Rita Dalla Chiesa (giornalista e conduttrice tv)    Roma  7.9.2021

                          Intervista di Gianfranco Gramola

“Riguardo le critiche politiche, la gente non ha capito che io sono una persona libera e quindi non essendo legata a nessun partito io esprimo opinioni sulle persone”

Rita Dalla Chiesa è nata a Casoria il 31 agosto del 1947 ed è una nota giornalista e conduttrice televisiva. E’ la figlia primogenita del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, vittima della mafia, e della sua prima moglie Dora Fabbo. Rita ha esordito in televisione nel 1983 con la conduzione di Vediamoci sul Due. Da lì un successo dopo l’altro: ha proseguito la sua carriera televisiva su Canale 5 dove ha condotto Parlamento In e Forum, programma che ha condotto dal 1988 al 1997 e dal 2003 al 2013. Rita Dalla Chiesa negli anni ’70 si è sposata con Roberto Cirese e dall’unione è nata la figlia Giulia. Nel 1992 ha sposato in seconde nozze Fabrizio Frizzi: i due si sono separati nel 1998 e hanno divorziato nel 2002. Rita Dalla Chiesa è nota per il suo impegno animalista.

Intervista

Dopo tanti anni di onorata carriera, se si guarda indietro cosa vede?

Vedo un passato molto bello, luminoso e molto gratificante. So di avere avuto un grande successo, so di aver avuto una grandissima notorietà, perché sono entrata nelle case della gente, tutti i giorni per quasi 25 anni. Questo affetto da parte della gente è rimasto, quindi se io mi guardo indietro e mi guardo intorno, vedo luce, non vedo ombre.

Lei nasce come giornalista. Come si è avvicinata alla televisione?

Più che avvicinata direi che mi hanno chiamato loro, quelli della Rai. Io mi occupavo di moda per il settimanale Gioia e una sera, durante una cena, con una bella tavolata di amici, mi è stato detto: “Sta partendo un nuovo pomeridiano televisivo e vorremmo avere anche una pagina sulla moda. Verresti da noi a lavorare?”. Io ho detto va bene,  vediamo, perché non sapevo come fare in televisione. Era una proposta carina e ne parlai con Silvana Giacobini, che era il direttore di “Gioia” ma poi, dopo aver fatto dei provini e dopo che mi hanno vista in onda, mi proposero di condurre io la trasmissione. E da lì è iniziata la mia avventura in televisione con “Vediamoci sul 2” e poi “Pane e marmellata” e poi sono passata a Mediaset dopo 4 anni.

Con Forum?

No, prima ho fatte tante altre trasmissioni come “Parlamento In” “Canale 5 per voi” ecc… Ho condotto tante trasmissioni che ho amato moltissimo, soprattutto “Parlamento In”, perché sono stata la prima giornalista donna a parlare di politica in televisione, a fare dei talk show politici.

Spesso è stata criticata per le sue idee politiche e animaliste. Come affronta le critiche e qual è quella che le ha fatto più male?

Ci sono delle critiche che mi scivolano addosso, perché non mi interessano e non mi riguardano Per le critiche politiche poi, la gente non ha capito che io sono una persona libera e quindi non essendo legata a nessun partito io esprimo opinioni sulle idee. Non faccio parte di nessun  gregge, quindi io posso esprimere solidarietà a un personaggio politico che sta dicendo delle cose che in quel momento sono giuste, come lo posso fare alla parte avversa se, secondo me, sta dicendo delle cose giuste. Sono una testa libera e pensante e quindi nessuno è riuscito a farmi mettere nel gregge. Per quanto riguarda “animalista”, io amo gli animali, che è una cosa diversa. Li amo moltissimo perché  penso che come tutti gli esseri viventi siano creature dello stesso creato. Quindi per me è inammissibile fare  del male a qualsiasi animale. Io sono vegetariana quindi non mangio carne per rispetto verso gli animali. La critica che però mi ferisce di più è quando mi dicono: “Suo padre si rivolterebbe nella tomba”, perché mio padre invece in realtà era molto orgoglioso di me e di quello che pensavo.

Fra colleghe ha trovato più rivalità o complicità e amicizia?

Ho sicuramente trovato complicità nei colleghi maschi. Nelle donne c’è sempre quella sorta sotterranea di competizione, che io francamente non provo nei loro confronti. Infatti chi mi segue sui social vede che io sono sempre pronta a fare un “in bocca al lupo” alle mie colleghe che iniziano una nuova trasmissione, sono sempre pronta a prendere le loro parti se vengono attaccate. Nessuno lo fa per me.

Lei ha scritto i libri “Mi salvo da sola” e “Il mio valzer con papà”. Cosa l’ha spinta a raccontarsi?

Il “Mi salvo da sola” è stato un libro che ha salvato me, davvero, perché ci ho messo dentro tutto quello che avevo dentro da tanto tempo ed è stata una specie di confessione a me stessa, di cose che magari non ho avuto né il tempo né la voglia di tirare fuori, un confronto con me stessa che mi è servito molto. E’ un libro che mi ha dato moltissime soddisfazioni e ne sono molto orgogliosa. “Il mio valzer con papà” l’ho scritto perché l’anno prossimo sono 40 anni che mio padre è stato assassinato e la Rai mi aveva chiesto di fare questo libro per parlare di papà e soprattutto parlare delle brigate rosse, che non ne parla mai nessuno. Mio padre ha sconfitto il terrorismo, cosa che non viene quasi mai ricordata. E allora io ho scritto questo libro che è stato venduto tantissimo e il ricavato l’ho donato agli orfani dei carabinieri. Comunque io sono una privilegiata e i carabinieri sono la mia famiglia e penso che ci siano ragazzi che una famiglia non ce l’hanno più perché gli hanno ucciso il padre e mi sembrava giusto stare vicino a loro.

Quali sono i valori che i suoi genitori le hanno trasmesso?

Ma soprattutto il valore della giustizia e del rispetto nei confronti dell’essere umano, chiunque esso sia. Io non ho pregiudizi nei confronti di nessuno.

Il complimento più bello che ha ricevuto?

Quando mi dicono che sono una donna libera e controcorrente. E’ un bel complimento che mi ha fatto l’altro giorno sui social, l’On. Meloni. Lei che mi ha conosciuta nel momento in cui mi aveva chiesto di fare il sindaco di Roma e io  avevo rifiutato perché ognuno ha dei limiti e io conosco molto bene i miei limiti, quindi non pecco di superbia, ma anzi vado per sottrazione. Quindi ho rifiutato e lei lì si è resa conto che aveva a che fare con una persona che pur di non cedere a delle idee che non erano le sue fino in fondo, aveva preferito lasciare quello a cui tutti ambiscono, perché è vero tutti ambiscono, eppure io mi sono tirata indietro. Quindi  l’altro giorno lei ha detto: “Auguri a Rita Dalla Chiesa, una donna libera e controcorrente” ed è una cosa che mi viene riconosciuta da moltissime persone. Questo è il complimento più bello.

Quali sono le sue ambizioni?

Ambizioni non ne ho, non sono mai stata una donna ambiziosa. Ho amato molto quello che ho fatto e avrei potuto fare molto di più se avessi accettato molte proposte di lavoro che però mi avrebbero portato lontano da mia figlia e da mio nipote. Per me la priorità assoluta è la mia famiglia, proprio assoluta. Un mio desidero o ambizione  è che venga riconosciuta la professionalità, questo si.

Continuerà la sua avventura televisiva a Italia Si! Sulla Rai?

Quest’anno non ho ancora sentito Marco Liorni, però non credo. Però avrò sicuramente un paio di trasmissioni in cui sarò ospite su Rete 4 che sono “Fuori dal coro” e “Zona bianca”. E poi “La vita in diretta” con Alberto Matano.

Parliamo un po’ di Roma. Da Casoria dove è nata, a Roma come è arrivata?

Io a Casoria ci sono solo nata perché mio padre comandava la caserma di Casoria e due mesi dopo sono stata portata via perché ci siamo trasferiti. Io di Casoria non so nulla, non la conosco. Ho chiesto una volta di accompagnarmi per vedere quella cittadina, ma avevano cambiato la destinazione d’uso della caserma dove sono nata. Dopo due mesi che sono nata ci siamo spostati a Firenze e poi a Milano. Io con papà ho girato tutta l’Italia. Ho fatto Firenze, Roma, Milano, Torino, Palermo e poi ho sposato un ufficiale dei carabinieri, il papà di mia figlia. Con lui ho abitato a Torino, Ancona, un’altra volta Firenze e poi Roma.

Com’è il suo rapporto con Roma?

Il mio rapporto con Roma direi che è ondivago, perché avendo vissuto per molto anni a Milano, vedo molte differenze, soprattutto nell’ultimo periodo. Parlo della pulizia, dell’ordine, in molti casi anche  della strafottenza, dell’arroganza, il chissenefrega, il ma chi me lo fa fa. Io ho delle regole e mi attengo a quelle regole e vorrei che tutti si attenessero a delle regole che non devono essere per forza le mie, ma che però fanno parte dell’educazione comune. Però devo dire che quando sono arrivata a Roma, la città era molto diversa, era una città più vivibile.

In quale zona è andata a vivere appena arrivata a Roma?

Ero andata a vivere in un quartiere che amo moltissimo, che era Monteverde. Quello più che un quartiere di Roma sembrava un paese e mi piaceva tantissimo. Poi mi sono trasferita a Roma nord che pur essendo una zona bellissima,  è poco curata. Dicendo i Parioli, via Zara, ecc … penso che dovrebbe essere la Roma bene, che bene non lo è per niente. Io credo che andrebbe fatto un lavoro di ristrutturazione “mentale” sull’educazione e su quello che vediamo uscendo dai portoni di casa e su quello che ci troviamo davanti.

Fra un po’ ci saranno le elezioni del nuovo sindaco di Roma. Ha qualche suggerimenti da dare ai candidati?

Non lo so, perché sono rimasta un po’ perplessa perché ho visto dei candidati che arrivano dal Bagaglino, dal mondo dello spettacolo. Per carità, sono sicuramente delle bravissime persone, ma per governare Roma credo che ci voglia una mano che la conosca bene, che conosca Roma in tutte le sue pieghe, quindi dalle periferie al centro, che conosca la mentalità, che conosca le magagne e le problematiche che sono pesanti e serie. Quindi se vogliamo restituire alla città il titolo di Roma Capitale, ci vuole una persona che ci dia  credibilità.