Selvaggia
Lucarelli (giornalista e attrice) Roma 4.3.2003
Intervista di Gianfranco Gramola
Ironica,
cinica e sexy, insomma una jena on- line ... e che jena
Selvaggia
è nata a Civitavecchia il 30/07/1974, da papà Nicola e da mamma Nadia. Ha in
tasca un diploma in giornalismo. La sua prima apparizione televisiva è datata
1992, quando partecipa al talk di Marta Flavi "Ti amo, parliamone".
Sposata con Laerte, figlio di Adriano Pappalardo, dopo essere intervenuta come
opinionista in molti reality di successo, decide di mettersi in gioco in prima
persona, partecipando come concorrente a "La Fattoria 3".
Televisione:
Planet 430 (Sky Planet) - Cronache marziane (Italia Uno) - La
vita in diretta (Rai uno) - Cominciamo Bene (Rai 3 - conduttrice con Michele
Mirabella) - Domenica in (Rai 1) - Doppio Espresso (Sky tg 24) - L'isola dei
famosi (Rai 2) - Porta a porta (Rai 1) - Maurizio Costanzo Show (Canale 5) - La
grande notte (Rai 2) - Quelli che il calcio (Rai 2) - Sottovoce (Rai 1) -
L'Italia sul 2 (Rai 2) - Uno Mattina (Rai 1) - Shake (Rai 2) - Orlando (La 7) -
Cominciamo bene (Rai 3) - Controcorrente (Sky tg 24) - Verissimo (Canale 5) - Tg
2 Costume e società (Rai 2)
Radio:
Ha condotto il programma :
"Dietro le quinte" (ovvero "La mezzanotte di Radio 2")
aprile 2004.
Stampa:
Scrive
per “Il Tempo” e per "Max". Ha scritto per : Panorama, Panorama
Web, Capital, Donna, Gioia, Sport Week.
Libri:
Il
27 aprile 2004, edito da Mondadori, ha pubblicato il primo libro dal titolo
"Mantienimi”. Il libro è una raccolta dei suoi migliori pezzi satirici
pubblicati sul suo sito e su vari quotidiani e riviste tra il 2003 e il 2004.
Internet:
Cura un diario
quotidiano sul suo sito internet all'indirizzo www.selvaggialucarelli.it/diario
di pensieri, sfoghi, satira, costume e ... molto cazzeggio.
Teatro:
Ha recitato nelle commedie:
La
strana coppia – Come un pesce fuor d’acqua - 30 anni – Pensaci Giacomino – Porci e bugiardi.
Ha scritto (oltre alle commedie
teatrali sopracitate): Lo scemo del villaggio globale, monologo di cabaret per
il comico Max Giusti.
Ha
detto:
- Al
mio matrimonio qualcuno ha visto mio suocero Adriano Pappalardo piangere e hanno
gridato al miracolo.
- Capital mi ha proposto di fare un servizio
fotografico. Ho accettato, però ho intenzione di pagare il tecnico per
ritoccare le foto al computer. Voglio il sedere della Marini e le tette come la
Arcuri.
- Sono
andata a “La Fattoria” per garantire un futuro a mio figlio. Come tutte le
persone ho bisogno di lavorare e siccome mi hanno offerto una cifra di tutto
rispetto, ho accettato.
- Adesso
voglio disintossicarmi dai tre mesi trascorsi, dalla cattiveria, dalla
maldicenza e dal nulla che a volte mi sono trovata intorno. Cercherò di
frequentare trasmissioni che non abbiano a che vedere con i reality.
Curiosità
- Si
è diplomata al Conservatorio teatrale “La Scaletta”.
- Dal
marito Laerte, ha avuto un figlio, Brando.
-
Ha
posato in servizi fotografici
per Capital e per Giovanni
Giovannetti, il maggior fotografo italiano di poeti e letterati.
Intervista
L’ho
contattata attraverso il suo sito. E’ una ragazza molto spontanea, semplice e
alla buona, una che dice pane al pane e vino al vino, però con una certa
ironia. E’ una delle interviste che ricordo con molto affetto.
Tu
sei nata a Civitavecchia. Da quando ti sei stabilita a Roma?
Mi
sono trasferita a Roma nel ’95 e l’impatto devo dire che non è stato
traumatico, perché Civitavecchia è ad una ottantina di chilometri dalla
capitale, inoltre conoscevo Roma gia da prima del mio trasferimento, perché
c’ero stata parecchie volte. E’ stato traumatico sotto certi aspetti, cioè l’orientamento per quanto
riguarda il raccordo anulare, la tangenziale e i quartieri romani. L’impatto
con il traffico è stato tremendo, ma con la città è stato meraviglioso.
Quali
sono state le tue abitazioni romane?
Io
ho abitato tutte le strade consolari che esistono a Roma, quindi dalla Tuscolana
alla Prenestina, dalla Tiburtina alla Nomentana e ora sto sull’Aurelia. Ho
fatto una via Crucis (risata).
Che
rapporto hai con Roma?
Splendido!
Non cambierei assolutamente questa città con nessun’altra. Io ho fatto una
tournee in giro per l’Italia e quindi ho girato e vissuto temporaneamente in
parecchie grandi città italiane e devo dire che scelgo Roma per molti
motivi, ossia il clima, il fatto che offre un sacco di possibilità di
divertimenti la sera, spettacoli e grandi concerti. Poi l’estate romana è
bellissima, perché in questa stagione ci sono tantissime iniziative. Non è che
in luglio e in agosto la città muore perché non c’è nessuno. L’estate
romana ti permette, anche se non vai in vacanza, di divertirti e di non
annoiarti.
C’è
un angolino romano che ami particolarmente?
Amo
molto Campo de’ Fiori e tutta quella zona intorno, per il fatto che si è
conservata come era quella di una volta. Ci sono ancora quei piccoli negozietti,
quei piccoli bar e poi quelle bancarelle tutte colorate. La gente del posto è
ancora verace, mentre altri posti tipo Trastevere sono abitati da quelli che
hanno i soldi, che non sono più i romani doc. Campo de’ Fiori e Testaccio
sono restati in mano ai romani, quelli veri e quindi in quei luoghi si respira il vero clima romano. Altre zone
sono diventate o turistiche o di chi può permettersi un appartamento costoso
tipo Trastevere o la zona dietro piazza Navona, che è bellissima.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Per
me è come tornare a casa, anche se non sono romana romana. E’ come tornare
nel grembo materno.
In
quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere?
Essendo
una teatrante mi sarebbe piaciuto essere la Rosetta di Rugantino e vivere in
quel periodo, cioè nella Roma verace, quella allegra e scanzonata ma con mille
problemi. E mi sarebbe piaciuto interpretarla a teatro, ma la Ferilli è
arrivata prima di me.
Come
vivi la Roma by night?
La
vivo bene ma non moltissimo perché non sono un “animale” molto mondano,
diciamo che principalmente vado molto al cinema, però ogni tanto faccio qualche
scappatina in discoteca o in qualche locale ad ascoltare un po’ di musica dal
vivo. Non sono una grande discotecara perché alla fine trovo questi locali
molto alienanti, dal punto di vista umano, perché la musica così alta
impedisce le comunicazioni. Quindi quando esco vado spesso al cinema, a teatro e
in qualche ristorante. Devo dire che di teatro c’è molto assortimento, anche
se di belli ce ne sono pochi, ma c’è scelta e per tutti i gusti. Vado spesso
nei ristoranti perché amo scoprire nuove cucine, nuovi piatti. A Roma c’è un
assortimento anche in fatto di cucine.
Per
un’artista cosa rappresenta Roma?
Per
quanto mi riguarda Roma è una grande fonte di ispirazione, perché scrivendo
testi ci sono delle grandi influenze romane. Roma e soprattutto il suo popolo
sono una fonte inesauribile. I romani sono comici e brillanti proprio nel DNA,
per cui scrivere testi comici a Roma non è un problema. Non per niente ho
iniziato a scrivere cose divertenti proprio da quando mi sono trasferita a Roma.
Il romano è gioviale, allegro in ogni situazione. A Milano sarebbe tutto
diverso.
Qual
è stata la tua più gran soddisfazione in campo artistico?
Probabilmente
“Il grande sfracello”, come autrice, non tanto come attrice, per il fatto di
essere riuscita a costruire interamente uno spettacolo e soprattutto di aver
avuto l’intuizione di arrivare contemporaneamente al “Grande fratello”
televisivo, cioè aver scritto lo
spettacolo teatrale prima che il "Grande fratello" sbarcasse in Italia. Ho anticipato e capito che quello
televisivo sarebbe diventato un fenomeno. Devo dire che attualmente ho delle
grandi soddisfazioni con il mio sito e soprattutto con il mio “Blog” .Ho
iniziato così, per gioco e adesso è diventata una cosa quasi seria. Grazie a
questo Blog son stata chiamata al Maurizio Costanzo Show e poi sono usciti vari
articoli sui giornali. Sono soddisfatta, insomma.
Quante
visite giornaliere hai sul tuo sito?
Ho
molti visitatori. Circa un migliaio al giorno.
Hai
avuto anche qualche delusione artistica?
L’ultima
è stata quella del provino per il film di Carlo Verdone. Mi sarebbe piaciuto
moltissimo lavorare con lui perché, per chi ama Roma, Verdone è un mito, lui e
i suoi film. Ci tenevo tanto a lavorare con lui. Peccato…
Ma
i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Ho
la fortuna di avere due genitori molto elastici e sicuramente sognavano per me
il giornalismo. Loro sono grandissimi lettori, leggono di tutto e mio padre ha
una grande passione per il giornalismo, anche se nella vita ha fatto
tutt’altro.
Che
lavoro ha fatto?
Lavorava
nel campo immobiliare. Ora è in pensione, comunque si è laureato in Legge.
Sicuramente le sarebbe piaciuto che avessi fatto la giornalista e per un certo
periodo l’ho pensato anch’io, poi però la mia vena creativa ha avuto la
meglio sul giornalismo. C’è da dire che l’arte del creativo consente
maggiore libertà, cose che il giornalismo non sempre ha.
Quali
erano i tuoi miti da ragazzina?
Sai,
Gianfranco, che non ho mai avuto dei miti? Attualmente mi piace moltissimo
Samuele Bersani, il cantautore di Cattolica. Amo molto De Gregori, De Andrè e
Carmen Consoli. Come attori mi piace molto Castellitto. Stefano Accorsi e
Giovanna Mezzogiorno che è molto brava. Anche Paola Cortellesi non è niente
male come attrice comica e brillante. Voglio fare i nomi delle attrici giovani
perché nel mio lavoro si fa sempre così, altrimenti si nominano sempre persone
defunte o comunque che stanno lì lì, perché ovviamente per un fatto di
competizione e di invidia non si riconosce mai il merito a chi più o meno è
della tua generazione. Invece a me piace nominare
qualcuno che magari possa un domani
essere in competizione.
Che
rapporto hai con la Fede?
Io
sono stata parecchi anni dalle suore e quindi ho avuto un certo tipo di
educazione molto cattolica, molto rigida. Però diciamo che questa educazione
“dogmatica” mi ha portato ad un
senso di ribellione e voglia di scrollarmi di dosso determinati retaggi che
questo tipo di educazione ti lascia. Io sono una che dubita, per cui sono ancora
alla ricerca di un punto di arrivo, ma probabilmente non ci sarà mai, dal punto
di vista della Fede. Però sono molto interessata per quanto riguarda la
filosofia, la teologia e quindi il fatto di domandarsi.
La
cosa più cattiva che hanno detto su di te?
Forse
il fatto che sia arrivata a questo punto senza aver faticato molto. Questa è
una minchiata, perché ho alle spalle parecchi anni di gavetta e quindi il fatto
che non venga riconosciuto il proprio impegno, il proprio sudore è una cosa che
mi da fastidio.
Quali
sono i tuoi passatempi?
Il
cinema, prima di tutto e poi Internet, quindi la navigazione. Poi gli animali,
soprattutto i cani e poi amo viaggiare per il mondo, Italia compresa. Non amo
fare collezioni, però amo molto gli oggetti kitch, di plastica, colorati anche
di cattivo gusto.
Cosa
ti rattrista?
Mi
rattrista il conformismo nei giudizi e negli atteggiamenti e il dover aderire
necessariamente a certi modelli e non avere il coraggio di trasgredire qualche
regola o essere se stessi fino in fondo. Mi rallegra invece quella che è tutta
la comicità involontaria, ad esempio i nome Liftiba o Max Gazebo. Tutte queste
cose involontarie mi fanno sorridere molto.
Quali
sono le tue ambizioni?
Di
riuscire a fare tante cose senza avere un’etichetta addosso e di non diventare
una scrittrice, attrice o presentatrice. La mia ambizione è quella di essere
una che non si riesce a definire.
Un
tuo vizio e una tua virtù?
Un
mio viziaccio è quello di mangiarmi le
unghie. La mia virtù è forse quella di non essere una persona superficiale. Mi
faccio sempre delle domande, cercando sempre dei nuovi punti di osservazione.
Chi
porteresti con te su un’isola deserta?
Non
Pappalardo, sicuramente. Penso che porterei Pietro Sermonti, perché è un
ragazzo dello spettacolo, serio e intelligente, brillante, educato, ironico.
E’ uno di quelli che non ama apparire nel mondo dello spettacolo. E’ molto
riservato.
Una
tua gaffe?
Delle
gaffes? No! Non sono una di quelle che fa gaffes. Sto molto attenta a tutto
quello che dico. Essendo una che scrive, do molta importanza alla parola.
Qual
è il tuo punto debole?
Mah!
Sono me stessa e poi sono anche la mia principale nemica. Forse il mio punto
debole è la sensibilità. Sono ipersensibile e alle volte questo mo blocca, nel
senso che sono molto condizionata dagli stati d’animo. Sono una che se sta
male si strugge e poi rende meglio nella scrittura e nel lavoro. Mi faccio molto
condizionare da fattori esterni.
Cosa
pensi della battaglia contro il fumo?
Ovviamente
ne penso bene. Credo però che non si debba assolutamente toccare
l’esasperazione che si tocca in America, in cui i fumatori sono praticamente
trattati alla stregua dei serial killer. Credo che si debba parlare dei danni
che provoca il fumo e anche in maniera forte, ma senza diventare dei
persecutori, perché penso che ognuno debba fare della propria salute quello che
vuole. Sono intransigente per
quanto riguarda il fumo passivo, perché se io rispetto la tua scelta, tu devi
rispettare la mia. Però se uno fuma per conto suo, nella sua stanzetta e sa i
rischi che corre, può fare quello che vuole. L’importante è che ci sia
l’informazione.
Quali
sono le tue paure?
Ho
paura del buio e anche dell’assenza dei suoni. Il silenzio mi inquieta molto.
Difatti se senti adesso ho un sottofondo musicale.
Hai
dei complessi?
Forse
l’unico complesso che posso avere non è fisico, ma quello che alle volte mi
dico:"Se avessi studiato di più!". Non mi sento mai abbastanza colta e
istruita.
Dici
spesso delle bugie?
No!
Credo che le bugie servano a qualcosa. Possono servire li, al momento, comunque
si paga sempre il fatto di dire una bugia, anche perché in qualche modo ritorna
a galla la verità, si smaschera. Non sono una che dice le bugie o meglio le dico
come tutti, ma sono robette.
Chi
butteresti dalla torre?
Pierluigi
Diaco, perché mi è molto antipatico. Odio i ruffiani, gli adulatori e i servi
del potere. Non li sopporto.
Sei
superstiziosa?
No!
Per nulla.
L’avances
più curiosa che hai avuto?
Più
curiosa? Forse quella volta che mi hanno regalato dei pesci rossi tipo quello
del Luna Park (risata). Ricevo anche molte lettere ed e-mail da ammiratori e
da fan. Una che mi ha fatto ridere molto mi è arrivata dieci minuti fa e
diceva che lui si sente come David
Beckamp, il giocatore, che ha visto in televisione Victoria Adams e ha pensato
subito che fosse la donna della sua vita e l’ha sposata. Vedendomi in Tv ha
pensato la stessa cosa e quindi tutto questo si avvererà (risata).
Secondo
te conta di più la bellezza, la bravura o la simpatia?
In
realtà non c’è una cosa che conta di più, conta il fatto che bisogna saper
gestire tutto quello che ognuno ha. La bellezza se gestita male non serve a
nulla esattamente come la simpatia e la bravura. Serve saper gestire bene le
proprie doti, non averle e di farne buon uso. Alle volte si può fare buon uso
anche dei propri difetti che non dei propri pregi.
Come
vivi questo momento di successo?
Lo
vivo bene anche se sono chiaramente un po’ frastornata perché sei alle prese
con un sacco di novità, soprattutto il fatto nuovo di suscitare interesse per
cose che fino a ieri erano banali e stupide come può essere il flirt con una
persona. Per cui la vivo molto bene, con allegria anche se sono cambiate certe
situazioni.In questo periodo mi diverto molto e sono felice anche se nella vita
ho dei momenti down e periodi di grande entusiasmo. In questo momento è un
periodo positivo e mi sembra normale viverlo in maniera allegra.
Sei
severa con te stessa?
Moltissimo!
Tant’è che alle volte le critiche mi fanno arrabbiare, non tanto per il
contenuto ma perché quello che mi dicono io gia lo so, l’ho accettato e
metabolizzato e quindi sembra che mi si ripeta qualcosa che so gia.
L’oroscopo
ti influenza nella vita quotidiana?
No!
Lo guardo se ce l’ho sotto gli occhi, ma non sono una maniaca dell’oroscopo.
Mi interessa l’astronomia come scienza e mi incuriosisce. L’oroscopo non è
che sia la Bibbia, per me è un puro divertimento.
Con
il successo sono cambiate le tue amicizie?
Prima
di tutto diciamo che il successo non è ancora arrivato e comunque sono molto
cambiate le mie amicizie. Io sono abbastanza selettiva e lo sono sempre stata.
Devo dire che non frequento molto le persone del mio ambiente, perché trovo
salutare ossigenarsi in altri tipi di ambienti, perché il mio non è uno dei più
normali. Amo frequentare gente che fa altri mestieri. Pensa che la mia migliore
amica è segretaria in uno studio notarile. E’ chiaro che ho anche amici
scrittori, cantanti e qualche Vip.
Un
tuo sogno nel cassetto?
Ce
l’ho! E’ quello di riuscire a scrivere e riuscire a interpretare quello che
scrivo e rendermi così molto indipendente, perché non mi piace fare una vita
da scritturata, da attrice che cerca sempre di farsi scritturare o di essere
assunta nella Compagnia. Vorrei riuscire ad essere autonoma. Ora dico nomi
grossi, tipo Pieraccioni, Benigni. Ecco, diventare come loro, che sono
personaggi che riescono a fare tutto da soli, scrivono le cose, le mettono su,
le interpretano, ecc… So che è un sogno ambiziosissimo ma bisogna sempre
mirare in alto.
A
chi vorresti dire “Grazie”?
Grazie
ai miei genitori e sicuramente a chi mi ha sempre incoraggiata, spronata ad
andare avanti e a non mollare mai.