Sergio Muniz (modello, attore e cantante)
Roma 12.10.2020
Intervista di Gianfranco Gramola
“Vorrei
dire grazie alla mamma e al papà, prima di tutto. E poi a tutte le persone che
ho incontrato nella mia vita e che mi hanno insegnato qualcosa, soprattutto con
l’esempio”
Foto di Iwan Palombi
Nasce a Bilbao in Spagna il 24 settembre 1975
e nel 1995 si trasferisce in Italia, dove incomincia a lavorare come modello e
in campo pubblicitario. Nel 2004 vince la seconda edizione del reality show L'isola
dei famosi, condotta da Simona Ventura su Rai 2 con il 75% dei voti. L'anno
successivo esordisce come protagonista, nel ruolo di Alfredo Germonti, nella
miniserie tv di Canale 5, La signora delle camelie. Nel 2006 si fa notare
nel suo paese: esordisce come attore con il ruolo di Juan Borgia nel film Los
Borgia, diretto da Antonio Hernández e nello stesso anno è protagonista,
nel ruolo dell'alcolista Ivan, de I giorni perduti, regia di Bruno
Gaburro. Nell'estate del 2007, porta
in tournée in Italia Pene d'amor perdute, con Nathalie Caldonazzo e
Melania Maccaferri. Nel gennaio del 2008 torna su Canale 5 con la miniserie Io
non dimentico, diretta da Luciano Odorisio, dove è tra i protagonisti con
il ruolo di Gabriele Biseri. Nel 2008 è tra i protagonisti della serie tv di
Rai 2, Terapia d'urgenza, dove interpreta il ruolo del dottor Nicola
Palumbo. Nel 2011 è nella fiction Squadra antimafia - Palermo oggi 3. Nel 2009
ha esordito come cantante, col singolo La Mar, abbinato a un videoclip.
Nell'estate del 2014 ha inciso un EP dal titolo Playa, insieme con l'ukulelista
Jontom. Nell’anno 2016/2017 ha collaborato con i Terapia Band, questa
collaborazione è tutt’ora attiva. Per due stagioni ha fatto parte del cast
del musical Mamma mia. Attualmente è nel cast di Tale e Quale Show.
Intervista
Sei
a “Tale e Quale Show”, dove interpreti diversi cantanti. Qual è il cantante
più difficile da imitare?
Tra
quelli imitati finora, il più difficile è stato Maurizio Vandelli, perché
dovevo cantare in italiano e perché ha un timbro di voce molto particolare. In
generale, qualunque cosa sia al di fuori del tuo timbro vocale è molto
difficile da riprodurre.
Quello
che ami di più?
Se
parliamo dei personaggi imitati fino ad ora, devo dire Mick Jagger. Perché è
un personaggio autentico, molto divertente, perché permette una imitazione
piena di movimenti e perché ha uno stile molto particolare e molto
riconoscibile da poter riprodurre. In generale, anche se non potrei mai cantare
come lui perché la sua voce è unica, mi piacerebbe cantare qualunque cosa di
Eddie Vedder.
Hai
accettato di partecipare allo show perché ti piacciono le sfide o perché
volevo metterti alla prova e provare una nuova esperienza?
Erano
anni che ci rincorrevamo con Tale e Quale Show. Mi sarebbe piaciuto farlo anche
prima, ma solo quest’anno, che non sono impegnato con il teatro – visto che
i teatri sono chiusi a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19 –
ho potuto accettare. Comunque è un programma che mi è sempre piaciuto molto.
Mi piace perché dà la possibilità di mettersi alla prova e io non mi sono mai
tirato indietro di fronte alle sfide.
Tra
trucco, parrucco e prove, quante ore dedichi al giorno? (la tua giornata tipo
per la trasmissione)
Trucco
e parrucco impiegano tra le cinque e le sei ore. Come un viaggio
intercontinentale in aereo. Mette la schiena e la pelle a dura prova. Le
giornate si dividono tra prove canto, prove trucco, prove acting, prove costumi
e prove in studio. Spesso le giornate durano più di 10 ore.
Dopo
“Tale e quale show” quali sono i tuoi progetti e le tue ambizioni?
A
causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19, molti progetti sono al
momento fermi per noi artisti. Io ho diversi progetti teatrali ed un paio di
film già girati che aspettano di andare al cinema. Per il momento, possiamo
solo affidarci a quello che deciderà il governo per il futuro.
Noi
ti abbiamo conosciuto all’Isola dei famosi. Poi hai fatto teatro, televisione
e cinema. Com’è nata la tua passione per la recitazione?
Il
primo corso di recitazione l’ho fatto nel 1998, a Milano, al Centro Teatro
Attivo. Lo feci per approfondire il mio lavoro, visto che facevo molti spot
pubblicitari. Poi, piano piano, mi sono fatto prendere. La passione è
cresciuta ed è diventata un vero e proprio lavoro.
Chi
te l’ha trasmessa?
Devo
molto anche a un mio caro amico, Antonio, con il quale andavamo spesso a teatro,
sia a vedere amici che recitavano sia per vedere lavori nuovi. Tutto questo
sempre a Milano. E devo dire che a Milano c’è sempre stato un bel fermento
teatrale.
I
tuoi genitori che futuro pensavano per te? (Che lavoro fanno)
A
scuola non andavo benissimo, quindi, credo che, dal punto di vista scolastico, i
miei genitori non avessero grandi aspettative. A 16 anni ho iniziato a lavorare
nel mercato della frutta. Mio padre consegnava frutta all’ingrosso e avevamo
pure un negozio di frutta. Oggi, un po’ mi pento di non essere stato uno
studente modello, ma, in generale, non mi pento del mio percorso. Sono
comunque soddisfatto. E credo che anche i miei genitori siano orgogliosi di me.
Hai
un sogno artistico che vorresti realizzare?
Sto
scrivendo un pezzo teatrale di teatro canzone al quale tengo molto. Spero che
questo periodo così brutto per il teatro passi il prima possibile e magari di
poterlo portare nei teatri il prossimo anno. Poi ho anche dei progetti
musicali, che non abbandono mai, ma questi li faccio più per piacere che per
lavoro. Per me la Musica è una grande passione.
Hai
mai lavorato per solidarietà?
Sì,
lo faccio regolarmente. Ma preferisco non parlarne. Queste cose è meglio farle,
che dirle.
Teatro,
cinema, televisione, musica. In quale di questi ambienti pensi di dare il meglio
di te (o ti senti più a tuo agio)?
Per
me non c’è differenza, sono tutte forme d’Arte e modi diversi per esprimere
e provocare sentimenti. Non disdegno nessuna di queste espressioni ma ho un
debole per la Musica. In fondo, mi piace molto passare da un ambito all’altro.
Faccio l’attore proprio per poter cambiare. L’importante è che ci sia
qualità in quello che si fa.
Oltre
alla musica, curi altre passioni, degli hobby?
Surf,
apnea, in generale tutti gli sport legati alla natura.
La
popolarità crea vantaggi e svantaggi. Hai mai avuto delle fan troppo invadenti?
Non
ho mai avuto problemi con le fans. Può capitare che, non conoscendoti, si
creino delle false aspettative, ma quando ti incontrano si rendono conto che sei
una persona come loro, con pregi e difetti, proprio come tutti.
Hai
dei rimpianti?
Sì,
certo, ma quelli sono da lasciare indietro per poter andare avanti. Non sono mai
stato troppo attaccato all’ “avrei potuto…”. Preferisco vivere il
presente.
A
chi vorresti dire grazie?
Alla
mamma e al papà, prima di tutto. E poi a tutte le persone che ho incontrato
nella mia vita e che mi hanno insegnato qualcosa, soprattutto con l’esempio.
Ritengo che qualunque altro modo di insegnamento sia incompleto. L’esempio e
la pratica sono i modi migliori per imparare. E noi umani dobbiamo sempre
qualcosa a qualcuno. Siamo animali sociali, abituati a imparare dagli altri.
Foto di Iwan Palombi
Per
la trasmissione sei a Roma. Com’è il tuo rapporto con Roma?
Roma
è una città meravigliosa con possibilità infinite ma in questo momento è una
città molto difficile da vivere. Non mi metto a discutere sui motivi, credo
siano evidenti a chiunque viva in questa meravigliosa città. Però mi fa
sempre piacere tornare.
Ora
che vivi a Roma cosa ti manca della tua Liguria?
In
realtà torno tutti i weekend a casa, in Liguria. A Roma, sono in un piccolo
appartamento in affitto, per tutta la durata del programma Faccio casa-lavoro,
lavoro-casa. Per motivi legati sempre al Covid-19, la vita sociale si è ridotta
molto. Quindi, durante la settimana lavoro, e durante il weekend torno a godere
delle bellezze della Liguria.
Cosa
ti piace e viceversa di da fastidio di Roma?
Roma
potrebbe essere la città più vivibile del mondo. Passeggiare per Roma è come
vivere in un film, come fare un giro attraverso la storia. Solo che, a volte,
uno si scontra dietro un angolo con una realtà di negligenza che ti sveglia di
colpo. Sono certo che Roma e i romani si riprenderanno da questo momento.
Spero solo che sia un cambiamento veloce, che non si procrastini il torpore
delle cose che fermano questo ripristino. Comunque di Roma mi piacciono
anche i romani, anche se negli ultimi anni sono un po’ più arrabbiati del
solito, credo che abbiano le loro buone ragioni.
La
cucina romana ti ha conquistato? (Cosa ti piace e viceversa)
La
cucina romana è un capolavoro. La adoro, dalle solite Cacio e pepe e Carbonara,
che ogni tanto facciamo anche a casa, ai carciofi alla romana, la cicoria
ripassata in padella, scarola con uvette e olive, la porchetta, ecc … Che fame
…
Un
paio di posti di Roma che ami molto?
Villa
Doria Pamphili, Villa borghese, i Fori Romani, Trastevere, il Lungotevere,
Piazza Navona, Campo dei Fiori... Basta, la smetto, perché sarebbero troppi. Comunque
prendere un caffè o una birra con amici al Bar Callisto in Trastevere mi manca
un po’.