Enza Sampò (conduttrice tv e giornalista)     Roma 2.4.2021

                              Intervista di Gianfranco Gramola

“Alighiero Noschese era straordinario, molto preciso e meticoloso sul lavoro e il trucco durava secoli con lui. Aveva imitato anche me ed era molto divertente”

Enza Sampò è nata a Torino il 14 febbraio del 1939. Debutta nel 1957 con lo spettacolo televisivo per giovani ragazze Anni verdi, mentre l'anno seguente affianca Febo Conti ne Il circolo dei castori. Assieme a Enzo Tortora conduce i collegamenti esterni della trasmissione itinerante Campanile sera nel 1959. Presenta il Festival di Sanremo 1960 assieme a Paolo Ferrari. Nel 1964 assieme a Mike Bongiorno conduce Cordialmente. Appare anche nelle prime sequenze del film di Alberto Sordi Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966) come intervistatrice. Nei primi anni settanta conduce con Giorgio Vecchietti la trasmissione Paese mio, sorta di viaggio fra le bellezze artistiche italiane, mentre nel 1976 presenta, con Giancarlo Dettori, il varietà Insieme, facendo finta di niente. La sua notorietà cresce anche grazie alle imitazioni di Alighiero Noschese che insiste molto sul suo modo di parlare non sempre comprensibile. Nel 1982 è stata la prima conduttrice su Rai 2 del programma pomeridiano per ragazzi Tandem, a cui prende parte Fabrizio Frizzi. Nel 1983 ha condotto il quiz Tivutrenta. Nello stesso anno su Rai 2 nella fascia di mezzogiorno riprende il programma Cordialmente, già condotto negli anni sessanta. Nella stagione 1984-1985 ha condotto sullo stesso canale e nella stessa fascia orario il programma Che fai, mangi?, sostituito nella stagione successiva da una nuova edizione di Cordialmente. Nel 1987 conduce insieme a Mario Pastore la rubrica Prima edizione, rassegna stampa del mattino di Raidue. Nel 1988 conduce su Raitre Io confesso, esempio di TV verità che, nonostante i buoni ascolti, non viene riproposto perché ritenuto troppo invasivo, se non addirittura morboso. Nel 1989 riceve il Premio simpatia, cioè l'Oscar capitolino per la solidarietà. Dal 1990 al 1992 conduce tre edizioni di Scrupoli e successivamente I suoi primi quarant'anni, trasmissione dedicata alla storia della televisione italiana. Sempre nel 1992 ha inoltre lavorato con Vittorio De Sisti per la realizzazione del film Un inviato molto speciale, dove ha interpretato la parte di se stessa. Nella stagione 2004-2005 ha condotto Uno mattina insieme a Franco Di Mare, Sonia Grey, Caterina Balivo ed Eleonora Daniele. Quest'ultima la sostituirà l'anno successivo per volere dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce. Nonostante non sia mai stata assunta direttamente ma sempre come collaboratrice è rimasta nell'immaginario collettivo come un volto della Rai, soprattutto di quella televisione garbata e ironica, capace di informare ma anche di rassicurare il pubblico.

Intervista

Com’è nata la passione per la televisione?

E’ stata casuale, perché a Torino, ho conosciuto uno del mio palazzo che mi ha fatto fare il primo provino e così è andata avanti la cosa. Poi mi sono appassionata ed è un lavoro che mi è sempre piaciuto molto.

I suoi genitori che futuro pensavano per lei?

Io dovevo occuparmi di moda, perché mia madre aveva una scuola di taglio e io avevo fatto l’indossatrice e dovevo avere un futuro nella moda ma non è stato così.

Come hanno preso la sua scelta di dedicarsi alla televisione?

Sono stati molto contenti, non avevano pregiudizi.

Come ricorda i suoi inizi con Febo Conti e Enzo Tortora, due grandi personaggi della tv in bianco e nero?

Febo Conti era già un attore di teatro affermato e quindi mi ha lasciato poco spazio. Invece Enzo Tortora e Mike Bongiorno sono stati molto generosi con me, spingendomi a fare domande, ad inserirmi, perché allora io avevo 20 anni e con due mostri sacri come loro ero molto intimidita.

Con Paolo Ferrari ha presentato il festival di Sanremo del 1960. Come ricorda quell’esperienza?

Molto allegramente. Paolo Ferrari è sempre stato una persona molto carina, una persona molto elegante. Ricordo che mi aveva accompagnata a Sanremo mia madre e lei si divertiva molto a seguire i cantanti. Io ricordo quell’edizione con molta tranquillità, nonostante fosse la prima trasmissione serale, perché io avevo già fatto delle trasmissioni abbastanza impegnative a Torino. Lì si trattava di annunciare le canzoni e i cantanti e fare il riassunto delle canzoni. Allora Sanremo era diverso, era solo un elenco di canzoni, non uno spettacolo televisivo come quello di adesso.

Se le dico Alighiero Noschese, cosa mi risponde?

Che era molto divertente e io mi sono molto divertita con lui. Nel periodo in cui facevo la funzionaria, ho lavorato con lui in “Doppia coppia”. Lui era straordinario, molto preciso e meticoloso sul lavoro e il trucco durava secoli con lui. Adesso le imitazioni si fanno in un modo diverso e più che imitazioni sono interpretazioni del personaggio. Lui aveva imitato anche me ed era molto divertente perché imitava soprattutto la mia voce, perché allora la mia voce era bassa e poco presente nell’universo televisivo femminile.

Cos’ha sacrificato per arrivare al successo?

Niente, perché l’adolescenza l’ho vissuta serena perché quando ho cominciato avevo 17 anni. Non ho fatto tanti sacrifici.

E’ vero che ai tempi di “Campanile Sera” le arrivavano lettere molto cattive?

Si, ma pare che arrivano anche adesso, da come mi hanno riferito le colleghe. Sia dagli uomini che dalle donne. Molte donne mi scrivevano frasi del tipo: “Stai a casa! Fai la calzetta!”.

Lei ha intervistato alcuni politici. Il più simpatico e il più arrogante?

Non ricordo atteggiamenti sgradevoli. Il più simpatico è stato Giovanni Spadolini, che ho intervistato a Napoli per una trasmissione. Era un politico che stimavo tanto come persona e anche culturalmente. Era il primo talk show politico condotto da una donna e lui era un politico giovane che era venuto per la prima volta da me e chiedeva com’era il programma e lui ricordo che mi disse: “Non mi preoccupo, c’è la Sampò, simmo in mano all’arte” (risata).

Fra colleghe ha trovato più rivalità o amicizia e complicità?

Non le frequentavo proprio le colleghe. Le donne poi, no, perché allora ce n’erano poche. C’erano le annunciatrici, ma loro avevano i loro uffici. Gli uomini con me sono stati tutti generosi, anche se a quei tempo non si poneva neanche il problema della competizione. Quindi non ho avuto neanche scontri.

Adesso quali programmi segue in televisione?

Io sono onnivora, vedo di tutto. Se un programma non mi piace, cambio canale. La sera poi guardo poco la tv, perché vado a letto presto.

Il complimento più bello che ha ricevuto?

La frase di Spadolini mi è piaciuta molto, visto la persona, perché non era uno del mestiere, ma un uomo colto e raffinato. Quindi credo che il suo sia stato un bellissimo complimento. Ma ho avuto anche delle critiche molto buone, come quella  di Beniamino Placido, che mi hanno spronato molto.

Anche una critica, se è costruttiva, è ben accetta, non crede?

Certo. Infatti quando insieme agli autori si facevano degli appunti su come cambiare certe cose, io l’ho sempre prese sul serio. Adesso la critica televisiva non se la fila più nessuno.

C’era Fabrizio Del Noce che ce l’aveva con lei.

Si, con Del Noce è stato un brutto rapporto, il motivo bisognerebbe chiederlo a lui. Un direttore ha il diritto di cambiare se una cosa non va. Sono i modi che non mi sono piaciuti, non certo eleganti. 

Ora si gode la pensione. Cura delle passioni, degli hobby nella vita?

Non particolarmente. Ho avuto problemi di salute negli ultimi tempi, ma ora ho la mia gatta che mi sta in braccio, mi fa compagnia e me la coccolo molto. Per il resto, fino a poco tempo fa, che stavo un pochino meglio, mi occupavo molto dei nipoti. Quando sto bene mi piace leggere.

Parliamo un po’ di Roma. Da Torino a Roma, come ricorda l’impatto?

Allora bene, adesso comincio ad avere qualche difficoltà a vivere a Roma. La città è cambiata e poi soprattutto invecchiando è diventata una città faticosa. Quando mi sono trasferita da Torino a Roma, ho trovato una città molto accogliente, più viva. Adesso Torino è diventata una città meravigliosa, mitteleuropea e molto bella. Ogni tanto ci ritorno a trovare mia sorella. Roma è diventata veramente una città faticosa, infatti spesso vado nelle Langhe che è la zona della casa di famiglia e mi ritempro un po’. 

In quali zone ha abitato a Roma?

Quando sono arrivata a Roma  ho abitato ai Parioli e ora sono a Vigna Stelluti, Roma nord.

La sua Roma in tre posti diversi?

Amo la Roma dei Fori Imperiali, quella dei monumenti antichi, il centro storico e i grandi palazzi. Amo Trastevere che adesso non frequento più, perché da quando non ci si arriva più con la macchina, ci vado raramente. Oramai nei quartieri c’è tutto e quindi non c’è più bisogno di andare in centro. Una volta si andava in centro con la macchina, si andava dal parrucchiere o a piazza di Spagna per un’altra cosa. Adesso frequento soprattutto il mio quartiere, però Roma è talmente bella che non riuscirei a  scegliere un posto solo.

Fra poco ci saranno le elezioni del nuovo sindaco. Un paio di consigli ai candidati?

Io credo che dovrebbero riuscire a dimezzare il traffico, facendo usare i mezzi pubblici ai romani, come fanno a Torino e a Milano, dove gli abitanti usano la metro e i bus con tranquillità, anche gli anziani. Qui a Roma il sevizio pubblico è veramente un disastro.