Teo
Mammucari (animatore – presentatore) Andalo (Trento) 8.6.2003
Intervista di Gianfranco Gramola
L'idolo delle veline e anche delle Velone
Teo,
all’anagrafe Teodoro, è strafottente, ironico, simpatico, divertente e dotato
di un pizzico di “bastardaggine”. Così lo vedo io. Romano de Roma (se
sente), c’è nato il 12 agosto del ’64, segno zodiacale cancro. Attualmente
vive in campagna, nei pressi dell’Eur ( zona a sud di Roma ), in un angolo
immerso nel verde. Scuola in
collegio, diploma di Radio Tecnico, si iscrive alla scuola teatrale “La
Scaletta” (per pagarsi la scuola ha fatto il muratore, l’imbianchino e
l’elettricista) e come animatore approda
nei villaggi Valtur di mezzo mondo. “ Ho
fatto l’animatore
–
spiega in un’intervista
–
per
otto anni, dall’85
al ’93, ed era come stare nel paese dei balocchi. Bastava fare una pernacchia
e tutti si mettevano a ridere”. Nel ’95, per
puro caso, è nel cast di “Scherzi a parte”. “ Mi
fecero fare la parte di un fioraio – spiega – per
uno scherzo a Marta Flavi”.
Nel ’97 prende parte al programma “Il guastafeste”, però il successo,
quello vero, arriva nel ’99, con “Le iene” dove vince pure il Telegatto e
nel 2000 i fuochi d’artificio con “Libero”, il programma rivelazione di
puro divertimento, fatto di scherzi telefonici, di cui Teo ne è maestro,
e di intrattenimento. Nel 2002, l’incontro con Antonio Ricci che gli
propone la condizione di “Veline” e poi di “Velone”. Ritorna poi a
Raidue con “Libero”, dove nasce il tormentone “Anvedi come balla Nando”
, seguito dal programma “Distraction” e da “Mio fratello è Pakistano”,
dove lancia il tormentone “Ah bello”. Nel 2006, per Canale 5, conduce
“Cultura moderna”, affiancato dalla bella modella brasiliana Juliana Moreira
(San Paolo, Brasile), 15.4.1982 ).
Nel 2001 era nel cast del film- commedia di Giovanni Veronesi "
Streghe verso nord".
Ha
detto:
- Antonio
Ricci, al nostro primo incontro, mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha
detto:” Posso fidarmi di te?” .
E io:” No!”. “Ok, allora ti prendo”.
- Ecco
a voi Eva Henger, una grande attrice, dalla vita in giù.
- A
16 anni ho detto ai miei genitori che volevo fare l’attore e loro mi hanno
risposto:” Si! Fra due anni quando uscirai da quella porta e potrai fare
quello che ti pare”. Da quel giorno, in famiglia, è iniziato il
tormentone:” Ecco l’artista, è arrivato l’attore, fai posto alla star”.
- Gli
inizi sono stati di una fatica mostruosa. Per campare ho dovuto fare cose da
vergognarsi. Ad esempio arrivare a casa degli zii all’ora di cena con la scusa
di un saluto, così mi invitavano a
mangiare. Ho dormito più di una volta in macchina.
- Con
le ragazze in gara faccio come quei micioni che girano intorno alla trippa, ma
non la mangiano. Dite che sono un bastardo? Capirai! Io che ho fatto gavetta con
le tournée nelle rosticcerie.
- Sono
innamorato artisticamente di Raffaella Carrà, persona che ritengo vera e
sincera e una grande artista.
Curiosità
- La
sorella Stella gestisce un bar sull’Appia Nuova, a Roma, vicino al cinema
Maestoso.
- Agli
inizi ha aperto un locale:”Il Gildo” parodia del mitico locale romano Il
Gilda, dove lui faceva il mattatore e gli scherzi al telefono. Una sera in mezzo
al pubblico c’era Giovanni Benincasa che gli propose “Libero”.
- E’
stato fidanzato a lungo con Roberta Gentili, medico specializzato nella
riabilitazione (Fisiatra).
- Ha
un a casa (un buchetto, dice lui) a Miami, vicino al mare, sulla Lincol
Street, vicino al luogo dove hanno girato il film “Scarface”.
- Nella
sua casa all’Eur ha due cani (Dark e Manila), uno squalo nutrice, cioè
senza denti e un piranha.
- E’
devotissimo di Padre Pio (in casa ha 5 immagini del Santo) e prima di fare
l’animatore ha fatto il muratore, l’imbianchino e il cameriere.
- E'
vicepresidente della squadra di calcio "La Boreale", che ha sede dalle
parti di ponte Milvio (Roma).
Intervista
Ho
incontrato Teo Mammucari ad Andalo (Tn), in occasione del programma di Canale 5
“Velone”. “Pensa, Gianfranco – mi
ha detto – sono
arrivate circa 3000 domande per partecipare a questo programma”.
Dove
hai passato la tua infanzia, Teo?
In quale zona di Roma?
Io
sono nato nel quartiere di S.
Lorenzo,
ho abitato un periodo anche a
Trastevere e ho passato l’infanzia a piazza Certaldo, in una zona vicino
all’Eur. Quella Roma era diversa da quella d’oggi. Quella di adesso è
completamente cambiata. Personalmente devo dire che la mia Roma di allora era
molto peggio. Ora però è migliorata. Quando ero ragazzino c’era più droga e
c’erano molto più problemi. I giovani erano meno informati su certe cose.
Oggi c’è più informazione e le cose si sanno. Oggi come oggi con Roma ho un
buon rapporto, perché la amo in maniera indescrivibile, è la mia città e, sarà
un illusione, ma per me è la città più bella del mondo. Io ho girato mezzo
mondo, Gianfranco, ho fatto circa 50 viaggi attraverso il mondo, però ti dico
che la mia città, a livello storico e di
bellezza è meravigliosa. Roma penso che sia nella sua completezza sia
fantastica perché è fatta di tante cose e c’è dietro una storia che è
unica. Poi dietro c’è anche un grande amore, perché uno che nasce a Roma, ne
è anche innamorato.
C’è
un angolo della tua città a cui sei legato particolarmente?
Non
uno, ce ne stanno 50.000 di angolini. Quando voglio distrarmi e fare una
passeggiata parto dai Fori Imperiali, Colosseo, ecc… In questi posti trovi di
tutto. E’ di una bellezza indescrivibile. Dove io puntualmente vado
spessissimo è quella zona di piazza Trilussa, piazza Navona. Da Trastevere,
passo a piazza Trilussa e attraverso ponte Sisto arrivo nel centro storico e
lungo questo percorso trovo tante di quelle bellezze che non ti dico. Piazza
Navona, il Pantheon, fontana di Trevi, ecc… è tutto uno spettacolo continuo.
Basta un paio di scarpe da ginnastica e in un’oretta vedi le cose più belle
del mondo.
Come
vedi i romani, Teo?
Ma i
romani, purtroppo, se vogliamo chiamarlo difetto, hanno questo modo di mostrarsi
un po’ fuori dalle righe. Non caciaroni, direi spavaldi, però il romano è
uno che dice le cose in faccia ed è generosissimo. E’ leale, mentre gli
abitanti di tante altre città italiane hanno una cultura un po’ più
ipocrita, un po’ falsa. In qualsiasi parte del mondo che vai, dietro c’è
sempre una cultura del posto. Per esempio se tu vai in Sardegna scopri che gli
abitanti hanno un modo assai riservato di essere, come a Genova. Se vai su, in
Piemonte, dicono “dolce, falso e cortese”. Sono tutte tradizioni che si
portano dietro da generazioni. Il romano è schietto ed è molto pieno di sé.
Il vero romano, comunque, è leale, apprezza le cose vere, apprezza la sincerità
e odia le falsità.
Vivi
la Roma notturna?
Ma
io non sono molto “by night”, Gianfranco. Io vivo molto il giorno e mi diverto in un’altra maniera. Ho una certa
età, ho 38 anni e non vado più in discoteca o alle feste particolari. Io mi
diverto a fare passeggiate o ad andare al mare. Passeggiare ai Fori Imperiali
con la mia compagna, per me è il massimo. Oppure mi piace andare in un certo
posto a bere qualcosa, un posto dove gode di un panorama della città che è
unico. Lì si sta tranquilli e beati. Non ti dico il posto altrimenti i fan
fanno l’assalto (risata).
Qual
è stata la tua più grande soddisfazione artistica?
Nel
campo artistico è stato quando, dopo tanti anni, ho chiesto di fare il
conduttore di un programma, avendo fatto parte delle “Iene”. Mi hanno fatto
fare “Libero” e con questo programma ho fatto il record di ascolti per Rai
Due. Mi hanno premiato con l’Oscar, perché ho fatto un programma molto caldo,
molto particolare, un programma che è piaciuto a tutti. Mi ha dato molte
soddisfazioni e ho dimostrato a me stesso e a
tutti, che tanti anni di gavetta sono serviti a qualcosa.
Com’è
nata la passione per lo spettacolo?
Secondo
me uno non nasce con questa passione. Lo fai se non riesci a farne a meno. E’
una cosa che hai dentro fin da quando sei piccolo. Io avevo 20 anni e nel mio
gruppo di amici ero il mattatore, ossia quello che raccontava le barzellette
agli amici, cantavo, suonavo e organizzavo le scenette a scuola. Forse ho preso
da mio padre che nasce come cantante – tenore. Guardando lo spettacolo e
osservando lui, probabilmente mi sono innamorato del mondo dello spettacolo.
Ma
i tuoi genitori cosa speravano che tu diventassi da grande?
Erano
un po’ contrari. Dicevano che non potevo prendere seriamente il mondo dello
spettacolo e che era meglio se mi trovavo un lavoro, se mettevo su famiglia e se
pensavo a cose più serie. Io però non ho mai accettato questo discorso e tutto
quello che mi dicevano, era per me superfluo. Infatti a 18 anni ho preso e me ne
sono andato via di casa e sono andato a vivere da solo. Ho incominciato una
strada nuova e dopo hanno visto che non potevo farne a meno e allora hanno
iniziato ad accettarmi e a seguirmi e piano piano ci siamo tolti delle
soddisfazioni. Però non è stato facile, credimi, Gianfranco.
Quando
non lavori, quali sono i tuoi hobby?
Io
amo molto gli animali. Ho dei cani ed ho una bella casa all’Eur. Ho comperato
anche un terreno, vado spesso lì e mi diverto. Poi gioco a calcio in una
squadra locale, che si chiama “La Boreale”. Poi mi piace correre, nel senso
sportivo e poi mi piace anche andare a spasso con la mia compagna.
Com’è
il tuo rapporto con la Fede, Teo?
Io
sono uno che crede in Dio, non so spiegarmi come, ma sento un’energia molto
forte dentro di me. Non credo che questa vita così perfetta sia venuta dal
nulla. Credo fortemente in Dio. Non credo purtroppo nella chiesa e ai preti e a
quello che ci vogliono fare credere. Sono convinto che la religione sia
importante per i popoli, però io
ho un modo mio di concepire la religione e di pregare.
Hai
un sogno nel cassetto?
Ne
ho un miliardo di sogni, caro Gianfranco. Forse il più importante è quello di
avere un figlio ed essere felici per tutta la vita.
A
chi vorresti dire “grazie”?
Lo
dico a tutti e a tutte quelle persone che hanno detto che ho delle qualità e
che comunque non mi devo arrendere.
Dopo
“Velone” che progetti hai?
Dopo
c’è qualcosa in ballo. Ho due progetti o meglio delle proposte Rai e Mediaset.
Teatro non se ne parla, anche perché ho fatto quest’inverno “Il giorno
della marmotta”, all’Olimpico di Roma, che era un remake del film
“Ricomincio da capo”, un successo hollywoodiano di alcuni anni fa,
interpretato da Bill Murray e Andie McDowell. Ora voglio prima valutare le
proposte per la Tv e poi vediamo cosa succede.