Turchese Baracchi (conduttrice radiofonica e scrittrice)   Roma 15.7.2024

                                 Intervista di Gianfranco Gramola

“La radio, come Maurizio Costanzo diceva sempre, è il mezzo di comunicazione più potente perché sei più libera di esprimerti. E’ anche un modo per attivare l’immaginazione, per essere concentrata sulle voci, sulle persone”

Contatti turchesebaracchi@gmail.com 

Turchese Baracchi nasce a cresce a Roma in una famiglia borghese. Si laurea con 110 e lode alla Sapienza di Roma, e proprio qui conosce Maurizio Costanzo nei panni di suo relatore. Riconoscendo le sue qualità, la aiuta a trovare lavoro appena fuori dall’università, prendendola sotto la propria ala e offrendole un lavoro a Radio Rai1 con “L’uomo nella notte”. Ha fatto per diversi anni l’opinionista a  Mattino Cinque. C’è stato poi, su Rete 4, Ieri oggi italiani, dove era l’unica opinionista di studio al fianco di Roberto Olla e Rita Dalla Chiesa e da Eleonora Daniele, su Rai1, a Storie Italiane. Turchese Baracchi continua a ricoprire il ruolo di conduttrice radiofonica presso Radio Italia Anni Sessanta, oltre che ad essere imprenditrice nel mondo della moda. Nel corso della sua carriera, è diventata un volto noto soprattutto per essere diventata un’opinionista di Forum quando a condurlo c’era Rita Dalla Chiesa. Attualmente conduce il programma “Turchesando”.  Turchese Baracchi, il 24 febbraio del 2023, è stata insignita del prestigioso Leone d'oro di Venezia, in riconoscimento dei suoi meriti artistici e della sua brillante carriera. La cerimonia di conferimento del premio si è tenuta nella sala Zuccari del Senato a Roma, alla presenza di numerose personalità del mondo dell'arte e dello spettacolo.

Intervista

Mi racconti come ti sei avvicinata al mondo della radio e della televisione? Com’è nata la passione?

Io vengo da una famiglia che per metà è nello spettacolo. Mio nonno Fausto era un produttore cinematografico negli anni d’oro della commedia italiana e premio Oscar per il film “Il giardino dei Finzi Contini”. Quindi il richiamo artistico comunicativo, il senso dello spettacolo ce l’ho sempre avuto dentro. Per gioco, per caso un giorno ho fatto il provino per andare a Forum a fare l’opinionista e da lì poi è cominciata la mia carriera televisiva come opinionista di punta. Parallelamente mi sono laureata con Maurizio Costanzo che era il mio relatore alla Sapienza e con lui ho avuto i primi approcci con la radio. Lui mi disse subito che sembrava fossi nata per fare radio. Però ricordo che quando ero bambina giocavo con mia cugina e facevo finta di condurre una trasmissione Tv, tipo “Bim Bum Bam” e facevo finta di fare dei programmi radiofonici e li registravo con il microfonino sulle audiocassette, come fosse una vera trasmissione. Si vedeva già allora che questa passione era innata dentro di me.

I tuoi genitori come hanno preso la tua scelta professionale? Avevano in mente un futuro diverso per te?

In realtà i miei genitori mi hanno sempre sostenuta e appoggiata in ogni mia decisione. Non mi hanno mai ostacolata, anche perché il mio dovere l’ho sempre fatto, mi sono laureata con 110 e lode e al Liceo sono sempre andata benissimo. Non potevano dirmi niente e loro vedevano questa mia inclinazione alla comunicazione, al giornalismo,  alle interviste con gli altri. Era una mia dote, inoltre il fatto che io sono molto diretta e in qualche maniera non ho  filtri, nel bene e nel male, è un qualcosa che mi ha fatto arrivare subito al pubblico, soprattutto nei sette anni a Forum. Adesso ci vado ogni tanto come ospite, ma ancora la gente mi ferma per strada per Forum, non per altre trasmissioni. Ho fatto l’opinionista a Mattino 5 per due anni e anche a Storie Italiane, ma tutti si ricordano di Forum. Incredibile.

Un tuo ricordo di Maurizio Costanzo?

Di Costanzo ho tanti ricordi. Intanto è stato un onore, un regalo preziosissimo della vita, poter trascorrere del tempo con lui mi ha arricchito con dei consigli unici. A partire dal nome del mio programma che è “Turchesando”, utilizzando il gerundio, che lui adorava e che in qualche modo è stato ispirato proprio da lui, come anche il mio modo di fare le interviste, mischiando l’alto e il basso, dando attenzione a qualsiasi tipo di dettaglio. Queste sono tutte cose che ho imparato da lui. Poi ho un bel ricordo delle sue tartarughine in ceramica che lui considerava dei portafortuna.

Oltre all’opinionista, fai radio e TV. In quali di questi ambienti ti senti più a tuo agio o pensi di dare il meglio?

Ti posso dire che adesso la radio e la televisione sono un tutt’uno? Infatti ormai anche in radio si va in radiovisione e quindi in qualche maniera sono molto collegate. Se ti dovessi dire la radio, come Costanzo diceva sempre, è il mezzo di comunicazione più potente perché in qualche modo è più libero, cioè sei più libero di esprimerti senza vincoli. E’ anche un modo per attivare l’immaginazione, per essere concentrata sulle voci, sulle persone e ti ripeto adesso ormai c’è la radiovisione e cioè tutto questo è un pochino cambiato e le immagini di comunicazione di oggi sono ibridi.  A me piacciono entrambe le realtà, gli ambienti e praticamente la Tv con le immagini distrae di più dai concetti che esprimi, mentre la radio se tu fai una chiacchierata con un ospite, con una persona o vuoi tirare fuori qualcosa di te, arriva di più perché non c’è il supporto dell’immagine, solo le emozioni che hai dentro e le parole che usi per esprimerle.

Nel tuo programma “Turchesando” ospiti dei personaggi e con loro fai una bella chiacchierata. Ce ne sono alcuni che ti sono rimasti impressi o dei quali hai un bel ricordo?  

Tantissimi Gianfranco mi sono rimasti nel cuore. Partiamo dal presupposto che ogni chiacchierata è un arricchimento perché ogni volta diventa un modo per viscerarsi. Indubbiamente mi è rimasto impresso il Maestro Andrea Bocelli, il mitico Carlo Verdone, ma anche lo stesso Toto Cutugno che proprio tre mesi dopo l’intervista a Turchesando ci ha lasciati. Sono state ore di doni preziosissimi di persone veramente uniche che hanno segnato e che segneranno la storia nei loro ambiti. Ti posso dire che più grandi sono nella vita e in quello che fanno e più sono umili e magari sono loro a dirti: “Grazie, questa è stata una delle più belle interviste che mi hanno fatto”. Meno sono famosi, meno importanza hanno e più ti trovi davanti a delle persone che ti chiedono “che domande mi fai?”. Io questi li chiamo “La tosse delle pulci”.

Il tuo modo di comunicare pieno di vitalità, di empatia e di entusiasmo da chi l’hai ereditato? Da mamma o da papà?

Secondo me da entrambi e anche da mia nonna. Devo dire che vengo da una famiglia di persone molto positive e piene di allegria e poi in qualche maniera sono tutti grandi comunicatori e molto socievoli. Quindi posso dirti che mia madre mi ha dato certe cose e mio padre me ne ha date altre. Lui era un campione di vita, adorato e amato da tutti. Mia nonna, la moglie di mio nonno Fausto, era il sole puro. La vedevi arrivare, sorridente ed era un esplosione di felicità. Tutte queste cose evidentemente mi hanno formata in modo positivo.

Sei un’opinionista molto stimata e apprezzata. Qual è il segreto del tuo successo?

Non lo so se ho successo o no. Quello che posso dirti è che io dico sempre quello che penso, senza filtri e senza peli sulla lingua. Ovunque mi trovo e spesso e volentieri mi sono dimenticata di essere davanti alle telecamere, perché quando io devo dire una cosa, la dico. Quando tu sei vera, arrivi al pubblico, puoi risultare anche antipatico, puoi essere anche non condiviso, però non sono finta e questo la gente lo avverte subito.

Mi parli del tuo libro “Manuale della conquista certa”? Hai in mente di farne un seguito?

Sicuramente ho in mente di aggiungere altri capitoli a questo libro e di ripubblicarlo, ci tengo tanto perché da un lato c’è la prefazione di Maurizio Costanzo e dall’altro ci sono stati dei problemi con la casa editrice abbastanza sgradevoli ma ne parlerò più avanti e per questi motivi io adesso lo voglio assolutamente ripubblicare. Sono stata molto fiera di questo best seller che è stato primo nelle vendite per tre settimane su Amazon. L’idea di questo libro ce l’ho sempre avuta in testa perché mi divertiva il fatto di unire un po’ tutte le mie massime che dicevo anche a Forum o sui social quando le persone mi chiedevano dei consigli. Ho pensato di unire anche le mie esperienze, che non sono state tante, ma anche quelle di altre donne, amiche, conoscenti o persone osservate dall’esterno e ho pensato che si potrebbe buttare già un libro che sia divertente, ironico ma che faccia anche riflettere. In qualche modo ti dice che la conquista più importante è quella  di se stessi e a quel punto puoi conquistare il mondo e nessuno deve cambiarti. Però è divertente questa cosa che non esistono uomini inconquistabili.

Qual è stato il complimento più bello che hai ricevuto e da chi?

Il complimento più bello me l’ha fatto Carlo Verdone, che mi ha detto che aveva  solo 15 minuti di tempo da dedicarmi, invece poi è stato con me un’ora a chiacchierare a Turchesando e ringraziandolo lui mi ha detto: “E’ stata una delle più belle interviste che mi hanno fatto, domande mai banali e non scontate. Quindi grazie a te”. Questo è stato il complimento più bello dal punto di vista professionale, poi dal punto di vista umano, il calore del pubblico quando mi dicono: “Che bello, sei una persona corretta”. Secondo me, in un mondo in cui alle volte la smania dello scoop, la smania del business, la smania della visibilità eccede, il mio comportamento fa si che il pubblico mi segua e il suo rispetto, il suo calore, la sua stima sia il vero successo, la più grande soddisfazione in assoluto.

Guardandoti indietro sei soddisfatta del tuo percorso o hai dei rimpianti?

No, io devo dire che sono soddisfatta. Ho ancora un sacco di cose da fare e tornassi indietro rifarei tutto. Magari mi fiderei meno di alcune persone, darei meno ad alcune persone, darei meno di me stessa e meno aiuti ad alcune persone perché nella vita quello che posso dirti è che la gratitudine è quasi inesistente. Come si dice: “Facciamo del bene e dimentichiamocelo”.

Oltre al lavori curi delle passioni nella vita?

Adoro la musica che fa da sottofondo alla mia quotidianità. Mi piace lo sport e mi piace tenermi in forma, vado in palestra e soprattutto vado a cavallo che è una mia grande passione. Poi c’è la mia cagnolina che è la mascotte di Turchesando e che si chiama Minù. Lei è una parte fondamentale della mia vita, me la porto dappertutto e attraverso lei cerco di sensibilizzare il rispetto per gli animali e non vedere più i cartelli “Io non posso entrare” in giro perché mi disturba profondamente, perché secondo me dovrebbero non far entrare certe bestie che non sono animali, ma alcuni esseri umani.

Progetti per l’estate e i prossimi impegni autunnali?

L’estate è la stagione che mi ricarica perché la vivo per il sole, il mare, vacanze, amici, famiglia, Minù e mi riposo pronta per ripartire da settembre in poi più carica che mai. In autunno sicuramente ci sarà Turchesando, ci sarà Tv, radio e altri progetti che per ora non posso svelare ma che svelerò sui miei profili social.

Tu sei romana. Com’è il rapporto con la tua città?

Io Roma la amo alla follia, però la vedo trattata malissimo sia dai romani che da qualsiasi istituzione ci sia stata. Capisco che Roma è una città molto complicata da governare, però è la Capitale d’Italia ed una delle città di riferimento mondiale. In questi giorni sono stata all’Ischia Film Festival e ieri sono tornata a Roma. Alla stazione Termini c’erano 250 persone che aspettavano in fila i taxi, una coda di 5 ore. Io mi domando e dico se una cosa così sia possibile in una città come Roma, in piena estate e sotto il sole cocente. E’ un disastro.

In quali zone hai abitato?

Sempre a Roma nord, sempre nella stessa zona.

C’è un angolo di Roma che ami particolarmente?

Una delle piazze che mi piace molto è piazza di Pietra e sta proprio in centro. E’ dietro il teatro di Marcello e vicino a piazza Venezia. E’ un angolo di Roma tranquillo e meraviglioso. 

Il tuo rapporto con la cucina romana com’è?

Ottimo. Adoro mangiare e mi piace cucinare, anche se non sono bravissima. Amo la cucina non solo romana ma anche italiana in generale e ogni tanto devo dire “stop”.

Un peccato di gola che ogni tanto ti concedi?

Adoro le mozzarelle di bufala e la panna montata. Poi amo la pasta e la pizza che sono due alimenti di cui non posso fare a meno. 

Come vivi la Roma by night?

La Roma by night l’ho sempre vissuta molto bene devo dire, però ultimamente è un po’ moscietta, priva di vitalità. Bisognerebbe ravvivarla di nuovo perché la vedo un po’ calante. Però quando ero ragazzina l’ho vissuta a pieno e continuo ora quando ci sono gli eventi giusti, le serate giuste, cercando di godermela.

Per un’artista che vuole sfondare, Roma è la città ideale?

Dipende in che ambito, perché se uno vuole sfondare nella moda, sarebbe meglio Milano. Per fare l’attore sicuramente consiglierei di andare in America, però anche Roma va benissimo, la televisione pure da tante possibilità. Come per fare il giornalista o la radio, Roma ha sedi importanti.