Enzo Salvi (comico)
Lido di Ostia (Roma ) 27.7.2003
Intervista di Gianfranco Gramola
Er
pantera, il superman dei Castelli
Vincenzo (il suo vero nome) è nato a Roma,
il 16 agosto del 1963. E’ uno degli attori brillanti più completo
dell’attuale panorama italiano. Riesce a spaziare con disinvoltura dai ruoli
da caratterista comico che interpreta ogni anno nei blockbuster natalizi con
Boldi e De Sica, a quelli da attore a 360° nelle commedie teatrali, fino ad
arrivare alle recenti e fortunate apparizioni televisive in Barbecue, Stracult
sogni e Striscia la Notizia con il personaggio del “Er Pantera, l’inviato più
figo della tera!”. Come per i comici più popolari del passato, il suo
successo nasce da una dura gavetta. Debutta a teatro, nel 1990, nella commedia
di Plauto "Il Miles Gloriosus" e dopo diverse esperienze come
cabarettista ed intrattenitore, Salvi fonda nel ‘91 con Mariano D'Angelo i
“Mammamia che Impressione”. Inizia così una serie interminabile di
spettacoli “tutto esaurito” e di premi in festival della comicità.
Tra gli altri: Mammamia come sto! – Balle di Natale – Scampoli e
mazzancolle – Fiumi di forfora – La vita è snella – A qualcuno piace
Carlo. In televisione appare in Bucce di banana – Seven show – Orgoglio
coatto – Stracult – Barbecue – Telefaidate – Sogni – Bla bla bla –
Striscia la notizia – Quelli che il calcio – Due sul divano – Buona
domenica – Domenica In – Agusto (Sky). Ha preso parte anche al Film Tv
Domani è un’altra truffa, per Canale 5. Nel 2000 inizia la sua
fortunata carriera cinematografica da protagonista con Vacanze di Natale 2000,
seguito da Bodyguards, Merry Christmas, Natale sul Nilo, Natale in India, Le
barzellette e Il ritorno der Monnezza. Tutti ai primi posti del box office con i
quali si aggiudica 5 Chiavi d’oro per il successo al cinema. Il 2 Marzo 2004
mette in scena al Teatro Brancaccio Pane e Cipolla, una commedia nuova di zecca,
con la regia di Paola Tiziana Cruciani, e la super visione di Gigi
Proietti, conquistando il record d’incassi nazionale in sole due settimane.
Nella commedia, Salvi usa la sua travolgente carica di simpatia a disposizione
di una storia d’amore ricca di equivoci e risate, interpretando, come ormai
tradizione, anche il suo irresistibile e amatissimo, Er Cipolla, personaggio
amato da grandi e piccini per il quale viene premiato al Cartoon on The Bay come
miglior attore Comico dell’Anno 2005. Nel Gennaio 2006 torna in teatro con
"Voglio un Bacio" e contemporaneamente lo troviamo su canale5 nella
fiction firmata Pingitore "Domani è un'altra truffa". Nel 2007 è nel
film Matrimonio alle Bahamas, il cui protagonista è Massimo Boldi.
Ha detto:
- Sotto
l’ombrellone bisogna riposarsi. Io sono cintura nera della pennichella.
- Io
faccio il venditore di risate, il mestiere più difficile del mondo. Soprattutto
da quando l’euro ci ha fatti tutti più poveri.
-
Quando Antonio Ricci mi ha chiamato per fare “Er Pantera”, il mio telefonino
ha suonato le campane a festa. Così sono diventato il Superman dei Castelli
Romani.
-
Sono un timido. Ho vergogna persino ad alzare la mano durante le riunioni di
condominio.
-
Nelle gelaterie dove ci sono centinaia di gusti, temi anche di fare delle gaffes.
Se chiedi tiramisù, banana e bacio e dall’altra parte c’è una bella
ragazza rischi due cose:
che
lei ti dia uno sberlone o che te lo dia tua
moglie.
Curiosità
-
Il
suo sito ufficiale è www.enzosalvi.it
- I
Pappagalli sono la sua passione. “Ritengo questi uccelli meravigliosi e unici
– dice Enzo – e il loro fascino, la loro intelligenza, la loro innata
simpatia e affetto verso il loro amico umano sono indescrivibili. Io ho un
esemplare di Ara Chloroptera di nome Kikko, nato in Italia e allevato da me”.
- Ha
doppiato il Piccione viaggiatore Bugsy, protagonista di “Valiant – piccioni
da combattimento” film di animazione della Walt Disney.
-
E’ sposato e ha tre figli.
- Ha
pubblicato due libri: nel 1998 Cipolla Story, 5.000 copie vendute e nel 2001 “
Sommario – No! So’ er Cipolla” (Gremese editore).
Intervista
Enzo
è molto disponibile e quando parla è un fiume in piena e non rinuncia alla
battuta. Nella sua carriera ha firmato più di 50.000 cartoline con autografo.
Un grande della comicità e della simpatia.
Com’è
il tuo rapporto con Roma, Enzo?
Io
ce so’ nato a Roma, ner ’63 (16 agosto, ndr.), per cui c’ho un ottimo
rapporto de convivenza e c’ho un grande entusiasmo di appartenere alla più
bella Capitale del mondo.
Ma
attualmente abiti ad Ostia, giusto?
Si!
Abito ad Ostia, ma sono stato battezzato al battistero di San Giovanni, per cui
vengo da Roma.
Ami
il cucina romana?
Ho
un buon rapporto con la cucina romana. Non so cucinare, ma so gustare tutto, per
cui i piatti rappresentativi tipo la coda alla vaccinare, la pajata, eccc…
sono di mio piacimento, di mio gusto.
C’è
un angolo di Roma a cui sei legato?
Ma
io la amo tutta Roma, perché ho dei bei ricordi in ogni angolo di questa città.
Io ho frequentato tanto Roma perché all’inizio ho fatto tanto teatro in una
via parallela a Campo de’ Fiori, che mi piace tanto. Però devo dire che mi
piacciono molto i punti rappresentativi, come Castel Sant’Angelo, il Colosseo,
San Pietro, il Pantheon, ecc…tutta la Roma storica, la vecchia Roma, insomma.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo un’assenza?
Che
si torna, purtroppo, al ritmo frenetico. Ma adesso non è più come prima. Una
volta si stava molto bene, purtroppo questa frenesia non ci permette di
assaporare il gusto e la bellezza di questa città, ma non per causa nostra, ma
del sistema e poi chiaramente siamo in tanti e a volte sembriamo ospiti nella
nostra città, visto che abbiamo molta gente di varie nazionalità. Se vai a
piazza Vittorio ti chiedono il passaporto (risata).
I
romani, come li trovi?
Forse
ultimamente il romano ha poco rispetto per tutti e per tutto. Questa è la cosa
che mi deprime molto, per il fatto della maleducazione e il fatto del non
rispettare determinate regole stradali, che è una cosa molto importante. Poi
per quanto riguardano i rapporti inter – personali bisogna dare atto della sua
simpatia, della sua cordialità. Ripeto, è un grande difetto del romano il non
rispettare le varie regole stradali. C’è voluta l’imposizione dello Stato
per dargli una calmata, vedi l’obbligo di mettere le cinture, così ti salvi
la vita, altrimenti ti tolgono i punti dalla patente.
Come
vivi la Roma by night?
Ma
io vivo da 39 anni ad Ostia, cioè a due passi da Roma e da alcuni anni, il Lido
di Ostia, ti posso confermare, è diventato uno dei Lidi più belli d’Italia.
Questo mi fa onore, anche perché ho lanciato io personalmente, sotto il profilo
artistico, gli spettacoli di cabaret a Ostia e Roma, con 5000 persone a sera,
creando “All’ombra del Colosseo” che è la manifestazione più
rappresentativa dell’Estate Romana, dove poi sono usciti tutti gli altri
cabarettisti, tipo Enrico Brignano, Teo Mammucari, ecc… Io sono “leader”
indiscusso di questa serie di nuovi comici.
Qual
è stata la tua più grande soddisfazione artistica, Enzo?
E’
trovarsi un bel giorno a Cortina d’Ampezzo, insieme a Boldi e De Sica. Perché
il mio grande sogno era quello di fare cinema e quindi iniziare a fare film con
due personaggi così è stato il massimo. Adesso ne stiamo facendo un altro, che
è “Natale in India” e poi ne faccio un altro con i fratelli Vanzina, che è
“Barzellette”, con Proietti e che uscirà in febbraio 2004.
Com’è
nata la passione per lo spettacolo?
Ma a
dire la verità la mia innata passione è un dono della natura. Io ero sempre
quello che nelle comitive teneva alto il morale, recitando barzellette, facendo
scherzi. Ero er mejo, insomma. Poi un giorno decisi di sfogarmi in palcoscenico
e far conoscere i miei personaggi. Ma il coraggio che mi ha spinto sul palco,
con il riconoscimento da parte del pubblico, è la grande forza e la grande
voglia di emergere con personaggi nuovi ed inediti. Come hanno detto Gigi
Proietti e Carlo Verdone:” E’ veramente un animale da palcoscenico, con il
coraggio di imporsi senza copiare da nessuno, rispetto ad altri che sono solo
dei cloni!”.
Ma
i tuoi genitori che futuro sognavano per te?
Ma
io nasco come Perito Agrario e all’inizio ho lavorato al Comune di Roma per 12
anni, poi mi sono licenziato anche perché facevo due attività. Al mattino
lavoravo al Servizio Giardini e la sera frequentavo i locali di cabaret. Poi
alla fine, ho visto che gran parte del pubblico mi voleva bene e ho deciso di
fare il passo a gigante e così mi sono licenziato dal Comune. E’ stato un
passo molto razionale e sono stato sempre sostenuto dalla mia bella famiglia,
dove i mie tre bei bambini sono i miei fan più scatenati, ‘na specie de Ultrà
(risata), per cui questa per me è l’energia per poter andare avanti.
Quali
erano i tuoi idoli da ragazzo?
In
primis Alberto Sordi e poi il mitico Totò.
Hai
degli hobby?
Si!
Io sono un appassionato di pappagalli, allevo pappagalli. Poi, chiaramente,
dedico tutto il tempo libero possibile alla mia famiglia e ai miei figli, dal
punto di vista del divertimento e dello sport.
Che
rapporto hai con la Fede?
Con
la Fede ho un rapporto veramente profondo ed è questa la cosa che mi sostiene
nei momenti difficili. Io tutte le mattine dico le preghiere e dico sempre di
farmi avere la salute, perché senza quella non puoi fare proprio niente.
Con
il successo sono cambiate le tue amicizie?
No!
Anzi, la cosa che mi attribuiscono tutti è che frequentandomi non
vedono la differenza tra l’Enzo Salvi di tutti i giorni e l’attore
comico. Per me fare l’attore è semplicemente come fare un lavoro qualsiasi.
Non è il fatto di mettermi sul piedistallo che mi fa permettere di scegliere
altre amicizie. Io ho mantenuto sempre le amicizie che avevo prima e che i hanno
accompagnato per tutta la mia vita, per cui la cosa più importante è
mantenersi, cioè se stessi senza montarsi la testa. Questa è la formula
vincente per poter proseguire con entusiasmo questa carriera. Perché tanti
diventano meteore proprio perché infrangono quello che è poi l’equilibrio
che ti consente di stare a contatto con la gente.
Hai
un sogno nel cassetto?
Fare
un film al cinema, da solo. Ma più avanti, non subito. Questa sarebbe una mia
grande soddisfazione, Gianfrà.
A
chi vorresti dire “grazie”?
Ai
miei genitori e a mia moglie, che mi hanno sempre sostenuto o incoraggiato. E al
pubblico, chiaramente, che mi vuole bene e mi apprezza, perché senza di loro
non sarei quello che sono.
C’è
qualcosa che hanno scritto su di te e che ti ha dato fastidio?
No!
Forse qualcosa all’inizio della mia carriera, boh, non so. Io, praticamente,
rappresento una vasta gamma di personaggi e fra questi un coatto e mi
attribuirono il nomignolo “Er cipolla”, che è uno dei miei personaggi e
pensavano che io lo portassi sul palco, così alla sprovvista, non sapendo che
alle spalle, per creare quel personaggio, avevo 15 anni di preparazione,
di recitazione e di gavetta insomma. Da una parte era un complimento per
l’interpretazione, dall’altra mi dava un po’ fastidio, perché non
pensavano che fossi un attore, ma mi paragonavano ad una cipolla e basta.