Shalana Santana (modella e attrice)
Napoli 19.11.2019
Intervista
di Gianfranco Gramola
Con le colleghe e colleghi non ho mai
sofferto questa cosa della rivalità. Ho trovato molta solidarietà, perché
vedo molti colleghi che stanno bene, lavorano bene e cercano di aiutare gli
altri colleghi
Shalana Santana è nata a Brasilia il 23.4.1983. Ha
iniziato la carriera come modella in Brasile e nel 2006 si è trasferita a
Milano e dal 2011 vive a Napoli, dove ha cominciato gli studi alla Scuola di
Cinema "La Ribalta" ottenendo il diploma nel 2011 e dal 2014 ha
cominciato la carriera nel mondo del cinema. Nel 2018 è stata protagonista del
diciottesimo episodio Don Matteo sotto tiro dell'undicesima stagione di Don
Matteo poi ha impersonato la professoressa Amina Venturi nel film Arrivano
i prof di Ivan Silvestrini. E’ sposata con l'attore napoletano
Massimiliano Gallo.
Intervista
Tu sei nata come modella e poi sei
diventata attrice. Com’è nata la passione
per la recitazione?
Ho lavorato per 12 anni full time come
modella, però ho sempre voluto e sognato di fare l’attrice, finché non mi
sono trasferita a Napoli dove mi sono fermata un po’, perché ho avuto un
bimbo. Quindi ho avuto tempo per studiare in una scuola di recitazione e poi ho
iniziato a lavorare. Parlo di sei anni fa.
I tuoi genitori come hanno preso la tua
scelta di dedicarti al cinema?
Ho iniziato a fare la modella per necessità,
perché vengo da una famiglia molto umile. Ad un certo punto ho vinto un
concorso di bellezza, che nella realtà dove sono nata, è l’unica possibilità
che hai di un riscatto sociale, di cambiare vita, di aiutare la tua famiglia. I
miei genitori devo dire che erano molto contenti. Da quando ho iniziato a
lavorare ho sempre aiutato i miei, anche se mi sono allontanata da loro per
andare a lavorare. Poi ho preso la decisione di andare a vivere all’estero.
Il mondo del cinema era come te lo
immaginavi o ti ha deluso?
Abituata al mondo della moda, quello del
cinema me lo immaginavo proprio così com’è.
Poca meritocrazia, tante porte chiuse in faccia, tanto studio e tanto lavoro. Il
nostro non è un lavoro come quello dell’impiegato, del posto fisso, dove hai
il tuo mensile. Molti attori lavorano un mese e poi per alcune mesi non
lavorano. Questa è la realtà. Io da quando faccio l’attrice, ho avuto un
periodo dove per un anno intero non ho lavorato e non ho fatto nemmeno un
provino. Per fortuna riuscivo ad organizzarmi con altri lavori alternativi, un
catalogo qua, un catalogo là … però è dura.
A parte la modella e l’attrice, hai
fatto altri lavori?
Da ragazzina ho lavorato in un ufficio del
mio paese, però appena ho finito il liceo, ho iniziato a fare la modella.
Fra colleghe hai trovato più rivalità
o complicità?
Io mi concentro sempre su me stessa e cerco
sempre di evitare di entrare in conflitto. Quindi non ho mai sofferto questa
cosa della rivalità. Ho trovato molta solidarietà, perché vedo molti colleghi
che stanno bene, lavorano bene e cercano di aiutare gli altri colleghi. Ho
sempre avuto un buon rapporto con le mie colleghe, forse in questo sono stata
fortunata. Come dicevo prima, quando lavoro mi concentro molto su me stessa,
ammiro chi lavora meglio di me, quindi tanto di cappello. Ora sono diventata la
fan numero uno di Vanessa Scalera, il sostituto procuratore Imma Tataranni, non
solo perché ha lavorato con il mio compagno, ma perché è una donna dal
talento straordinario. Ha lavorato tanti anni in teatro e non era un nome
conosciuto in tv, nessuno sapeva chi era, però ha conquistato tutti e ha fatto
più share di serie tv con protagonisti uomini. Per me è diventata un’eroina,
che aprirà le porta a noi attrici per quanto ha fatto. Imma Tataranni ha fatto
più share di “I bastardi di Pizzofalcone” con Alessandro Gassman. E’ una
vittoria pazzesca.
Sei la compagna dell’attore
Massimiliano Gallo. A casa vi scambiate opinioni, consigli sui vostri lavori?
Noi abbiamo due metodi di lavoro
completamente diversi. Già prima di conoscerlo io ero una sua fan, perché per
me lui è l’attore più eclettico e bravo che ci sia in Italia oggi. Lui mi fa
ridere, mi fa piangere, mi fa riflettere, canta e fa un po’ di tutto. Lui non
mi ha mai raccomandato ad un regista, anche perché io non avrei accettato.
Parliamo molto di cinema, però quando i nostri lavori sono gli stessi, ognuno
fa il suo lavoro e ognuno studia per conto proprio.
Quali sono le tue ambizioni?
A 36 anni ho vissuto una vita che potrei
avere 60 anni, quindi la mia più grande ambizione è quella di poter vivere
dignitosamente con il mio lavoro. Poter pagare le bollette e l’affitto con il
mio lavoro, senza dover fare i salti mortali o non dormire la notte perché non
arrivo a fine mese con i soldi. Per
me questa sarebbe la mia ambizione, il lusso più grande della mia vita. Penso
che se lavori bene e segui la tua strada, senza scorciatoie, principalmente per
le donne, prima o poi i risultati arrivano.
Hai mai pensato di lavorare in teatro
con il tuo compagno?
Si, ma noi durante l’estate abbiamo
realizzato un progetto molto simpatico che si chiama: “Tutta colpa delle
stelle”, scritto e diretto da Massimiliano, dove abbiamo lavorato insieme per
la prima volta ed è stata un’esperienza fantastica. In futuro vorrei lavorare
ancora in teatro perché è molto bello.
Quanto conta la fortuna nel tuo lavoro?
Cinquanta e cinquanta. A volte devi avere la
fortuna di essere al momento giusto nel posto giusto. Però conta molto anche il
talento la bravura e l’onestà.
Quali sono i tuoi progetti?
Io e Massimiliano stiamo lavorando in un
programma che va in onda su un canale della Campania che si chiama “Guardando
le stelle”, dove facciamo una chiacchierata con diversi artisti, di diversi
settori, quindi attori, cantanti, sportivi, imprenditori, ecc … E’ un
programma che ci sta dando un sacco di soddisfazioni e
abbiamo vinto ora un premio come il miglior programma regionale del 2019.
Siamo molto contenti di questo. Massimiliano è in tournée con “Il silenzio
è grande” e fra poco inizia a girare la 3° serie de “I bastardi di
Pizzofalcone”. Io invece sto girando una serie per Rai 2 che andrà in onda
l’anno prossimo ma che non dico nulla per scaramanzia. Poi tra casa e figlio
ho sempre da fare e le mie giornate sono piene.
Com’è il tuo rapporto con la fede?
Non mi ritengo una persona cristiana, nel
senso che penso molto e sono molto curiosa. Mi definirei una persona con un
pensiero “panteistico” sulla vita. Per me Dio o come lo vogliono chiamare in
tutte le lingue, in tutte le religioni, è tutto, è la natura, è l’universo.
Ma io sono credente, non sono atea. Io credo però a mio modo. Credo che Dio
stia in tutto, però non riesco a mettermi dentro una religione specifica. Mio
figlio mi ha chiesto di fare il catechismo e io volentieri lo porto ogni
settimana a fare il catechismo, perché è giusto che lui segua una sua strada e
una sua personalità.
L’ultima volta che hai pianto e perché?
Io piango spesso perché non ho filtri e ho
le emozioni a fior di pelle. L’ultima volta che ho pianto è stata la
settimana scorsa. C’era mia madre al telefono e mi ha detto che mia sorella ha
un tumore benigno e questa cosa ovviamente mi ha fatto piangere molto.
Di cosa hai bisogno per essere felice?
Ho tutto quello che mi serve per essere
felice e non chiedo altro. Ho un figlio, ho un lavoro, i miei affetti, la salute
e non penso di aver bisogno di altro.
Hai dei complessi?
Un sacco, come tutte le donne. Dalla voce,
che detesto … non rivedo mai i miei lavori con l’audio, perché non sopporto
la mia voce. Non penso di essere bella e nelle foto non mi piaccio mai. Poi ho
dei problemi di autostima e non penso di essere così brava.
Tatuaggi, piercing. Contraria o
favorevole?
Io sono a favore dei tatuaggi. Ne ho quattro,
tutti piccoli e nascosti, che vedo solo io. Per me i tatuaggi non devono essere
per bellezza, ma devono essere il segno di un qualcosa di molto importante.