Sara Zanier (attrice)                                 Bologna 29.1.2024

                        Intervista di Gianfranco Gramola

“Penso che la mia più grande soddisfazione artistica non sia ancora arrivata, perché ogni volta che faccio un lavoro mi dico: “Questo è stato il più bello” poi ne arriva un altro che è sempre il migliore secondo me, perché nel tempo acquisisci sempre più esperienza, sempre più mestiere e fai le cose in modo più accurato”

Sara Zanier è nata a Latina il 27 luglio 1983. Dopo aver studiato danza moderna, a 16 anni partecipa al concorso nazionale di bellezza Look of the Year e inizia a lavorare come modella per Elite . In Tv esordisce nel 2003 nella trasmissione “Il sogno dell’angelo” condotto da Catherine Spaak su La7.  Dopo aver lavorato, sempre nel 2003, come ballerina del quiz Azzardo, condotto da Carlo Conti su Rai1, nel 2005 diventa letterina dell’ultimo anno di edizione di Passaparola, noto programma condotto da Gerry Scotti su Canale 5.  Frequenta un corso di dizione a Milano e studia recitazione presso la scuola “Teatro Azione” di Roma, diretta da Cristiano Censi e Isabella Del Bianco.  Tra i suoi primi lavori d’attrice, i ruoli nella serie tv Grandi domani , regia di Vincenzo Terracciano, in onda nel 2005 su Italia1 , il film tv di Canale 5 “Un dottore quasi perfetto” regia di Raffaele Mertes , e la miniserie tv di Rai 2 “Il capitano 2” regia di Vittorio Sindoni, queste ultime fiction in onda entrambe nel 2007, anno in cui debutta sul grande schermo con il film “MissTake”. Nel 2008 recita in “Incantesimo 10” come protagonista nel ruolo di Doriana Tozzi. Nello stesso anno entra nel cast principale della soap opera di Canale 5 “CentoVetrine” in cui interpreta, fino al 2013, il ruolo di Serena Bassani.  Lavora come protagonista di stagione in varie fiction televisive, tra le quali “Un passo dal cielo 3 “e “Le tre rose di Eva 3” entrambe in onda nel 2015.  Lo stesso anno, per il grande schermo, è la protagonista femminile del film “All’improvviso un uomo” con la regia di Claudio Insegno . Con lo stesso regista nel 2014 esordisce in teatro con lo spettacolo “Come un Cenerentolo” al fianco di Beppe Barra e Biagio Izzo. Nel 2016 entra come nuova protagonista nel cast della decima serie “Don Matteo” su Rai 1 nel ruolo di Margherita.  Reciterà insieme a Vanessa Incontrada e Lino Guanciale nella serie TV per Rai1 “Non dirlo al mio capo 2” nei panni dell’avvocatessa Nina Valenti, antagonista della Incontrada, verrà introdotta nella 1a stagione e consolidata nel cast principale della seconda.  Nel 2018 recita come protagonista femminile al fianco di Beppe Fiorello nel film tv drammatico di Rai1 “Il mondo sulle spalle”, diretto da Nicola Campiotti e nel 2019 è nel cast del film cinema “Alessandra, un grande amore e niente più” come madre della protagonista.  Nel 2021 esce nelle sale cinematografiche “Bocche inutili”, per la regia di Claudio Uberti; film evento che racconta il dramma al femminile dell’olocausto e nel quale l’attrice si distingue per il suo ruolo di Dorothea, sorvegliante nazista del campo di concentramento.  Nel 2022 esce la serie teen “Di4ri” sulla piattaforma Netflix, diretta da Alessandro Celli, in cui interpreta la madre del protagonista Pietro, serie televisiva che ha avuto un successo oltre le aspettative (2 billion visualizzazioni e interazioni con hashtag di4ri) e di cui attualmente si sta girando la seconda stagione. Attualmente è impegnata sul set di “Un posto al sole”.

Intervista

Mi racconti com’è nata la tua passione per la danza?

In realtà mi ha portato mia mamma in una scuola di danza, mia sorella già ballava e io  volevo fare uno sport e ho voluto provare con la danza. Ero piccola ma poi ho mollato perché volevo fare altri sport e a 16 anni ho ripreso e ho continuato fino ai 21 anni e poi ho cominciato a lavorare e per forza di cose ho lasciato. Però era uno sport che mi appassionava molto perché tra l’altro è lì che ho coltivato le amicizie che tuttora mi porto dietro, le amicizie storiche.

Hai cominciato in Tv nel programma “Il sogno dell’angelo” condotto da Catherine Spaak . Come hai vissuto quell’esperienza e che ricordi hai di Catherine Spaak?

Quello è stato uno dei miei primi programmi ed era un programma dove si parlava di tutto, di curiosità e si andava dall’esoterico, al cibo, alla medicina e all’interno del programma c’erano dei personaggi come il monaco, l’angelo, la fata e io ero la fata dei sogni. Diciamo che le varie interviste erano intervallate da questi personaggi. E’ stata un’esperienza particolare e bella, anche perché il clima che si respirava era bello. Catherine Spaak era una professionista, una donna molto di classe, gentile, sempre sorridente e io conservo un bel ricordo di lei. Poi, fatalità, nel 2017 ho interpretato il suo personaggio in “Febbre da cavallo” in teatro.

I tuoi genitori che futuro avevano in mente per te?

Chi lo sa? (risata) Mio padre ancora oggi mi dice: “Se tu avessi fatto il medico”. Io mi ero iscritta a medicina e avevo cominciato a frequentare, poi la carriera è decollata e medicina non è una facoltà che tu puoi fare prendendola alla leggera. Fosse stato un’altra materia avrei potuto portare avanti parallelamente gli studi con il lavoro perché il medico è una professione che mi sarebbe piaciuto fare e mi piace tuttora. A me piacciono i medici e penso che sia una categoria che andrebbe elogiata un po’ di più e soprattutto gratificata un po’ di più perché loro veramente salvano le vite e  hanno un ruolo molto importante nella società.

Con quali attori di riferimento sei cresciuta?

Io sono nata nel 1983, quindi vengo da un mix culturale cinematografico che è abbastanza ampio con maestri ai quali ispirarmi e dai quali ho cercato di attingere un po’ da tutti. In questi giorni è arrivata la notizia della scomparsa di Sandra Milo, una persona meravigliosa. Le ho scritto su instagram e quando mi ha risposto sono rimasta scioccata. Per cui io mi ispiro a quelli più indietro negli anni ma anche a quelli di oggi dove c’è un put pourri di personaggi che è veramente difficile sceglierne uno, per cui penso che il segreto sia di cercare di attingere il meglio da ognuno.

Con quali registi ti piacerebbe lavorare?

Mi piacerebbe lavorare con Garrone e con Muccino. Sono due registi molto meticolosi e molto veri nel mettere in scena le storie.

Altre ambizioni?

A me interessano i progetti più che il canale. E’ chiaro che il cinema è il settore che tutti gli attori ambiscono. Negli ultimi anni c’è un ridimensionamento dei canali che è particolare. Adesso fai un film e magari fra due settimane lo trovi su Netflix. Mi piacerebbe fare dei film importanti e mi piacerebbe lavorare con registi internazionali. E’ un sogno che avevo fin da quando ero piccolina. Prima di avere mia figlia volevo andare a studiare in America per imparare la lingua e per provare anche quel canale lì. Il cinema è l’ambizione principale anche se ti dirò che la televisione  è il canale in cui  mi muovo meglio, è molto eterogeneo, è molto più accessibile perché il cinema è una casta ed è difficile fare cose di alto livello. Il teatro, se capita, perché no? L’ho fatto, mi piace molto, ma la cosa principale è che il progetto sia bello, sia interessante, poi non importa su che canale viene visto.

Per fare l’attrice hai dovuto spostarsi da Latina a Roma. Come ricordi l’impatto con la Capitale? 

La Capitale l’ho sempre vissuta perché da Latina a Roma è mezzora di treno, 40 minuti di macchina, quindi in realtà io ho sempre fatto avanti e indietro da Latina a Roma. La città eterna l’ho sempre amata e viverla come residente è un po’ complesso rispetto a quando andavo avanti indietro da Latina. Però Roma è Roma e ogni volta che ci vengo mi si apre il cuore e avverto mille stimoli. E’ una città bellissima, un museo a cielo aperto.

Quindi Roma per chi vuole fare cinema è la città ideale.

Si, direi di si, anche se questa cosa sta cambiando perché con il covid molti attori si sono trasferiti nei loro paesi d’origine. Comunque se vuoi fare l’attore Roma è la città ideale anche perché trovi persone che parlano il tuo stesso linguaggio, che sicuramente non trovi in Trentino oppure in altre città italiane. Se vuoi fare la modella vai a Milano ma se vuoi fare cinema, devi venire a Roma perché è la città dove si respira aria di cinema.  

Se tua figlia volesse fare l’attrice, che consigli le daresti?

Di fare il medico (risata). I figli devono seguire le proprie passioni. Per ora, secondo me, non c’è questo pericolo perché con il fatto che io faccio l’attrice, lei è nella fase un po’ di avversione rispetto a questo lavoro. Adesso ha 11 anni però quando era più piccola diceva di non voler fare l’attrice.

Non le consigli di fare l’attrice? Perché?

Quello dell’attrice è un lavoro difficile  come tutti i  lavori, per carità, però sei soggetto a un continuo giudizio, a sbalzi umorali legati al fatto che ci sono periodi che lavori e periodi in cui non lavori. Insomma è abbastanza complicato, basta pensare al covid, perché quella dell’attore è stata la categoria che è rimasta più ferma in assoluto. Il lavoro bene o male ti definisce e definisce quello che sei, quindi  è stato molto difficile. Devi avere veramente un grande equilibrio dentro di te perché io penso che siamo un po’ dei pazzi, devi avere una grande passione per  fare questo lavoro. Se lo fai, non avendo un piano B, devi essere folle. Però se hai un piano B e i soldi in tasca, allora lo puoi fare in maniera diversa, ma se lo fai per passione, è una strada lunga e in salita.

A cosa stai lavorando in questo momento?

Sto lavorando a “Un posto al sole” fino a novembre.

Oltre al lavoro, curi delle passioni nella vita?

Faccio tante cose. Ho una bimba di 11 anni, per cui quando non lavoro  mi dedico a lei, faccio la mamma e mi diverto a stare con lei perché scopro delle cose di me che avevo dimenticato. Poi mi piace allenarmi, mi piace andare a pattinare, andare a cavallo e dipende anche dai periodi dell’anno e dalle possibilità e dagli impegni. Sono una persona molto dinamica e molto attiva.

La tua più grande soddisfazione artistica?

Penso che la mia più grande soddisfazione artistica non sia ancora arrivata, perché ogni volta che faccio un lavoro mi dico: “Questo è stato il più bello” poi ne arriva un altro che è sempre il migliore secondo me, perché nel tempo acquisisci sempre più esperienza, sempre più mestiere e fai le cose in modo più accurato. Devo dire che il ruolo che ho interpretato in un film che ultimamente è andato in onda in tv e si chiama “Bocche inutili”, dove facevo la parte di una SS tedesca in un campo di sterminio, è quello che mi ha dato più soddisfazione per la difficoltà del ruolo e anche a livello di riscontro.  

Il mondo dello spettacolo era come te lo immaginavi o ti ha un po’ deluso?

Conosco le pecche di questo mondo, conosco i pregi e diciamo che non è un mondo semplicissimo perché spesso le raccomandazioni arrivano molto prima non dico del talento ma anche della possibilità di fare alcune cose. Diciamo che lo immaginavo così, ma sono una che non si perde di animo e vado dritto per la mia strada. Sono un po’ come i cavalli, con il paraocchi. Vado avanti e intorno succeda quel che succeda, non mi tocca.

Con quali valori sei cresciuta?

Devo dire grazie alla mia famiglia, ai miei genitori che ci hanno cresciuto con umiltà. Sono la terza di quattro fratelli e sicuramente il rispetto, l’educazione e l’umiltà sono i valori che mi hanno trasmesso. Riconosco di avere dei valori che non vedo spesso oggi nei ragazzi. Diciamo dei valori d’altri tempi che poi sono quelli dettati dal buon senso, niente di più, niente di meno del buon vivere civile.

Il tuo rapporto con la Fede? Sei devota a qualche santo?

Non sono devota a nessun santo. Io sono cristiana ma non sono praticante. Diciamo che ho perso un po’ la fede perché crescendo faccio fatica ad identificarmi in un Dio che ci guarda e a fare delle cose perché c’è Dio che ci guarda, ci giudica e che vuole che vengano fatte in un certo modo. Preferisco farle perché siano dettate dal mio essere sensibile verso gli altri. Credo nell’universo, credo nell’energia, sicuramente c’è il male e c’è il bene. Ma credo più nell’universo e nella natura che ci circonda.

Tre aggettivi per definirti?

Sono solare, empatica e caparbia.

L’ultima volta che hai pianto e perché?

Diciamo che io mi commuovo spesso, sono una persona molto emotiva, quindi è molto facile che mi emozioni. L’ultima volta che ho pianto è stata la settimana scorsa perché ero in un momento di down esistenziale. A volte passo questi periodi in cui mi interrogo sul perché delle cose, se le sto facendo bene, se devo cambiare qualcosa della mia vita. Cose così. 

Il tuo punto debole?

E’ forse la troppa emotività che è un bene ma da una parte è anche un male, nel senso che sono molto sensibile e tendo a tenermi tutto dentro, ma è una cosa che sto cercando di migliorare, altrimenti non vivo bene. Bisogna parlare, sfogarsi, dialogare e risolvere il  problema.

Un peccato di gola che ogni tanti ti concedi?

Io vado matta per il mascarpone, quindi quando posso mi mangio un buon tiramisù con panna fresca. Se però mi chiedi se preferisco il dolce o il salato, ti rispondo che amo il salato. Quindi solitamente le patatine in busta mi tentano parecchio.

Se ti chiamassero per un reality o per un Ballando con le stelle, accetteresti?

Reality tipo “Grande fratello” o “L’isola dei famosi”, non li farei. Le uniche cose che farei sono “Ballando con le stelle” e “Tale e quale show” perché penso che almeno artisticamente ci sia qualcosa da dimostrare.