Tiberio Timperi (giornalista e
conduttore radio e TV) Roma
9.1.2024
Intervista di Gianfranco Gramola
“Non sono uno che rimbalza sulle colonne dei giornali, che vive sulla carta
stampata. Io sono un mestierante, nato e cresciuto con le radio private, che
aveva un sogno e che sta vivendo questo sogno. Tutto qua.”
Tiberio Timperi,
nato a Roma il 19 ottobre del 1964, è uno dei volti più familiari della
televisione italiana, dove lavora come conduttore e giornalista. La sua carriera
inizia a Radio Mare Cesenatico. Dal 1977 al 1983 è al microfono di diverse
emittenti private radiofoniche tra cui Punto Radio (Firenze) e Radio Centro
Suono (Roma). Debutta in televisione nel 1986 a Tele Regione, per poi spostarsi
a TMC, dove diventa giornalista professionista. Nel 1991 passa a Mediaset dove
collabora con il TG4 e Studio Aperto. Dopodiché conduce il game show Lingo e
Buonasera con…su Rete 4 insieme ad Amanda Lear e il programma Cuori d’oro.
Nel 1997 passa alla Rai, dove conduce le trasmissioni del fine settimana di Rai
2, Mezzogiorno in famiglia e Mattina in famiglia. In più, recita nella fiction
Ricominciare e nelle serie televisive Amiche, del 2004 ed Incantesimo,
nell’anno seguente. Nel 2009 conduce Il lotto alle otto su Rai 2, in coppia
con Stefania Orlando. Dal 10 settembre del 2011 è protagonista di Uno Mattina
in Famiglia, in onda su Rai1. Nel 2014 presenta la trasmissione pomeridiana
Verdetto finale e nella stagione 2015-2016 è protagonista su Raiuno nel
programma Sabato In, con Ingrid Muccitelli. Successivamente, conduce La vita in
diretta, nel 2018, a fianco di Francesca Fialdini. Dopo aver condotto per ben 26
anni il programma Uno Mattina in Famiglia e anche la versione estiva, Uno
Mattina estate, da settembre 2023 è approdato alla storica trasmissione I Fatti
vostri, in coppia con la celebre attrice e conduttrice di origini finlandesi
Anna Falchi e con la regia di Michele Guardì, mente creativa a cui si devono
parecchie produzioni della Rai.
Ha detto:
- Non sono uno sportivo. Ogni volta che provo
a cimentarmi in qualche disciplina mi faccio male. L’unica cosa che mi diverte
è andare in bicicletta. E sono un frequentatore si saune e di terme.
- Compro il pane nero a Brunico, che mi
faccio affettare e quando torno a Roma surgelo. La mattina ci spalmo sopra
marmellata fatta in casa o la crema al cioccolato.
- Una signora mi ha detto: “Quando la vedo, mi sento a casa”, è una
medaglia. Essere accolti è tutto.
- Mi commuovo spesso. Sono molto
sensibile. E’ il mio tallone d’Achille. Mi viene il groppo in gola quando mi
capita di incontrare un padre separato che mi ringrazia per quello che ho fatto
per i diritti dei figli minori.
- Non si può andare d’accordo con tutti, io sono come sono. E sono contrario
alla conduzione in coppia: andrebbe vietato dalla legge. Quando ho condotto
“Verdetto finale” da solo, ho fatto grandi ascolti.
Curiosità
- Sua madre Vincenza, la chiamavano Santina e
aveva una portineria a piazza Vittorio. Il papà Flavio era un tecnico della Rai
di via Teulada.
- Tiberio Timperi ha un figlio, Daniele,
nato dall'amore con l'ex moglie Orsola Adele Gazzaniga.
- Ha un diploma scientifico che ha sudato
dividendosi tra studio e lavoro
- Ha scritto tre libri: Ci avete fatto
caso? (2004) - Amarsi sempre! Sposarsi? (2007) e Nei tuoi occhi di bambino
(2012).
Intervista
Tu hai
iniziato la tua carriera artistica con la radio. Com’è nata questa passione?
La mia passione
per la radio è nata con la Supersonic Mach 2 che sentivo con una radiolina
nascosta sotto il cuscino quando facevo le elementari e le medie, con il fascino
e il segnale lontano dalle onde medie. Poi a Cesenatico mi sono trovato
casualmente in una comitiva dove c’era una persona più grande che aveva una
radio privata che era in un sotto scala di un bar. Ho iniziato lì, a Radio Mare
Cesenatico a 14 anni.
Con quali miti
dello spettacolo sei cresciuto?
Sono cresciuto
con i miti di Enzo Tortora, di Corrado, di Pippo Baudo e di Luciano Rispoli.
I tuoi
genitori che futuro pensavano per te?
Loro mi volevano
laureato. Ora ho un diploma scientifico.
Io e Tiberio
Timperi negli studi Rai di via Teulada.
Nel mondo
dello spettacolo esiste la meritocrazia?
La domanda più
giusta è “Nel mondo esiste la meritocrazia?”. Oramai il concetto di
meritocrazia è un concetto sbagliato, bisognerebbe parlare di competenza. Il
merito è la conseguenza della
competenza.
Hai conosciuto
molti personaggi famosi. Un tuo ricordi di Fabrizio Frizzi?
Con Fabrizio non
ho mai lavorato, siamo stati vicini di studio televisivo. Non eravamo amici ma
tra noi c’era una profonda stima. Il nome amicizia viene spesso usata in
maniera impropria. Io e Fabrizio eravamo dei colleghi di lavoro con un buon
rapporto di stima reciproca.
Fra colleghi
hai notato più complicità o rivalità?
Dipende, per
quanto mi riguarda ho sempre cercato la complicità quando ci si ritrova
insieme. Però non è che sono rimasto amico di buona parte delle persone con le
quali ho lavorato. Con Jocelyn c’è stato una complicità che ha dato luogo
poi ad un’amicizia che dura ancora oggi.
Qual è il
segreto del tuo successo?
Francamente non
lo so. Io tutto questo successo non lo vedo, diciamo che lavoro. Non sono uno
che rimbalza sulle colonne dei giornali, che vive sulla carta stampata. Io sono
un mestierante, nato e cresciuto con le radio private, che aveva un sogno e che
sta vivendo questo sogno. Tutto qua.
Quali sono le
tue ambizioni, i tuoi obiettivi?
Il mio obiettivo
è quello di morire da vivo (risata). Sono una persona che vive una vita
tranquilla, senza rotture di scatole. L’importante per me è continuare a
vivere il sogno che sognavo quando ho iniziato questo tipo di attività.
Un’attività che ho sempre fatto con amore e con passione.
Il tuo
rapporto con la Fede?
Non ho il dono
della Fede.
C’è un
santo a cui sei devoto?
Ho una profonda
simpatia e anche un rispetto reverenziale per padre Pio, perché ho letto alcune
cose di lui che mi sono piaciute.
Se ti dico
Roma, cosa mi rispondi?
Traffico, buche,
mancanza di coesione sociale, assenza di enti pubblici, menefreghismo e mi fermo
qui…
Roma non è
tutto negativo. Ci sono i monumenti, certe piazze, il Tevere, la matriciana…
La matriciana la
puoi fare pure a Bolzano o a Firenze, Gianfranco.
C’è un
angolo di Roma a cui sei particolarmente legato?
Piazza Vittorio e
colle Oppio, dove sono nato e cresciuto e che ho frequentato molto.
Tradiresti
Roma per vivere in un’altra città?
L’ho già fatto
e non me ne sono pentito. Ho vissuto a Firenze che è una città meravigliosa, a
Milano, che è una città che ha un respiro europeo, però il mio cuore ce
l’ho a Firenze. Basta che sia lontano da Roma perché la mia città non la
riconosco più.
A chi vorresti
dire grazie?
Vorrei dire
grazie a me stesso, perché sono stato il primo a credere in me. Sono caduto
parecchie volte e mi sono sempre rialzato, quindi dico: “Bravo Tiberio, a
forza di insistere, qualcosa l’hai portata a casa, dei risultati che non erano
scontati”.
E’ appena
iniziato l’anno nuovo. Cosa ti auguri?
Che sia come
l’anno precedente.