Federica Cifola (attrice, comica e conduttrice radiofonica)          Roma 24.3.2022

                                 Intervista di Gianfranco Gramola

Dal 25 al 27 marzo, al Teatro 7 off , lo spettacolo di Federica Cifola

                                                Mamma…zzo!!!

Federica Cifola, nata a Roma il 19 ottobre del 1971, debutta nel mondo teatrale all'età di 19 anni interpretando la protagonista femminile de Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello. Durante la sua carriera interpreta per autori quali Bertolt Brecht, Nikolaj Vasil'evič Gogol' e lavora assiduamente con la collega e amica Paola Minaccioni. Con lei, in particolare, conduce il programma radiofonico Venite già mangiati su RTL 102.5, e Piedi nudi su Radio Due. Sempre su Radio Due, partecipa alla trasmissione 610, condotta da Alex Braga insieme a Lillo e Greg, interpretando numerosi personaggi, le cui generalità sono la parodia del proprio vero nome. Tra questi, degna di nota è la poliedrica Federella Cifolin, sedicente attrice e scrittrice, costantemente impegnata in pseudo-provini e immaginari colloqui con importanti quanto misconosciuti addetti dello show-business, la quale, in attesa della imminente e definitiva consacrazione come stella di prima grandezza nel mondo dello spettacolo, è di volta in volta occupata come cameriera o commessa. In televisione, Federica ha preso parte al programma Visitors di Gregorio Paolini, Assolo e Due sul divano di Fabio Di Iorio, BRA - Braccia rubate all'agricoltura di Serena Dandini, Sabato italiano con Pippo Baudo, Second Italy di Valentina Amurri e Linda Brunetta, fino ad approdare alla Gialappa's Band in Mai dire martedì. Nel 2008 ha partecipato al film Il cosmo sul comò con Aldo Giovanni e Giacomo. Dal 2013 è a Radio Due in Black Out, storico programma di e con Enrico Vaime, insieme a Neri Marcoré e il duo Nuzzo & Di Biase. Sempre nel 2013 è nel cast dell'ottava stagione di Un medico in famiglia in onda su Rai 1. Nel programma The Show Must Go Off di Serena Dandini ha imitato l'allora ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri. Nel 2015 è nel cast de Le frise ignoranti per la regia di Antonello De Leo e Pietro Loprieno.

Cinema

Il cosmo sul comò (2008) - Buongiorno papà (2013) - Confusi e felici (2014) - Le frise ignoranti (2015) - Forever Young (2016) - Nove lune e mezza (2017) - Poveri ma ricchissimi (2017) - D.N.A. - Decisamente non adatti (2020).

Televisione

Mai dire Martedì (2007) - serie TV - 7 vite (2009) - serie TV - Un medico in famiglia (2013) - serie TV - Genitori vs influencer, regia di Michela Andreozzi - film TV (2021) - Un professore, regia di Alessandro D'Alatri - serie TV (2021)

Teatro (ultimi spettacoli)

2022 - Mamma…zzo!!!

2019 – Stremate ultimo atto 

2018 – Tre Stremate e un maggiordomo

2017 – Le bisbetiche stremate

2016 – Mamma…zzo e ritorno

2015 – Stremate dalla luna

2014 – Mamma…zzo

2014 – Stremate dalla luna

2013 – Parzialmente stremate

2009 - L’importante è vincere senza partecipare

2008 - Tutta per Tre

2007 - Ciao Birichinni

2006/07 - Bambole

2006 – Improvvisando

Intervista

Federica. Mi parli del tuo spettacolo “MAMMA…ZZO!!!”, di cosa parla?

Questo spettacolo nasce con la nascita della mia prima figlia, Ludovica, che adesso ha quasi 12 anni e poi, non contenta, ne ho fatta anche un’altra, perché l’errore più grande che può fare una mamma invece di fare un figlio, è di farne 2 e io l’ho fatto, si chiama Sofia e adesso ha 9 anni, quindi diciamo che nasce da questo esaurimento nervoso, perché non te lo dice nessuno che cosa accade realmente quando ti nasce un figlio. Ne senti parlare, senti le amiche, però non capisci quanta fatica c’è dietro, difatti nello spettacolo dico proprio : “Non sapere cosa vuol dire allattare, chattare, twittare, cambiare un pannolino, fare la spesa, lavorare, preparare la cena, le pappette, svegliarsi di notte perché un frugoletto piange”, perché noi donne siamo tutto questo, per cui c’è tanta stanchezza fisica. Fare un figlio a 40 anni, oramai questa è l’età media, quando tua madre ne ha minimo 80 e non è in grado di tenere tuo figlio, per cui la miglior amica della mamma quarantenne è la tata, senza la quale, noi quarantenni lavoratrici, non potremmo fare nulla. Una volta era diverso si facevano a 20 anni quando si ha più energia e tua madre è ancora in grado di aiutarti.

Nello spettacolo parli anche di mamme illustri della storia. Qualche nome?

Si, facendo vedere delle proiezioni grafiche fatte dal mio amico grafico Massimiliano Papaleo, che ha fatto e creato delle foto apposta. C’è la mamma di Noè che dice: “ Oggi me fanno male i calli. Me sa che piove”. Poi c’è la mamma di Mosè che dice al figlio: “Mosè, esci dall’acqua che hai appena magnato la pizza co’ la mortadella”. E Mosè: “Non ti preoccupare mamma, tanto l’acqua non la tocco proprio, al limite la divido”. Poi ci sono altre mamme ma non le voglio svelare.

Ancora un paio…

C’è la mamma di Hitler e quella di Renzi. Stop, non dico altro.

E’ prevista anche una tournée?

Io sono già in tournée da qualche anno, perché questo spettacolo è già stato fatto 7 anni fa, però è in continua evoluzione perché i bimbi crescono e cambiamo i monologhi, cambiamo anche i personaggi da fare. Adesso con la pandemia faccio la escort sanificata ovviamente. Per cui questo spettacolo è in continua evoluzione, un work in progress come si usa dire adesso. Difatti c’è gente che viene a vedere lo spettacolo ogni volta che lo faccio, perché non è mai lo stesso, inoltre è molto interattivo, cioè io dialogo molto con il pubblico, quindi in base al pubblico, cambia lo spettacolo. Faccio salire sul palco un papà per cambiare il pannolone, ecc … E’ uno spettacolo molto improvvisato e io mi muovo molto bene perché io vengo proprio dal cabaret.

Mi racconti com’è nata la tua passione per la recitazione?

Non sono figlia d’arte, perché mio padre vendeva scarpe e mia madre lavorava al ministero del Tesoro, però hanno sempre avuto una passione per il teatro, ci andavano spesso, avevano l’abbonamento e mi portavano sempre con loro. Poi andavo a casa e rifacevo tutte le scene dello spettacolo e anche dei film che vedevo in tv. All’epoca c’erano le audio cassette, le video cassette sono venute dopo, e ricordo che con mio padre ci leggevamo tutte le commedie e le novelle di Pirandello e dopo lui faceva tutti i personaggi maschili e io tutti quelli femminili e poi li registravamo, facendo anche i rumori.

Mi fai un esempio?

Il testo diceva: “Prende la tazzina “ e noi prendevamo un tazzina con il cucchiaio, facendo il rumore con il piattino. Diciamo che la passione per la recitazione in me c’è da sempre, è nata che andavo alle elementari e la verve comica l’ho scoperta pian piano, perché o ce l’hai o non ce l’hai.

Con quali miti dello spettacolo sei cresciuta?

Sono cresciuta con Totò. Io avevo la collezione intera delle video cassette di Totò e le guardavo all’infinito e stoppavo per vedere in certe scene che faccia faceva, che poi Totò improvvisava molto ed era bravissimo. Oltre a Totò amavo tutti gli attori di quell’epoca da Alberto Sordi a Ugo Tognazzi, da Vittorio Gassman a Nino Manfredi e tutti quelli del cinema degli anni ’70. Poi Anna Marchesini che è stata la vera comica della nostra generazione. Tra l’altro mi dicevano che ci assomigliavamo molto fisicamente.

Oltre al teatro hai lavorato anche in radio, vero?

Oltre al teatro c’è la radio, sto facendo Radio2 in Rai, un programma storico di Enrico Vaime, un bravissimo autore che purtroppo ci ha lasciato un anno fa. Il programma si chiama “Black Out”, però sono 20 anni che lavoro a Raio2, dove porto dei personaggi scritti e ideati da me, perché tutti i personaggi che interpreto sono tutti basati sull’osservazione della realtà, delle persone che conosco.

La tua città, Roma è fonte di ispirazione per la tua vena artistica?

Roma è sicuramente fonte di ispirazione, perché c’è tanta gente, incontri tanta gente e di tutti i tipi. Però è anche vero che la tipologia delle persone non è solo il romano, perché io poi interpreto persone di tutta Italia. Mi viene in mente una parlata, la faccio e ci aggiungo una caratteristica. Poi mi piace proprio osservare le persone con cui mi interfaccio, per cui ognuno di noi ha un suo modo di parlare, di gesticolare le mani. Sicuramente Roma aiuta perché è una grande città, c’è tanta gente, è una città che ti permette di andare a vedere tanti spettacoli, ci sono tanti cinema e teatri. Ed è chiaro che più si vede, più si è curiosi e più si fa, perché  dobbiamo sempre prendere da tutto quello che abbiamo intorno. Io sono sempre dell’idea che dobbiamo essere curiosissimi di tutto quello che accade, non possiamo essere avulsi da tutto. Poi soprattutto la satira sociale e politica non ci permettono di essere avulsi.

Prima di entrare in scena hai un rito scaramantico?

In realtà non ce l’ho, pare brutto perché un attore dovrebbe avercelo. Prima di entrare in scena sai che mi succede? Vorrei andare via, vorrei scappare (risata). E penso spesso: “Ma chi me l’ha fatto fare? Potevo stare a casa, sul divano a vedere un film oppure a preparare una cenetta”. Poi però, finito lo spettacolo, diciamo che tutto questo me lo sono dimenticato. E’ come fare un figlio, lì per lì soffri tantissimo fisicamente, poi te lo scordi, ne fai un altro e la sofferenza la dimentichi.

Oltre al talento e alla bravura, quanto conta la fortuna nel tuo lavoro?

Tantissimo. Io dico sempre che non basta la bravura, ma ci vuole molta fortuna, anche tanta dedizione, perché la dedizione ti porta a fare le cose bene. Inoltre devi essere tenace, costante e non lasciare mai perdere. Ci sono momenti in cui dici: “Perché faccio questo mestiere, è un macello, siamo in tanti a farlo”, però bisogna andare avanti tenacemente e poi la fortuna aiuta, è chiaro, magari quel giorno a teatro ti viene a vedere un grosso produttore americano e mi porta a Hollywood a fare i film con lui.

Teatro, cinema, televisione, radio. In quali di questi ambienti pensi di dare il meglio?

Ogni ambiente è diverso, perché sono lavori diversi. Uno pensa che sia lo stesso lavoro, ma non lo è. E’ come dire : “Ti piace di più fare l’ingegnere o l’architetto?” In realtà si differenziano perché ad esempio sul palco hai il contatto con il pubblico che ride, ti applaude ed è una cosa che solo il teatro ti da. Al cinema ovviamente devi fare una scena cento volte, quindi in realtà hai modo di migliorarti, in radio devi stare molto attento ad usare la parola perché la parola è molto importante e quindi devi stare molto attento a far capire tutto a parole. Quindi sono tutti mestieri differenti e ambienti differenti e sono anche modi di recitare differenti, perché come reciti in teatro non reciti nelle fiction, per esempio. In realtà bisogna sempre sapersi calibrare e trovare sempre il tuo modo di esprimerti.

Se come attrice comica fosse andata male, cosa avresti fatto nella vita?

Purtroppo non ce l’ho mai avuto il piano B, perché doveva andare bene per forza. Mi sarebbe piaciuto fare l’insegnante, la maestra o almeno era quello che volevo fare da piccola. Adesso non lo farei mai perché dopo aver avuto due figlie, ho capito che la maestra è il mestiere più difficile del mondo.

Quali sono le tue ambizioni?

Mi piacerebbe tanto fare un film da protagonista, cosa che non è mai successa, perché i ruoli da protagonista sono sempre difficili. Vorrei combattere questa storia che devi essere un nome da richiamo se vuoi lavori. Secondo me un attore bravo o un prodotto buono, viene visto comunque a prescindere dal nome che ci lavora. Mi piacerebbe fare teatri ancora più grandi, fare tanti bei spettacoli e collaborazioni con tanti autori bravi ed espandermi sempre di più, perché nel nostro lavoro non bisogna mai accontentarsi.

Mi parli della Roma di quando eri ragazzina?

Io frequentavo il quartiere Trieste, dove tra l’altro ora vivo, perché i miei genitori che non abitavano lì, ma mi hanno fatto fare le scuole al Settembrini e al Giulio Cesare, perché loro lavoravano in questa zona e gli piaceva questo quartiere. Li ringrazio che mi hanno fatto fare le scuole qui, perché poi io sono rimasta molto legata a questo quartiere e anche ai miei compagni di classe soprattutto quelli del liceo perché tuttora ci vediamo, perché poi siamo rimasti tutti nel quartiere. Roma è molto a quartieri e ogni quartiere è un paese. Io vivo a piazza Annibaliano e le mie figlie vanno alla  scuola Mazzini e volendo, ci sono dei giorni in cui possiamo non prendere la macchina e farci il percorso tutto a piedi, inoltre loro hanno la piscina qua dietro, hanno la maestra di pianoforte di fronte, gli amichetti che abitano tutti in zona, quindi è un quartiere meraviglioso perché ti permette di vivere una vita meno affaticante, meno stressata. Io vivo molto il quartiere perché ci sono molti negozi, supermercati, c’è il cinema qui a un passo, c’è tutto e questo mi permette di vivere bene Roma.

A parte il quartiere Trieste, ci sono dei posti di Roma che ami molto?

Roma si ama tutta, come si fa a non amarla. Mi piace molto il centro storico, piazza Venezia e mi piace molto perdermi in quelle piccole vie, mi piace molto il rione Monti e la Garbatella. Roma è una scoperta continua, ogni giorno tu potresti fare una gita a Roma e andare in un posto dove non sei mai stato.

Il nuovo sindaco sta mantenendo le promesse elettorali? Vedi dei cambiamenti in città?

Mi sembra che la città sia in netto miglioramento, forse perché siamo talmente annichiliti da tutto quello che accade nel mondo, che forse ci soffermiamo meno sulla nostra città. Però a livello di immondizia, diciamo che la città è leggermente più curata. Roma è una città difficile e non ce  la possiamo prendere con nessun sindaco. Secondo me c’è chi ha fatto peggio, però governare Roma non è facile, però vediamo, ancora c’è tempo per vedere cosa farà il nuovo sindaco.