Delia Scala (soubrette) Livorno 31.1.1999
Intervista di Gianfranco Gramola
Un'attrice
che ha detto no a Hollywood
Delia
Scala è nata a Bracciano (Roma) il 25 settembre 1929. Figlia di un collaudatore
di aerei alla Caproni e di una casalinga, a 8 anni si iscrive alla scuola di
ballo della Scala che frequenterà per 7 anni, comparendo in numerosi balletti
tra cui "La bottega fantastica" di Rossini
e "La bella addormentata nel bosco" di Ciakovski; comincia a lavorare
nel cinema col nome d'arte di Delia Scala nel dopoguerra.
Grazie al suo sorriso sbarazzino e il viso da brava ragazza, nel 1950 il
regista Luigi Zampa la nota e le affida una parte di rilievo nel film "Anni
difficili”. Con quel suo corpo vivace e spigoloso, ben diverso e più moderno
di quello delle maggiorate allora in voga, nell'arco di dieci anni Delia Scala
apparirà in più di trenta pellicole tra cui citiamo "Vita da cani",
"Roma," "Ore 11", "Opinione pubblica",
"Auguri e figli maschi" e "Cameriera bella presenza". Nel
1954 ha debutta nel teatro di rivista con Carlo Dapporto in "Giove in
doppiopetto", cui seguono altri spettacoli e musical firmati da Garinei e
Giovannini, come "Buonanotte Bettina" (1956), "L'adorabile
Giulio" (1957), "My fair lady" (1964), "Rinaldo in
campo" (1966). Il 1956 è
l'anno in cui Delia Scala approda sugli schermi televisivi come protagonista
insieme a Nino Taranto nel varietà "Lui e lei".
Negli anni 1959 e 1960 presenta insieme a Nino Manfredi e Paolo Panelli
una memorabile edizione di "Canzonissima", mentre nel 1968 è protagonista del programma "Delia
Scala story". Negli anni '70 con Lando Buzzanca forma la coppia celebre di
"Signore e signora": leggera e ironica Delia Scala interpreta una lei,
il lui era appunto il giovane Buzzanca. Delia
Scala è considerata la progenitrice del ruolo di soubrette che nella storia
della televisione italiana costituirà un modello per tutte quelle successive,
da Raffaella Carrà a Mina, fino a Lorella Cuccarini.
Delia Scala, ammalata di cancro al seno, operata moltissimi anni fa, ebbe
cure farmacologiche pesanti e definitivamente non si riprese mai. Quando nel
2001 morì di cancro al fegato Arturo Fremura, l'imprenditore livornese con cui
si era legata negli ultimi anni, disperandosi parlò di una maledizione. La
stessa che prima gli aveva portato via in gioventù Eugenio Castellotti,
corridore automobilistico morto in gara e poi Piero Giannotti, il primo marito,
morto a Viareggio durante una passeggiata in bicicletta. Dopo la morte di
Fremura, decise di non tornare più sul set della fiction che alla fine degli
anni '90 l'aveva riportata in tv: la sit-com "Io e la mamma", con
Gerry Scotti. E' stata una Regina indiscussa del varietà televisivo italiano.
Ha
detto:
- Da
giovane restai incinta ma, presa dal lavoro, non me la sentii di portare a
termine la gravidanza; in seguito, quando lo avrei desiderato intensamente, non
mi riuscì di diventare madre.
-
Dalla vita ho avuto molto, il successo e l'amore, ma ho pagato duramente questi
privilegi, con la scomparsa degli uomini cui ho voluto bene.
-
Mio padre non era molto d’accordo
e la mia iscrizione al corso di danza, che durava sette anni, fece scoppiare
grandi discussioni in famiglia. Però il corso era gratuito e la cosa aveva una
certa importanza, perché la mia famiglia non navigava nell’oro.
-
Mia mamma mi ha chiamata Odette perché nel 1929, quando sono nata, c’era una
canzone francese molto in voga che si intitolava “Odette, bella pupa di
Parigi”.
-
Sono stata la prima, 28 anni fa, a raccogliere fondi per l’Airc,
l’Associazione per la ricerca sul cancro. Con la prima raccolta riuscii a
mettere insieme la somma di nove milioni, a quell’epoca era un bel gruzzolo.
Curiosità
-
Durante il periodo di massima popolarità arrivò a rifiutare un'offerta per
esibirsi a Broadway.
- Il
vero nome di Delia Scala era Odette Bedogni.
-
All’inizio usò lo pseudonimo di Lia Della Scala, ed infine con quello con cui
divenne celebre ed apprezzata (il cognome è un omaggio al teatro che l'ha
diplomata ballerina).
- Si
è sposata nel 1944 a soli quindici anni con l'ufficiale greco Nikiphorous
Melitsanus e se ne separa appena due anni
dopo, ottenendo nel 1956 l'annullamento del matrimonio.
- Gianni
Agnelli, grande amico dell’attrice, voleva che Delia presentasse il primo
Telethon italiano. Lo aveva visto alla televisione americana, condotto da Jerry
Lewis.
-
Non ha mai avuto figli, però ha fatto da mamma ai 4 figli ( Mariangela,
Attilio, Silvio e Gino ) dell’ultimo marito, l’armatore Arturo Fremura,
rimasto vedovo di Funny.
Intervista
L’attrice
di Bracciano è nella sua casa livornese di via Pacinotti, 2. Sono le 4 del
pomeriggio.
Lei
non è romana, vero?
No!
Io sono laziale, cioè sono nata in provincia di Roma, esattamente a Bracciano.
Bracciano?
Dove ho fatto il militare io. Dove ha passato l’infanzia?
Diciamo
che sono nata praticamente a Roma, perché Bracciano è a soli 20 km dalla
capitale. Poi sono andata a studiare a Milano e poi sono ritornata a Roma. La
mia gioventù si è svolta tutta a Roma. Poi con i matrimoni sono passata in
Toscana. Ho vissuto parecchi anni in questa splendida regione dove vivo
tutt’ora.
Come
ricorda la Roma della sua gioventù?
Quella
dell’infanzia non me la ricordo molto, anche perché quando si è giovanissimi
si studia, si fa teatro e si è talmente impegnati tra mille interessi che non
osservi come si deve la tua città. Posso dire che ricordo Roma come una
bellissima città, sicuramente più pulita e un po’ più tranquilla. Come
tutte le città, del resto.
Ha
un buon rapporto con Roma?
Certo.
Roma è la mia città e l’adoro, nonostante tutto.
Le
manca Roma, adesso che vive in Toscana?
Mi
manca molto. Però quando ho nostalgia di Roma o voglio andarci a fare in
giretto, ci vado, non ho problemi, anzi ultimamente ci vada spessissimo, anche
perché per andare a Roma da Livorno, dove abito io, non è come andare a New
York. Comunque a Roma ci vado sempre volentieri, anche perché ho molto amici a
cui voglio molto bene.
In
che zona ha abitato?
Esattamente
ai Parioli, una bellissima zona di Roma. Un posto da signorotti.
Come
trova i romani?
Io
personalmente mi reputo romana e i romani li trovo molto simpatici, mi piace la
parlata romanesca. Poi sai, possono essere milanesi, napoletani o trentini,
basta che siano intelligenti, educati e simpatici. Mi piace l’essere umano in
generale, insomma.
Oltre
ai Parioli, c’è un angolo romano a cui lei è legata?
Si!
A via Sistina ed esattamente al teatro Sistina di Garinei e Giovannini, dove io
ho debuttato e dove ho lavorato molto.
Nel
tornare a Roma dopo una lunga assenza, cosa prova?
Non
c’è mai una lunga assenza, caro Gianfranco. Io a Roma ci vengo spessissimo e
ogni volta che ne sento la voglia o il richiamo.
Se
ci va spessissimo vuole dire che le manca Roma, giusto?
Anche.
Ci vado anche per trovare gli amici e poi a Roma mi è rimasto il mio
parrucchiere, il mio dentista e tante cose che mi appartengono. Ho anche delle
nipoti che vivono a Roma.
Ma
Roma è o era la città più bella del mondo?
Secondo
me Roma è la città più bella del mondo.
Quali
sono i mali di Roma che più le danno fastidio?
La
trascuratezza e la sporcizia. Ma non solo Roma ha queste prerogative. Sono mali
che hanno tutte le città d’Italia, non solo Roma.
Delia
Scala con Enzo Garinei, fratello di Pietro.
Com’è
avvenuto il suo accostamento verso il mondo dello spettacolo?
Garinei
e Giovannini mi hanno visto in un film che ho fatto con il grande Vittorio De
Sica, dove io ballavo e recitavo. I due G. and G. si interessarono a me e
cominciarono a fare la commedia musicale.
Un
suo sogno nel cassetto?
E’
tornare indietro di 40 anni (risata).
Progetti?
Ora
ho appena finito al sit-com con Jerry Scotti. Ho delle proposte che però devo
ancora valutare e prendere in considerazione.