Paola Gassman (attrice) Roma ottobre 1994
Intervista di Gianfranco Gramola
Un'attrice
in una famiglia di grandi attori
Abita nel centro storico, all'ultimo piano del palazzo Mazio Boncompagni
(edificio costruito verso il 1855 per incarico di Giuseppe Mazio e in seguito
acquistato dal Boncompagni). Il personaggio in questione è la simpatica attrice
Paola Gassman, moglie dell'attore Ugo Pagliai e figlia del noto
"mattatore" Vittorio. Paola lavora in teatro, con grande impegno e
professionalità, da ben 35 anni, dove ha preso parte a moltissimi spettacoli
con registi come Ronconi, Castri, Squarzina, Sciaccaluga, ecc. Da 25 anni, con
il marito Ugo, ha fondato una ditta teatrale che opera annualmente e che ha dato
vita a testi come: "Liolà - L'uomo, la bestia e la virtù - Il piacere
dell'onestà" di Pirandello; o "Il padre" di Strindberg o
"Spirito allegro" di Conrad , o "Sogno di una notte
d'estate" di Shakespeare, ecc. Quest'anno ha ultimato le repliche di
"Giù dal monte, Morgan" di Arthur Miller, mentre ha in progetto di
mettere in scena nella prossima ,stagione "Vita col padre" testo
americano che rese famosa la coppia Morelli-Stoppa. Quest'estate, la signora
Pagliai, ha fatto parte della giuria del Premio Magnani, che è stato assegnato
a Chiara Noschese (figlia di Alighiero, noto imitatore scomparso anni fa), come
migliore attrice emergente. Per la bravura, nel 1992 ha ricevuto, dalle mani di
Domenico Pertica il Premio Simpatia, in Campidoglio.
Ha detto:
- La battuta: "Si stava meglio quando si stava
peggio", vale oggi non meno di ieri.
- La poesia che ho letto ai funerali di mio padre,
l'aveva scritta proprio lui, come fosse una lettera a Dio.
- Da piccola non parlavo di voler fare l'attrice per
non dare un dolore a mia madre, che era una donna polemica e che vedeva nel
teatro un nemico.
- Una volta fuori dal palcoscenico amo stare tra la
gente normale, scendere al bar, fare la coda e bere un caffè al banco.
- Avevo pensato di cambiare cognome. Oggi è solo una
gioia pensare, ricordare e apprendere dalla meravigliosa esperienza di mio padre
e anche di tutta la mia famiglia d'arte in cui sono nata.
Intervista
E' nella sua abitazione di via della Scrofa.
Lei non è romana, vero?
"Sono nata a Milano
per motivi professionali dei miei genitori che all'epoca recitavano lì, ma sono
venuta a Roma quando avevo circa 10 mesi. Comunque posso dire che mi sento
romana a tutti gli effetti".
Ma c'è una zona a cui si sente maggiormente legata?
Mi sento particolarmente legata al centro perché la mia prima abitazione è
stata l'Hotel Sole al Pantheon (uno dei più antichi alberghi della Capitale) e
subito dopo via della Croce (piazza di Spagna) dove ho vissuto fino a 22 anni.
In seguito, dopo una parentesi, sono tornata in centro, cioè in via della
Scrofa, (strada che prende il nome dalla montanina il cui animale è a ridosso
dell'ex convento degli agostiniani, ndr), dove vivo attualmente. Per me Roma è
il centro storico, che amo per le sue bellezze e che vorrei tanto che fosse più
amato e tutelato dal degrado avanzante.
Ma, secondo lei, Roma è o era la città più bella del mondo?
Roma potrebbe essere la città più bella del mondo! I monumenti, le opere
d'arte, le bellezze naturali, i colori, i suoi tramonti sono qualcosa di unico e
di straordinario. Purtroppo però noto sempre più come il caos, le macchine e
la poca pulizia la stiano facendo peggiorare in maniera drammatica, e questo per
me è un gran dolore, mi creda Gianfranco.
Com'è il suo rapporto con la cucina romana?
Devo dire che la cucina tipica romana non sia quella da me preferita, anche se a
Roma è difficile capire qual è quella tipica. Ci sono tanti ristoranti e di
tutti i tipi di cucina che si può sempre mangiare bene e tanto (anche troppo).
Un ristorante dove vado spesso è "Ai due ladroni" in piazza Nicosia.
Paola
Gassman con il marito Ugo Pagliai
Oltre il caos e le macchine, cosa le dà fastidio di Roma?
Sono proprio queste cose che mi danno fastidio, il caos e le macchine (i romani
non sanno andare a piedi) e poi, anzi soprattutto la poca pulizia. 'Non ho mai
visto in nove anni che ci abito far sgombrare dalle macchine via della Scrofa e
lavarla a fondo. Lo desidererei tanto.
Se lei fosse il sindaco di Roma cosa farebbe per migliorare la sua città?
Beh, cercherei in tutti i modi di migliorare il traffico (ce l'ho a morte con
tutte queste macchine). Chiuderei, come avviene in tutte le grandi città, il
centro storico per farne un luogo a dimensione umana, dove si possa camminare,
ammirare le opere d'arte, incontrarsi nella ricerca di nuovi stimoli culturali.
Cercherei anche di migliorare gli spazi verdi. Ma soprattutto, lo ripeto, tanta
pulizia in più e multe per tutti quelli che non la rispettano.
Secondo lei a Roma si fa cultura?
Roma è una città un po' pigra, dove le cose nascono un po' per caso, senza un
ordine ben preciso e quindi anche se i tentativi di far cultura sono tanti,
rischiano di disperdersi e di non avere i risultati auspicabili.
Quali sono i pregi e i difetti dei romani?
Se Roma ha parecchi difetti, i difetti dei romani (me compresa) sono tantissimi
! Quello che meno sopporto è l'arroganza e a volte la volgarità. C'è troppa
"caciara".
Quali sensazioni le regala Roma?
Io ho la fortuna, come dicevo, di abitare in centro e ad un piano molto alto con
una deliziosa terrazza piena di fiori ed è li che ricevo da Roma le sensazioni
più belle. Rintanata nel mio guscio posso ammirare una Roma senza caos, senza
macchine (le odio proprio). Il mio sguardo si perde fra i tetti e le cupole e mi
sento pienamente appagata .
Cosa prova nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
Dipende dai periodi! A volte la trovo migliorata e naturalmente ne sono felice,
altre invece terribilmente peggiorata e allora non posso fare a meno di
paragonarla alle tante città che ho visitato, organizzate tanto meglio, e
allora provo tanta, tanta rabbia.
Vuol dare un consiglio ai romani e uno ai turisti?
Ai romani vorrei dire che amare una città, sentirla propria, vuol dire
rispettarla, curarla, lavorare e contribuire al suo miglioramento e anche di
camminare di più a piedi (fa tanto bene). Ai turisti di comportarsi come a casa
loro dove saranno sicuramente più rispettosi.
Lei è ottimista o pessimista sul futuro della Capitale?
Vorrei essere ottimista ma molte cose mi fanno pensare al peggio. Spero di
sbagliare ...