Giovanna (cantante e produttrice discografica)  Andalo (Trento) 7.9.2024

                                 Intervista di Gianfranco Gramola

“Paolo Limiti mi ha lasciato dei testi e adesso ho musicato un testo che uscirà in ottobre, un disco che si chiamerà “Le mie perle” e ci sarà questo inedito di Paolo Limiti che sarà un omaggio alla sua memoria”

Giovanna con Paolo Limiti

Giovanna, all’anagrafe Giovanna Nocetti, è nata il 10 marzo 1945 a Viareggio ed è stata una delle giovani promesse della musica leggera degli anni '70. Nata a Viareggio si è dedicata presto allo studio della musica, canto e chitarra, perfezionandosi poi in canto e chitarra jazz con il maestro Sante Palumbo. Scoperta da Pippo Baudo che la fece debuttare nel suo programma Settevoci, ha poi inciso diversi brani di discreto successo senza mai affermarsi veramente presso il grande pubblico. Il suo brano di maggior successo è stato “Il mio ex” (1980). Partecipa a programmi televisivi, quali "Domenica In", "Cantagiro", "Ci vediamo in TV"”, ecc… Dopo diversi anni di oblio presso il grande pubblico ha riconquistato una buona popolarità grazie alle partecipazioni nelle trasmissioni RAI condotte da Paolo Limiti. In realtà Giovanna non è affatto solo una cantante di musica leggera. Artista vera, e appassionata musicista si è dedicata con successo anche alla composizione. Oltre ad aver composto canzoni che lei stessa ha interpretato, nel 1984, ha composto per Papa Giovanni Paolo II una “Ave Maria” da lei stessa eseguita in Sala Nervi in Vaticano con l’Orchestra Sinfonica Ludovico da Victoria del Pontificio Istituto di Musica Sacra, alla presenza del Papa. Nel 1994 ha fondato la Giovanna Nocetti Editore con la quale pubblica libri di musica e teatro e di didattica. Nel 2000 le è stata commissionata dal Comitato del Giubileo una composizione destinata all’apertura dell’anno giubilare dal titolo “Preghiera dell’Artista” che lei stessa ha poi eseguito nella Basilica di Santa Maria in Minerva, a Roma. E' autrice della riduzione teatrale di un testo teatrale drammatico “La sottana” rappresentato a Roma con la presentazione di Dacia Maraini. Ha scritto inoltre parole e musiche di romanze per tenori e soprani, composto arie liriche e quartetti d'archi.Con la sua casa discografica, la Kicco Music (per la quale incidono i grandi nomi della lirica fra i quali: Luciana Serra, Katia Ricciarelli, Fabio Armiliato, Ghena Dimitrova, ecc…), ha realizzato progetti importanti: “Amica” di Mascagni, “Gloria” di Cilea, opere pressoché sconosciute. E’ stata insignita di prestigiosi premi nazionali ed internazionali. Recentemente ha curato la regia di un'opera lirica, Marta e Maria. "Il melodramma – spiega l’artista - è sempre stato la mia passione: Torre del Lago, Lucca, Puccini… ci sono nata dentro. Guardavo alle dive della lirica con riverenza e sudditanza. Mi sono sempre parse delle dee. Quando ho conosciuto Katia Ricciarelli ne sono rimasta stregata. E poi Lucia Valentini Terrani: che fascino quella voce! Erano le due più grandi degli ultimi anni. "Marta e Maria" è nata proprio così: un'idea estrema per dare a Lucia una ragione di vita, quando fu colpita dal male. Creare un nuovo ruolo per lei. Coinvolsi un amico: il pisano Gian Paolo Mazzoli, musicista di chiara fama. Il testo lo scrisse Paolo Pivetti, padre delle due celebri sorelle. Poi è andata a finire come si sa: Lucia non ce l' ha fatta. Abbiamo continuato il progetto e abbiamo dedicato l'opera a lei...". Appassionata di fotografia, ha realizzato servizi su Lucia Valentini, Carla Fracci, Simona Marchini, Giulietta Simionato, pubblicati da varie riviste.

Intervista

La passione per la musica chi te l’ha trasmessa? Avevi artisti in famiglia?

Nessuno in famiglia aveva il fuoco sacro del palcoscenico. Io ero appassionata di musica perché negli anni ’60 c’erano dei grandi cantanti come Caterina Valente, che è stata il mio mito di riferimento. Poi sono andata a scuola dalla professoressa Ida Neuheusler Masini, insegnante di pianoforte e di canto che mi ha insegnato innanzitutto la musica, poi a cantare e mi ha impostato liricamente. Ecco perché, nonostante l’età, continuo ancora a cantare, perché il diaframma è abituato a prendere i fiati e tenere i suoni. All’improvviso ho deciso che volevo fare la cantante e a casa mia sono svenuti tutti. Mio padre arrabbiatissimo, però ormai avevo deciso che quella era la mia strada, il mio futuro.

Io e Giovanna durante l'intervista

I tuoi genitori avevano in mente un futuro diverso per te?

Si, loro volevano che studiassi. Infatti io ho studiato fino all’università a Pisa, dove ho fatto sei mesi e poi sono andata a Milano dove volevo iscrivermi, ma oramai la musica mi aveva stregato.

E’ vero che sei stata scoperta da Pippo Baudo? In quale occasione?

Si. C’era questa sua trasmissione che si chiamava “Settevoci” e Baudo mi chiamò dicendomi che stava conducendo una nuova trasmissione di giovani cantanti e io ci andai, cominciai a vincere e da lì è partita la mia carriera.

Fra colleghe hai notato più complicità e amicizia o competizione?

Fra colleghe non c’è complicità, anzi molta rivalità però con qualche collega c’è anche molta amicizia. Tiziana Rivale io l’adoro perché è una donna intelligentissima, una cantante meravigliosa, molto simpatica, forse perché siamo amiche da tanti anni. Diciamo che più che complicità o competizione c’è la voglia di fare cose belle. Anche Manuela Villa è una ragazza stupenda però non ho tanti contatti con le colleghe.   

Hai lavorato con parecchi artisti. Un tuo ricordo di Mino Reitano e Bruno Lauzi?

Due colonne della musica leggera. Mino Reitano scrisse per me una canzone meravigliosa che era “Canne al vento” e da lì è iniziato il mio successo. Invece Bruno Lauzi mi scrisse “Cronaca nera” per la Gondola d’Oro di Venezia, che arrivò seconda ed era una canzone bellissima. Siamo rimasti sempre amici sia con Mino Reitano che con Bruno Lauzi fino a quando se ne sono andati.

Com’è nata la collaborazione con Paolo Limiti?

Siamo diventati amici per caso, a New York. Ero appena diventata famosa e sono andata a New York per vedere la famosa commedia musicale “Heart”. Eravamo nello stesso albergo e ad un certo punto l’ho incontrato alla reception e io gli dissi: “Paolo” e lui: “Giovanna, che bello vederti”. Era il 1971 e da allora fino al giorno in cui ha chiuso gli occhi, abbiamo passato tutta la vita assieme. Ha scritto tante canzoni per me e l’ultima canzone che ha scritto per me, della quale ho fatto la musica, era quella di Orietta Berti “Dietro un grande amore”. E’ stata la sua ultima canzone  ma mi ha lasciato dei testi e adesso ho musicato un testo che uscirà in ottobre, un disco che si chiamerà “Le mie perle” e ci sarà questo inedito di Paolo Limiti che sarà un omaggio alla sua memoria. 

Ho letto che ami molto la lirica.

Si, io 45 anni fa ho fondato una casa discografica, la Kikko Music ( www.kikkomusic.com ). L’ho fondata per i giovani cantanti lirici e questa casa discografica ha avuto un successo tale che i cantanti più importanti sono con me, da Fabio Armiliato ad Andrea Attucci, Daniela Barcellona e quindi tutti i più grandi  hanno iniziato con me. La mia era una casa discografica piccola ed era aperta a tutti, dava spazio e l’opportunità di farsi conoscere a tutti. Infatti ancora vive ed è ambita.

Hai cantato davanti a Papa Wojtyla. Come hai vissuto quell’esperienza?

Quella è stata l’esperienza più bella della mia carriera e della mia vita, perché ho scritto questa Ave Maria dedicata a Lui e a Carlo Maria Martini, che per la chiesa sono stati molto importanti in quegli anni. Sono stata fortunata perché sono riuscita a cantarla davanti al Papa e c’è questo video su youtube che è del 1984 ed è un documento meraviglioso, fantastico.

Hai dei rimpianti? Rifaresti tutto quello che hai fatto?

Non ho rimpianti e rifarei tutti gli errori che ho fatto e che continuerò a fare (risata).

Cosa ne pensi dei talent musicali?

Sono una brutta cosa per gli artisti, per i cantanti che ci credono, perché immagina che da questi talenti ne esce uno solo, gli altri restano tutti delusi, quindi vivono uno stress incredibile. E’ una pura cattiveria, un illusione. Preferisco piuttosto che facciano delle cose per i giovani, ma non deve essere una sfida dove poi da qui nascerà una stella, perché poi ne nascerà una e le altre cento muoiono. Invece se dessero lo spazio per fare trasmissioni per i giovani, ma non quelle vecchie che sono delle nostalgie inutili. Se si vuole veramente far emergere dei cantanti, li devi far vedere ed esibire, ma purtroppo non li danno lo spazio.

Oltre alla canzone di Paolo Limiti hai altri progetti, delle ambizioni?

No, io faccio questo ultimo lavoro, che saranno tre CD, che si chiama “Le mie perle”, dove raccolgo le mie canzoni perché poi chiudo la mia carriera.