Didi Leoni (giornalista) Roma 15. 8. 2006
Intervista di Gianfranco Gramola
La giornalista che con il Tg5 entra nelle
nostre case, con educazione e gentilezza
Una torinese a Roma
Nata
a Torino nel ‘64, ha frequentato le classi elementari e medie presso
l'American International School della sua città. Liceo classico e Laurea in
Semiologia presso la Facoltà di Lettere di Torino con una tesi sui meccanismi di autocensura nella comunicazione pubblicitaria.
Votazione 110 / 110 e lode. Nel
1984-85 inizia a lavorare come modella e attrice
per numerosi spot pubblicitari in Italia e in Francia e poi entra nel gruppo
Fininvest,
prima come addetto stampa presso la Fininvest Comunicazioni, poi come
redattore per "Nonsolomoda",
settimanale di attualita' e costume diretto da Fabrizio Pasquero e poi prosegue
come redattrice e conduttrice presso "TG A", il
telegiornale di Rete
A diretto da Emilio
Fede. Dal 1988 al 1991 fa la conduttrice di programmi di informazione e
intrattenimento su Rai 1 ("Portomatto",
"Sabato dello Zecchino", Festa della Mamma", "Premio
Giardini Naxos", "Big news", ecc...
").
Realizza il capitolo sul Piemonte della "Guida Capital d'Italia"
edita da Rizzoli. Inizia come giornalista professionista presso
il "TG
5", con la
qualifica di vicecaporedattore. Realizza servizi di cronaca, attualità e
costume.
Si occupa del coordinamento delle varie edizioni. Attualmente conduce in video
il telegiornale delle 13. e delle 20.
Ha
detto:
- Mi
diverte andare a vedere le dichiarazioni degli stessi politici a seconda che
siano al governo o all’opposizione. Emergono situazioni davvero esilaranti.
-
Penso che oggi le donne abbiano qualcosa in più: la libertà. Tanto evocata e
tanto combattuta, penso che sia un’arma fondamentale affinché le donne
appunto si realizzino all’interno della società. E pian piano ci stiamo
riuscendo.
-
Quando facevo le pubblicità ero la mamma dei pannolini. Dovevo tirare su in
aria decine di pargoli che tenevo in braccio: quello spot mi è costato un mese
a letto con il mal di schiena.
-
Non mi ritengo vanitosa, ma curo il mio aspetto fisico. Non riesco a capire
quelle donne che mortificano la loro bellezza per acquistare credibilità sul
lavoro.
- I
requisiti fondamentali per intraprendere i lavoro del giornalismo sono serietà
e professionalità, caratteristiche che rendono inattaccabili. E poi ci vuole
grinta, apertura mentale e perseveranza, tanta perseveranza.
-
Amo e odio di me la stessa cosa. La pelle così diafana e così pallida. Non mi
abbronzo mai e in tv mi regala qualche chilo in più perché è tutto più soft
e burroso. Però mi piace e mi fanno spesso complimenti.
Curiosità
- Fa
parte della “Piccola Accademia della Comunicazione” di
Stefano Jurgens, una scuola dove si insegna il mestiere di conduttore,
autore, cantante e attore.
- Un
sondaggio lanciato da Jumpy dal titolo "Quale videogiornalista vorresti
vedere nuda?" l’ ha piazzata al nono posto. Un piccolo successo personale
che lei spiega come “ il fascino della riservatezza, forse.”
-
Canticchia e suona il pianoforte. Ha una passione per i viaggi, l'arte e
l'arredamento e inoltre fa collezioni di leoni.
-
Insieme a Renata
Jannuzzi ha scritto il libro"Veri
uomini, però... (regole di stile per maschi contemporanei ) per la Sperling & Kupfer , pp.
160, euro 14 . “E’ un libro rivolto innanzitutto agli uomini – spiegano le
autrici - ma che parla anche al
cuore delle donne: non solo un manuale di bon ton, ma anche un invito a
riflettere sulla seduzione, sui sentimenti e sul rispetto della sensibilità
altrui”.
-
Collabora con l'Istituto Bruno Leoni, la
fondazione intitolata alla memoria del padre, economista di fama internazionale
e ordinario di Filosofia del diritto e Dottrina dello Stato presso la facoltà
di Scienze Politiche dell'Università di Pavia.
- Ha
partecipato come attrice al film "Rossini, Rossini" di Mario Monicelli
e al film
comico italo-francese "Le strane avventure del professor Apfelgluck".
-
Nel 1999 è stata eletta Lady Cortina, titolo che molti anni prima fu di Maria
Callas.
Intervista
Incontro “telefonicamente” la splendida
Didi Leoni nella redazione romana del Tg 5, di piazza S.Giovanni e Paolo 8. Al
telefono ti colpisce immediatamente la sua gentilezza e la serenità che
trasmette nel parlare. E’ simpatica, alla mano ed educata.
Com’è
il tuo rapporto con Roma, Didi?
Sono
torinese però vivo a Roma ormai da 15 anni, cioè da prima che “nascesse”
il TG5 (è nato il 13 gennaio 1992, n.d.a.) e devo dire che per una nordica
come me l’impatto con Roma è stato un pochino faticoso, perché non riuscivo
ad inserirmi nei ritmi che sono decisamente più rilassanti rispetto alle città
dove abitavo. Io ho abitato sempre tra Torino e Milano e quindi tutt’altri
ritmi di vita, un po’ più nevrotici. Devo dire che poi mi ha conquistato come
città, perché è molto bella e questo lo sappiamo tutti, ma se si riesce ad
inserirsi molto bene anche a livello di amicizie, di frequentazioni e di ritmo
di vita qui si vive molto bene. Io almeno mi trovo bene.
Anche
con i romani si trova bene?
Ma i
romani, secondo me, anche questa capacità di sdrammatizzare qualunque
situazione. Ad esempio io che uso spesso il taxi, parlando con i tassisti devo
dire che hanno delle battute che sono straordinarie. Soprattutto questa capacità
di sdrammatizzare e di trovare sempre il lato divertente anche nelle situazioni
più drammatiche.
Quali
sono state le sue abitazioni romane?
Io
in realtà ho sempre abitato nella zona di Roma che ruota attorno a piazza
Venezia e Colosseo, più o meno. Ho abitato in diverse case ma sempre nello
stesso rione romano che è quello di Monti, che è uno dei rioni più antichi di
Roma. Poi mi sono spostata di poche centinaia di metri e adesso abito al rione
Celio, vicino all’Ospedale militare ed è tra l’altro comodissimo perché
posso andare a lavorare a piedi. In una città caotica come Roma questo è certamente una grande fortuna.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Sono
felice, devo dire, di tornare a Roma, anche se Roma è una città che non si
possiede mai completamente. E’ si una città molto ospitale, ma in realtà ha
sempre qualcosa di sfuggente, cioè è sempre in movimento e non ti da mai la
sensazione di una città che vivi e che è lì che ti aspetta.
Esiste
una Roma da buttare?
Tutte
le grandi città, soprattutto le grandi città hanno il rovescio della medaglia.
Diciamo che a Roma è stato fatto molto per abbellire le parti che erano meno
belle e c’è stato un recupero e dei bellissimi interventi per quanto riguarda
l’illuminazione ad esempio dei monumenti e dei ponti. Ci sono veramente degli
scorci magici e anche come pulizia vedo che, compatibilmente con il grande afflusso dei turisti, ha fatto dei progressi. Ho sentito anche dire che i
turisti alle volte sono un po’ maleducati e fanno delle cose che da loro non
farebbero mai e in Italia, a Roma in
particolare, si permettono di fare, gettando i rifiuti per terra e attraversando
la strada buttandosi in mezzo al
traffico. E’ ovvio che poi, come in tutte le grandi città, ci sono dei
problemi in alcune zone e nelle periferie. C’è stato anche un piano di
costruzioni che poteva essere realizzato meglio, però questo credo sia un
problema che non ha soltanto Roma. Certo che se si ha la fortuna come me di
abitare in centro, in mezzo alle bellezze, molte cose, molte brutture non si
vedono. Non dimentichiamo però che i disagi e i problemi ci sono, non c’è
dubbio.
In
quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere?
(risata)
Sono molto indecisa tra due periodi completamente diversi. Uno è nella Roma
Imperiale, forse perché sono stata affascinata da tutti i film che sono stati
fatti o anche per il modo che le donne avevano di vestirsi, queste matrone
romane straordinarie e poi c’è la Roma decisamente più vicina a noi, quella
della Dolce Vita che fra l’altro è sempre stata un invenzione. Però piace
pensare che c’è stato un tempo neanche tanto lontano in cui effettivamente
Roma era la capitale del cinema. Che fosse vero o no è bello pensare che lo sia
stato.
Nei
momenti liberi in quale zona di Roma ami rifugiarti?
Io
come ti dicevo prima abito il una zona centrale, praticamente fuori dai flussi
turistici. Sto vicino al Colosseo però i turisti si fermano lì, al limite di
questo quartiere e sto molto bene in questa zona. Però quando voglio sconfinare
mi piace molto girare per piazza di Spagna, via del Babuino e quindi la Roma più
classica e poi è bello ritornare nel mio quartiere perché pur essendo centrale
è molto riposante.
Com’è
nata la passione per il giornalismo?
Ho
sempre avuto la passione per la comunicazione. Io mi sono laureata in semiologia
con una tesi sulla comunicazione pubblicitaria, però in realtà è sempre stato
un mio interesse, una mia passione. Poi mi piaceva molto il totalismo
televisivo, cioè mi piace la possibilità più che di scrivere, di parlare e di
raccontare, perché è una forma più immediata forse anche più superficiale
perché ovviamente non c’è tempo e possibilità di fare molto
approfondimento. Però mi piaceva come strumento di comunicazione e poi ho avuto
la fortuna di aver fatto un lavoro che tutto sommato era quello che volevo fare.
Ma
i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Mio
padre era Professore universitario, avvocato internazionalista e tra l’altro
è mancato quando ero piccola, ma la mia vita sarebbe stata diversa perché si
pensava ad un trasferimento negli Stati Uniti proprio per motivi di studio e di
lavoro suo. Io all’inizio ho fatto televisione nel settore intrattenimento
come conduttrice e mia madre era forse un po’ perplessa per il fatto di avere
una figlia laureata a pieni voti e che faceva, come diceva lei, la buffona in
televisione. Adesso è un onorevole compromesso, nel senso che continuo ad
apparire in televisione però nella veste di giornalista, più seria, tra
virgolette, anche se io rivendico la possibilità di divertirsi e di scherzare.
La
cosa più cattiva che hanno detto su di te?
Non
ci bado. In realtà questo è un lavoro che paradossalmente è un po’ la
negazione del narcisismo, perché chiunque può accendendo la televisione dire
qualunque cosa su di te o scrivere qualunque cosa su di te senza che poi abbia
la possibilità di reagire in alcun modo. L’unica cosa che mi ha dato
veramente fastidio è stato un attacco molto violento, totalmente gratuito nei
miei confronti da una persone che si sa benissimo chi è che però non firmava
la sua rubrica su questo quotidiano e questo l’ho trovato una cosa totalmente
stupida, ma anche una cosa molto
vigliacca, perché si può dire tutto però farlo in modo in cui uno sa chi deve
ringraziare. Ed era un attacco molto infantile, cattivello e tra l’altro
partiva da una donna, purtroppo, evidentemente ha dei problemi suoi. Questo mi
ha ferito un po’, perché era molto stupido e poi metteva di mezzo persone che
non centravano per niente. Si parlava di un libro che ho scritto con un’amica:
” Veri uomini, però…”, cioè un libro sugli uomini, dove c’erano
anche delle annotazioni soprattutto su questa persona che aveva collaborato alla
stesura del libro che devo dire rasentavano alla diffamazione. E allora questa
è una cosa che non si fa, sostanzialmente.
Il
complimento più bello, invece?
Una
cosa che racconto sempre. Un ragazzo che mi ha incontrato in un locale, qui a
Roma, si è avvicinato e mi ha
detto:” Sei Didi Leoni?”. “Si” dissi io. E lui: "Come dici le tragedie
te non le dice nessuno!" (risata). Vedi, Gianfranco a proposito dei romani
come sdrammatizzano e hanno sempre la battuta pronta? Poi me l’ha detto con
tanta ammirazione e a me veniva da
ridere anche perché ho pensato che sono quella che dice solo le tragedie, però
le dice bene (risata).
Quando
non lavori quali sono i tuoi hobby?
Purtroppo
di tempo ne ho poco e il mio hobby e la mia grande passione sono i viaggi non di
lavoro. Io appena posso, terroristi permettendo, prendo un aereo e fuggo. Poi ci sono tanti bellissimi posto
da scoprire in Italia ma anche tanti posti da scoprire a Roma che poi alla fine
vedi soltanto quando accompagni qualche amico in visita in città. Mi piace
molto leggere e mi piace molto frequentare persone che abbiano qualcosa da dire.
Le serate più belle sono quelle in cui si scambiano opinioni e racconti con
persone che ti danno qualcosa dal punto di vista di emozioni, di esperienze di
vita. C’è sempre da imparare.
Hai
mai fatto delle gaffe?
Io
sono molto attenta, perché essendo io molto attendibile, ho sempre paura di
ferire senza volere una persona, quindi sto molto ma molto attenta. E’ chiaro
che alle volte ci sono delle cose che sfuggono e che vengono chiamati lapsus
freudiani e magari uno si rende conto di non aver avuto un’espressione
felicissima. Però tendenzialmente cerco di evitarla e francamente non mi viene
in mente nessuna gaffes. Posso essere a volte volutamente un po’ pungente, ma
quella non è una gaffes ma una cosa voluta.
Com’è
il tuo rapporto con la Fede?
Io
ho un rapporto un po’ particolare, nel senso che do molto spazio e molta
importanza alla spiritualità. A volte non mi riconosco nelle regole di una
chiesa istituzionalizzata, però diciamo che privilegio la spiritualità magari
sulle regole. Voglio dire che uno può pregare o meditare anche senza recarsi
per forza in una chiesa. Anche se sono luoghi che a me piacciono molto, sono
proprio da ammirare perché sono luoghi che hanno una grande forza ed emanano
una grande energia. Quindi sono luoghi dove uno veramente aldilà
dell’appartenenza ad una fede piuttosto che ad un’altra, può veramente
cercare di focalizzare la sua attenzione, il suo pensiero sulle cose importanti
della vita.
Hai
dei complessi?
Non
particolarmente. Devo dire che sto abbastanza bene con me stessa. Poi a volte ci
sono delle piccole cose per la serie non mi stanno i capelli e li vorrei lisci e
invece li ho mossi. Sono stupidaggini così
o alle volte magari mi truccano in un modo che non mi piace e allora sono
nervosa. Ecco, queste sono piccole debolezze femminili.
Ricevi
molte lettere dai fan?
Molte
e devo dire che ricevo delle lettere molto carine e non ho mai ricevuto massaggi
o lettere volgari. Ispiro sempre dei sentimenti molto belli e devo dire alle
volte anche molto commoventi. Ispiro questi sentimenti tipo…” mi ricordi
tanto la mia fidanzata” (risata). Ma tutto sommato devo dire che ricevo cose
molto carine e che mi fanno piacere. Ricevo anche oggetti, specialmente fiori e
mi fanno molto sorridere le persone che mi danno gli appuntamenti tipo:”
Allora ci troviamo alla tal ora, sotto il monumento…” Non lo so, forse
sperano che io mi materializzi. Vabbè, mai dire mai.
Hai
un sassolino nelle scarpe che vorresti toglierti?
Cerco
di non farlo restare a lungo nelle scarpe e se ho un sassolino lo tiro fuori
subito. Credo che sia importante svuotare spesso il cestino. Perché uno dei
miei lati negativi del mio carattere è che non dimentico. Se uno mi fa un torto
io non reagisco, però faccio un po’ come i cinesi del vecchio detto:” Mi
siedo sulla riva del fiume e prima o poi…” (risata).
Un
tuo pregio?
Per
quello devo arrivare al mio segno zodiacale che è l’Ariete e l’Ariete
rappresenta il simbolo della lealtà. Sono una persona assolutamente leale e
questo a volte crea anche dei problemi perché la gente non è abituata ad avere
a che fare con persone leali. Quindi se tu dici A, pensano che tu voglia dire B. Però io sono molto fiera di
essere leale, sono davvero molto
trasparente come persona.
Ti
influenza l’oroscopo nella vita quotidiana?
No!
Non mi influenza e non ci credo più di tanto. Credo che probabilmente uno che
è nato in primavera sia un po’ diverso da uno nato in inverno, cosi,
tendenzialmente. Però quello che mi diverte nell’oroscopo è il fatto che uno
ha quei uno o due minuti di tempo
per pensare un attimo alla sua vita, alla sua giornata. Uno legge, non so,
stai attenta che rischi di essere un po’ troppo impulsiva e allora
uno dice, beh, si, vediamo un attimo. Stento a credere che Giove o
Plutone influenzino la tua vita. Secondo me è un modo scherzoso di riflettere
un attimo sulla propria giornata.
Hai
un sogno nel cassetto?
In
realtà vorrei poter impegnare la mia professionalità, i mie tanti anni di
esperienza nel campo televisivo anche per fare qualcosa di diverso. Mi
piacerebbe condurre una trasmissione, non soltanto un telegiornale. Purtroppo
gli spazi sono ridotti e quindi vorrei mettermi alla prova anche su campi
diversi e tornare un po’ al mio primo amore, quello dell’intrattenimento
unendolo magari con l’informazione. Questo sarebbe il mio sogno nel cassetto.
A
chi vorresti dire “Grazie”?
Io
sono riconoscente a molte persone che hanno creduto in me e che mi hanno messo
in condizione di mostrare quello
che valgo. Ringrazio sicuramente l’azienda in cui lavoro da tanti anni e senza
fare sviolinate anche al mio Direttore attuale che tiene molto all’atmosfera
che si respira in redazione e questo ci permette di lavorare bene. Questo è
molto importante.
Hai
mai pensato a beneficenza e volontariato?
Si!
Io faccio, beneficenza, senza fare tanta
pubblicità ovviamente, a situazioni e persone molto vicine. Penso che ci sia
molto da fare anche dietro l’angolo. Dico questo senza nulla togliere a chi si
occupa di questi problemi e che
vuole aiutare persone anche lontane. Preferisco fare piccole cose, tutti quello
che posso, destinandolo a situazioni e persone specifiche di cui conosco i
bisogni e le esigenze, la realtà e i problemi. Questo è anche un modo in cui
si è sicuri che gli aiuti arrivano (risata). Purtroppo la gente spesso e
volentieri ha il dubbio di dove vanno a finire i loro soldi ed è un gran
peccato, veramente, perché la gente fa beneficenza con grande cuore ed è un
gran peccato che la loro generosità non abbia il risultato in cui crede.
Una piccola mia curiosità. Come mai ti
fai chiamare Didi invece di Dina, il tuo vero nome?
Didi
nasce dal fatto che da piccola mi chiamavano Didi o Didina. Cosi ho deciso di
tenere Didi come "nome d'arte".