Pierre Cosso (attore, cantante e compositore)        Tahiti 22.6.2022

                         Intervista di Gianfranco Gramola

“Sono entrato nel mondo del cinema con gli occhi aperti  e anche il cuore aperto, perché in quel film io e Sophie Marceau abbiamo vissuto una bella storia d’amore, durata due anni. Fare un film che tratta di una bella storia d’amore ed essendo tu stesso innamorato, è fantastico”

Pierre Cosso è nato ad Algeri il 24 settembre 1961. Ha esordito nel film Il tempo delle mele 2 (1982) accanto a Sophie Marceau. Ha svolto la sua carriera di attore principalmente in Francia, Italia e Stati Uniti, interpretando diversi ruoli, come in Rosa la Rose di Paul Vecchiali, La candide Madame Duff di Jean-Pierre Mocky, Cenerentola '80, Windsurf, I miei primi 40 anni, La Romana, Mino - il piccolo alpino, Al cuore si comanda e Sin's kitchen. Molto presente nella televisione francese, ha recitato nelle fiction Les coeurs brûlés (1992) e Les yeux d'Hélène (1994) ed è stato il protagonista di Flic de Choc, su TF1, accanto a Ticky Holgado. Ha inoltre registrato, come autore/compositore/ interprete, numerosi 45 giri durante il 1980. Nel 2000 si è assistito ad una svolta radicale del suo stile, divenuto "etnico elettro-acustico"; le sue composizioni sono entrate nelle compilation di Claude Challes ("Indian touch,"/Nirvana Lounge) . Tra il 2000 e il 2002, Pierre Cosso ha recitato in teatro con Ladies night , pièce ispirata al film The Full Monty, premiata nel 2001 con un “Molière” come migliore commedia. In giro per il mondo dal 2003 sulla sua barca a vela Nusa Dua, ha avuto 2 figli, nati durante i viaggi da lui intrapresi. Dopo aver attraversato l'Atlantico e il Pacifico, si è stabilito in Polinesia, dove vive tuttora. Nel terzo millennio l'attore si è dedicato principalmente alla sua vita familiare ma la lontananza dal palco e dal set cinematografico non gli hanno impedito di offrire al suo pubblico un'ottima interpretazione in un nuovo lavoro per la TV italiana, la fiction Anna e i cinque, accanto a Sabrina Ferilli. Nel 2016 ha ottenuto visibilità in Italia all'undicesima edizione di Ballando con le stelle, dove è stato affiancato dalla ballerina Maria Ermachkova.

Intervista

E’ uscito il tuo album “Per un mondo migliore”. Come sta andando?

Per me è un momento molto importante, questo disco è importante, è come se fosse nato un bambino, perché rappresenta tre anni della mia vita, tre anni di lavoro e devo dire che sta andando molto bene. Ho la fortuna di essere cresciuto sia in Francia che in Italia, in Germania e in altri paesi dell’Europa e quindi ricevo tanti messaggi di simpatia attraverso i social. In questo album ho messo tutto il mio cuore e la gente lo capisce, lo percepisce.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?  

Io sogno come tutti un mondo migliore, perché è vero che questo mondo, ascoltando l’informazione che forse seguiamo un po’ troppo, sta andando a rotoli, che tutto va male. Io penso che l’unica cosa che può salvare il mondo sia l’amore. Io vivo per l’amore e sono convinto che la vita sia fatta per essere condivisa e la cosa migliore per condividerla è attraverso l’amore e le emozioni. Non c’è niente di meglio che la musica e le parole per trasmettere le emozioni. Attraverso questo album, attraverso  le mie storie e i miei incontri penso che questo mondo possa essere migliore.

Sei cantante ma anche attore. Come ti sei avvicinato alla recitazione? Hai artisti in famiglia?

Avevo mia mamma Olga che era ballerina classica, con un passato da étoile ed era una stella dell’Opera di Bordeaux e Lione, in Francia negli anni ’50. Ho vissuto gran parte della mia infanzia con mia madre che faceva le sue coreografie, con la scuola di danza e questo mi ha forse educato l’orecchio alla melodia. Sono diventato attore per caso perché io ero più interessato a stare dietro la macchina da presa che stare davanti. All’epoca quando ho fatto il provino per “Il tempo delle mele” facevo il  fotografo di moda e mi interessava quella carriera. Poi ho fatto questo provino proprio per caso e mi hanno scelto e la mia vita è cambiata.

Il mondo del cinema era come te lo immaginavi o ti ha deluso?

Devo dire che il mondo del cinema assomiglia un po’ alla vita, ci sono momenti buoni e dei momenti difficili. Sono entrato nel mondo del cinema con gli occhi aperti  e anche il cuore aperto, perché in quel film io e Sophie Marceau abbiamo vissuto una bella storia d’amore, durata due anni. Fare un film che tratta di una bella storia d’amore ed essendo tu stesso innamorato, è fantastico. Poi la vita io la paragono al mare, quando sei in barca il tempo non è sempre bello, devi affrontare ogni tanto delle tempeste, ogni tanto devi andare contro vento. Non mi ha deluso il mondo del cinema, però ad un certo momento della mia vita mi sono ricordato che da bambino avevo un sogno, che era quello di fare il giro del mondo su una barca a vela e me ne sono andato. Era il 2003 e ho mollato tutto per vivere il mio sogno da bambino.

Qual è il segreto del tuo successo? La bellezza, la simpatia, il talento?

Io penso di essere stato sempre me stesso, ho sempre avuto la testa sulle spalle e ho avuto la fortuna di avere un papà che è rimasto molto freddo nei confronti del successo che avevo e questo mi ha aiutato molto. Sono una persona semplice, mi piace condividere la mia vita con tutti. Non ho tanti amici nel mondo dello spettacolo,  i miei amici son quelli della vita reale, fuori dal set.

Hai mai lavorato per beneficenza, per solidarietà?

Si, certo. Ho fatto dei concerti per beneficenza e proprio in questo senso dicevo che la vita va condivisa. Qui in Polinesia sono molto impegnato perché ci sono molte cose da fare non solo per beneficenza, ma anche per aiutare il prossimo e quando posso, lo faccio molto volentieri.  

Quali sono le tue ambizioni e i tuoi progetti?

Il mio progetto ora che è uscito il mio album è quello di fare una tournée in tutta Europa. Inizio il 10 settembre in Francia e farò un concerto all’Alhambra di Parigi, una sala dove ha iniziato Jaques Brel e dove si sono esibiti cantanti molto famosi. E’ una piccola sala, ci sono solo  600 posti, però per me è un sogno che diventa realtà. Non ho scritto questo album per cercare la notorietà, voglio solo avere la possibilità di salire sul palco e condividere le mie emozioni con il pubblico, perché le mie canzoni parlano tutte di amore e delle cose difficili della vita. Le poche esperienze che ho avuto sul palco qui, in Polinesia, mi hanno dato tanto amore, tanta adrenalina e il fatto di vedere gli occhi del pubblico brillare è quello che cerco. Io voglio andare incontro al pubblico e condividere le mie emozioni.

Molti ti ricordano per il film “Il tempo delle mele”, dove tu e Sophie Merceau vi siete innamorati. Perché è finita la vostra storia?  Gelosia, incompatibilità di carattere?

Perché ormai le mele erano mature e quando sono mature, cadono (risata). Siamo rimasti due anni insieme e poi ci siamo lasciati perché le nostre carriere ci hanno spinto a lasciarci, perché lei girava i suoi film, io ero in Italia a girare i miei e a quell’età la distanza non aiuta tanto in un rapporto. Però siamo rimasti amici fino a quando ci siamo persi di vista. Passa una settimana, nessun notizia, passano 6 mesi, nessuna notizia, un anno, nessuna notizia e ora sono 30 anni che non ci sentiamo e non ci parliamo più. E’ strana la cosa, no?

In Italia hai avuto una storia con la cantante Sabrina Salerno? Come l’hai conosciuta?

Sabrina è entrata come un fulmine nella mia vita. Ci siamo incontrati a Parigi, io stavo incidendo una canzone in uno studio e lei stava nello studio accanto e ricordo che aveva un cappello da cowboy e mi ha fatto ridere. Ci siamo rivisti e abbiamo vissuto una bella storia d’amore. Sabrina è veramente una persona di cuore e ha una qualità, quella di dire quello che pensa, è una ragazza molto bella e ora che sono passati un po’ di anni, lo è ancora di più. Dicevo che ha un cuore veramente grande e so che si impegna molto per solidarietà e beneficenza.

Rautea è la tua nuova compagna da tanti anni. Come ti ha conquistato?

Con il suo sorriso, il sorriso di una polinesiana. Ho vissuto 15 anni sulla mia barca, tra il cielo e il mare, sono partito nel 2003 e durante questi viaggi sono nati due bambini, Lino che adesso ha 18 anni. Mi sono lasciato con la madre nel 2007 e ho avuto l’affidamento di Lino perché voleva rimanere con me, perché lui è nato sulla barca e ha vissuto i primi 4 anni della sua vita in barca e ha voluto rimanere in questo ambiente. Poi ho incontrato Rautea che è stata “la storia della mia vita” e ora sono 14 anni che stiamo insieme e abbiamo avuto anche un fratellino per Lino, che si chiama Noa che compie 10 anni oggi e siamo molto legati perché abbiamo vissuto anni su questa barca a vela, tra le isole Tetiaroa, le Bora Bora, Les Marquises. Lei è diventata una vera navigatrice. E’ una mamma sensazionale e condivide anche la mia vita di artista perché ogni tanto viene a fare i cori delle mie canzoni. Siamo una famiglia molto unita, molto legata perché abbiamo vissuto sul mare, in un ambiente molto naturale e perché tutta la mia famiglia condivide i miei progetti. Saranno con me a fare la tournée, i ragazzi sono abituati a fare la scuola a casa o a bordo e ho avuto la fortuna di incontrare Rautea, la persona che finalmente è la continuità dei miei sogni.

Il tuo rapporto con la Fede?

La Fede è una cosa molto importante. Io credo in Dio alla mia maniera, potremmo parlare per ore di Dio e della Fede. Per me Dio è amore e nel momento che vivi una emozione, un amore, sei vicino a Dio. E’ la cosa che guida la mia vita e non credo in un vecchio che sta a guardarci dal cielo, ma penso che Dio sia dentro di te, come l’amore. Lui è la luce che ci guida e questo l’ho capito anni fa, anche se mi sono allontanato un po’ dalla Fede, che ho ritrovato mentre stavo attraversando gli oceani. Quando sei tra il cielo e il mare ti fai delle domande tipo: “Perché sono qua? Qual è il mio obiettivo? Qual è il senso della vita?”. E capisci che l’amore è l’unica via che puoi percorrere nella tua vita per essere felice.

L’ultima volta che hai pianto e perché?

Ho fatto un concerto due giorni fa per una televisione francese. Sono venuti a fare un documentario e ho suonato in una casa per amici e ho cantato una canzone che avevo composto per mio padre, che è morto 4 anni fa. E’ lui che mi aveva motivato a scrivere la mia prima canzone che si chiamava: “Ti vorrei aspettare”. Questa canzone, ogni volta che la canto, mi fa venire le lacrime perché è una canzone che è nata in modo naturale, di getto. Io compongo con la mia chitarra e ho la fortuna che molto spesso le melodie vengono con il testo contemporaneamente. Ogni tanto ci metto settimane per scrivere un testo, però le mie canzoni nascono in modo naturale. Penso che mio padre mi mandi queste melodie dal cielo. Ne sono convinto e la cosa  incredibile è che quando stavo cantando questa canzone per mio padre, è nato nel cielo tra le nuvole un cuore. Io non l’ho visto perché avevo il cielo alle mie spalle, però dopo il concerto molti sono venuti a farmi vedere la foto e io a queste cose, credo molto.

Ora vivi in Polinesia, cosa ti manca dell’Italia?

Mi mancano i miei amici. Abbiamo la fortuna oggi, con i social e con whatsapp, di poter essere vicini agli amici e quindi li vedo molto spesso. I miei migliori amici sono a Roma, che è la città del cinema. Mi mancano, però ci telefoniamo spesso o facciamo le video chiamate. Poi mi manca la lingua italiana, il romanesco con il suo “Che te devo dì, mortacci” (risata). Io sono italiano di cuore, la mia seconda casa è Roma e adoro Napoli e anche Milano, dove ho lavorato tanto. Ho fatto una riflessione tra il nord e il sud dell’Italia. A Milano dicono: “Adesso che cosa facciamo?”. Scendi a Roma e dicono: “Mo’ che famo?”. Tu vai a Napoli e dicono: “C’aggia fa?”. Se tu vai in Sicilia dicono: “E uora?”. Voglio dire che più vai al sud e più sintetizzano le parole (risata).

A Roma hai conosciuto Gina Lollobrigida. Un tuo ricordo?

Quando ero bambino ho visto “Notre dame de Paris” con Gerard Philipe e Gina Lollobrigida. La Lollobrigida per  me era veramente il simbolo della donna tanto era bella. Quando ha girato “La romana” con la regia di Peppino Patroni Griffi, Gina Lollobrigida recitava la parte della madre della romana e Peppino mi ha detto: “Guarda che Gina è innamorata di te, gli stai simpatico e ti vuole vedere”. E una sera è arrivata lei mentre stavamo girando, mi ha preso una mano e mi ha detto: “Guarda Pierre Cosso che io l’ho guardato bene durante le riprese, lei è troppo timido, si devono vedere di più i suoi occhi, che sono molto belli”. E mi ha invitato a cena. Siamo andati io e lei al Cantuccio, famoso ristorante romano, e quando siamo entrati, tutte le persone presenti si sono alzate in piedi, non per me ma per Gina Lollobrigida e quando ci siamo seduti, si sono seduti anche gli altri. Ho passato una serata fantastica e avevo di fronte a me la mitica Gina Lollobrigida. Una persona molto impegnata per via delle sue passioni. Lei è stata simpatica, molto gentile con me e mi ha aiutato molto. Quando un giorno è venuta a Parigi per partecipare ad una trasmissione dove lei faceva conoscere il suo lavoro come fotografa, gli autori mi avevano fatto intervenire come sorpresa alla Lollobrigida.

Di cosa hai bisogno per essere felice?

Non ho bisogno di niente perché ho tutto. Per me la felicità è quella di avere sempre un obiettivo nella vita e la felicità è l’emozione che vivi quando senti che ti avvicini all’obiettivo. Un altro avrebbe detto che la felicità non è la cima della montagna, ma il percorso per arrivarci. La mia vita è piena di obiettivi e quello principale al momento è quello di venire in Europa per fare dei concerti. Sto facendo un adattamento delle canzoni francesi in inglese per poter venire a fare una tournée in Italia e in Europa e sentire il mio pubblico che so che mi sta aspettando. Su facebook rispondo a tutti i fan che sono cresciuti con me e sono molto vicino a loro. I social sono una cosa molto bella, anche se può essere anche una cosa pericolosa, perché la gente ha un po’ la tendenza a vivere le cose virtuali, però i messaggi che scambio con i miei fan, sono reali.

Vuoi salutare qualche amico italiano?

Voglio salutare tutti i miei amici italiani e i miei amici romani, Michele, Franca, Federica e anche Max, che il mio amico del cuore, che vive a Roma e che verrà a Parigi per vedere il mio concerto il 25 settembre. Ci sono molti italiani che affronteranno un viaggio per essere presenti.