Anna Safroncik (attrice) Sesto San
Giovanni (MI) 18. 6. 2004
Intervista di Gianfranco Gramola
La cattiva di "Elisa" che si
sente un maschiaccio
Anna
è nata a Kiev, in Ucraina, il 4 gennaio dell’81. Nel ’98 è stata eletta
Miss Toscana. Nel cinema ha iniziato a 18 anni recitando con Giancarlo Giannini
in “Welcome Albania”, poi con
Carlo Verdone:"C’era un cinese in coma" e "Metronotte" con
Abatantuono. Inoltre ha partecipato nella 2° e 3° serie di “Vento di
ponente”, (Rai Due) nel ruolo di Liuba. Poi è stata nel cast di “Angelo,
il custode” un serial in otto puntate con Lino Banfi. Adesso è a Centovetrine
nel ruolo di Angelica Levi, inoltre recita nei fotoromanzi per Grand Hotel.
Ha
detto
- Il mio personaggio a Centovetrine mi
appassiona, perché mi ha scosso come persona. Prima ero timida e riservata. In
questi mesi di lavoro sono molto cambiata. Angelica Levi mi ha fatto tirar fuori
un’energia, una sfrontatezza che mi mancavano.
- Il mio sogno è un ruolo comico-brillante.
Divento matta per Ben Stiller e pagherei per una parte come quella di Sarah
Parker in “Sex and the City”.
Curiosità
-
Suo padre Eugenio è un celebre tenore a Kiev e sua madre Lilia Tchapkis è una
danzatrice classica.
-
Anna e sua madre Lilia, hanno aperto una scuola di danza ad Arezzo:” Tchapkis
Dance “.
Intervista
Anna,
com’è il tuo rapporto con Roma?
Io
ho vissuto a Roma per un po’, voglio dire che ci stavo al massimo 2-3 mesi,
perché io sono una vagabonda e seguo il mio lavoro. Abitavo in centro, con
delle amiche. Roma m’è piaciuto molto. La prima volta che ho visto Roma è
stata all’età di 13 anni. Ero con i mie genitori e abbiamo fatto il classico
giro turistico. Io l’avevo vista solamente sui libri, in Ucraina, dove vivevo
e devo dire che dal vivo è ancora più bella ed affascinante. Io amo Roma.
C’è
una zona di Roma che ami particolarmente?
A me
piace tantissimo la zona del Colosseo e passeggiare l’ intorno. Non c’è una
zona in particolare che amo, perché Roma è
tutta bellissima, ogni suo angolo è incantevole. E’ una città dove ho dei
bei ricordi e dove ho passato dei momenti meravigliosi.
E
dei romani cosa mi dici?
I
romani sono delle persone adorabili. Sono tutto a sé, cioè è come se avessero
una cittadinanza diversa. I romani, secondo me, non fanno parte del Lazio, perché
sono una razza a parte. Sono delle persone molto spensierate, che si godono la
vita e lavorano con un’altra visione e prendono il lavoro come passione, come
divertimento, mentre altri popoli come i milanesi o i torinesi, tanto per farti
un esempio, il lavoro è talmente rigido che non trovi piacere lavorare. Il
romano è fantastico.
Roma
e i romani sono fantastici. Ok. Ma c’è qualcosa di Roma che non ti piace?
Si!
Il traffico. E’ terribile. Ogni volta che vado a Roma la trovo sempre più
trafficata. Per andare da una parte all’altra della città ci vuole mezza
giornata.
Vivi
la Roma by night?
Esco
spesso, quando sono a Roma e vado soprattutto nella zona di Trastevere, che è
il mio posto prediletto e che è la patria degli artisti. In quella zona, per me
magica, incontri i personaggi più strani, le persone più vere. Trovo
Trastevere una zona inconfondibile ed unica.
Senti
Anna, mi puoi raccontare com’è nata la passione per lo spettacolo?
Sono
cresciuta dietro le quinte di un teatro, perché mio padre e mia madre sono
attori ed io ho iniziato a recitare all’età di 4 anni, sul palcoscenico. I
miei genitori mi mettevano in scena nei panni di una bambina, chiaramente, nei
loro spettacoli. Io ho sempre recitato e sono più che felice che adesso sono
riuscita a coronare questo sogno, perché bene o male il fatto di essere attrice
non è un lavoro per me, ma un modo di essere.
Qual
è stata la tua più gran soddisfazione artistica?
Tante,
Gianfranco. Io tanti anni fa ho fatto un film con Diego Abatantuono, Giancarlo
Giannini e Lino Banfi. Tutti grandi attori. La mia più grande soddisfazione è
vedere in azione questi grandi “miti” e imparare, apprendere più
possibile da loro. Per me imparare è importantissimo. Cerco sempre di captare
qualcosa che proviene dai miei colleghi che hanno più esperienza, qualunque
insegnamento. Infatti da Pietro Genuardi, mio collega in “Centovetrine”, con
cui recito più spesso, cerco di farmi insegnare l’arte del recitare, perché
io ho 23 anni e quindi ho tantissimo da imparare. In questo lavoro c’è sempre
da imparare. Io non mi vergogno assolutamente a dire che voglio imparare, migliorare e che sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, nella
ricerca del proprio personaggio. Io passo parecchie ore della giornata a
studiare il mio personaggio, ma non a livello di copione, ma a pensare a tutto
quello che è il mio personaggio e che può fare o non può fare dalle parole
che ci sono sul copione. Tutto questo è impegnativo, faticoso ma bellissimo.
La
cosa più cattiva che hanno detto su di te?
Per
adesso hanno parlato sempre bene di me. Vediamo più avanti (risata).
Solo cose buone. Meglio così…
Si!
Solo cose buone o nulla (altra risata).
Quali sono i tuoi idoli?
Il
mio idolo italiano è sicuramente Virna Lisi. Adoro quella donna e spero un
giorno di riuscire a conoscerla. Io amo Virna Lisi, è una grande attrice.
Quando non lavori quali sono i tuoi hobby?
Io
sono appassionata di elettronica, dal computer alla macchina fotografica
digitale, alle telecamere, ecc… Tutto ciò che è grafica è la mia passione.
Io mi chiudo in casa, con la musica e mi
metto a montare filmati e a fare foto. Per adesso non ho ancora un sito, perché
è in rifacimento.
Quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti?
Un
difetto assurdo è che sono molto testarda e senz’altro determinante. Un
pregio? Sono pura, acqua e sapone e molto semplice. A me piacciono le cose
semplici. Ad esempio la mia serata
preferita è con gli amici intorno ad un falò e con uno che suona la chitarra. Appena libera da impegni lavorativi, vado fuori città, in campagna. Non
sono una persona mondana, anche se, per lavoro e per dovere passo qualche serata
con i personaggi famosi, i cosiddetti Vip. Quando però posso scegliere,
preferisco una serata “ Blockbuster” (videocassette) con gli amici e
guardare film. Pensa Gianfranco che a casa ho una videoteca enorme. Faccio
collezione di film.
Cosa ne pensi della battaglia contro il
fumo?
Io
fumo, Gianfranco. Secondo me è giusto che venga rispettata la privacy di chi
non fuma ed è giusto creare degli ambienti fumatori e non fumatori, come sui
treni o nei ristoranti. E’ sbagliato invece fare tutti gli ambienti non
fumatori, perché fumare è una scelta di un a persona. Si sa che fumare fa
male, ma il fumo è stato liberalizzato. Se un fumatore va fuori a cena e no può
fumare, abbandona il locale. Questo lo sanno benissimo i fumatori ma anche i
proprietari dei locali. La cosa più giusta da fare è creare all’interno dei
locali delle aree fumatori e delle aree non fumatori. Anche sui treni
ultimamente sta diventando difficile la vita per i fumatori. Io, grazie a Dio,
fumo poco, ma comunque una cena piacevole, senza la sigaretta, per una fumatrice
è una cena incompleta. Senti che ti manca qualcosa. E’ come se uno a cui
piace il caffè, alla fine del pranzo non può berlo. Capito?
Che rapporto hai con la Fede?
Sono
atea. Punto e basta.
E con il denaro?
Spendo
tutto quello che guadagno (risata). Sono terribile ed ho le mani bucate. Mamma
mia, non riesco a risparmiare niente di niente. Poi faccio tantissimi regali
perché mi piace tantissimo fare regali. Non riesco a farne a meno e quindi
quando vado in giro a passeggio e a guardare le vetrine, compero tantissime
buste e bustine con dentro di tutto e di più per i miei amici. Magari non
compero niente per me, ma per gli amici e per la mia mamma. Soprattutto riempio
di apprensioni le persone che ami e che mi stanno molto a cuore.
Chi porteresti con te su un’isola
deserta?
Il
mio fidanzato, giustamente. Da furba (risata).
E chi butteresti dalla torre?
Il
mio patrigno. Perché ha fatto soffrire per una vita intera mia madre e anche
me. Quindi è una persona, l’unica, che io ritengo non degna di questo mondo.
Io sono una persona buona, però non ammetto che venga fatto del male alla
persona che mi ama.
A chi vorresti dire grazie?
A
mia madre.
Un sogno nel cassetto?
Un
giorno metter su famiglia, è il sogno più bello e più semplice per una donna.
Artisticamente parlando è quello di fare un film in costume, ma partendo dai
tempi della Grecia e finendo ai primi del ‘900. Io amo i film in costume perché
amo riscoprire le epoche, gli atteggiamenti che avevano le persone tanto tempo
fa. E’ una passione il riferimento storico. E’ un mio desiderio per la mia
carriera futura, cioè diventare attrice di film così, dove c’è una storia
d’amore tipo Dumas, ecco.
Oltre a “Centovetrine” hai altri
progetti?
Con
“Centovetrine” ho appena iniziato,
quindi niente progetti. Devo perfezionare il mio personaggio e devo darmi da
fare. Comunque certi progetti ci sono a dire la verità, però non posso
parlarne perché non c’è niente di firmato. Amo il presente e i progetti che
ci sono riguardano molto tempo più avanti.
Hai mai pensato al teatro?
Conosco
il teatro, l’ho fatto per tanti anni, però preferisco il cinema. Il cinema è
una passione, è una ricerca di luci, di inquadrature. E’ una situazione
completamente diversa.