Leonardo
Pieraccioni
(attore) Roma 12.
12. 1999
Intervista di Gianfranco Gramola
Un
toscano furbacchione, sempre circondato da belle donne
Su
Leonardo Pieraccioni, nato a Firenze il 17 febbraio del 1965, si sono versati fiumi d’inchiostro. D’altronde è il personaggio che negli ultimi anni ha avuto più successo nel
campo del cinema italiano. Basti pensare al film “I laureati” (95) o a “Il ciclone” (96) che in pochi mesi ha incassato una valanga di miliardi,
facendo gongolare di gioia Rita Rusic e Vittorio Cecchi Gori, i suoi produttori.
E poi “Fuochi d’artificio”(97), altro trionfo. Ma qual è il segreto di questo grande successo che ha innalzato sullo scalino
più alto del podio il comico toscano? E’ la semplicità! La semplicità nel
parlare, nello scrivere i suoi racconti, ( l’ispirazione - dice lui - arriva
puntuale di notte) nelle battute ad effetto e senza doppi sensi, nella scelta
dei personaggi per i suoi film sempre affollati di belle donne e conditi con
dell’ottima musica. Pieraccioni non ha bisogno di effetti speciali o
scenografie gigantesche all’americana per incassare soldi e per
“acchiappare” il pubblico. Gli basta l’esperienza accumulata nel corso
degli anni lavorando nei locali facendo cabaret e soprattutto la sua spontaneità
e quel sorriso “coionamondo” (come si dice dalle mie parti) che lo rende
simpatico al pubblico.
Ha detto:
- Rosita Celentano è la mia amica gemella. Siamo nati
tutti e due il 17 febbraio del '65. Vorrei sposare suo padre se dovesse
separarsi da Claudia Mori, perché è sempre stato il mio mito.
- Ma perché al Grande Fratello sono sempre ignudi? Io
sto a 3 Km. da Cinecittà e porto sempre il golf.
- Il film "Il mio West" è una favola,
perché solo lì si può fare tutto quello che si vuole, ci si può permettere
il lusso di parlare toscano anche nel Texas.
- Se sono pacifista? Anche troppo. Ogni tanto
bisognerebbe tirare fuori la colt e sparare, ma non mi riesce mai. Sparo solo
"bischerate" a tavola.
- Le spagnole sono il mio destino. Mi piace troppo la
parlata, mi diverte qualsiasi cosa dicano. Ho deciso che da grande mi sposerò una spagnola e
farò due figli tosco - ispanici.
- A Roma, sotto un tendone c'erano 18
spettatori, senza
un pagante. A Venezia, nei giardini, gli stessi 18 che a metà spettacolo si
alzarono e andarono a giocare al Casinò.
- Non scrivo più canzoni, per fortuna. Ho composto
140 canzoni, una più brutta dell'altra. Ho inciso anche due mediocri Lp che
fortunatamente sono introvabili.
- I miei genitori, ogni volta che venivo bocciato, mi
mandavano a fare il falegname e prima di diventare famoso
ho lavorato alla Stet, una ditta collegata alla Telecom.
- Guccini è il mio mito. Io sto a Guccini
come Emilio Fede a Berlusconi.
Curiosità
- Ha prestato il servizio militare nell'arma
dei Carabinieri e conosce a memoria tutte le canzoni di Vasco
Rossi, Francesco Guccini e Francesco De Gregori.
- Da ragazzo, quando era a scuola, rispondeva
a casaccio e regolarmente si beccava l'insufficienza, pur di far ridere i
compagni.
- Il suo film "Il ciclone" ha
incassato ben 75 miliardi di lire.
- Sembra che sul suo film "Il ciclone",
pesi un sortilegio, che ha turbato la vita di chi vi ha partecipato. Lorena
Forteza è caduta in depressione, la Estrada si è separata dal marito, il
montatore Garrone ha perso il padre e la sorella, lo sceneggiatore Veronesi
si è separato e Pieraccioni ha perso la fidanzata.
- E’ stato premiato a Roma, con il
“Biglietto d’Oro” per il suo film “Ti amo in tutte le lingue del
mondo”.
- Ha avuto una lunga relazione con l'attrice
Laura Torrisi, la ragazza del Grande Fratello 6.
Intervista
Il comico toscano , ossia colui che è stato colpito dalla "santa
bischeraggine", come ama definirsi, l’ho contattato
con un fax nel residence dove risiedeva (al Fleming).
Leonardo, com’è il tuo rapporto con Roma?
Ma, guarda, è ottimo, perché io, sai, sono nato e cresciuto a Firenze che è
una città meravigliosa. Per cui, lavorando dal lunedì al venerdì in
un’altra città, Roma era la città che mi auguravo, capito ? Prima di tutto
per un fatto di clima, che è migliore rispetto alla mia Firenze e poi perché
Roma è una città storica, meravigliosa, che non stanca mai. E oltretutto è
piena di persone divertenti. Per cui sono finito bene qui a Roma e devo dire che
non mi costa fatica stare lontano da Firenze, la mia città natale.
Ma c’è un angolino di Roma a cui ti senti particolarmente legato?
Per abitudine, stando al Fleming (Leonardo abita al Residence Fleming), lo vedo
come un piccolo paese, perché hai il lattaio, il tuo edicolante, la tua
farmacia, il tuo bar dove di solito vai a fare colazione… Poi, fra l’altro, è molto comodo per me anche
perché è vicino all’autostrada. Questa è una
zona che amo particolarmente di Roma, come amo molto il centro storico. Amo
molto anche la zona Prati perché prima di trasferirmi qui al Fleming, stavo in
un altro residence, sempre nella zona Prati, ed è in questo
quartiere che ho scritto tutti i miei film e devo dire che è una zona che ha un
grande fascino.
Cosa provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Sicuramente è molto stimolante, perché automaticamente mi ricorda il lavoro
che per me è un divertimento. E poi perché se ci resto, mi ricorda il fine
settimana, il periodo di riposo, le feste, i genitori, gli amici di sempre.
Provo una grande gioia tornare a Roma, esattamente come provo gioia nel tornare
a Firenze.
Ami la cucina romana?
E me lo chiedi ? Il mio rapporto con la cucina romana è eccezionale, purtroppo
è troppo eccezionale , perché sono ingrassato, maremma…
Se non sto attento un pochino ingrasso a vista d’occhio. L’unica cosa che so
fare è mangiare le pizze quelle congelate, senza cuocerle, praticamente le
scongelo e le mangio direttamente, così. Quindi spesso e volentieri vado fuori
a mangiare. Però tra bucatini all’amatriciana, saltimbocca, straccetti e vino
dei Castelli Romani i risultati si vedono. Sai dove vado spesso a mangiare ? Da “ Natalino “, che è una trattoria qui
al Fleming, che ha una carne così buona…. Il pesce invece vado a mangiarlo in
un posto che si chiama “La Bucaniera” e poi frequento quasi tutte le
trattorie nei dintorni di piazza Trilussa.
Come giudichi i romani?
I pregi te l’ho già detti… sono molto solari, sono molto divertenti. Il
difetto è che mi pigliano in giro per la Fiorentina, perché con la Roma e con
la Lazio non ce la facciamo proprio.
Senti Leonardo, come vivi la Roma by night?
Pochissimo, guarda, perché io vado a mangiare tardi la sera, verso le 22, e
siccome mi satollo molto, smetto verso le 23 e quindi non frequento quasi mai
locali notturni o discoteche. Frequento molto i cinema o le trattorie che
servono anche dopo l’ultimo spettacolo. Però, come ripeto, frequento
pochissimo i locali o le feste.
Nei momenti liberi in quale angolo di Roma ami rifugiarti?
Nei pochi momenti liberi che ho, l’unico angolo che amo frequentare è
l’angolo del mio divano. Mi spaparazzo sul divano e mi guardo la televisione.
Ma secondo te Roma è o era la città più bella del mondo?
Guarda, Roma, insieme a Firenze, insieme a Venezia, Parigi e New York, è la
città più bella del mondo. Con tutti i suoi difetti e i suoi pregi o meglio le
sue bruttezze e le sue bellezze come vuoi chiamarle.
I difetti di Roma sono quelli di tutte le grandi città, cioè il traffico
caotico, il giubileo che non s’aspetta altro che passi sto 2000, perché ha
aperto più cantieri il giubileo che il terremoto…Per cui sono problemi
logistici di una città con milioni di abitanti.
Ma tu, Leonardo, nell’Anno Santo scapperai da Roma come tanti tuoi colleghi
o affronterai il caos che comporta questa grande manifestazione?
Ma penso che starò a Roma, perché, secondo me, è come con le vacanze
intelligenti. Scappano tutti e chi rimarrà a Roma sarà come un naufrago in mezzo al mare.
Leonardo, un tuo sogno nel cassetto?
Ne ho uno per Roma… Abolire tutto il traffico di Roma e dirottarlo su Perugia.
Però quelli di Perugia si incazzerebbero molto.
Per
scrivere a Leonardo Pieraccioni, rivolgersi a:
“Organizzazione Capecchi s.a.s.“
VEGA STAR
Via di Ramini 21
51100 Pistoia