Vittorio Sgarbi (critico e storico d’arte e
opinionista) Viareggio
6.6.2023
Intervista
di Gianfranco Gramola
“Se potessi incontrare un artista del
passato, mi piacerebbe Caravaggio e sicuramente sarebbe un incontro molto
stimolante ed è quello che da maggiore soddisfazione per le tante cose che ha
fatto e che ha disfatto”
Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara, l’8
maggio del 1952. ) È stato più volte membro del Parlamento e di diverse
amministrazioni comunali, tra le quali quella di Milano. Dal 2023 ricopre la
carica di sindaco del comune di Arpino (FR), dal 2019 è prosindaco di Urbino,
dal 2022 è assessore alla Bellezza del comune di Viterbo oltreché
sottosegretario di Stato alla cultura Inoltre è presidente della Fondazione
Ferrara Arte, del Mart di Trento, del MAG di Riva del Garda e della Gypsotheca
del Canova oltreché commissario per le Arti di Codogno. È anche un personaggio
televisivo famoso per l'irascibilità con cui ha provocato numerosi diverbi,
sfociati spesso in querele per diffamazione, nei confronti di altri politici,
giornalisti e personaggi televisivi. Vittorio Sgarbi è pure un collezionista di
opere d'arte e libri antichi, infatti ha ingrandito la collezione, allestita
inizialmente dai suoi genitori, con la collaborazione di sua sorella Elisabetta
vincolando tali opere per un futuro museo tramite la Fondazione
Cavallini-Sgarbi.
Intervista
E’ a Viareggio per l’inaugurazione della
Cappella Gilles e la contestuale presentazione del volume “La cappella Gilles:
un emblema della cultura artistica lecchese del primo Novecento” scritto da
Riccardo Mazzoni e Mauro Pardini.
Qual è il compito dell’arte nella
società?
L’arte può cambiare la vita e rendere
migliori ed è quello che mi dice la gente dopo aver visto una mostra e seguito
una mia lezione sulle opere d’arte esposte. Come critico d’arte vorrei
avvicinare gli italiani alle opere e agli artisti che hanno reso l’Italia
famosa in tutto il mondo.
Le opere d’arte devono parlare più al
cuore o al cervello?
Le opere d’arte parlano agli esseri umani
che hanno cuore e cervello.
Qual è la più poetica fonte di
ispirazione per un artista?
La vita.
Gli italiani sono più attratti
dall’arte, dalla politica e dal gossip?
Questo non lo so. Alcuni italiano sono
attratti dall’arte, alcuni dalla politica, altri dal gossip.
Ma il museo è ancora il luogo deputato
per definire il valore di un artista o ci sono altri luoghi?
Il museo è il luogo dove l’opera diventa
un’opera d’arte che se no, non lo è. Oggi i musei sono più frequentati di
un tempo e quello che è in un museo si consacra e diventa opera d’arte, anche
se non lo fosse.
La politica e la cultura sono
conciliabili?
La cultura esprime una politica e la politica
senza la cultura è una forma di inutile
carriera senza obiettivi, quindi non si fa politica senza cultura.
Il suo ultimo libro “Scoperte e
rivelazioni” praticamente è un viaggio in giro per
l’Italia alla scoperta di opere nascoste. Ce ne sono un paio che
l’hanno lasciata a bocca aperta?
Molte ne ho incontrate e sono tali da creare
stupore, in particolare il Guercino che è in copertina che sta nello stesso
luogo dove è stato dipinto, ma nessuno se ne era accorto. E’ un Diana, a
fianco dell’altro dipinto che è un Lucrezia, che stanno nella fondazione
Marini – Clarelli, a Perugia. C’è sempre
stato ma nessuno l’aveva mai capito e non è entrato per trovare quel
Guercino, proprio in quel luogo per cui Guercino ha dipinto quelle opere.
Se lei potesse incontrare un artista del
passato, chi sarebbe e cosa gli chiederebbe? So che ha un debole per Caravaggio.
Ce ne sono tanti che meritano di essere
incontrati. Caravaggio sicuramente sarebbe un incontro molto stimolante, ma è
quello che da maggiore soddisfazione per le tante cose che ha fatto e che ha
disfatto.
Lei ha scritto parecchi libri. Da
Caravaggio a Canova, Leonardo, ecc… Quale
artista vorrebbe raccontare in un suo prossimo libro?
Il prossimo artista che voglio raccontare sarà
Michelangelo. Un genio indiscusso con una personalità senza limiti e senza
tempo.
Qual è il segreto del suo successo
professionale?
Il segreto è la mia curiosità, la mia
ricerca, la capacità di trovare cose e spiegarle in maniera semplice e in ogni
luogo.
E’ vero che ha considerato Cossiga un
suo maestro?
E’ vero, l’ho conosciuto bene l’ho
sempre considerato un maestro per me. Ci siamo conosciuto nel ’90, forse
prima, e da quel momento siamo diventati amici. Fra noi è nata un’amicizia
solida e una lunga frequentazione. Era uno statista
ma soprattutto un uomo di cultura e aveva un insaziabile curiosità
intellettuale.
Due parole su Oriana Fallaci e Enzo Biagi?
La Fallaci l’ho conosciuta bene, sono
andato a trovarla in America. Una donna che è stata esempio di libertà,
coraggio e carisma intellettuale, una donna che aveva la coscienza per la
propria civiltà e quella nostra, che è la civiltà cristiana. Lei
sentiva la minaccia del fronte islamico che è stato il tormento della
parte finale della sua vita. Enzo Biagi lo conoscevo pure, sembrava una
personalità sopravvalutata, nel senso che era un giornalista semplice che ad un
certo punto è diventato una specie di grande santone di non si capisce quali
valori e soprattutto i suoi valori erano essere contro Berlusconi. Per cui è
vissuto non per quello che era, ma per quello che non voleva essere.
Hanno riaperto il caso di Emanuela Orlandi
dopo 40 anni dalla scomparsa. Arriveremo a scoprire la verità dei fatti secondo
lei?
Non so niente di quel caso, non me ne sono
mai occupato. Immagino che la cosa più importante sia trovare la verità, però
non lo so quali siano gli elementi che ci portano in questa direzione.
Con Roberto D’Agostino è pace fatta. E
con Giampiero Mughini e Aldo Busi?
Busi non lo vedo da tanto tempo, non so
neanche se sia ancora vivo. Con Mughini ci siamo riappacificati.
La sua sarà un estate all’insegna della
cultura?
Farò molti spettacoli, molti incontri, molte
visite, quello che ho fatto ogni estate da quando sono vivo.
Quando verrà nel mio Trentino?
Vengo a Rovereto il 17 giugno per la prossima
mostra.
A proposito di Trentino, cosa ne pensa
della faccenda dell’orso che ha ucciso il runner trentino? Il presidente
Fugatti pensava di farlo sopprimere.
Penso che così come non c’è la pena di
morte per i diritti più gravi, neanche quelli mafiosi, uccidere un essere
vivente è una responsabilità grave per cui basterebbe isolarlo. L’ho detto
al presidente Fugatti, adesso stanno procedendo tra carte, incontri,
Tar e burocrazia. Ma penso che non lo abbatteranno.