Lucio
Anzalone (poeta dialettale)
Roma 21 agosto 1991
Intervista di Gianfranco Gramola
Sono nato a Trastevere, il rione più
autenticamente “romano”. Un angolo carico di memorie, che sprigiona
un’atmosfera magica
(Breve
biografia del poeta romanesco)
Lucio
Anzalone è nato a Roma nel 21 Giugno 1921 (è morto il 21 gennaio 2013 ed è
sepolto nel Cimitero Flaminio). Laurea in legge a pieni voti. Primo dirigente
presso un Ministero Finanziario. Dal 1948 al 1958 redattore capo delle riviste
cattoliche d’avanguardia: Redenzione sociale – Solidarietà cristiana –
Rivoluzione cristiana. Nel 1960 ha fondato la rivista politoc-sociale di
intonazione cristiana “La
Salamandra” di cui è stato per tre ani direttore responsabile. Ha collaborato
a numerosi giornali e riviste tra cui, per altri tre anni, l’Osservatore
Romano e il Carroccio. Dal 1970 al 1979 è stato direttore
delle agenzie di stampa: Frontiere aperte – Inchieste – L’Italia
letteraria. Nello stesso periodo è
stato direttore artistico del Circolo Romano di Cultura di via Monterone e del
teatro d’avanguardia Il Cenacolo di via Cavour n°113. Dal 1981 ad oggi (1991)
è direttore del Circolo Romano Arte Cultura e redattore della rivista Italia
Lettere e fondatore del Movimento Hiroshima per la Pace nel Mondo. Per alcuni
anni è stato Presidente Regionale per la Città di Roma del Movimento per la
diffusione della poesie in Italia (Mopoeita). Recentemente è stato nominato
Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. E’ anche segretario generale
del Movimento Ecologico Nazionale “Porta Portese Uomo Ambiente”.
Volumi
di poesie pubblicati:
Qualche
poesia (1971) – Le ultime (1972) – Falò nero (1975) – In memoriam(1977).
Intervista
In
quale angolo di Roma è nato?
Sono nato nel rione Trastevere al quale mi
sento molto legato, perché è il rione più autenticamente “romano”. E’
un angolo carico di memorie e sprigiona un’atmosfera magica.
Cosa
vuol dire per te essere romano?
Di
essere nell’ombelico del mondo, in una città che ha circa 2700 anni di
storia, e che storia.
Difetti
e virtù del romano de Roma?
Un
difetto del romano? L’indolenza. Una virtù? La sincerità.
Qual
è il fascino di Roma?
Il
fatto che Roma è Roma.
Una
piazza che ti piace?
Piazza
Navona, specie nell’imbrunire, nell’ora “borgiana”.
Una
Roma che ami ricordare con nostalgia?
In
quella della mia fanciullezza, una Roma irripetibile (ho 71 anni).
Un
piatto romano che ami molto?
Le
fettuccine (naturalmente) e le “animelle”.
Cosa
provi nel tornare a Roma dopo un viaggio?
Ho
girato mezzo mondo (Parigi, S. Francisco, Sidney, Rio, Bruges, Siviglia: città
meravigliose), ma quando torno a Roma, piango sempre di gioia.
Cosa
ti dà fastidio di Roma?
A
parte le troppe macchine, la sporcizia.
Parlano
di spostare il mercato domenicale di Porta Portese. Cosa ne pensi?
Di
tutelarlo e lasciarlo dov’è, perché è una tradizione della nostra città
oramai.
Se
tu fossi sindaco, cosa faresti per Roma?
Manderei
via quelli che la odiano e che non l’apprezzano sufficientemente.
A
Roma si fa molta cultura?
Purtroppo
non abbastanza. Sono direttore di un Circolo Culturale abbastanza importante e
in dieci anni le iscrizioni sono scese da 200 soci a 60 soci.
In
quale Roma ti sarebbe piaciuto vivere?
In
quella del periodo Rinascimentale.
Una
chiesa che ami molto?
Quella
in cui mi sono sposato: S. Giovanni a porta Latina.
Il
tuo poeta romanesco preferito?
Sempre
e unicamente Giuseppe Gioacchino Belli.
Un
consiglio ai romani e uno ai turisti?
Ai
romani: amate di più la vostra città. Ai turisti: se Roma non vi piace,
lasciatela in pace.
Ti
piacciono le tradizioni romane?
Mi
piacciono tutte le vere tradizioni romane, anche se la maggior parte, oggi sono
sparite.