Cinzia
Angelini (dreamworks) Los
Angeles 16.12.2013
Intervista di Gianfranco Gramola
Una
Dreamworks trentina alla conquista di Los Angeles. Del Trentino le mancano le
montagne, i laghi e l’andar per funghi
Con
quasi venti anni d’esperienza, Cinzia Angelini è una dei professionisti
italiani più apprezzati nel campo dell’animazione. Collabora con le più
importanti major cinematografiche ed ha partecipato alla produzione di film
animati realizzati sia con tecnica tradizionale che a computer. La sua
firma appare in successi quali “SPIDER-MAN 2” (Vincitore Oscar per i
migliori effetti visivi nel 2004) e “OPEN SEASON” (Sony Imageworks), “BALTO”
(Amblimation), “PRINCE OF EGYPT”, “THE ROAD TO ELDORADO”, “SPIRIT” e
“SINBAD” (Dreamworks), “MEET THE ROBINSONS” e “BOLT” (Walt
Disney Animation Studios). Cinzia ha inoltre lavorato come story artist al film
"Les Minions" per Illumination Entertainment che uscira' nel 2015.
Recentemente e' tornata a Dreamworks dove lavora come story artist.
Intervista
Che
ricordi ha della tua infanzia trentina, Cinzia?
I
ricordi d’infanzia legati a Trento e al Trentino sono molto belli e positivi.
Anche se sono nata a Milano (i suoi genitori si sono spostati a Milano per gli
studi), ho passato tutti i fine settimana e le estati a Trento. Quindi mi sento
più trentina che milanese.
In
che zona abitavi?
La
maggior parte del tempo stavo a Piedicastello, in Via Verruca, a casa di mia
Nonna Luisa.
I
tuoi genitori sono di Trento?
Mia mamma Giovanna Eghenter è di
Piedicastello e papa' Giorgio Angelini di Via Piave. Per lavoro abitavano a
Milano ma appena potevano, venivano a Trento molto volentieri.
Quante
volte all’anno torni a Trento?
Dal 1997 vivo a Los Angeles con mio marito
William e i nostri bambini, Sofia e Jacques. Purtroppo non torno molto spesso in
Italia ma tutte le volte che sono tornata sono passata da Trento per stare con
la famiglia. Ero a Trento recentemente, in ottobre, dopo tre anni che non
tornavo in Europa. Ho trovato la mia città sempre più bella.
Cosa
ti manca di Trento?
Onestamente
mi manca l’Italia in generale, la cultura, l’arte, l’architettura, il
cibo. Del Trentino la cosa che manca di più sono le montagne, i laghi, andare a
funghi. A Los Angeles non sanno nemmeno cosa sia un porcino…
Hai
un luogo del cuore nel Trentino?
Le
Dolomiti, Val di Fassa, Lago di Garda, Val San Nicolo’. Sono così tanti i
posti straordinari che abbiamo.
I
suoi genitori che lavoro sognavano per lei?
Penso
che non avessero niente in mente di specifico. Sicuramente penso che mia mamma
in particolare, visto che è un’ottima pittrice, sia stata contenta quando ho
incominciato ad interessarmi ad un mondo artistico e in modo particolare
all’animazione.
Ho letto che nel 2000 hai ricevuto il
premio “Trentino dell’anno”. Come ricordi quel giorno?
E’
stata una giornata molto bella che ha riunito famiglia ed amici. Ero molto fiera
e contenta di essere riconosciuta dalla città di Trento.
Altri
premi?
Altri
premi no, ma un riconoscimento dall’Istituto Italiano di Cultura di Los
Angeles e da Cinema Without Borders per risultati raggiunti nel campo
dell’animazione.
Artisticamente
come ti definisci? Disegnatrice di fumetti o animatrice?
Non
ho mai lavorato come fumettista ma solo nel mondo dell’animazione. Sono due
cose molto distinte. Al momento il mio titolo ufficiale a Dreamworks e “Story
Artist”, cioè un’artista che lavora a stretto contatto con il regista per
delineare la storia di un lungometraggio attraverso lo storyboard, sequenza di
immagini che appunto raccontano la storia. Durante gran parte della mia carriera
ho lavorato come animatrice sia 2D che 3D a Dreamworks, Sony Imageworks, Warner
Brothers e Disney Animation; Negli ultimi anni sono passata a lavorare al
dipartimento di Story e dopo aver lavorato per Illumination sul film dei Minions,
che uscirà nel 2015, sono tornata a Dreamworks.
Com’è
nata la passione per l’animazione?
Sono sempre stata appassionata di cartoni
animati fin da piccola; mi immaginavo come si facessero, quale potesse essere il
processo per realizzare le puntate che vedevo in televisione. Finito il liceo
direi che l’animazione mi ha cercata visto che sono arrivata molto casualmente
ad iscrivermi alla sezione di animazione del C.T.C del comune di Milano che ora
non esiste più.
Quando
hai capito che l’animazione sarebbe stato il tuo mestiere?
Dopo
il liceo mi sono iscritta all’International College of Arts and Siences di
Milano dove ho seguito un corso di grafica pubblicitaria ma dopo il primo anno
di animazione, che ho frequentato contemporaneamente a quello di grafica, avevo
già le idee molto chiare e sapevo che l’animazione sarebbe stato il mio
destino. Infatti tre anni dopo, appena completati entrambi i corsi, ho preso la
mia decisione e non mi sono più guardata indietro.
In
quale scuola hai imparato i rudimenti del disegno?
Ho
sempre disegnato, mia mamma è pittrice e quindi mi ha sempre incoraggiata a
disegnare, a seguire il mio desiderio artistico, nonostante il parere contrario
di molte persone che credevano di più in un indirizzo più “sicuro”. Le
sono molto grata e sono sicura che non sarei qui se non fosse stato per il suo
infinito sostegno. Invito tutti i genitori a non sgridare i loro bambini se si
mettono a disegnare sui muri di casa come ho fatto anch’io!
Da
noi, in Italia, chi sono gli artisti dell’animazione?
Ci
sono molti tipi di animazione, animazione d’autore, commerciale, 2D, 3D, stop
motion ecc… A Trento in particolare c’e’ Pixel Cartoon di Valerio Oss che
sta partecipando alla produzione del mio cortometraggio “Mila”. In Italia ci
sono principalmente studi che si occupano esclusivamente di serie TV,
soprattutto in produzione e distribuzione. Mancano studi grossi che hanno la
capacità di affrontare produzioni di lungometraggi ad alto livello o di
partecipare con effetti speciali a grosse produzioni internazionali di film dal
vero. Purtroppo i migliori artisti freelance sono volati all'estero, perché il
nostro panorama produttivo non è dei più rosei.
Quali
sono gli strumenti che utilizzi maggiormente? Quali sono le tue tecniche?
Al
momento mi occupo principalmente di story e quindi è fondamentale vedere molti
film sia attuali che non, e continuare a tenersi informati sulle tecniche
cinematografiche in continua evoluzione. Al lavoro utilizzo principalmente
photoshop per disegnare gli storyboards e Flix per gestire i disegni e
comunicare con il dipartimento di montaggio.
Da
20 anni lavori nell’animazione. Nel tempo com’è cambiata la tua tecnica?
Ho
iniziato come animatore 2D, cioè con carta e matita e nel 2000 sono passata
a fare animazione al computer. Da quando faccio storyboard sono ritornata
a disegnare nuovamente ma questa
volta con la tavoletta grafica. I fondamenti dell’animazione sono gli stessi
ma bisogna adattarsi a nuove tecnologie e a nuove esigenze di pubblico e di
mercato.
Quando
disegni una storia, segui una procedura in particolare?
Lo
story artist solitamente riceve uno script (pagine di sceneggiatura) e dopo aver
discusso con il regista e head of story, inizia a trasformare le parole in
disegni che montati in successione daranno l’illusione dello sviluppo di una
situazione, di un dialogo o di un’azione a seconda della sequenza. A volte il
regista vuole sperimentare o è semplicemente a corto di idee e si provano
variazioni uscendo dallo script appoggiandosi molto di più sulla creatività
dello story artist e di quello che può apportare alla storia. E’ sicuramente
uno dei dipartimenti più creativi nel mondo dell’animazione. La storia è
l’aspetto più importante di un film, se non funziona la storia, il film non
può essere salvato da una bella animazione o da un look meraviglioso.
Quando è nato il desiderio di lasciare
l’Italia per seguire il tuo desiderio (sogno) artistico nel campo
dell’animazione?
Più
che un desiderio e’ stata una necessità perché in Italia non c’era la
possibilità di partecipare a lavori di alto livello ed e’ stato il mio stesso
primo datore di lavoro a consigliarmi di lasciare il Paese.
I
tuoi genitori come l’hanno presa?
E’
sempre duro vedere un figlio che se ne va lontano ma erano contenti per me.
Di
tutti i tuoi lavori, di quale vai più orgoglioso?
Sono
molto orgogliosa di aver partecipato come animatore 2D a film come il Principe
d’Egitto e Spirit; come animatore 3D a film come Spiderman 2 e Open Season e
ovviamente come story artist al film dei Minons in prossima uscita e
all’attuale film in sviluppo a Dreamworks di cui non posso parlare.
Quando disegni al di fuori dei progetti
editoriali, cosa ti piace disegnare/dipingere per tuo diletto e con quali
tecniche?
Al
momento tutto il mio tempo libero lo dedico alla produzione del mio
cortometraggio. Siamo 150 artisti da 25 paesi per cui è una produzione che ha
bisogno di molta attenzione. Sto anche lavorando con mio marito a vari libri per
bambini. Lui li scrive e io li illustro. Spero di trovare tra non molto
l’editore giusto per noi.
Ho letto che hai lavorato con gli
animatori più bravi al mondo. Puoi farmi qualche nome?
Certo.
Sono stata molto fortunata perché la vera scuola l’ho fatta lavorando con i
migliori dell’animazione. Kristof
Serrand era head of animation a Dreamworks quando sono entrata a Dreamworks. Ho
poi lavorato come animatore 2D nel team di James Baxter a Eldorado e Spirit.
William Salazar, che è sempre a Dreamworks, e’ un altro animatore fantastico
con cui ho lavorato e da cui ho imparato moltissimo.
E’ vero che durante l'adolescenza hai
perso un po' la passione di disegnare, ma ben presto lo stimolo di voler
conoscere Adriano Celentano, (tuo cantante preferito) ti ha portata a
ricominciare a disegnare, creando copertine di LP per lui?
Si
e’ vero! Non conoscevo molto Celentano ma una sera l’ho sognato, dopo aver
visto una delle puntate di Fantastico degli anni 90 ed e’ così che mi sono
appassionata alla sua musica. Mi ero fissata di volerlo conoscere, cosa che
purtroppo non è mai successa, ma il desiderio mi ha portata fino a conoscere
persone professionalmente molto vicine a lui. Mi hanno consigliato di parlare
con Fiorucci dopo aver visto le copertine che avevo fatto e le chitarre dipinte
che facevo all’epoca. Fiorucci è stato molto gentile e mi ha introdotto a dei
suoi collaboratori, cosa che ha poi portato a dei foto shoots di moda che
utilizzavano appunto le mie chitarre dipinte. E’ stata una bella esperienza
che ha incominciato a lanciarmi verso il mondo del lavoro e che sopratutto mi ha
insegnato che la tenacia paga e che c’era possibilità di seguire una carriera
artistica.
Fra le più importanti major
cinematografiche dove hai lavorato, in quale ti sei trovata meglio e consideri
la migliore, la più professionale?
Ho
lavorato in molti studi tra i più importanti del mondo dell’animazione.
Alcuni dei principali sono Amblimation, Warner Brothers, Disney, Sony Imageworks
e Dreamworks e Illunination. Sono tutti ottimi Studi e mi hanno dato molto, ma
la scelta di rientrare a Dreamworks parla da sola.
Ho
letto del tuo progetto Mila. Ne vuoi parlare?
Da
qualche anno sto lavorando a MILA, un cortometraggio d’animazione 3D, mio
progetto personale ispirato da racconti di guerra e ambientato a Trento, in
particolare tra Piazza Duomo e Piedicastello, durante i terribili bombardamenti
del 1943. Il film trasmette le emozioni, le paure e le speranze di chi ha
purtroppo vissuto quella tragica esperienza. Lo scopo del progetto, che affronta
un tema forte come quello della guerra visto attraverso gli occhi di Mila, la
piccola protagonista, è quello di sensibilizzare le nuove generazioni su questo
grave problema che si sta ripetendo in così numerose parti del mondo. Mila è
un “World-wide effort” che si sta sviluppando e cresce giornalmente con la
creatività e il lavoro volontario di tanti artisti, per la precisione 150 da 25
paesi. Valerio Oss con Pixel Cartoon si occuperà della parte di rendering e
compositing. Economicamente Mila finora ha avuto l’appoggio della Trentino
Film Commission. Il cortometraggio sarà finito nella seconda meta’ del 2015 e
l’obiettivo è di presentare il film a festival nazionali ed internazionali.
Che
consigli vuoi dare ai giovani che intendono tuffarsi nel mondo
dell’animazione?
Chiaramente
dipende dal livello di animazione di cui si parla e dall’interesse
dell’artista. Parlando specificatamente di animazione di lungometraggio di
livello internazionale consiglio di andare a studiare all’estero. La scuola
migliore in Europa è Les Gobelins
di Parigi. Per gli animatori in particolare ci sono scuole online come Animation
Mentor o Animate che preparano molto bene per una carriera nell’animazione.
Purtroppo però il lavoro sta andando sempre di più all’estero in paesi come
Korea, Cina, India e i dipartimenti che restano più solidi sono quelli di
sviluppo visivo e story per cui consiglio a chi fosse interessato di andare
avanti in quella direzione.
Hai
altri progetti o idee per il futuro?
Si.
Ho idee per altri cortometraggi e per un lungometraggio animato che forse
presenterò a Dreamworks nel nuovo anno. La creatività è una cosa che va
costantemente stimolata per cui non smetto mai di pensare e creare nuove storie
con nuovi personaggi.