caso, grazie ad Enrico Beruschi,
suo grande amico e spesso partner teatrale.
Mi vuoi brevemente raccontare la trama
della commedia e il tuo ruolo?
E’ uno spettacolo molto carino e moderno,
perché rispecchia un pochino la realtà di oggi. Nello spettacolo io sono un
assessore molto ambientalista, verde, ecc… intento nel mantenere quel poco di
verde che è rimasto nella città. Un personaggio direi abbastanza duro nelle
scelte. Quando mi si presenta davanti un costruttore edile che è interpretato
da Enrico Beruschi e vuole costruire i palazzi, io faccio di tutto per
salvaguardare il verde e quindi cominciamo a combattere io e lui. Solo che lui
trova sempre qualche escamotage per convincermi, che non ti dico, altrimenti
tolgo il divertimento della commedia. Addirittura mette di mezzo un suo caro
amico, un bell’uomo, un playboy che cerca di sedurmi, mandandomi dei fiori,
ecc … e insieme tentano di corrompermi. Una storia molto particolare, legata
alla nostra realtà. Nella commedia ho anche una sorella che è completamente
diversa da me. E’ una cosa molto divertente, Gianfranco. C’è Rosario Galli
che veste i panni del playboy ed è anche autore e regista di questa commedia,
poi c’è Enrico Beruschi, il costruttore edile, mia sorella, tra virgolette,
pazza che vuole fare l’attrice, interpretata da Claudia Cirilli, poi c’è la
segretaria mia che io tratto spesso a pesci in faccia, non per cattiveria, ma
perché sono talmente rigida. Infatti Beruschi nella commedia mi chiama “
quella tigre, quando mai riuscirò a domarla”. Ci provano ma non riescono a
domarmi e poi c’è un finale che non è proprio un lieto fine, per quanto
riguarda la mia vita privata, ma sicuramente per i miei valori o comunque per la
scelta che ho fatto di carriera, quindi di salvaguardare in qualche modo
l’ambiente e di dare ai cittadini quello che io reputavo logico dare. Se non
che, c’è qualcosa di molto particolare che lega me e mia sorella, perché non
abbiamo un solo padre, bensì due e con uno di questi ci sono dei problemi. Il
finale è veramente una sorpresa, non te lo svelo, perché è proprio una
sorpresa. Vieni a vedere lo spettacolo, Gianfranco.
Va bene! Com’è nata la tua passione per
lo spettacolo, Patrizia?
Io l’ho sempre avuta la passione per il
teatro. Mi ricordo da ragazzina, quando abitavo ancora ad Empoli, i miei
genitori per farmi contenta, mi portarono al teatro Verdi di Firenze, per vedere
“Aggiungi un posto a tavola ” con Johnny Dorelli.
Tutt’oggi, quando posso, vado spesso a teatro. Durante la mia carriera
non avevo la presunzione di propormi come attrice di teatro, se non che circa
7/8 anni fa, ero a fare una serata di beneficenza per i bambini, insieme a
Enrico Beruschi. Me lo ricordo come se fosse adesso. Ed Enrico mi disse:” Sai
Patrizia, avrei un’idea molto carina, e pensando a te, capperi, saresti quella
giusta”. In poche parole Enrico mi proponeva di recitare. Io gli ho chiesto se
era sicuro che io andassi bene. E lui mi disse:” Beh, ci provi “. Quindi il
colpevole di questa mia scelta è Enrico (risata). E’ andata benone, poi
sono andata avanti, ho fatto altre commedie con lui, poi mi sono fermata per un
anno perché non c’era niente che mi poteva piacere. Poi ho avuto
la “strafortuna” di lavorare per due anni consecutivi al San Babila
con Ric e Gian, in alcune commedie, una più bella dell’altra e per ultimo
sono arrivata a questa commedia con Enrico Beruschi, che mi ha fatto molto
piacere e mi sta dando molte soddisfazioni. Quindi ho iniziato “scherzando”,
non sapendo eventualmente cosa potevano pensare di me come attrice di teatro.
Diversi giornalisti del settore, durante il periodo in cui lavoravo con Ric e
Gian, ci hanno definito non il duo Ric e Gian, ma il terzetto Ric e Gian e la
Rossetti. Dicono che me la cavo molto bene, che sono brava e se lo dicono questi
esperti, piano piano comincio a crederci anch’io (risata). Io mi sono sempre
battuta per il teatro, anche quando facevo i miei programmi in Tv. Sono stata la
prima a pretendere dai miei autori, che nel mio programma in Tv, magari
nell’arco della settimana, almeno per una puntata ci sia l’appuntamento con
i vari attori di teatro, sia impegnato che leggero. Questo non solo perché mi
piace, ma perché lo reputo la forma di spettacolo in assoluto la migliore,
sicuramente la più difficile ma è anche quella che ti dà più soddisfazione.
Quando sei davanti al pubblico, sono loro che decidono. Se sei brava, va bene,
se non vali niente, arrivederci e grazie.
Il complimento più bello che hai ricevuto
e da chi?
L’ho ricevuto proprio ieri sera. Abbiamo
fatto la rappresentazione e c’erano tanti attori e attrici. Fra questi c’era
anche un attore che ha fatto sempre il caratterista ed è amico mio, di Enrico
Beruschi e anche di Ric e Gian, poi c’era anche un’attrice molto brava di
una certa età e loro mi hanno fatti i complimenti per la mia interpretazione.
Tornando alla mia parte nella commedia, questa donna, Nora, un assessore che poi
diventa onorevole, ha diverse sfaccettature, cioè ci sono veramente dei cambi
di personalità che non è facile interpretare. Magari alle volte non è detto
che ci riesca perfettamente. Invece, a detta di loro, ci sono riuscita. Ho
sentito urlare al centro della platea un “Sei grande” e questo mi ha fatto
molto piacere, specie detto da persone del settore. La gente mi ricorda come
conduttrice o come venditrice di tanti prodotti, di cui sono orgogliosa e adesso
mi vede anche sotto questo aspetto e mi apprezza molto e questo mi fa tanto
piacere. Un altro complimento mi è stato fatto da un grande amico e che reputo
un grande attore, che fa parte del duo Gaspare e Zuzzurro. La prima volta che mi
ha vista, sto parlando proprio della mia prima volta a teatro, nella commedia
con Beruschi, dopo due minuti dall’inizio della commedia, mi ha mandato un
messaggino sul telefonino che poi ho visto tra il primo e
il secondo tempo e diceva:” Non avevo dubbi, conoscendoti. Non solo sei
una bella donna, il che non guasta nel mondo del teatro, ma ti prendi anche in
giro (mi sono travestiva da ottantenne) e soprattutto non vuoi essere bella a
tutti i costi e sei un’ottima
spalla per chi eventualmente lavora insieme a te, oltre ad avere una presenza
scenica non indifferente”. Questo è stato il complimento veramente più bello
e che ricordo con gioia. Spero di riceverne altri (risata).
Sicuramente ne riceverai, perché te li
meriti. Hanno mai scritto o detto cose cattive su di te?
Forse si! Magari tanti non hanno avuto il
coraggio di dirmeli o di scriverli. La gente che viene a teatro sono persone
abbastanza sincere, ma giustamente lo sarei anch’io, anche se però bisogna
usare un po’ di tatto. Ci sono state delle persone, quando lavoravo con Ric e
Gian al San Babila, che mi dicevano chiaramente:" Senta, signora Patrizia,
glielo dico chiaramente. Sono venuto allo spettacolo un po’ titubante, perché
quando ho visto il suo nome sulla locandina, ho pensato che lei è un’altra
televisiva che si mette a fare qualcosa di diverso. Però mi ricredo". Il
discorso del televisivo che fa qualcos’altro, può essere anche vero in parte,
non tutti possono fare certe cose, perché se tu puoi studiare fin che vuoi, però
se non hai i tempi giusti, se non riesci ad essere un’ottima spalla, se non
hai buona memoria e presenza scenica, insomma puoi dimenticare il teatro. Quindi
tante persone si sono ricredute, dopo aver assistito ad un mio spettacolo.
Hai un sogno nel cassetto?
Piano piano sto cominciando a realizzarlo,
almeno un pezzettino. Una mia idea, mantenendo quelli che sono i miei impegni e
tempo permettendo, sarebbe quella di cominciare a co – produrre, una commedia
un po’ particolare che sto lavorandoci sopra, magari con una coppia
straordinaria come Ric e Gian e con una buona compagnia, tipo quella con cui
lavoro adesso. Ma la cosa più difficile è che mi piacerebbe nella commedia,
metterci anche il mio caro e fedelissimo Enrico Beruschi. Una commedia dove
mettere insieme le persone a me care, lavorare insieme a chi mi ha dato questa
opportunità e la possibilità di continuare a lavorare in teatro insieme a
persone da levare tanto di cappello, tanto di rispetto. Un altro mio sogno
sarebbe quello di lavorare in teatro con il mio conterraneo Marco Columbro,
perché ci conosciamo da un sacco di anni, siamo sempre stati in contatto, però
non abbiamo mai lavorato insieme e poi perché è una persona veramente
simpatica, oltre che professionale. Neanche in televisione abbiamo lavorato
insieme, se non per qualche ospitata.
Parliamo di Roma. Com’è il tuo rapporto
con la Città Eterna?
Roma la trovo una città straordinaria, nel
senso che ha un clima favoloso. L’anno scorso sono venuto a Roma per le prove
della commedia che stiamo rappresentando e tutti mi dicevano che a Roma c’è
un clima stupendo, un tempo meraviglioso, un sole… capperi, ho beccato una
settimana di pioggia, forse ho portato l’acqua da Milano. La trovo molto
caotica, quasi quasi più di Milano. Comunque con Roma ho un bellissimo
rapporto, devo solo adeguarmi alla tempistica romana. Io sono gia di mio,
abituata ad essere energica e veloce e essendo abituata a lavorare ormai da 30
anni a Milano, anche a livello televisivo e di spettacolo, a Roma ci sono dei
tempi più tranquilli, più rilassati. Lì per lì possono darmi apparentemente
fastidio, poi però mi rendo conto che si vive molto meglio in quel modo li,
perché in questo mondo non si può andare sempre di corsa. Hanno una lentezza
che però ti abitui volentieri. Adesso sto lavorando con una compagnia che, a
parte Enrico Beruschi, sono tutti romani. Una cosa è certa, cioè che quando
lavoro con loro anche a casa mi prendono in diro, perché mi dicono:” Aho’,
che sei diventata romana, sei de Roma?”. Perché ti viene d’istinto questa
calata romana che diverte molto e fa molta allegria.
La cucina romana ti piace?
A me la cucina piace tutta, non solo quella
romana (risata). Mi piacer anche troppo, perché sono una buona forchetta.
Ogni tanto dico ai miei compagni di teatro:” Ma stiamo facendo un tour
teatrale o un tour gastronomico?”. Perché devo dire che tra il produttore,
l’autore, gli altri interpreti, uomini e donne, figuriamoci io ed Enrico,
pensa che mangiate dopo lo spettacolo. Pensa Gianfranco, che la prima cosa che
facciamo quando entriamo a teatro, prendiamo e prenotiamo per il dopo
spettacolo, il ristorante. E’ praticamente un impegno che mi sono presa io,
oppure io ed Enrico. Guai se ci salta il ristorantino giusto, in ogni posto dove
andiamo a recitare. Ormai è diventata una regola di vita.
Hai mai abitato a Roma?
Si! C’ho abitato nei primi anni della mia
carriera, perché avendo cominciato in Rai, con il Festival di Sanremo e poi
lavorando i primi due anni, nell’81/82 a Roma, abitavo in piazzale Clodio.
Stavo in un alberghetto. Poi per motivi di lavoro mi sono trasferita a Milano e
mi sento milanese d’adozione. Però mi è capitato come quest’anno di venire
a Roma per qualche lavoro televisivo. Devo dire che ci vengo molto volentieri.
C’è un angolo di Roma che ami
particolarmente?
C’è un posto, però in questo caso mi
sento un po’ ignorante, perché non mi sono mai informata su questa zona.
Vicino a piazza di Trevi c’è un angolino dove sta una fontanella, dove sgorga
dell’acqua e chiunque può fermarsi tranquillamente a bere. E’ un angolino
particolare che mi ha colpito molto per un motivo molto particolare. Prima di
esplorare il centro storico, quindi piazza di Spagna, Trinità dei Monti, il
Pantheon, San Pietro, ecc… insieme
ai miei genitori, tanto tempo fa, quindi prima ancora di lavorare in
televisione, io avevo visto in sogno questa fontanella. Quando l’ho vista, mi
sono detta:” Io qui ci sono gia stata, questa l’ho già vista e me lo ricordo
benissimo”. Ma non era vero, perché materialmente non c’ero mai andata a
Roma. Quella era la prima volta. Questo non me lo so spiegare. Forse delle
premonizioni o forse ci sono stata in un’altra vita e questo angolino mi è
rimasto impresso. Quella volta quando l’ho vista a Roma dissi a mio padre:”O
babbo, ma qui ci sono già stata?”. E mio padre mi ha detto, in toscano:
"O
Lina, ma che sei scema? Non sei mai venuta a Roma". Io ero convinta di esserci
stata. Tutte le volte che vengo a Roma e che riesco a trovare un po’ di tempo,
mi reco lì, perché mi ricorda questa cosa molto bella.
Per un’artista Roma cosa rappresenta?
Roma per un’artista rappresenta tantissimo,
anche Milano a livello televisivo, secondo me fortunatamente adesso è
migliorato anche il teatro, però rappresenta lo spettacolo, il cinema con
Cinecittà, rappresenta sicuramente anche incontri particolari, rappresenta
anche il paparazzo che si può incontrare in via Veneto o in piazza di Spagna,
come a Milano in via Montenapoleone o corso Buenos Aires, ecc…Secondo me Roma
rappresenta proprio la Dolce Vita, quella di Fellini, rivista e corretta
purtroppo, per tante cose e mode che cambiano. Però rappresenta il mondo dello
spettacolo, del cinema e può anche rappresentare il sogno. E’ un consiglio
che vorrei dare alle ragazze giovani che sognano di entrare nel mondo del cinema
e della Tv. E’ giusto che provino a partecipare alle selezioni delle veline,
ballare e cantare, ecc…ai miei tempi non esistevano. Queste selezioni sono
come i provini che si facevano una volta. Invece di essere fatto nelle quattro
mura, vengono fatti in televisione, in diretta. Sognare è giusto ed
eventualmente provare a realizzare il proprio sogno, come è successo a me e a
tanti altri. E’giustissimo perché non devi mai rimpiangere dicendo:”Se
l’avessi fatto chissà che sarebbe successo”. Però se non dovesse succedere
niente, bisogna rimanere serenamente con i piedi per terra e continuare a
studiare, a fare, ecc... anche perché la bellezza è sicuramente la prima
facciata, la prima cosa che vedi, però se una che è bella non ha altro che la
bellezza o non si prepara,non si impegna o non si specializza, non serve a
niente e purtroppo rischia di vedere quello che, abbastanza ottimamente, si vede
da un po’ di anni un televisione. Solo bellezza e poca arte, poca bravura.
Questo è il mio pensiero. E questo non è un buon insegnamento per i giovani.