Massimo
Wertmuller (attore) Roma. marzo 1993
Intervista di Gianfranco Gramola
Sempre
all'ombra del Cupolone
Massimo,
nipote della regista Lina, è nato a Roma il 13 agosto del 1956. In televisione
ha fatto, insieme al gruppo La Zavorra "Al Paradise", e lo sceneggiato sul
tema della droga "Non siamo soli", con la regia di Paolo Poeti. In teatro
fa l'esordio con "Il caso Papaleo" di Ennio Flaiano, poi "D'amore si muore" di P. Patroni Griffi, e
"Primavere su Primavere". Per il cinema "Night
Club" di S. Corbucci, "In una notte di chiaro di luna" di Lina
Wertmuller, "Il viaggio di Capitan Fracassa" di E. Scola, "In nome del Popolo
Sovrano" di Gigi Magni, poi "Cinecittà" e tanti altri ancora.
Ha detto:
- Lina, che non ha mai voluto che la chiamassi
zia, è
una persona che stimo moltissimo. Da bambino andavo a trovarla sul set mentre
girava i film.
- Sono divorziato. Forse non ho avuto il coraggio di
essere padre perché non mi sono sentito pronto e perché... soltanto Geppetto
c'è riuscito da solo.
- Sono un "pratarolo" puro, un sampietrino. Per me
il panorama del cupolone vale oro.
- Il mio profumo? Essenza di Patchouly. Sono un
esperto di profumi. Riconosco la marca con una sola sniffata.
- Da bambino pensavo che avrei fatto
l'ufficiale dei carabinieri. Il mio sogno era fare un lavoro al servizio degli
altri.
Intervista
Massimo, in quale quartiere sei nato e a quale ti senti più legato?
Sono nato all’EUR che è un quartiere da me non molto amato perché, anche se
è uno dei più puliti e tranquilli di Roma, sembra senz’altro uno dei più
ascettici e meno belli. E’ invece il quartiere dove sono cresciuto quello
che amo di più e cioè il quartiere Prati. Il perché in parte l’ho detto, ci
sono cresciuto.. e poi perché è vicino al centro; c’è borgo Pio con il
Vaticano, è ben collegato è frequentato da gente interessante e mai snob, ha
una rete di negozi buonissimi…
Per te cosa significa essere romano?
Intanto devo dire, onestamente, che io e la mia famiglia siamo una commistione
di origini miste. Il nostro cognome infatti viene dalla Svizzera. E a questa
prima sede di appartenenza ha fatto seguito Napoli, la Basilicata, e infine
Roma. Io mi sento comunque molto romano. Il mio essere romano è legato alla
storia e alla magia di Roma. Roma è una città che riposa sull’acqua, è
piena d’acqua. Sotto Roma c’è una Roma sotterranea che andrebbe frequentata
e conosciuta di più. I mitrei sono fenomeni di magia, di architettura, e di
atmosfera che sono presenti in maniera copiosa proprio qui, a Roma. Ma ancora
oggi mi sorprendo a passeggiare per la mia città con una specie di piacere
fisico. E’ meraviglioso svoltare un angolo e trovarsi di fronte il Barocco..
procedere e arrivare al Rinascimento per approdare poi magari ad un Bar vicino
al Colosseo. Puoi capire, insomma, che io amo molto la mia città. Pensa che
provo gioia tutte le volte che, partito magari solo per qualche ora per
un’altra città, l’aereo mi sta riportando a Roma.
Come vorresti che fosse la Roma del futuro?
Con meno traffico senz'altro e più amata, soprattutto dai romani stessi.
Lamento poi una presenza troppo forte di "stranieri", abitanti cioè delle
altre regioni, a discapito della figura del romano "vero" che ormai si sta
estinguendo.
Com'è il tuo rapporto con la cucina romana?
Trovo la cucina romana un po’ troppo ricca e pesante. Amo, comunque, la carne
e ci sono qui a Roma anche piatti, quindi, che mi soddisfano.
Ti piace qualche poeta romanesco?
Mi piace l'ironia di Pascarella e Trilussa. Mi piace la "cattiveria" del
Belli. Ma sono tre grandi poeti, autori di poesia "alta" che vanno amati e
conosciuti di più.
Secondo te, Roma è una città che fa cultura?
Se per cultura posso riferirmi al mio settore, lo spettacolo, senz'altro Roma è
sede importante per tutte e tre le maggiori espressioni attuali di questo
settore: il cinema, il teatro e la televisione. E' chiaro che se questo settore
non è una esclusiva di Roma, senza dubbio tutto ciò che è cultura in senso
lato va diviso per tutte le tradizioni di tutte le meravigliose città d'Italia.
E, a proposito, mi dispiace che Roma compaia fra le città che meno delle altre
hanno saputo difendere le proprie tradizioni. Per tornare alla cultura intesa in
termini attuali, allora devo anche dire che, soprattutto se si parla di editoria, moda, musica e arte, Roma potrebbe essere più internazionale
di come è. Milano lo è senz'altro di più. E da romano vengo
colto da un senso di vergogna quando mi reco nelle civilissime ed organizzate
Londra e Parigi.Per
non parlare di New York.
Se il governo avesse sede a Milano, Roma sarebbe più amata?
Sarebbe più tranquilla e vivibile. A me basterebbe questo. Poi se si
accorgessero, quando parlano di una "Roma ladrona", che il governo è fatto
di pochissimi romani mentre, tutto intero è composto dal resto d'Italia, ciò
sarebbe solo un parziale risarcimento. Ma si vivrebbe meglio, questo è
importante. Il Vaticano noi non lo possiamo muovere da lì. ma il Parlamento e
il Senato sì! Per favore pigliatevi la Capitale d'Italia e lasciateci vivere o
Milanesi, o Torinesi o chiunque è interessato alla cosa.
C'è una Roma che ami ricordare con molta nostalgia?
Dovunque io trovi una foto d'epoca di una Roma che non c'è più, io vedo
tranquillità, bellezza, vivibilità. E siccome Roma viene uccisa ogni giorno di
più dal traffico e dalla inciviltà, non posso che rimpiangere una Roma
protetta, amata e difesa, e, per questo, più bella. Storicamente, poi, avendo
interpretato e quindi studiato il periodo della Repubblica Romana, devo dire
che, in tempi di Leghe, quella Roma ha visto tanti italiani uniti, battersi per
una pagina molto nobile della Storia d'Italia.
Ma Roma è e era la città più bella dei mondo?
E' la città che io trovo la più bella. Certo si deve credere la stessa cosa
per città del passato come Atene, la polis, nella Grecia classica o la Palermo
capitale d’Europa sotto i Normanni. Ma trovarla la più bella non basta…
torno a dire che deve diventare più civile e più pulita, più organizzata e più
difesa... più città del mondo.
Che messaggio vuoi lanciare ai romani e ai turisti?
Difendete e amate Roma. Si sente ogni giorno di più l’età avanzata di questa
vecchia e bella signora che è la mia città. Si può anche dire che sta
morendo. Si può dire, è vero, ma sarebbe meglio fare qualche cosa perché non
sia così.
Se tu avessi la bacchetta magica, cosa faresti per Roma?
La renderei più libera da lamiere e dai suoi abitanti, certe volte suoi ospiti
che poco la amano. Quello che vorrei per Roma, in senso lato, comunque, mi pare
di averlo già detto.
Progetti per il tuo futuro?
Ho appena terminato le riprese del film diretto da Cristina Comencini:"La
fine è nota", un giallo tratto dal bel libro di Geoffrey Holiday. Sto
attualmente recitando in una opera prima di Massimo Spano intitolata:"Agosto".