Elisabetta Sgarbi (scrittrice e editore)
Milano 11.2.2017
Intervista di Gianfranco Gramola
Elisabetta Sgarbi in questa intervista parla
della sua avventura nella nuova casa editrice “La Nave di Teseo”. “Il
segreto di un buon editore? Essere attento, veloce, appassionato, entusiasta”
Elisabetta
Sgarbi
di lavoro fal’editrice. Figlia dei farmacisti Giuseppe Sgarbi e
Rina Cavallini, sorella di Vittorio Sgarbi, ha ricoperto l'incarico di
direttrice editoriale della Bompiani sino al novembre 2015. E’ stata curatrice
della rivista Panta e della rassegna culturale La Milanesiana, fondata
nel 2000. Nel novembre 2015, insieme a molti scrittori famosi ha lasciato la
Bompiani per fondare, in opposizione alla fusione tra la Mondadori e la Rizzoli,
una nuova casa editrice “La nave di Teseo”.
Intervista
Com’è nata l’esigenza di fondare
“La nave di Teseo”? So che prima eri alla Bompiani.
È nata il 3 novembre 2016, quando dalla
Mondadori mi hanno chiamato per dirmi che le nostre proposte di una proprietà
condivisa della Bompiani tra Mondadori, Eco e altri non erano state accolte.
Come sta andando il mercato
editoriale?
Non è brillante, ma sostanzialmente mantiene
i suoi valori.
Si vende di più la storia, la
narrativa o la saggistica?
Direi la narrativa.
Cosa significa, cosa comporta
“fare l’editore”?
Essere attento, veloce, appassionato,
entusiasta.
Cosa serve per catturare nuovi
lettori?
Ogni libro deve conquistarsi i suoi lettori.
Vecchi o nuovi non ha molta importanza.
Internet farà scomparire le
librerie o i libri cartacei hanno sempre fascino?
I dati in nostro possesso dicono che il libro
cartaceo resiste e anzi alimenta il mercato del libro elettronico. Per le
librerie il discorso è più complesso. Qui, i colossi dell'e-commerce generano
una situazione più difficile.
Punti su autori affermati o sei
disposta a investire sui nuovi autori?
Una casa editrice deve contemplare entrambe
queste possibilità. Rafforzare gli autori "già affermati" e
affermare autori che non lo sono ancora.
Oggi in Italia chi sono i nuovi
talenti?
Ad esempio uno scrittore come Crocifisso
Dentello.
Come decidi se pubblicare un libro
di un autore? Come funziona il processo di selezione?
Lo leggo, se mi convince e soprattutto se
sono convinta di poter fare un buon lavoro, cerco di pubblicarlo. Ci sono libri
interessanti per i quali però so di non essere l'editore giusto.
Hai mai fatto delle scelte di
cui ti sei pentita?
È capitato, ma a dire il vero mai fino in
fondo.
Cosa ami di questo lavoro?
Quello che è dietro le quinte.
Come vedi il futuro dei libri e
delle case editrici?
Devo dire che amo pensare ossessivamente al
presente. Il futuro è già qui o mi interessa poco.
Qual è la chiave del tuo successo?
Pensare che non è "successo"
nulla. E ricominciare da capo.