Mesa – Esposito (cantanti)
Milano 15.9.2021
Intervista di Gianfranco
Gramola
E’’ uscito su tutte le piattaforme
digitali “CHE GUEVARA”, il nuovo singolo di MESA ed ESPOSITO.
Mattia Mitrugno, in arte MESA, è originario
di Mesagne (BR), fin da piccolo coltiva la passione per la musica. Decide di
trasferirsi a Milano per fare sul serio e qui, nella capitale meneghina, matura
tante esperienze televisive, sino ad arrivare alle trasmissioni Rai Ti lascio
una canzone e The voice. Anche se ancora molto giovane realizza importanti
traguardi ed esperienze, tra cui la partecipazione al gruppo “Made in italy”
e la sua carriera da solista.
Diego Esposito, toscano per caso, nasce in un
sabato d’agosto del 1986, fuori casa sua c’era il mercato. Impara presto a
camminare e a scrivere canzoni. Nel 2017 pubblica il suo primo disco, “È più
comodo se dormi da me”, per l’etichetta milanese Rusty Records, prodotto da
Zibba. Il suo percorso, caratterizzato da numerosi live, ha modellato il suo
modo di scrivere e lo ha portato prima, nel 2015, a partecipare alle home visit
di X Factor e a diventare finalista al Premio De André, e poi, nel 2016 e 2017,
a vincere Area Sanremo. Nel 2016 viene scelto per rappresentare il cantautorato
italiano a Pechino per l’ambasciata italiana. Nel 2017 scrive la colonna
sonora dello Spettacolo “Something” in scena al Teatro “New Victory” of
Broadway di New York e collabora come autore per Warner Chappell. Nel 2018 si
esibisce al concertone del “Primo Maggio” di Roma. Il 22 Marzo 2019 esce il
suo secondo disco “Biciclette Rubate” che ottiene oltre il milione di
streaming sulle piattaforme digitali e lo porta a esibirsi in tour per
l’Italia. Attualmente sta registrando un nuovo lavoro in uscita a settembre
2021.
Intervista
Mesa è uscito il nuovo singolo “CHE
GUEVARA”. Com’è nato questo brano e perché come titolo c’è il nome del
rivoluzionario cubano?
Che Guevara è nato in collaborazione con il
cantautore Diego Esposito, mio carissimo amico ed è stato creato in studio, così dal
nulla, vedendo un quadro del Che appeso ad una parete. La figura del Che Guevara
va un
po’ a racchiudere il grande uomo dai peccati alle cose belle e lui è un
po’ il concetto di potersi realizzare nonostante tutto, nonostante qualcosa di
male che possa accadere.
Qual è il messaggio che volete
trasmettere con questo brano?
Il messaggio di questo brano è sicuramente
quello di non abbattersi mai, realizzarsi e soprattutto di fare sempre quello
che ci viene in mente.
Il brano è autobiografico?
Assolutamente si, ci sono tante cose
autobiografiche all’interno della canzone. Però è un po’ rivolto a tutti,
è generico. Come in tante canzoni c’è sempre qualcosa di autobiografico.
Che reazioni sta avendo la canzone tra gli
ascoltatori?
Molto belle. Molti ci rassicurano per il
testo e anche a livello di musicalità. Diciamo che la reazione è molto
ondeggiante.
Com’è nato il tuo nome d’arte Mesa?
Lo preso dal nome del mio paese d’origine,
che è Mesagne (BR).
Mesa ed Esposito. Come vi siete conosciuti
e com’è nata la collaborazione?
Io ho conosciuto Esposito in un live dove
cantava e io poi facendo produzioni e anche l’autore, ho voluto conoscerlo. Da
lì è nato tutto, l’amicizia e la collaborazione.
Qual è il vostro ruolo, chi scrive e chi
mette la musica o fate tutto insieme?
Abbiamo fatto tutto insieme e con la mia
etichetta, la mia casa discografica che si chiama Grey Light Records.
Che fra voi due è più fantasioso come
artista?
Diciamo che Diego Esposito ha molta più
esperienza di me. Lui ha 33 anni, io solo 22 anni. Lui sicuramente mi ha aiutato
e lavorare con lui mi affascina.
Quali sono le vostre ambizioni?
Noi abbiamo sempre avuto due ruoli distinti.
Io ho la mia carriera, lui la sua. Sicuramente come ambizione ho quella di far
uscire altri pezzi, con lui come autore anche. Diciamo che ci sono tante idee e
tanti progetti.
Chi sono i musicisti che hanno influito
sulle vostre scelte musicali?
Sicuramente il cantautorato italiano per
quanto mi riguarda ha influito tanto nella mia scelta musicale. Soprattutto le
canzoni delle nuove generazioni sono dei fattori musicali che ci caratterizzano
molto.
Prima di dedicarti alla musica, hai fatto
altri lavori?
No, io ho sempre fatto musica nella mia vita.
Dopo una esibizione temi più il giudizio
della critica o del pubblico?
Io prima ascolto la critica, perché spesso
è costruttiva. Quindi prima la critica e poi
quelli che mi apprezzano.
Come hai vissuto il periodo del covid, del
lockdown?
Il lockdown artisticamente è stato un po’
un chiudersi e scrivere tanto, tanto.
Questa estate hai lavorato?
Tra scritture e varie produzioni abbiamo
lavorato tanto.
Toccando ferro, se ti andasse male con la
musica, hai un piano B?
Si, assolutamente. Io ho fondato l’anno
scorso, insieme a due persone, una società discografica, la Grey Light Records.
Perciò oltre che a cantare mi occupo di altri artisti, scrivere per altri
cantanti e produrre. Quindi il mio piano B è sempre in ambito musicale.