Pietro
Garinei (giornalista, scrittore, regista) Roma 20. 4. 1999
Intervista di Gianfranco Gramola
Il
genio con la ricetta del successo
Omaggio
all’artista scomparso a Roma il 9
maggio 2006
Pietro
Garinei è nato a Trieste il primo di febbraio del 1919 (fu il primo bambino
italiano battezzato nella Trieste italiana). Inizia come giornalista sportivo
nel Corriere dello Sport, dove incontra Sandro Giovannini. Insieme fondano nel
1944 il giornale umoristico Cantachiaro e da quel giorno si forma un lungo
sodalizio artistico, con il marchio G&G. L’esordio in teatro avviene 1945
con Soffia so’. Nel 1952
introduce il genere della commedia musicale
in Italia con spettacoli di rivista come Attanasio
cavallo vanesio, con Renato
Rascel e
producendo la prima soubrette della scena italiana, Wanda Osiris. Sempre con Giovannini (ma anche dopo la scomparsa di Sandro,
avvenuta nel ’77, n.d.r.), sempre con il marchio G&G, colleziona
numerosi successi, tra cui “Un paio d'ali”, “Un Trapezio per Lisistrata”,
“Buonanotte Bettina”, “Il Giorno della Tartaruga”, “Ciao Rudy”,
“Rugantino”, “Rinaldo in campo”, “Alleluia brava gente”, “Aggiungi
un posto a tavola”, “ Niente sesso siamo inglesi”, “ Se devi dire una
bugia dilla grossa”, “Taxi a due piazze”, “Se il tempo fosse un
gambero”, ecc…
Ha
detto:
- Non
gioco all’Enalotto, al Superenalotto, al Totocalcio perché penso di aver già
avuto la mia dose di fortuna. E’ inutile che la rincorra: la ruberei agli
altri.
- Mio
padre giornalista, inviato speciale, durante la guerra fu il primo a scoprire la salma di
Francesco Baracca, l’aviatore caduto nel 1918 sul Montello.
- Alle
nostre audizioni vengono sempre artisti seri e preparati che hanno frequentato
scuole e sono professionisti. Non credo che il teatro sia fatto per le veline.
- Essere
romano non è facile, bisogna meritarselo.
Curiosità
- Garinei,
ha scritto i versi di alcune canzoni di successo come Sentimental, Arrivederci
Roma e Domenica è sempre domenica.
- La
sua famiglia è stata proprietaria di una delle più antiche farmacie di Roma, a
piazza San Silvestro e che risale addirittura al 1595.
- Laureato
in Farmacia ha due fratelli: Enzo, attore e Paolo, farmacista.
- Il
suo appartamento sta in via Beccaria ma a chi gli chiedeva dove abita rispondeva
sempre via Sistina 129, ossia l’indirizzo del famoso teatro.
- Andava
a Messa la domenica e dopo la celebrazione il prete scendeva per salutarlo e
Garinei, scuotendo la testa, lo accoglieva con la frase:” Padre, anche oggi la predica
era troppo lunga”.
Intervista
Passando
davanti al Sistina entro a salutare un amico
che lì ci lavora e in quell’occasione chiedo di intervistare, così, senza
preavviso o appuntamento, Pietro Garinei, ma il “patron” è super impegnato.
Insisto usando l’antipatica frase “ Sono amico di….” e dopo due minuti
arriva questo omone, alto, capelli bianchi, maglia a V e camicia azzurrina che
con un fare un po’ scorbutico e brusco mi fa sapere che mi dedica solo due minuti.
Così, in piedi, senza nemmeno sederci. Sono emozionato e nello stesso tempo un
po’ intimidito davanti a questa leggenda del teatro italiano, ma la timidezza
scompare quando alle prime domande su Roma scopro un Garinei più dolce, pacato
e affabile. E’ proprio vero che non bisogna mai giudicare una persona al primo
impatto. Ero vicino ad un grande e mitico personaggio e non me ne rendevo conto,
un anti - divo che viveva solo per lo spettacolo e la sua più grande
soddisfazione era il sentire la gente del pubblico ridere e fischiettare le
canzoni dei suoi spettacoli. Com’è
buffo il destino. Se non avessi usato l’antipatica frase :” Sono amico
di…” non avrei avuto l'onore di conoscere l’autore di tante commedie
indimenticabili, l’umile artista che non approvava i biglietti omaggio (si faceva prenotare da altri
per evitare che gli fosse offerto un biglietto omaggio) e che amava così tanto
la Magica Roma che non si perdeva una partita nemmeno se al Sistina c’era la
prima di uno spettacolo. Sicuramente adesso sarà in Paradiso, con il socio
Sandro Giovannini e con il loro inconfondibile marchio staranno progettando un
musical o una commedia che avrà come protagonisti Renato Rascel, Gino Bramieri,
Delia Scala (che chiamava Pietro il tedesco, per la sua pignoleria), Paolo
Panelli con la sua Bice Valori, Domenico Modugno
o Valter Chiari.
Lei
non è romano de Roma, vero?
No,
io sono nato a Trieste, perché mio padre era giornalista, inviato speciale del
“Secolo”, quindi stava sempre al fronte. Io sono stato a Trieste esattamente
39 giorni, ma la mia famiglia è romana da secoli.
Com’è
attualmente il suo rapporto con Roma?
Bello,
gradevole e piacevole. Ci vivo da tanti anni e non la cambierei con
nessun’altra città al mondo. Roma ha tanti problemi, fra questi il traffico,
l’inquinamento, la sporcizia, il degrado, ecc… Ma è talmente bella che gli
perdono tutto.
Ama
la cucina romana?
Moltissimo.
Ma non solo quella romana, intendiamoci.
Qual
è secondo lei il fascino di Roma?
Che
è Roma! E’ tutto l’insieme che la rende affascinante, non solo il centro
storico o la sua storia.
Quali
sono i pregi e i difetti dei romani?
Perché
mi vuol fare dire a me cose che sono state dette da tutti, mi ripeto e dico
quello che hanno detto tutti. Hanno la battuta sempre pronta, sono
gioiosi, allegroni e compagnoni. Questa è la loro filosofia di vita che
sul lavoro li rende molto più pacati dei milanesi.
Come
sarà l’anno del Giubileo?
Affollato.
Ma a Roma è sempre un giubileo. Tutti i giorni c’è qualcosa qui a Roma. Cortei,
manifestazioni, beatificazioni, ecc… E viene una folla immensa di persone da
tutte le parti del mondo. Pensi alla pazienza e a quanti disagi sono costretti a
subire gli abitanti di Roma.
Lei
pensa di scappare da Roma come tanti Vip mi hanno confidato?
No,
no. Io sto a Roma e me la godo tutto, lavoro permettendo.
Cosa
prova a tornare a Roma dopo un’assenza?
Che
torno a casa, la gioia di tornare a casa. Le assicuro che quando sono fuori,
Roma mi manca molto, come mi manca tanto il Sistina e tutte le persone a
cui voglio bene.
Un
suo sogno nel cassetto?
Avere
qualche anno di meno e poter vivere di più. Sa come dico sempre? Che ogni
foglio di calendario che cade è l’avvicinarsi ad un momento che non mi piace
(risata).
E
del suo grande amore per la Roma,
che mi dice?
Giù
le mani dalla Roma, eh? Guai a chi me la tocca.