Sara Varone (soubrette - stilista)
Roma 30.11.2008
Intervista di Gianfranco Gramola
Una psicologa con la passione per l'Alta Moda
Sara Varone è nata a Roma nel 1972. Ha un
corpo statuario e un seno procace che rievocano la bellezza della siciliana
Maria Grazia Cucinotta o Sofia Loren. Lei è una showgirl sensuale e solare, il
cui sex appeal si caratterizza per un evidente sguardo da cerbiatta misto ad una
interessante aria da intellettuale. E’ balzata agli onori della popolarità
per la sua relazione sentimentale con Andrea Perone. Personaggio spesso citato
dalle cronache rosa, Sara Varone si mette in luce partecipando ad alcune puntate
di "Uomini e Donne". Laureata in psicologia, avrebbe voluto iscriversi
al corso di specializzazione in sessuologia sino a quando dopo l'inizio della
sua relazione con l'ex marito di Sabrina Ferilli, acquista tanta popolarità da
divenire regina dei rotocalchi. Nel settembre 2006 la troviamo nel cast di Buona
Domenica, dove con Elisabetta Gregoraci cura una divertente rubrica sul gossip.
Attualmente si occupa di Alta Moda.
Ha detto:
- Mi
avevano proposto di fare La Talpa, ma ero impegnata con la mia nuova linea
d’abbigliamento e ho dovuto rinunciare. Se decido di fare un reality lo devo
fare bene. Spero di tornare in tv con qualcosa di bello. Sogno un programma
tutto mio: visto che sono laureata in Psicologia mi piacerebbe una trasmissione
sociale, non pesante, con la presenza di un esperto, che tratti tematiche
importanti.
- Il
posto più strano dove ho fatto l’amore è stato all’interno di una grotta
marina. A Ponza. Fantastico. Indimenticabile.
- L’invidia
viene soprattutto dalle donne. Odio il pettegolezzo che mira a rovinare la
reputazione di una persona, le falsità dette apposta per far del male. Anche
per questo ho pochissime, selezionate amiche.
- Mi piace il calcio, lo seguo e sono tifosa
della Lazio. Non sono una fans sfegatata, ma davanti alle richieste di molte mie
amiche di diventare della Roma, mi accanisco anche di più nel dire “Forza
Lazio”.
Curiosità
- Ha
realizzato e presentato le creazioni della prima collezione di “Sara
V.”, la sua linea di abbigliamento e costumi.
- Ha posato per 12 piccanti scatti senza veli
per la rivista “For Men”. Il
bollente servizio fotografico è stato realizzato nel verde di un’azienda
agricola del comune di Orbetello.
Intervista
Da poco sei entrata nel mondo dello
spettacolo. Delusa o soddisfatta?
No! Delusa, no. Bell’ambiente, anzi più
che un bell’ambiente è un bellissimo lavoro. Da una parte è un lavoro come
tutti gli altri, perché io l’ho affrontato come un lavoro normale, come
qualsiasi lavoro che ho fatto nella mia vita. Da un’altra parte è un lavoro
interessante, un lavoro dinamico, dove ti trovi a contatto sempre con persone
differenti ed è un lavoro che non ti annoia e quindi è un bel lavoro. Da tante
soddisfazioni, anche perché ti rapporti con la gente, che alla fine è il tuo
specchio.
Chissà quanti complimenti che ti hanno
fatto, giusto Sara?
Di complimenti belli ne ho ricevuto
tantissimi e anche adesso, che è uscito il mio calendario, la gente mi ferma
per strada e anche dove vado a promuovere il calendario mi fanno festa. Il
calendario è andato talmente bene che anche in edicola è esaurito.
Difatti mio figlio voleva acquistarlo è
non l’ha trovato.
Vedrò di fartene avere uno con dedica. C’è
da dire che per quello che ho fatto in televisione, non è uscita fuori la mia
vera personalità, cioè il mio essere simpatica, alla mano, carina con tutti,
insomma che non sono una che se la tira. Ovviamente io non sono nessuno, sia
chiaro. Io dico sempre che i divi non esistono o al massimo ce ne sono due o
tre. Come riferimenti per me, i divi sono quelli americani, anche se qui in
Italia abbiamo dei grandissimi artisti. Io che non sono nessuno a volte mi
meraviglio del fatto che la gente ti porta veramente sul palmo di una mano, come
se fossi chissà chi. La gente è carina, è bella e mi piace quando mi dice:"Sara, ma come sei semplice, sei simpatica, in Tv non sembravi o non si vedeva
che eri così alla mano".
Hai mai pensato ad un nome d’arte?
Noooo! (risata). Che scherzi?
Ma i tuoi genitori che futuro sognavano
per te?
I miei genitori mi hanno sempre detto che lo
studio è al primo posto. Io vengo dalle scuole normali, poi ho fatto il Liceo
Classico, poi mi sono iscritta all’Università, comunque mi sono laureata.
Loro ci tenevano tanto affinché proseguissi con gli studi. Può capitare che
magari lavori, hai due soldi in tasca, in famiglia stai bene, ed è facile
pensare a chi me lo fa fare di lavorare di giorno, studiare la notte.
Cosa conta per avere successo?
Tu sai benissimo Gianfranco che, tanti non lo
dicono, ma la bellezza è un grande biglietto da visita in tante cose.
Sai, ci sono delle piccole fortune in più, uno deve essere onesto nel
dirlo, però devi sempre saper dimostrare chi sei e che cosa fai, quello che
sai, le tue potenzialità e la tua testa. Poi ci sono tante cose che devi fare
uscire fuori e quindi non è che bisogna solo essere carini, come in
televisione, devi fare vedere altro. Io sono sempre tenuta allo studio, non ho
mai deluso i miei genitori, quindi mi è sempre andata bene, poi lo studio non
l’ho mai abbandonato, nel senso che io continuo sempre a leggere dei libri nel
mio settore e mai dire mai nella vita che magari io domani non possa fare
qualche cosa inerente agli studi. Sai in televisione ci sono tante cose
interessanti, anche per quanto riguarda cose vicine alla psicologia, alla
criminologia, come quello che ha fatto Lucarelli con la trasmissione “Blu
notte”, anche su Italia 1 c’è una trasmissione molto carina sulla
ricostruzione di fatti di cronaca. Un mio sogno sarebbe quello di fare cose
carine, sul benessere legato alla psicologia, non so se ti ricordi quando Irene
Pivetti ha fatto “Bisturi”. Insomma mai dire mai, no?
Senti, ma la cosa più cattiva che hanno
detto o scritto di te che ti ha dato fastidio?
Guarda io rispetto molto i giornalisti,
l’importante è che non superino certi limiti e ti devo dire che non li hanno
mai superati. Forse all’inizio, ma proprio all’inizio, quando sono apparsa
su tutti i giornali. Magari a volte esageravano un pochino con certi termini,
comunque è tutto superato ecco.
Leggevo l’altro giorno Aldo De Luca che
ti hanno soprannominato “Lady Tetta”. Ti ha dato fastidio?
No! No, questo non mi interessa, sono cose
stupide. Sono cose che quando le leggo, rido, anche se non ci trovo niente di
intelligente. Ognuno dice le cose che vuole, l’importante ripeto è non andare
mai oltre. Bisogna essere molto autoironici, non bisogna prendersi sul serio,
rimanerci male non vale la pena, è meglio non prendersi sul serio. Quindi dove
è il problema? Nel momento in cui uno si espone, sai perfettamente che
mettendoti in gioco a 360 gradi è normale che le persone ti vedono e facciano
delle battute e della satira. Ma questo lo fanno su tutti, lo fanno anche con i numero uno. Tu guarda Berlusconi, il nostro
Presidente, lo massacrano dalla mattina alla sera e io dico sempre che poi i
giornali alla fine, il giorno dopo, io li trovo al mercato che ci incartano la
merce, le cose. I giornalisti fanno il loro lavoro ed è inutile prendersela. A
volte tanti articoli sono scritti da persone che sono un po’ invidiosi ma non
di me, in generale delle persone, che magari hanno quel momento di successo e
godono nel massacrarli con le critiche. Il medico salva tante vite umane,
guadagna bene, ma secondo me dovrebbero guadagnare di più per quello che fanno.
Nell’ambiente dello spettacolo anche facendo delle piccole cose, il guadagno
è elevato, è consistente. Anche quando guadagni poco, è consistente. C’è
gente che per guadagnare queste cifre, deve lavorare mesi interi. Quindi è un
ambiente molto invidiato. Anche quelli che dicono. “ Non mi piacerebbe”, però
se gli capita l’occasione, si tuffano al volo e vanno a fare il provino e
questo lo dimostra i vari “Grande fratello”, “La Talpa”, ecc... C’è
tanta gente che si taglierebbe le vene pur di entrare nel cast di questi reality.
Tornando alle critiche io so bene da dove vengono, il perché e il per
come, è ovvio.
Quando non lavori, quali sono i tuoi
hobby?
Quando non lavoro, amo andare al cinema e
quando non posso andarci, guardo Sky oppure acquisto un Dvd e me lo guardo a
casa. Poi, a differenza di tante persone che dicono che non guardano la
televisione, io la guardo, perché mi piace vedere come conduce magari una
persona che mi piace, una presentatrice, mi piace vedere come si muove, come
parla e quindi seguo molti programmi televisivi, diciamo un po’ di tutto,
perché in questo lavoro devi essere sempre aggiornata, devi anche seguire e
quindi devi sapere cosa succede. Non puoi permetterti di cadere dalle nuvole.
Devi sapere le cose che vanno e quelle che non vanno e poi anche solamente
guardando, puoi imparare molto.
Qual è il tuo punto debole?
Sono molto sensibile, ma non è proprio un
punto debole, direi più un punto di forza, per me, perché mi permette di
elevarmi un pochino da tante cose che non mi piacciono quando mi guardo attorno.
Che rapporto hai con la Fede?
Con la Fede ho un rapporto tutto mio
particolare. Non sono una che la domenica va in chiesa. Io quando sento il
bisogno, la necessità, entro in chiesa a pregare e ho un rapporto particolare
con Dio. E poi una cosa molto bella e che fa parte della mia sensibilità, come
disse un mio amico, è che c’è una parte di me che è molto profonda e che
sicuramente devo ancora conoscere. Io mi emoziono molto ad esempio quando vedo
il Papa. Mi accadeva che mi venivano le lacrime, come quando sento della musica
molto particolare, molto spirituale io mi emoziono e quindi è una cosa che
ancora non ho capito da che cosa deriva, da cosa provenga. Adesso fra i miei
progetti, mi piacerebbe tantissimo fare un bel viaggio come dire un po’
spirituale, tipo santuario. Sai quelle cose che senti ma che non è ben
definito.
Hai un sogno nel cassetto?
Beh! Professionalmente io ho diversi
progetti: prima cosa, c’è una cosa che voglio fare in televisione e ci sto
lavorando,sto lavorando per fare passi in avanti, no? Nel senso va bene quello
che ho fatto, serve tutto bisogna fare gavetta perché uno deve avere l’umiltà
di come una laurea non è che arrivi direttamente alla laurea, devi studiare
devi fare gli esami, i corsi, insomma queste cose te le devi anche guadagnare,
sudare e così anche in televisione è la stessa cosa, devi fare una cosa
carina, una cosa che mi appaghi, una cosa che mi faccia andare oltre insomma e
quindi vorrei imparare tanto, vorrei imparare altro. Mi piacerebbe tanto stare
in un gruppo di lavoro che mi insegna altre cose quindi speriamo che possa
essere così. Poi io sto lavorando come una matta con la mia linea di
abbigliamento che si chiama Sara V. Sto lavorando tantissimo è da più di un
anno che insomma ci stiamo lavorando sopra, non so se tu sei informato ma
abbiamo già fatto la sfilata per quanto riguarda la collezione
del 2009. Prima dell’estate del 2009 nella settimana della moda a Roma,
di alta moda, e stiamo liberando la collezione quella autunno-inverno. I momenti
non sono facili perché c’è tanta crisi, perché tante aziende, tante
industrie purtroppo alcune hanno chiuso, hanno fallito, è un momento molto
delicato questo qui. Dopo a 360 gradi tutta l’Italia sta attraversando un
momento, in tutto il mondo abbastanza critico quindi bisogna muoversi bene a
piccoli passi. Comunque noi stiamo lavorando sempre tantissimo quindi sto
cercando di trovare un punto a Roma per fare il mio negozio, al centro, quindi
sto lavorando su questo. Poi sto lavorando ad un altro progetto lavorativo, che
non ha niente a che vedere con la televisione ma che ha a che fare con il
benessere. Insomma mi muovo su diversi fronti, mi do da fare, è fondamentale
anche perché quando uno è giovane così, deve lavorare tanto, devi produrre e
quindi è giusto che sia così. E poi per quanto riguarda la vita privata
ovviamente il mio sogno nel cassetto è quello di avere un giorno un bambino, io
dico sempre che ne vorrei avere uno e ne vorrei adottare uno, averne uno mio e
adottarne uno.
Io ne ho due e sono uno splendore. Certo
che creano problemi, però se non ci fossero loro, l’esistenza avrebbe meno
significato, no?
Ma che stai scherzando? Nella vita va bene il
lavoro, va bene lo studio, però poi deve essere secondo me quello che va a
coronare il concetto di due persone, è comunque un bambino. Tante coppie che si
sposano, i bambini non gli fanno. Io non capisco il motivo di sposarsi se poi
alla fine un bambino non lo fai. O persone che fanno i bambini ma che non li
seguono. Penso che quando sei arrivata ad un punto che hai fatto delle cose,
quindi ti sei portata avanti anche un lavoro, ti senti pronta perché sai che ti
puoi fermare un attimino o comunque puoi continuare da tutte due le parti.
Quello è il momento di fare i bambini e poi adottarne uno. Tante persone dicono
“ vorrei avere 10 figli ” e allora io dico sempre che dipende quando inizi,
perché se aspetti di diventare più grande devi sperare di averne uno e che
vada tutto bene, che sia sano, bello e poi adottarne uno perché tanti bambini
non sono fortunati e desiderano l’adozione ed è una cosa meravigliosa insomma
prendere un bambino piccolo e dargli tanto.
A chi vorresti dire grazie?
A
chi vorrei dire grazie… Beh! Diciamo che, senza fare nomi, ci sono diverse
persone a cui comunque un grazie lo devo, perché sai io comunque ho iniziato a
far televisione grazie ad alcune persone e poi anche tuttora oggi ci sono delle
persone che mi stanno seguendo tantissimo, per far si che io riesca a fare un
qualcosa come dire di un pochino più elevato di livello, e solo grazie a loro.
Se ci riusciremo ben venga, se no grazie comunque a queste persone, ma va bene
così insomma. Io lo dico sempre non muoio, sto bene e quel che viene viene.
Basta che sia di qualità, se no le proposte le ho avute ma non si addicevano a
me.
In quale zona di Roma hai passato la tua
infanzia, come te la ricordi?
Guarda io calcola che sono di Roma nord,
Salario Parioli. Quindi io tutta la mia infanzia, l’ho passata qui, poi
calcola che il liceo classico l’ho fatto al Giulio Cesare, ai tempi che
Venditti cantava “Sara”. Io vivevo lì con gli amici, a prendersi il tè e
il sabato pomeriggio al mitico “Piper”. Quando
ero piccolina poi, la sera era tassativamente vietato uscire. Ma il resto è
cambiato tutto, io uscivo tre ore il pomeriggio e il sabato pomeriggio. Tutta la
settimana pensavamo a quelle due ore e mezza il pomeriggio al “Piper”, che
per noi era un momento di ritrovo, un momento in cui eravamo tranquilli. Poi
all’epoca eravamo carini, non si beveva, non c’era niente e c’era il
divertimento puro, quello vero e c’era anche lo stare insieme e fare le cose
di nascosto, che erano quelle di accorciarsi magari la gonna o mettersi il
lucidalabbra. Ecco, queste erano per noi le cose più trasgressive. I miei erano
una bella generazione, quindi tutta la mia vita insomma è stata lì, l’ho
vissuta in quei posti. Poi facevo sport e tutti i momenti erano legati sempre
alle stesse zone, lo sport, la compagnia del pomeriggio, con la quale passare
un’ora magari dopo aver studiato, a scuola al Giulio Cesare. Era quella la mia
vita. E comunque le zone di Roma sono quelle, e poi c’è il centro di Roma che
è meraviglioso e che io adoro perché noi abbiamo il centro dello spettacolo:
piazza di Spagna, via Condotti, via del Babbuino e tutti i negozi famosi, ecc…
le varie vie, i negozi, le passeggiate, magari non di sabato perché di solito
sono stracolme di gente. Amo andare la mattina, tipo inizio settimana, a
mangiare al centro. Ci sono dei posticini che per noi sono dei punti di ritrovo.
E’ stupendo e io adoro il centro di Roma.
Ma che cosa ti manca di Roma quando sei
via per lavoro?
Quando sono via, io sono anche stata via per
lunghi periodi non lo so.
La matriciana (risata)?
No! No, io sono romana ma non sono romana per
il cibo, nel senso che amo la cucina, però non amo la cucina romana.
Perché è pesante?
No, perché non mi piace la matriciana, la
carbonara, l’ossobuco, no queste cose non mi piacciono. Io adoro il pesce non
crudo ma cotto.
Ti piacciono le verdure? I carciofi alla
giudia.
Si, si, tutto quello che è verdura mi piace
il pesce mi piace tutto, la pasta mi piace, adoro la polenta io.
Quella trentina!
Si! Bravissimo, io adoro la polenta anche
semplice sia con il pecorino che con il parmigiano, con le spuntature. C’è
mia mamma che la fa buonissima, però non deve essere troppo pesante, ad esempio
con le salsicce mi piace. Quindi devo dire che non sono romana per il cibo però
adoro la cucina mediterranea. Noi abbiamo una cucina pazzesca in Italia, siamo
fortunati, no? La migliore al mondo e ne sento la mancanza quando sto
all’estero. Quando sono stata in America, esattamente a New York (ci sono
stata tantissime volte) mi è mancata tanto la cucina. Ho mangiato bene, nei
posti migliori, però purtroppo anche se dicevo “Mi raccomando, una cosa
semplice, senza burro e senza niente “, sentivo ugualmente il burro, sentivo
qualcosa, un olio particolare. Quindi in ogni posto che vai all’estero, ti
manca sempre e comunque la cucina a cui sei abituato. Poi comunque noi abbiamo
il clima più bello che c’è. Io sono di Roma, e solo quando vado
all’estero, mi rendo conto che noi a Roma abbiamo un clima perfetto. La gente
si lamenta ma noi non abbiamo né freddo né caldo, abbiamo sempre quella via di
mezzo che ci fa stare bene. Voi su nel Trentino state con i pelliccioni, io i
pelliccioni non me li metto. A Roma ci sono persone che lo usano solo tre volte
all’anno.
Come trovi i romani, Sara?
I romani sono molto espansivi, passionali,
simpatici, hanno la battuta sempre pronta…
Sono anche un po’ caciaroni, non trovi?
Ma caciaroni è una parola che non amo,
diciamo che hanno voglia di divertirsi. I romani non sono persone fredde, sono
solari. Quando vado in Spagna, trovo il popolo spagnolo molto simile a quello
romano. Comunque i romani sono molto alla buona e molto positivi. E soprattutto
di cuore ed ha tante qualità positive. Prima dicevi “caciaroni”. Bisogna
ammettere che quando i romani vanno in un posto, si fanno sentire, si fanno
riconoscere.
In quali zone di Roma hai abitato?
Ho sempre abitato e vissuto in zona Roma
nord.
Come vivi la Roma by night?
Io non sono molto nottambula, perché quando
ero più piccolina, nei weekend andavo a lavorare e non mi interessava il venerdì
e il sabato sera la discoteca o la Roma notturna. Sono stata molto poco nei
locali, devo dirti la verità. Adesso magari per la promozione del calendario ci
sono andata a fare le serate, ma è diverso, perché è per lavoro. Però posso
andarci una volta ogni tanto perché mi piace la compagnia. Io, da buona
forchetta, sono più per una buona cena con gli amici. Ogni tanto mi concedo una
serata a teatro, amo i musical, anche se sono abituata a vederli all’estero e
mi piacerebbe che Roma diventasse alla pari di città come Londra, Parigi, New
York a livello di musical. Quando vado in una città, all’estero, programma
subito delle serate di musical. Mi piacerebbe tanto vedere quelli stessi
musical, portati a Roma. Sarebbe bellissimo, perché non ci sono a quel livello,
purtroppo. Mi piace molto anche il cabaret, i comici mi divertono molto, però
amo molto anche stare a casa tranquilla. Non sono di quelle che devono uscire
per forza. Mi metto un bel Dvd, mi vedo un film, mi mangio qualcosa a casa e
via. Altrimenti mi piace molto viaggiare, andare alle Terme, i centri benessere,
amo andare i montagna…
Ti piace anche sciare?
Non sono un’accanita sciatrice, sono andata
direttamente con lo snowboard. Però mi piace la situazione della montagna, mi
piace lo chalet un po’ rustico, il caminetto, mi piace fare quelle belle
mangiate di polenta. Da piccola venivo sempre nel tuo Trentino, caro Gianfranco.
Ti dice niente il monte Bondone?
Come no, Sara. Sta a due passi da Trento.
Ci venivo in colonia da piccola e di quei
posti ho dei ricordi bellissimi. Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che
fin da piccolina mi mandavano in quei bei posti per un mese. All’inizio
dovevano essere 15 giorni e poi diventavano invece 30. Insieme a me c’era
anche mio fratello e in colonia ho girato quasi tutte le regioni d’Italia,
tranne che il sud, perché non c’era neve.
Mi mandavano sempre in questi posti di montagna dal Terminillo in su. Poi
a 14 anni hanno cominciato a mandarmi nelle vacanze studio all’estero, quindi
Francia, Inghilterra, ecc… Ho avuto due genitori che a me e a mio fratello
hanno dato veramente tanto, facendo anche dei grandi sacrifici.
Che lavoro fanno i tuoi genitori, Sara?
Mio papà è libero professionista e mia
mamma lavora pure lei, sempre libera professionista. Siamo una famiglia molto
unita. Io e mio fratello in vacanza sempre insieme, perché i miei genitori
lavorando, ci mandavano in vacanza insieme. Andavamo un po’ qua e un po’ la,
un po’ dai nonni, poi in Sardegna e quindi ci hanno fatto crescere molto bene,
anche responsabilizzandoci. Ci hanno fatto crescere con la testa sulle spalle.
In quale Roma del passato ti sarebbe
piaciuto vivere?
Io quando vedo “Il Gladiatore” penso che
mi sarebbe piaciuto vivere a quei tempi. Poi mi sarebbe piaciuto, sempre
guardando il film, vivere ai tempi di “Elisa di Rivombrosa”, perché mi
piace molto anche il contorno, quel modo di vestire, quei bustini, quei
corpetti, quelle gonnelle lunghissime.
Per un’artista Roma cosa rappresenta?
Roma ti fa respirare proprio l’arte, è una
città artistica a 360 gradi. Non a caso è chiamata anche “Città eterna”.
Noi che siamo di Roma, purtroppo, a volte ce la perdiamo un pochino, perché non
abbiamo mai tempo di guardarla bene e quando viene qualcuno da fuori e lo
portiamo in giro per Roma, vediamo dei posti o delle meraviglie che non abbiamo
mai visto, perché siamo sempre di corsa. Questo capita spesso a noi. La nostra
città ce la godiamo solo girando di notte, in macchina, quando non c’è
traffico e quando Roma è tutta illuminata. E’ meravigliosa. A parte le buche.
Però quando stai a Roma, respiri un’aria magica, tipo quando vai a piazza
Navona, sotto Natale, anche se noi ormai siamo grandi. Da piccolina morivo dalla
voglia di andare in questa piazza, durante le feste di Natale, e ricordo che in
un angolo c’era un negozio di giocattoli pazzesco, con degli animali di
peluche enormi, giganteschi. E’ bello e rimani imbambolato. Roma è magica,
come sono magici i vicoletti di Trastevere che sembrano delle cartoline. Poi a
Roma, in ogni angolo trovi uno scorcio bello, uno scorcio che ti fa sognare. Io
poi ho questo lato un po’ spirituale che quando vado a San Pietro rimango
estasiata per la bellezza, per l’immensità per quello che mi trovo davanti.
Tu arrivi lì e man mano che ti avvicini hai questa cosa gigantesca che ti
avvolge, ti abbraccia. Poi il panorama che hai davanti quando sei sul Gianicolo
è unico, come è unica la visione di Roma da qualche terrazza romana. Questa
sensazione l’ho provata solo a New York. Questa città americana mi ha
emozionata tanto ed è l’unico posto, dopo Roma, che mi ha fatto scendere le
lacrime.
Sei innamorata di New York?
Mi sono innamorata di New York attraverso i
film, tipo “Innamorarsi” con Robert De Niro e altri film che parlano di
questa città enorme e meravigliosa e quando sono andata New York, sono andata a
visitare i posti che avevo visto nei film e mi sono detta "Sono in un film". E’ stato fantastico. E mi sono emozionata alla vista di tanti bei posti,
guardando la gente, Babbo Natale, la cordialità dei cittadini, ecc… Lì mi
sono sentita a casa.