Viola Valentino (modella e cantante)
Milano 10.12.2.2019
Intervista di Gianfranco Gramola
Icona degli anni ‘80
Mi piacerebbe fare il giudice in un talent
musicale, non mi hanno mai chiamata però mai dire mai
Viola Valentino, all’anagrafe Virginia
Maria Minnetti, è nata a Canzo (Como) l’1 luglio del 1949.
Dopo alcune esperienze nel campo della moda e della musica, arriva alla popolarità
quando nel 1979 incide su etichetta
Paradiso la canzone Comprami, utilizzando per la prima volta il nome
d'arte di Viola Valentino, disco che in pochi mesi vende mezzo milione di copie. Il successo prosegue
con i singoli Sei una bomba, Sera coi fiocchi (1980) e Giorno
popolare (1981), e raggiunge il culmine con il lancio del brano Sola,
tratto dal film Delitto sull'autostrada, a cui partecipò in qualità di
attrice al fianco di Tomas Milian. Nello stesso anno partecipa anche al Festival
di Sanremo con Romantici, altro brano di grande riscontro commerciale
(400.000 copie vendute). Nel 2019 è uscito “Le perle di Viola”, una raccolta delle
sue canzoni.
Ha
detto:
-
Quando incisi Sola,
dovetti accettare l’arrangiamento che secondo me non la valorizzava perché
era troppo veloce, ma così si usava allora. Però insistetti per cantare a voce
piena quantomeno il ritornello, visto che la “voce di velluto” mi cominciava
a stare stretta.
- C’è
gente che mi segue dagli anni 80, ma anche giovani che vengono ad ascoltarmi per
la prima volta per curiosità e poi si innamorano perché nasce un feeling tra
noi.
-
Sono
una sostenitrice della comunità gay e da sempre mi do da fare per loro. Mi dà
fastidio pensare che ci sia qualcuno che va in giro a cercare persone per
picchiarle, schernirle, ferirle fisicamente e moralmente.
- Fondamentalmente sono una che non ama fermarsi
una settimana in un villaggio vacanze. Magari ogni tanto mi ritaglio il tempo
per andare a visitare una città o una località dove non sono mai stata.
Intervista
Com’è nata la passione per il canto?
Hai artisti in famiglia?
Io vengo da una famiglia di artisti. Mio
padre era pittore e mio fratello era scrittore, quindi in casa c’è sempre
stato un movimento artistico. Movimento canterino invece no. Ho abbracciato
questa strada per fortuna, per colpa e per pregio di una persona che si chiama
Gino Paoli. Lui è stato il mio primo produttore. Proprio da lì è partita la
mia avventura nel mondo della musica.
I tuoi genitori come hanno preso la tua
scelta di dedicarti alla musica?
La presero molto bene, perché io già ero
dedicata all’arte. Facevo la modella, fotografie di un certo livello e grandi
pubblicità. Ho lavorato in un ambito fotografico artistico. Pseudo artistico
non direi, perché la fotografia è un arte. Ho lavorato con tantissimi
fotografi bravissimi. Ero una ragazzina di 14 - 15 anni e nel frattempo
studiavo, non è che mi dedicassi a quel lavoro, perché mi piaceva l’idea di
poter non mostrarmi, ma di poter esprimere qualcosa per le persone. Poi questa
espressione l’ho trovata nel canto.
Com’è nato il tuo nome d’arte?
Io sono innamorata del nome Viola perché
racchiude dei significati, quindi un colore, un fiore, un nome, uno strumento.
Valentina perché avendo lavorato nel mondo della moda, per tutte le fotografie,
per tutte le riviste, il nome Valentina è stato preso dal mio produttore
dell’epoca Giancarlo Lucariello, come omaggio del grande stilista Valentino.
E’ un nome dolce, che scorre.
Temi di più il giudizio del pubblico o
quello della critica?
Quello del pubblico, perché la critica a
volte è molto critica, mentre il pubblico è più spontaneo. Di conseguenza il
pubblico ti dice quello che ha dentro nel cuore.
Tra colleghi hai trovato più rivalità
o amicizia?
Dipende dalle colleghe. Io sono amica un
po’ di tutti, perché sono una persona serena, tranquilla, simpatica e mi
vogliono bene tutti. Anni fa ho avuto un problema con Loredana Bertè, ma perché
fu lei ad attaccarmi e non so per quale motivo.
La musica può essere una forma di
preghiera?
La preghiera è accompagnata dalla musica. Si
va in chiesa, si prega e si canta. Può essere una preghiera d’amore, una
preghiera per le donne violentate, per i bambini che soffrono. Può essere
benissimo interpretata come dici tu.
Hai mai lavorato per solidarietà?
Si, tantissime volte. Anche per il ponte di
Genova.
Quali sono le tue ambizioni?
Non ho grandi ambizioni a questo punto della
mia vita. Vorrei essere nel cuore di tutti e di rimanerci il più possibile.
Vorrei fare ancora della buona e bella musica e di donare ancora delle emozioni
a chi viene ad ascoltarmi, a chi compra un disco mio, a chi mi ascolta in radio.
Nella tua carriera hai mai avuto dei
fan un po’ troppo invadenti?
No. Ho moltissimi appassionati che mi
scrivono quotidianamente, che hanno il mio numero di telefono e mi scrivono
anche su WhatsApp, mi fanno gli auguri. Ma sono tute cose belle e lo fanno con
affetto nei miei confronti.
Tu prima di esibirti hai un rito
scaramantico?
No. Ho tanta paura e basta. Poi salgo sul
palco e diventa mio. La prima canzone è sempre un problema, nel senso che
affrontare la prima canzone con un certo numero di persone davanti, è pesante.
Devo dire che qui sono d’accordo con Ornella Vanoni quando dice che la
moltitudine, annulla. Ed è vero, perché è molto meglio cantare per 10 mila
persone che per 10 persone.
Ti hanno mai proposto dei talent
musicali, dei reality?
Come giuria, no. Come partecipazione si,
alcuni li ho accettati, altri li ho valutati ma non mi interessavano. Come
giudice però non mi hanno mai chiamata e la cosa da un lato mi dispiace, perché
mi piacerebbe farlo una volta nella vita. Però mai dire mai.
Ho letto che è uscito il tuo “Le
perle di Viola”. Canzoni nuove o vecchie rivisitate?
Quella sono canzoni vecchie, neanche
rivisitate. Sono canzoni che la gente chiede e allora vengono fatti questi
album, queste raccolte. Sono appena uscita con un lavoro nuovo, dove canto la
canzone “Questo pensiero d’amore” con Francesco Serra, un ragazzo giovane.
Poi sto preparando un album che è una via di mezzo tra un ricordo per una
persona che se ne è andata e che era il mio ultimo produttore, che si chiamava
Luigi Matta, dove inserirò anche dei brani nuovi. Il duetto con Francesco Serra
è già fuori e ha parecchio successo. Ne parla tutto il web.
Un consiglio ai giovani musicisti?
Tenere duro, è l’unico consiglio.