Daniele
Groff
(cantante) Roma 7 marzo 2005
Intervista di Gianfranco Gramola
Un
trentino a Roma
Daniele
Groff è nato a Trento il 7 giugno del 1973. A ventuno anni, dopo aver ricevuto
prestigiosi riconoscimenti come il "Premio Lioness per la Musica", si
è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica della sua
città approfondendo, durante gli studi pianistici, la conoscenza dell'oboe e
del violoncello. Ha poi preso parte a diversi corsi di perfezionamento sotto la
guida dei docenti del Mozarteum di Salisburgo e della University of Miami in
Florida. A mutare il corso di una prevedibile carriera di concertista classico,
arriva nella sua vita di adolescente la passione per il brit-pop che lo spinge
all'età di diciannove anni ad attraversare in lungo e largo il Regno Unito con
la sua moto. Nel 1998 l'incontro con Marco Patrignani (già produttore artistico
e autore con Massimo di Cataldo e Anna Oxa) che con la complicità di una band
residente in Inghilterra (Marco Bosco, Bernard Hoetzl, Costa e F.Liberati),
produce tra Londra e Roma l'album di debutto con la propria etichetta
indipendente Road House Music in licenza BMG. L'entusiasmo del giovane
produttore crea con Daniele un legame di grande complicità artistica che
diviene anche un'importante amicizia. La base operativa dell'etichetta presso i
Forum Studios, i celebri studi di registrazione noti come l' "Abbey
Road" italiano aiuta il team a crescere e creare arrangiamenti
"live" con registrazioni analogiche
dal suono riconoscibile ed internazionale. Con
il singolo di esordio "Daisy",
Daniele Groff vince l'edizione '98 di "SANREMO FAMOSI" portando nuove
sonorità nelle classifiche radiofoniche. Il primo album "Variatio 22"
estrae, oltre a Daisy, altri quattro singoli di successo quali "Io Sono
Io", "L’America" (brano scelto dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri per la campagna sulla prevenzione
dell'AIDS del '99), "Adesso" (quinto posto Sanremo 1999) e "Everyday"
(scelto da Pieraccioni quale leit motiv del film "Il pesce
innamorato"). L'album supera le 60.000 copie. Il 2000 è l'anno della
pubblicazione del secondo album "Bit", sempre con la produzione di
Marco Patrignani svolta tra Los Angeles e Roma con gli arrangiamenti di archi di
Wil Malone (già con Verve, Skunk Anansie, Trevor Horn, Massive Attack,Ub40).
L'album estrae tre singoli quali l'hit radiofonica
"If You Don't Like It", "Anna Julia" (Festivalbar
2001) e "Lory" (con il testo di Lucio Dalla). Tutti gli otto singoli
tra primo e secondo album hanno raggiunto la top 20 music control.
"Mi Accordo" è il titolo del nuovo disco di Groff che contiene
dieci brani di cui quattro in inglese. Il nuovo disco vanta l'illustre
collaborazione di Renato Zero che oltre a firmare il testo di "Pensa a
te", affianca Daniele nell'esecuzione del brano.
Ha detto:
- Vivo a Roma, in una splendida città piena
di contraddizioni.
- Quando sto lavorando ad un disco dedico
poco tempo agli affetti e quindi chi paga sono la mia compagna Olimpia e le mie
bambine Gaelle e Clara.
- Per Trento, la mia città, sento un
sentimento molto forte. Sto cercando un maso in montagna da ristrutturare.
- La gente non ha più tempo per ascoltare
fino in fondo una canzone.
Curiosità
-
E' appassionato di surf da onda e snowboard, ama da sempre il contatto forte con la
natura e il senso di libertà e di vita che essa sa regalare. Un dialogo e un
rapporto, quello con il mare, che partono dall'infanzia di Daniele, quando, a 10
anni, affronta la sua prima regata velica al timone di un piccolo "optimist".
-
Altra passione è quella per i motori, che lo ha portato a misurarsi a fianco
del padre in varie competizioni automobilistiche e motociclistiche.
-
Per
contatti con Daniele Groff : Road House srl (06 8084259)
Intervista
L'appuntamento telefonico per
l'intervista è nella casa discografica romana della Road House.
Quando
ti sei stabilito a Roma e come ricordi l’impatto?
Guarda,
intanto la partenza è stata suggerita dal fatto che Trento, la mia città,
ormai la sentivo stretta per fare questo mestiere. Per inseguire il mio sogno
avevo bisogno di una strada molto più larga, e che si vedesse un po’ più in
lontananza. Quindi dovevo scegliere tra due città dove offrono di più
per questo lavoro, guardando tra Milano e Roma, chiaramente sono stato
influenzato un po’ dal clima che ho trovato a Roma e poi inconsciamente dalla
voglia di confrontarmi con qualcosa di diverso e che mi avrebbe fatto anche
crescere, quindi a quel tempo, che sono esattamente 8 anni fa (avevo 23 anni),
siccome dovevo fare il servizio militare, chiesi di fare il servizio civile e
sono riuscito a farmi mettere a Roma a svolgere questo servizio e quindi nel poco tempo che avevo dopo il lavoro, scrivevo delle canzoni
e cercavo di conoscere delle persone o qualcuno dell’ambiente a cui far
sentire la mia musica. E poco alla volta, una cena di qua, un contatto fortunato
di là sono riuscito a coronare il mio sogno. Sicuramente è stato un impatto
molto duro, soprattutto per un trentino, perché qui la mentalità è molto
diversa e ne ho sofferto per anni. Ho dovuto adattarmi e imparare molto
e devo dire grazie a Roma per come mi ha accolto, perché credo mi abbia fatto
crescere molto, nella tolleranza ma anche nell’apertura della mentale, perché
arrivando qui supponevo di aver ragione in tante cose, invece poi ti rendi conto
che ogni posto, ogni regione ha il suo lato positivo che non conosci e non
riesci a vedere.
Quali
sono state le tue abitazioni romane?
Inizialmente
sono stato in via Marconi che sta vicino a Trastevere. Dividevo un appartamento
con un altro ragazzo, non è proprio in periferia, ma è una bellissima zona, e
da lì tutti i giorni andavo sulla Casilina perché lavoravo per la CARITAS, per il servizio civile e aiutavano i
barboni. Poi abitai in un monolocale vicino a Campo dei Fiori, che era molto
bello, poi mi sono spostato nel rione Monti, che sta tra il Colosseo e via
Nazionale, vicino a S. Maria Maggiore per capirci e adesso, da circa un anno,
sono fuori Roma attirato anche un po’ dal mare, visto che ce l’ho qui vicino
e che adesso sono diventato un amante del mare, ho fatto anche surf
da onde che nel Lazio si può
anche praticare, e siccome avevo bisogno di staccare un po’, mi sono
trasferito a Torre in Pietra, anche se sto già meditando un altro ritorno nel
centro, perché un po’ mi piace cambiare e non fermarmi molto in un posto e
poi amo cogliere ogni volta quel qualcosa anche da trasferire nel mio lavoro.
C’è
un angolo di Roma a cui sei affezionato?
Sicuramente
ci sono delle zone a cui sono particolarmente affezionato, come ci sono dei
luoghi del paese da dove sei partito,
da dove sei nato tipo i Muredei, a Trento, dove ogni volta che ci ritorno ci
trovo sempre qualcosa di magico, di ricordi che mi ritornano alla mente e anche
a Roma, anche se la storia è più breve, ho già delle zone a cui sono legato.
Sicuramente la zona che sento più mia è Trastevere, viale Marconi e anche
Campo dei Fiori che è una zona dove ho vissuto molto bene per 4 anni e ricordo
questo forte impatto con la vita notturna molto
speciale che sicuramente hanno ispirato il mio primo disco.
Come
vivi la Roma by night?
Roma
offre tantissimo, quindi bisogna scegliere e in questo momento non me lo posso
permettere, perché, quando ci vivi esci
di meno perché lavori, la tua vita ha dei ritmi diversi da uno che viene a Roma
come turista, quindi capita di sfruttare poco la Roma by night. Però quando
succede che posso uscire, Roma sa come farti divertire, ti accontenta in tutto.
Poi l’estate con la bella stagione non c’è orario. E’ molto bello.
Come è nata la passione per lo spettacolo, per la
musica? Ti è stata trasmessa dai genitori?
Non
centrano nulla. Mio padre era sicuramente un tipo molto ambizioso, con un
carattere molto forte e ha cercato sempre di fare cose stravaganti è sempre
stato un grande avventuriero. Io ho preso da lui gran parte di questa
determinazione, Era un grande sognatore. E’ stato lui a trasmettermi la
passione per la musica, perché lui ama la musica come hobby. Lui era operaio
alla SIP (ora Telecom), però nel tempo libero studiava la chitarra classica. Da
lì da un suo suggerimento, da una sua spinta iniziai a studiare il pianoforte
classico e pian piano, sempre da lì, la scelta di approdare nel mondo dello
spettacolo e quindi alle luci della ribalta. L’avvicinamento
alla musica pop e rock è stata una scelta un po’ tardiva, verso i
17/18 anni ho iniziato a capire che volevo far prendere un’altra piega al mio
discorso musicale. Inizialmente vivevo esclusivamente sulla musica classica e
non pensavo assolutamente ad altro, né a come canalizzarla né a farlo come
mestiere. Mi piaceva la musica classica e basta. Vivevo abbastanza lontano da
quello che facevano e vivevano i miei coetanei. Abbiamo fatto un percorso un
po’ diverso. Ho scoperto tardi la passione per la musica.
Il
complimento più bello che hai ricevuto?
Bella
domanda! Ho avuto tante belle soddisfazioni ultimamente. L’ultima è stata l’esperienza con Renato Zero che oltre a scrivere
il testo per una mia canzone da inserire nel disco, mi ha invitato a seguirlo
nella tournee che ha fatto quest’estate (2004) negli stadi italiani, 5 date in
tutto, allo stadio di San Siro (Milano), al Bengodi di Verona, allo stadio
Franchi di Firenze e due volte
all’Olimpico e devo dire che
questa è stata forse la più gran soddisfazione, come lo è stata quella di
suonare al S. Giovanni, il primo
maggio ’99, davanti a una folla oceanica,
era la mia prima uscita dopo Sanremo. E adesso ho ritrovato queste folle
grazie a Renato Zero. Quest’anno ho aperto anche il concerto di Brian Adams,
al Palace di Milano. Due anni fa Lucio Dalla ha scritto un testo per una mia
canzone. Questi sono i riconoscimenti più artistici, più ufficiali. Poi, non
so se hai letto la mia biografia, ma Pieraccioni ha inserito una mia canzone in
un suo film. Però poi in realtà un’altra soddisfazione è che un giorno mi
ha chiamato un ragazzo che sta iniziando a muovere i primi passi, come ho fatto
io, ai primi tempi e mi ha detto che il mio ultimo disco è talmente bello che
lo considera un punto di riferimento. Mi ha ricordato quando io avevo 20 anni e
ascoltavo certi dischi che mi lasciavano dentro qualcosa. Sentire questo ragazzo
che sogna attraverso la mia musica, gli arrangiamenti, la produzione, e quello
che ho cercato di metterci dentro anche musicalmente, devo dire che mi
inorgoglisce.
Quando
non lavori quali sono i tuoi hobby?
Mi
piace il mondo del cinema, che mi ha sempre affascinato. Ultimamente sto anche
studiando un po’ di recitazione. E’ un sogno nel cassetto anche, un giorno,
riuscire a fare qualcosa nel cinema, nel mondo di celluloide. Quando sono
partito da Trento avevo due strade da scegliere. Uno era quello di seguire un
corso alla scuola di arte drammatica di Roma, oppure fare la musica, anche se
poi ha prevalso l’istinto, che da anni coltivavo con la musica. Però il
cinema era il secondo sogno. Mi piace poi anche l’arte, la pittura, le
sculture e mi piace molto anche la natura e sono molto legato allo sport. Di
recente sono stato a Trento e mi piacciono gli sport dinamici come lo snowboard.
Un
tuo pregio e un tuo difetto?
Un
pregio, credo di essere abbastanza comprensivo. Sono uno che sa ascoltare, di
provare ad ascoltare chi ho di fronte e accettare
sempre i punti di vista altrui. Mi sono sempre sforzato di farlo e questo penso
sia la base della tanto sospirata pace, questa parola topica, che però penso sia un punto di partenza per farlo. Quindi il rispetto
reciproco anche nelle diversità che necessariamente ci sono e che rendono bella
la vita. Difetti ne ho tanti e uno più lampante è che sono pigro e lotto
costantemente con la mia pigrizia che evidentemente ho dalla nascita. Dentro di
me non vorrei esserlo, però ogni tanto mi adagio, come molti credo, forse
impaurito dalla vita stessa.
Che
rapporto hai con la fede?
Da
giovane sono stato investito dalla cultura italiana e quindi dal cattolicesimo,
dal cristianesimo e già alle scuole medie andavo quasi tutti i giorni in
chiesa, poi mi sono staccato un pochino e ho proseguito una mia strada più
autonoma che non posso dire “religiosa”, perché non seguo nessuna religione
professata o canonizzata. Ho dei valori, degli ideali che sicuramente devono
molto alla lezione di Cristo, perché culturalmente vengo da questa cultura. Ho
sempre cercato nella vita di tirare fuori quello che forse di più mi
interessava o che più ritenevo giusto e mi sono fatto delle mie idee, non
regole ma modi di vivere per stare
bene con gli altri.
A
chi vorresti dire grazie?
Un
grazie alle persone e alle cose in generale per il fatto di circondarmi in
qualche maniera e di aiutarmi. Un grazie a noi stessi di esistere, perché alla
fine il dono della vita penso sia una delle cose più belle che abbiamo,
l’unica cosa che abbiamo, l’unica cosa per cui vale la pena di vivere nel
senso che poi ci circondiamo di tante cose inutili, di tanta tecnologia e
inseguiamo questo mito dell’eternità e della perfezione che non ci appartiene
e invece vorrei ringraziare e apprezzare le cose semplici, anche la natura
vorrei ringraziare, affinché mi aiuti ad ancorarmi alle cose semplici, alla
vita biologica e sentirmi vivo alla
maniera giusta.
Progetti?
Adesso
è uscito il 4° singolo di questo album, che è un percorso abbastanza lungo.
E’ uscito “Ingiustissima realtà”,
dopo gli altri singoli. “Sei un miracolo”, a Sanremo e “Come sempre”, al Festivalbar, poi ho fatto una parentesi con una
canzone in inglese che si chiama “Morning” e che è stata ben supportata da
una radio nazionale che si chiama RTL 105, che mi ha dato una grande mano
con questa canzone in inglese che normalmente non succede. E adesso sto
chiudendo il mio percorso con “Ingiustissima realtà” grazie anche a Radio
Italia. Ora sto lavorando al mio prossimo disco e mi sorprendo perché
normalmente passa tantissimo tempo tra un disco e l’altro. Mi sto dando da
fare per l’uscita del disco per settembre. Sto ritrovando me stesso e sto a
vedere a che punto sono con la mia vita attraverso questo percorso musicale.