Lina Sotis (giornalista e scrittrice)    Milano 26.9.2010

                    Intervista di Gianfranco Gramola

Una giornalista intelligente e simpatica, che vive con humor e “Bon Ton”

 

Il suo sito ufficiale è www.tranquilla.it  e l’e-mail linasotis@gmail.com

Lina Sotis è nata a Roma il 27 aprile del 1944. Dopo le nozze con Gianmarco Moratti nel 1962 si trasferisce a Milano (si separeranno nel 1967). Ha iniziato a lavorare a Vogue, come redattrice di moda, poi è stata assunta ad Amica nel 69 (me ne sono andata nel 73), poi è entrata per due anni a Gioia e poi nel 75 è stata assunta al Corriere d' Informazioni. Il 1° gennaio del 78 è entrata, come la prima donna nella storia del grande quotidiano, nella cronaca cittadina del Corriere della Sera. Collabora anche con altre testate tra cui Corriere Magazine e Amica. Nel 1982 esordisce con Bon Ton, manuale di saper vivere in società che diverrà in breve tempo un successo editoriale e un fenomeno di costume. Da allora ha scritto saggi e romanzi (Ragazze – Il nuovo Bon Ton – Il colore del tempo – Una come tutte – A me piace quella lì), che tuttavia non hanno mai eguagliato il successo del suo primo libro. Dal 1993 è sposata con l'urbanista Marco Romano.

Ha detto/scritto

- Se siete un arrampicatore sociale o una coppia che vuole entrare in società, ricordatevi che c'è un solo segreto: la tempistica e la pazienza. Se gli altri se ne accorgono la vostra scalata è finita prima di cominciare.

- Soprannomi? Adesso, da pensionata, sono “zia Lina”, prima, prestante alquanto, avevo un nick name assolutamente politically incorrect: Ficotis.

- Se siete una ragazza, solo all’amica intimissima dite cosa veramente pensate del sesso: impagabile essere desiderata. Meraviglioso essere coccolata, il resto non sempre vi fa perdere la testa. Confessione questa da non fare mai ad un uomo. Lui di voi deve sempre pensare che come lui non c'è mai stato niente.

- Ricordatevi che nel momento in cui gli permettete di dire "quando ci vediamo?" gli avete già inconsciamente detto di sì.

- Schiena. Di questi tempi va molto mostrarla anche oltre il punto vita. Stare molto attenti: si finisce più per assomigliare a uno pornostar che a una ragazza alla moda.

Curiosità

- Suo padre, Gino Sotis (1902 – 1960), fu un noto avvocato civilista specializzato nel settore cinematografico, promotore nel dopoguerra del premio David di Donatello e del circolo culturale Open Gate.

- Ha collaborato con il quotidiano economico Il Globo.

Intervista

Quando è nata la passione per la scrittura, chi te l'ha trasmessa?

Ho iniziato a lavorare a 24 anni, dopo i due figli, nella moda. Ogni didascalia era per me una prova d'esame. Allora mi ricordavo quando a scuola per un tema le suore mi sospesero per tre giorni e poi a scuola pubblica, al ginnasio, la professoressa li leggeva in classe.

Quando è esploso il tuo talento?

Più che il mio talento, la mia fortuna. Abbandonai i femminili per la passione del quotidiano e feci tutta la gavetta possibile, brevi, radio e tv, tipografia alle 6 di mattina. Lavoravo al Corriere d'Informazioni e il mio turno era 6-13,15. Turno meraviglioso, che ho fatto per 4 anni, così potevo stare con i miei figli tutto il pomeriggio. Nell' 83 scrissi il Bon Ton e la mia vita cambiò.

Quali sono stati i tuoi maestri (o idoli)?

Mi piace tanto Miriam Mafai. All'epoca mi ispirai a Irene Brin (all'anagrafe Maria Vittoria Rossi, fu giornalista di costume, scrittrice e donna di grandissimi cultura e stile, ndr).

Hai mai pensato ad un nomignolo (so che qualche giornalista lo usa)?

La mia fortuna giornalistica la devo al mio nome Lina Sotis e corto e facile da ricordare, praticamente è come se fossi stata marchiata alla nascita.

Qual è stato l'incontro che ti ha cambiato la vita?

La contessa Palmieri, direttrice del collegio Mary Mount, che ci faceva fare lezioni di portamento al suono della frase: "Signorine bon ton. Signorine bon ton". Ero somara, ma camminavo benissimo.

Qual è stata la tua più gran soddisfazione nel campo professionale?

Appena assunta al Corriere della Sera il direttore Franco Di Bella, dopo la lettera dell'anziano innamorato pubblicò, in prima pagina, la lettera sulla solitudine dell'altra (l'amante) il giorno di Natale. Avevo avuto l'idea e l'avevamo scritta Adriana Mulassano ed io. Ne parlò tutta Italia.

E delusione?

Quando il mio compagno di banco Ferruccio De Bortoli, decise di abbandonare la cronaca per provare l'avventura delle pagine dell'economia. Ci rimasi malissimo era un compagno di banco straordinario.

Com’è nata l’idea di aprire un sito?

Dopo quasi 40 anni di lavoro, la pensione. Addio agli amici e al mio Corriere. Bisognava farsi venire un idea. Non era più il tempo delle amanti e delle signore, c'era il web. Così è nata www.tranquilla.it . Sinceramente anche questo è stato un colpo di fortuna, perché ero stata infatti contattata dalla Famebridge che voleva aprire un sito sul bon ton, mi sono limitata ad allargare gli orizzonti.

Cosa hai sacrificato per arrivare al successo?

Sono una formichina, con un forte senso del dovere. Quando ho deciso di lavorare ho lavorato senza pensare che mi privavo di qualcosa. Se uno fa una cosa la fa, e non scoccia.

Ma i tuoi genitori che futuro sognavano per te?

Mia madre è morta di parto, quando sono nata. Si chiamava Lina e sembra adorasse scrivere, era laureata in lettere moderne e traduceva il greco dal latino e viceversa. Si chiamava Storoni ed apparteneva ad una forte famiglia liberale. Noi siamo vissute con nostro nonno materno. Mio padre era Gino Sotis, un famosissimo avvocato divorzista, quando il divorzio non esisteva. Fece annullare i matrimoni di Claretta Petacci, Roberto Rossellini, De Sica e di tutte le più belle e ricche signore dell'epoca. Dopo averle annullate le portava in viaggio di dimenticanza. Viveva in una villa fuori Roma. Sono nata a Roma.

Che lavoro facevano i tuoi genitori? Hai fratelli e sorelle?

Oltre al papà famoso, che si vedeva poco, ma le cameriere ne parlavano molto mostrando le sue fotografie sui giornali le mie sorelle, Donatella  e Viviana, ed io vivevamo con il nonno Storoni. Alti ideali, Malagodi e discorsi seri.

Quando scrivi, ti ispiri a qualche modello di scrittore?

Doroty Parker, i fratelli Goncourt, Irene Brin

Gli scrittori italiani (i modelli) che più ti ispirano?

Ho trovato bello il libro di Silvia Avallone, ma la mia preferenza va alla poesia.  Dormo con vicino le poesie di Sandro Penna.

Un motivo per cui uno dovrebbe leggere i tuoi libri?

Perché è buono di cuore.

Quanto contano per te i libri? Che genere di libri ami leggere?

Ho il garage più bello del mondo: tutto foderato di libri Adelphi. A casa tutte le librerie sono piene. Ho un marito urbanista e facciamo a gara a comprare libri. Mi piacciono i saggi, e la poesia. Libri che mi emozionano, libri dove imparo.

Hai vinto qualche Premio? Se si, a chi l'hai dedicato?

Ho vinto due premi e li ho dedicati a me stessa.  Le formiche hanno bisogno di autostima.

Fai collezioni?

Ho una meravigliosa collezione di cuori dei pittori degli anni 70. Ci sono tutti Schifano, Angeli, Dova, Tadini, etc... Sono 128. C'è stata anche una mostra curata da Philiphe Daverio.

Qual è il tuo punto debole?

Sono insopportabilmente affettuosa e generosa. Annoio anche me stessa per la mia voglia di dare.

Come sei nella vita di tutti i giorni?

Una morbida ragazza anziana, che se ne frega dell'età e delle rughe.

Qual è la tua ossessione?

Per fortuna non ne ho. A meno ché non si chiami ossessione il mio rapporto privilegiato con i miei figli: un signore di 47 anni e una signora di 43.

L'ultima volta che hai pianto e perché?

5 mesi fa quando è morta Mitzi, mia cugina, la mia più cara amica.

Fai beneficenza o volontariato?

Si sono nel bord delle Special Olympics, le Olimpiadi per handicappati mentali.

Qual è il tuo motto?

Lascia vivere.

Cosa non sopporti?

I pettegolezzi inutili e la cattiveria in genere. Amo le persone buone e cerco di essere una persona buona.

Un capriccio che vorresti toglierti?

Mah, ne riparliamo domani.

La cosa più cattiva che hanno detto o scritto su di te?

Non me la ricordo.

Il complimento più bello che hai ricevuto?

Sono un anziana civetta, penso che ne verrà uno più bello.

Che rapporto hai con la Fede?

Agnostica. 

Pensi spesso all'aldilà?

Mi spaventa molto la morte dei miei cari. Nessuna la mia.

Hai un sassolino nella scarpa che vorresti toglierti?

Mah, direi che ormai mi sono tolta tutti i macigni che avevo nelle scarpe.

Quali sono le tue ambizioni?

Vivere serena. Avere i miei figli vicino. Mi piacerebbe che Tranquilla.it fosse un posto sicuro per i naviganti di Internet. Ritrovarsi in tanti su Tranquilla.it per discutere, polemizzare, aiutarsi, ridere, sapere....... un famiglione web, senza confini se non quelli etici ed estetici.

Un tuo vizio e una tua virtù?

Il mio vizio è anche la mia virtù: sono insopportabilmente generosa. Non riesco a resistere ad esserci per gli altri.

Chi porteresti con te su un'isola deserta ( oltre a qualche libro)?

Mio figlio Angelo e mia figlia Francesca. Mi insegnerebbero a fare una perfetta meditazione yoga. Noi tre.

Gioco della Torre.Chi butteresti da una torre...?

Berlusconi, con tutte le sue signorine, così si sentirebbe meno solo.

Cosa ne pensi della battaglia contro il fumo?

Non fumo, non bevo, non mi drogo. Ma sono contraria a tutti gli estremismi. Se uno vuole fumarsi una sigaretta se la fumi in santa pace. Polmoni suoi.

Sei severa con te stessa?

Come tutte le autoeducate: severissima.

Ti ritieni fortunata?

In tanta sfiga, si.

Il regalo più bello che hai ricevuto e da chi?

Sicuramente la performance di Valeria Magli su i miei testi intitolata Soirèe Sotis che ha aperto Spoleto e iniziato le repliche al Piccolo Teatro per poi andare a Roma, Cosenza.... Grazie Valeria.

Quali sono le tue paure? (Di cosa hai paura)

Sono un’orfana e la mia paura primaria è l'abbandono.

Hai un sogno nel cassetto?

Per adesso che Tranquilla cresca, poi c'è sempre tempo di riaprire il cassetto e mettercene un altro.

A chi vorresti dire grazie?

Lo dico tutti i giorni a chi mi vuol bene.

A chi vorresti dire "scusa"?

A tutti quelli che, inconsciamente, sbadatamente, ho offeso.

Progetti

TRANQUILLA.IT

Sei nata a Roma. Che ricordi hai della tua infanzia romana?

Luce, collegi e solitudine.

Attualmente com'è il tuo rapporto con Roma?

La vivo come una bella città di transito. Ormai la mia città è Milano.

Quali sono state le tue abitazioni romane?

Piazzale delle Belle Arti, un enorme casa su Lungotevere, dove viveva mio nonno Emilio Storoni e ogni tanto in visita al papà in una villa alla Camilluccia, fuori Roma.

Le scuole le hai frequentate a Roma o dove? Quali?

D'Inverno andavo dalle suore a semiconvitto: Le Ancelle del Sacro Cuore, il Mary Mount, il Cabrini. A parte un anno glorioso in una scuola pubblica. Immediatamente ritirata perché poco adatta. Mah! D'estate passavo delle meravigliose vacanze in collegio, a Cortina, dalle Orsoline.

Cosa ti piace della cucina romana? Hai una trattoria preferita?

Adoro gli straccetti, mi piace mangiare da Otello e mi sento a casa se sono da Rosati a Piazza del Popolo.

C'è un angolino romano che ami particolarmente? Se si, perché?

Piazza del Popolo, il Pantheon, Villa Giulia, le strade della mia infanzia e la mia adolescenza.

Adesso vivi a Milano. Cosa provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?

Mi sento in vacanza.

Quando sei a Milano, cosa ti manca di Roma quando sei lontana per lavoro?

Di Roma, mi manca la luce. Ma Milano è una città generosa si può vivere qui anche attorniati dal grigio.

Come trovi i romani (pregi e difetti)?

Simpatici e strafottenti. La simpatia è il segreto dei romani.

Qual è il fascino di Roma, secondo te?

Quello di poterla vivere a piccole dosi.

Cosa ti dà più fastidio di Roma?

Mi da fastidio la Roma politica, la Roma meritrice, la Roma corruttrice.

In quale Roma del passato ti sarebbe piaciuto vivere e nelle vesti di chi?

Le matrone romane, secondo Eva Cantarella, non se la passavano così male, ma è una domanda da fare ad una latinista non a me. 

Nei momenti liberi in quale zona di Roma ami rifugiarti?

Sto pochissimo a Roma e mi rifugio in casa di qualche amica. Poi prendiamo la macchina, facciamo un giro al Gianicolo, ai Fori e Villa Borghese e diciamo: " Com'è bella."

Ti piacciono le poesie romanesche?

Non le conosco. Ero una ragazzina troppo chic.

Poeta dialettale preferito?

Immagino bisogna dire Trilussa…

Fra gli attori contemporanei, chi rappresenta al meglio Roma e i suoi abitanti?

Alberto Sordi e Marcello Mastroianni, ambedue amici. Uno tirchio, l'altro svagato e generosissimo.

Vuoi dare un consiglio al sindaco per  migliorare Roma?

Se lo faccia dare da mio marito, che fa l'urbanista.

Un consiglio ai romani e uno ai turisti?

I romani sono così da secoli e vanno benissimo, i turisti oltre alla città si possono godere anche loro.