Dario Cassini (attore e comico)  Roma  14.11.2010

                     Intervista di Gianfranco Gramola

Un comico che deve la sua grande popolarità alle donne

 

Per contatti dario.cassini@libero.it

Dario Cassini è nato a Napoli il 18 giugno 1967. Si è diplomato all’Accademia di Arte Drammatica del Teatro La Scaletta. Si è cimentato con successo in diversi campi artistici, dal teatro drammatico, alla fiction in tv al cinema d’autore. Per la televisione è stato comico a Zelig e Iena con Simona Ventura. Nei suoi spettacoli di cabaret le donne sono sempre l’argomento principale per le loro manie agghiaccianti, a suo dire, e per le diverse tecniche di corteggiamento da usare nei loro riguardi.

Cinema

In nome del popolo sovrano (1990) – Ragazzi della notte (1995) – Facciamo Paradiso (1995) –  Cuba Libre – velocipedi ai tropici (1997) – Jolly Blu (1998) – Cemento armato (2007) – Ex  (2009).

Televisione

La voglia di vincere (1987) – Vernice fresca – programma TV (1991 – 1993) –  I ragazzi del muretto (1995) – Ciccio Ciccio (2001) – Zelig . programma Tv (2001 – 2003) –  Colorado – programma Tv (2007) – Don Matteo (2009) – Ho sposato uno sbirro (2009).

Teatro

Tranne mia madre e mia sorella 2  -  In caso d’amore…scappa - Uomini che odiano le nonne.

Ha detto

- Parlare di donne mi piace molto, sono la mia unica fonte di reddito, le prego di continuare a comportarsi in maniera così assurda, perché hanno manie improponibili, non sanno stare da sole, sono multiformi, anche a letto sono delle truffatrici.

- La mia fidanzata? Più che gelosa è una integralista islamica.

- Sono una persona estremamente generosa in sentimenti e sono rimasto "scottato" più volte da varie storie. Quello che ho provato personalmente fa parte dei miei testi, anche se si tratta di testi comici.

- Le Iene", che è uno dei migliori programmi televisivi degli ultimi tempi, insieme a "Libero" di Teo Mammucari, che sta avendo tutto il successo che merita.

- Gli Americani danno agli uragani i nomi delle donne... Ma ci sarà un motivo, no?
Perché le donne, come gli uragani, quando arrivano sono calde ed avvolgenti... e quando se ne vanno ti hanno portato via la casa e la macchina.

Curiosità

- È fratello di Riccardo Cassini (autore di programmi televisivi e radiofonici) e Marco Cassini (direttore editoriale e fondatore della casa editrice romana Minimum Fax).

- A Dicembre 2003 è uscito nelle librerie “Tranne mia madre e mia sorella”, edito da Mondadori. Più di 15.000 copie vendute, in cui Cassini elenca le piccole psicopatologie quotidiane dell’universo femminile. Due anni dopo il suo libro viene pubblicato nuovamente bella collana Best seller Mondadori e nello stesso anno, il comico napoletano è testimonial  del progetto europeo di promozione alla lettura beccati a leggere! Voluto in Italia da AIE (Associazione Italiana Editori).

- Ha preso parte ai videoclip “Se tornerai” degli 883 e “Primavera” di Marina Rei.

Intervista

Com’è iniziata la tua avventura nel mondo dello spettacolo, Dario?

In realtà è iniziata per caso, perché il far ridere la gente è un talento che ho sempre avuto nella vita. Ma io ho studiato per fare l’attore, cosa che faccio puntualmente, parallelamente al mio lavoro di comico. Diciamo che ho iniziato in maniera curiosa, cioè con la curiosità di imparare a fare altre cose, che poi è diventata una passione enorme. Quella di far ridere le persone, renderle gioiose è la più grossa fortuna che uno possa avere. 

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Tutt’altra cosa, credimi Gianfranco. Per me sognavano una carriera da medico o da avvocato.

Che lavoro fanno i tuoi?

Mio papà, che non c’è più, faceva il medico. Mia mamma adesso è una signora in pensione, ma ha fatto tanto nella vita, perché ha cresciuto quattro figli da sola.

Quali erano i tuoi idoli da ragazzo?

Non ti direi nulla di diverso da quello che ti immagini. Sicuramente i grandi del cinema italiano e di quello americano, cioè i grandi Al Pacino, De Niro e Dustin Hoffman. Per quanto riguarda l’Italia, la lista è lunga, perché abbiamo avuto degli attori straordinari, a partire da Sordi, Gassman e tanti altri.

Qual è stata la tua più grande soddisfazione in campo artistico?

Il fatto di riuscire a fare questo lavoro nella mia vita, perché è una cosa molto complicata da tenere in piedi, credimi.

Cosa ne pensi della televisione di oggi?

La televisione la uso come mezzo, perché non mi piace come quando ero ragazzo. Sono passati dieci anni, adesso ne ho 43 e da allora ho cambiato radicalmente  opinione.

Il tuo rapporto con la Fede?

Diciamo che credo.

E con il denaro?

Diciamo che ne ho abbastanza, sono tranquillo, pago le tasse e in questo senso sono una persona molto onesta. Soprattutto non ho debiti.

A chi volesse intraprendere ad una carriera come la tua, che consigli daresti?

Di studiare, di prepararsi e di rendersi conto che insieme alle grandi capacità che si devono avere, è dato molto dai rapporti sociali, cioè da come ci si comporta. Oltre chiaramente a preparasi in maniera ferrea sull’attualità e su tutto il resto.

Progetti?

Ho appena litigato con la mia fidanzata, altrimenti ti direi qualche cosa di sentimentale (risata).

Qualche domande su Roma. Com’è il tuo rapporto con la città eterna?

Io non vivo più a Roma da quattro anni. Adesso vivo a Todi. Roma comunque è una città straordinaria che mi ha dato enormi possibilità lavorativamente parlando. E’ una città dove questo mestiere si può fare. Ho una certa passione per la gente di Roma. Essendo nato e cresciuto a Napoli, poi diventato grande a Roma, non sono mai stato considerato un comico romano e questo mi ha aiutato molto a venir fuori da un inquadramento specifico agli occhi della gente, però ho un pubblico nutritissimo che mi ascolta con affetto.  L’altro anno abbiamo fatto il record di incasso al teatro Parioli e ci riproviamo quest’anno.

Quali sono state le tue abitazioni romane?

Ho abitato sulla Cassia, sulla Flaminia e raramente in centro.

Il tuo rapporto con la cucina romana?

Ottimo, inoltre cucino molto bene. Mi vanto di questo.

Il tuo piatto preferito?

Non ce n’è uno solo.

C’è un angolo di Roma che ami particolarmente?

Anche quelli sono troppi per descriverteli. E poi non vorrei fare dei torti dimenticandone qualcuno, Gianfranco. Te ne dico uno in particolare, cioè il ponte di Castel Sant’Angelo. E’ stupendo.

Il vivere a Roma ha influito sul tuo lavoro, sulla tua comicità?

La mia comicità è il frutto di una commistione fra Napoli e Roma. Due città molto importanti per la mia carriera. Sia i napoletani che i romani hanno uno spirito molto divertente.

Come trovi i romani?

Insieme ai napoletani, trovo che hanno la grande capacità di rimandare all’infinito quello che potrebbero fare oggi. E poi la comicità e il modo dio affrontare la quotidianità e di sdrammatizzare tutto. Io sono uno di quelli (risata)

Per un’artista, Roma cosa rappresenta?

Per me è stata una tappa di passaggio, ma per un attore potrebbe essere una città dove può sfondare, ma potrebbe essere anche mangiato, perché Roma è anche una città pericolosa.