Roberto
Ciufoli (attore) Roma 28.08.99
Intervista di Gianfranco Gramola
La
Premiata Ditta, insieme per allegria
Roberto
Ciufoli è nato a Roma, il 1° Marzo 1960. Conosce i suoi attuali compagni di lavoro Pino Insegno, Francesca
Draghetti e Tiziana Foschi lavorando per la compagnia teatrale "L'Allegra
Brigata". Vengono scelti per curare gli spazi comici di "Pronto... chi
gioca?" (1986), seguito l’anno dopo con "Jeans 2" e "...e
l'ultimo chiuda la porta!". Altro programmi della Ditta, alternati al
teatro, sono:” Chi tiriamo in ballo? - Domani Sposi - Baci da Broadway –...e
saranno famosi - Ricomincio da due – Bbiutiful -
Sottosopra (lo spettacolo teatrale della Premiata Ditta, in tournee per
due anni)”. “L’assassino
è quello con le scarpe gialle", è il loro primo film. Ciufoli e la
Premiata Ditta tornano in Tv con "Buona
Domenica” e “ Finché c'è Ditta c'è speranza", in onda su Canale 5.
Ha detto
-
E’
giusto far ridere la gente, in tutti i momenti, anche quelli meno belli. Il
passato ci insegna che attrici e cantanti andavano al fronte per tenere alto il
morale dei soldati.
Curiosità
-
E’
diplomato all'Isef con valutazione 110/110 e lode, e prima
di fare l’attore, ha insegnato nuoto e ginnastica, ha fatto il rappresentante
e ha girato Roma in bicicletta per lavoro.
-
A
volte per fare da mediatore, si è ritrovato lui nei guai.
-
Ha
il brevetto per fare immersioni (livello advanced). Ama molto anche gli sport
estremi, come il paracadutismo, il bunjee jumping ed il rafting.
-
Non
sopporta la monotonia delle persone che parlano di una sola cosa e non la
smettono più.
- La
sua compagna, Thoedora Bugel, gestisce la boutique di arredamento "Dè Dè".
Intervista
In
quale zona di Roma hai passato
l’infanzia?
Io
ho passato l’infanzia a Monteverde Vecchio, come Pino Insegno (Premiata Ditta). Eravamo sempre insieme. Più avanti anche al Liceo, sempre insieme. L’ho
passata con lui l’infanzia, eravamo amiconi.
Come
ricordi quella Roma?
Mi
piaceva tanto, mi sembrava una Roma un po’ ingenua, un po’ più paesana.
Attualmente
com’è il tuo rapporto con la Capitale?
Buono.
Anche se poi per lavoro stiamo poco a Roma, quindi la vediamo molto poco, però
rimane sempre la nostalgia di questo grande amore che è Roma. Siamo abituati
con la città che è talmente bella anche soltanto dal punto di vista
architettonico oltre che dal punto di vista umano, perché la gente è bella, ci
si sta bene, anche se ultimamente il traffico ci ha messi in condizioni pietose.
Comunque il rapporto è buono.
E
con la cucina romana?
Embè,
con quella poi è ottimo, vado d’accordissimo. C’è un posto particolare
dove fanno cucina romana e che mi sta proprio a cuore, anzi sono due. Una è una
pizzeria ristorante e il padrone è un mio amico fraterno, che è il Tulipano
Nero, a Trastevere. Di quel posto amo molto l’umanità, la famigliarità, la
pizza squisita e poi, ripeto, lì mi sento proprio a casa. E poi l’altra è
“da Felice” a Testaccio.
C’è
un angolo di Roma a cui sei molto legato?
Si,
il Foro del Gianicolo. Perché è riferito ai luoghi d’infanzia, cioè dove mi
recavo spesso a piedi, da bambino. E poi è un posto dove c’è una veduta di
Roma che secondo me è la più
bella. Quel posto lì mi piace tanto. Se ho bisogno di starmene un po’ con i
miei pensieri e voglio “ stà a guardà Roma”, quello è il posto che
prediligo.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
La
sensazione di esser tornato a casa.
Pregi
e difetti dei romani?
Pregi sono la facilità dei rapporti cioè il cercare
sempre volentieri un contatto facile e questo certe volte diventa anche un
difetto, quando ci si ferma soltanto al primo contatto superficiale e non si
approfondisce la cosa. Però conoscendo i romani, conoscendo la città, non mi
faccio prendere alla sprovvista dalla posizione che riesce a dare il valore
giusto ad un rapporto, ad un contatto che ci può essere, perché se no
altrimenti sembra che una sera la persona a cui stai parlando sia
diventata un tuo amico
fraterno, il giorno dopo non dico che non ti saluta, ma già le cose si sono
ridimensionate. Ecco, questo può disorientare chi non è abituato a robe del
genere e al contrario invece
conoscendolo, fa prendere il meglio di quello che può avvenire di un rapporto,
anche se è un contatto di poche ore.
Qual
è, secondo te, il fascino di Roma?
La
storia, il passato che è presente in quelli che riescono a sentirlo, che
riescono ad apprezzarlo. C’è pure un affetto che lega tutti i romani alla
città che, secondo me, si avverte. E’ un’aria particolare. Poi, ripeto, in
tutto questo noi facevamo come fanno i genitori quando parlano dei difetti dei
loro figli, che però li difendono fino alla morte. Magari ci troviamo in mezzo
al traffico a maledire Roma, e al fatto che succede tutto lì, i mille cantieri
per il Giubileo, però alla fine Roma rimane sempre un posto privilegiato nel
cuore di chi ci abita e di chi ci lavora e di quelli che ci amano perché la
amano. Roma non è una città facile da vivere, bisogna amarla molto.
Tradiresti
la tua città per andare a vivere altrove?
Io
ho avuto la possibilità di girare l’Italia in lungo e in largo facendo il
mestiere di attore, e mi piace molto l’Italia. Devo dire che sono innamorato
più di tutto dell’Italia che di Roma. Ci sono anche degli altri posti
dove andrei a vivere volentieri per un po’ però alla fine sento il richiamo
di Roma. E poi, per il fatto del mio lavoro, Roma è un posto molto importante.
Già con questo mi creo un alibi sufficiente a levarmi dalla testa i tradimenti
con altre città. Sono affezionato a Roma, ho cambiato zona, ora sono proprio al
limite di Roma.
Se
tu avessi la bacchetta magica cosa faresti per Roma?
Vuoi
la verità proprio? Allora allargherei il raccordo anulare di un paio di corsie,
che già secondo me sarebbe una magia che risolverebbe tanto. Poi liberei un
po’ il sottosuolo per fare un paio di linee di metropolitana e poi sposterei
tutti gli uffici e i Ministeri in periferia. A questo punto non avremo più
questi ingorghi per colpa delle
auto blu e di tutte queste macchine diplomatiche
che girano attorno a questi
uffici. E poi un’ultima cosa, una chicca, che è una cosa che invidio ai
nostri antenati, è quella di poter fare il bagno nel Tevere, Sarebbe molto
bello! Sarebbe proprio la ciliegina sulla torta.